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Giappone

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Alla scoperta del Sol Levante

Giappone!

di Marco Mastrorocco

Cultura millenaria, odori e fragranze così distanti da noi, architetture e tecnologie da sempre magnificate in film e nell’immaginario collettivo.

Un mondo a parte, decisamente diverso dal “nostro” occidente, nettamente differente da quello che ci si potrebbe aspettare…e che a prima vista mi ha lasciato interdetto…Qualcosa non quadrava…

Sbarcando all’aeroporto di Narita, mi avvolge da subito una calma irreale…e penso: “..solo apparenza…ora si entra a Tokio..la metropoli mi inghiottirà nella sua freneticità, lasciandomi senza respiro!..”.

…Così è!!…ma non nel senso che tutti, me compreso, si aspettano!

In macchina giungiamo nella capitale, attraversando il Raimbow Bridge (una sorta di ponte di Brooklyn, ma molto più grande, che sovrasta la baia di Tokio) e ci immettiamo sulla express way, una superstrada a pagamento che attraversa tutta la città, ma si trova ad una decina di metri sopra il suolo stradale e sfreccia tra i palazzi!

È l’ora di punta!

Il traffico della grande città ti da il suo benvenuto…

…..ma di nuovo quella strana sensazione….cosa c’è di insolito che stride tanto e continua a pungolarmi fastidiosamente??…

Forse il fuso orario, la stanchezza per il lungo viaggio…

Ed invece all’improvviso capisco…quella calma, così silenziosa da essere assordante, che avevo notato all’aeroporto c’e’ ancora!

Non mi ha mai abbandonato, anche lì, in mezzo al traffico che può caratterizzare le metropoli…non si sente un solo clacson..non una macchina che tenti le “furbate” a cui siamo quotidianamente abituati!

Da questo momento inizio a notare queste spontanee manifestazioni di ordine e rispetto per tutto quello che ci circonda!

Nei 20 giorni in cui ho visitato in lungo ed in largo Tokio ( senza comunque riuscirne a vedere tutte le sfaccettature..) ho potuto constatare la grandezza di questo popolo, il suo fascino….e spiegarmi il motivo per cui sono a tutt’oggi tra i primi al mondo in fatto di ricerche d’avanguardia, e da centinaia d’anni ( insieme alla Cina) custodi di filosofie di vita e culture che li hanno resi leggendari!

Le persone, che a centinaia di migliaia vedi animare la città, sono di una cordialità infinita, di una discrezione tale da farti sentire quasi in imbarazzo per il nostro tipico essere “chiacchieroni” e approssimativi”..

Fare la coda (in fila indiana!!!) per entrare nei ristoranti, dal parrucchiere o alle porte delle metropolitane sono abitudini consolidate, e che quasi ti infastidiscono al principio per l’estremo rigore con cui sono attuate…

Ma poi comprendi che il fastidio deriva solo dal non essere in grado di “osservare” certe abitudini..dal doverci sforzare per uniformarci alla loro educazione..dalla quale avremmo tutti molto da imparare!

Questo spirito di profondo rispetto per tutto non poteva non riversarsi anche sullo sport.

in preghiera davanti alla statua del buddhaIl Giappone, da sempre sinonimo di arti marziali, karate, samurai, sumo e quant’altro di mistico e misterioso si annidi nelle credenze e leggende degli appassionati di sport da combattimento.

Ebbene tutto ciò si tocca con mano in qualsiasi posto ove si pratichi lo sport inteso come tale!!

Dimentichiamoci di vedere, ascoltare o anche percepire quelle profonde divisioni e ostilità che da sempre caratterizzano il mondo dello sport italiano!

Come ben sappiamo in Italia, gli sport da combattimento sono moralmente e fisicamente “falcidiati” da lotte interne e dal continuo e vicendevole screditarsi delle varie federazioni…

Chi pratica la boxe non vede di “buon occhio” gli impuri della kickboxing ; chi insegna una corrente di una qualsiasi arte marziale tende ( inconsciamente o meno..) a ritenersi “superiore” a chi ne divulga delle altre…

È ovvio che questa è una visione generica e superficiale della questione, che quindi ammette delle, seppur sporadiche, positive eccezioni!

