Ancora un articolo
della nostra collaboratrice
Cristina Radivo che ci introduce alcune interessanti
riflessioni sul modo di vedere il malato secondo l'accostamento occidentale e
quello orientale, senza giungere ad alcuna conclusione su quale sia migliore, ma
volendo farci conoscere anche un modo forse diverso di vedere la.... vita.
Oriente e Occidente
ASOKANANDA
appunti da un corso di Thai Massage
a cura di C. Radivo
tratto da
In Oriente, la concezione dell’ universo, è differente,
rispetto al pensiero occidentale. È difficile per gli occidentali comprendere e
accettare il concetto e l'essenza di ciò che gli orientali definiscono
Qi o Prana e di conseguenza, il fluire del “soffio vitale” lungo le
linee o i percorsi d'energia, che sono alla base di varie pratiche di guarigione
o come vengono definite genericamente in Occidente:
discipline per il benessere. È il retaggio culturale occidentale che risente
della filosofia aristotelica. L'idea è che tutto può essere suddiviso in parti,
e che ogni parte può essere ulteriormente suddivisa, e alla fine rimane solo
l'essenziale. La verità è considerata definitiva; c'è il giusto e lo sbagliato.
Le nostre tradizioni culturali risentono ovviamente del cattolicesimo. La
prospettiva del cristianesimo e della filosofia d'Aristotele sono simili. Tutto
questo è estraneo alle culture orientali asiatiche.
L'Oriente non considera la verità come unica e assoluta, ma
contempla varie possibilità di valutazione, asseconda le diverse circostanze, ne
interpreta le sfumature. Non ci sono concetti immutabili o assoluti. Ogni
condizione in Oriente è modificabile e fluida. In Asia, i medici tradizionali e
in generale, chi si occupa della salute dell’altro, come ad esempio, i
massaggiatori indiani, cinesi, thailandesi o giapponesi, non elaborano
“diagnosi”, secondo il significato lessicale che ha questo vocabolo in
occidente, e non applicano terapie generiche. Il procedimento occidentale di
prendere in esame una problematica è tendenzialmente assiomatico, pragmatico,
scientifico. Il metodo orientale di approccio al disagio è versatile, eclettico,
fluente: ...dipende!
In Oriente viene considerato l'ambiente contestuale del
soggetto in particolare. Non esistono sistemi e precetti standard, categorici,
prefissati. L'Occidente è settoriale e tecnico, tanto quanto l'Oriente è poetico
e intuitivo. L'orientale si accosta, considera, ottiene confidenza, prende in
esame e si rapporta in modo fluido alla circostanza. Anche la medicina
orientale, ha questa suggestione e ne rispecchia gli elementi distintivi; è il
ritmo stesso dell'Oriente. Non esistono procedure conformate ad un unico
modello; se un metodo di cura non agisce, si modifica e si corregge la terapia,
oppure si cambia medico o massaggiatore.
La peculiarità dell’approccio orientale è:
“QUI ed ORA” come posso agire?
Talvolta due persone presentano, all'apparenza, lo stesso
problema, ma il medico e il massaggiatore orientale, adottano metodi di cura e
di trattamento differenziati, per ciascuna persona.
- CURA IL MALATO NON LA MALATTIA
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Il medico, così come il terapista o il massaggiatore, usa
l'intuizione, la propria sensibilità, l’esperienza personale, l'istinto. Usa il
cuore, non solo la testa. L'energia segue l'attenzione e viceversa. Prendersi
cura dell'altro, accudire l'altro, aiutare l'altro a mantenere o riacquisire la
salute è un'arte intuitiva e creativa. Tra Oriente e Occidente sono diversi gli
strumenti e l'uso d'applicazione; la relazione con l'altro è personale.
L'approccio mentale è diverso. Nella medicina orientale non esiste il concetto
di virus, agente patogeno o batterio. Per esempio: l'herpes per la medicina
occidentale è provocato da un tipo di virus che si manifesta prevalentemente,
sulle labbra o nella zona genitale. Gli stessi sintomi, per il medico orientale,
non sono la stessa malattia, ma due diversi problemi, poiché si manifestano in
due parti del corpo diverse e in individui distinti.
Nell’
interessante e gradevole best seller di Ted J. Kaptchuk, edito in italiano da ed.RED:
“Medicina Cinese - La tela che non ha tessitore”, viene portato ad
esempio l’episodio di sei pazienti, affetti da herpes, che furono visitati sia
da un medico occidentale che da un medico orientale; presentavano all'apparenza
gli stessi sintomi. Per il medico occidentale, la diagnosi e la cura furono le
stesse, indicativamente per tutte e sei le persone. Il medico orientale fece sei
diagnosi diverse e prescrisse sei terapie di cura diverse, adeguando la
prescrizione al singolo individuo.
Confrontare tecniche di diagnosi e di cura talmente
differenti non è facile e nemmeno forse possibile. Il metodo di approccio
occidentale alla malattia è schematizzato, specializzato, frammentario; mentre
secondo la medicina orientale la visione è olistica, ha un orizzonte più ampio e
più completo.
-
L'approccio al problema è globale -
Qualcosa sta cambiando, si sta rendendo possibile un ponte
tra i due mondi; lo conferma già nel 1975,
Fritjof Capra il fisico americano esperto nel campo delle alte energie, nel
suo appassionante scritto:
Il Tao della Fisica, pubblicato in italiano da Adelphi. L’autore, noto per i
suoi studi sulle implicazioni filosofiche della scienza moderna, in questo
libro, accompagna il lettore lungo “sentieri che hanno un cuore”, svelandogli
l’esistenza di una profonda armonia tra lo spirito della saggezza orientale e
gli studi più attuali della scienza occidentale. Un testo dal titolo
assolutamente intrigante e dal contenuto …illuminante!
TUTTO è UNO
ASOKANANDA:
appunti da un corso di Massaggio Tradizionale Thailandese tenuto a Barcesino
(TN) nel 2000.
Contatti e informazioni:
info@waithai.it
Tel.: 347 1638 121
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