Ebbene nel Sol Levante, per lo meno nelle varie palestre in cui ho curiosato, tutto ciò non mi ha lontanamente sfiorato, anzi..

Quell’educazione e quel rispetto di cui prima ho parlato ( e su cui mi sono doverosamente soffermato!) ha il suo naturale sbocco anche in questi ambienti!

Ho chiacchierato ( non senza difficoltà per via della lingua) con Maestri di Muay thai, karate shidokan e boxe!

Nessuno e dico nessuno, è caduto nella tentazione di “ portar acqua” al mulino della propria disciplina, tentando di affossare le altre…

Al contrario ho ricevuto informazioni preziose e dettagliate sul dove trovare questa o quella palestra, su altre specialità di sport da combattimento!

Nei loro discorsi traspariva l’amore per lo sport tutto!

Senza distinzioni…una passione trasversale che andava dall’arte marziale pura al free fight!!

L’ammirazione per un atleta in quanto tale e non come praticante o “ portabandiera” di questo o quello sport!!!

Ed anche in questa circostanza mi sono sentito così “immaturo” e “rigido” nei miei schemi di ragionamento, facile preda anch’io di quei perfidi meccanismi mentali di cui prima ho denunciato la malsana esistenza nel nostro mondo sportivo.

E mi sono reso conto di quanto siamo indietro rispetto a questo popolo, che riesce ad amare uno sportivo solo perché fa dello sport!!

Secondo la loro ottica siamo tutti vincenti nel momento in cui pratichiamo qualsiasi disciplina…come non concordare??

Se penso a come sarebbe facile per loro, chiudersi a riccio e rifiutare tutte le moderne evoluzioni degli sport da combattimento, loro che sono i padri di discipline millenarie come il karate!

Eppure non lo fanno, anzi…

Certo non saranno tutte rose e fiori, le mele marce esistono purtroppo ovunque, ne deduco quindi che ne siano “ provvisti” anche li!….ma per fortuna io non ne ho incontrate..

Al contrario nostro, le loro eccezioni sono quelle negative ad esser rare!!

L’esempio che più mi balza alla mente è il mitico Tokio Dome, simbolo dello sport nella capitale, sede della finale annualmente incorona il vincitore del K1, la famosa e florida kermesse che spazia in tutto il mondo per selezionare, tra i vari tornei eliminatori, gli 8 pesi massimi più forti del pianeta nella thai kickboxing , per vederli riuniti proprio li, in quella “monumentale”struttura, a contendersi la gloria!…(e 400,000$)…

Ebbene in questo luogo, capace di ospitare più di 70000 persone, si può assistere ad ogni genere di sport, dal baseball al calcio, dall’atletica ad ogni sorta di sport da ring!!

..purtroppo il periodo della mia visita era immediatamente successivo alla finalissima del k1, vinta in modo rocambolesco dal grande Mr. Perfect Ernesto Hoost (spettatori dell’evento circa 75000!!) ma ho constato con i miei occhi come lo stadio fosse gremito di persone per una partita di football americano!!

Viene da pensare, se teniamo conto del fatto che, in questa manifestazione, nessun atleta giapponese è mai arrivato alla vittoria finale o si particolarmente messo in mostra…e malgrado ciò i biglietti vanno letteralmente a ruba e sono in tanti ad osannare e trepidare per i loro beniamini occidentali (qui sono davvero delle stars!)

Non puoi non concludere che la gente se lo gode sul serio lo sport!!!

Tra i numerosi negozietti di souvenir e gadgets sportivi, ho chiacchierato con un commesso, il quale ha confermato la mia impressione…gli eventi sportivi in cui il Tokio Dome non sia pieno si contano davvero sulla punta delle dita!!!

Ed ancora una volta mi sono venute alla mente le immagini degli stadi di calcio gremiti e di contro quelle delle riunioni di boxe o kickboxing, semideserte o comunque non con le cornici di pubblico che meriterebbero!!…frutto senz’altro anche di un raro e spicciolo risalto dato dai mass media..(ma questo è un altro discorso… )

Insomma da questa intensa visita in terra d’oriente ho tratto profonde considerazioni su come si potrebbe risollevare il nostro bistrattato mondo sportivo…se solo imparassimo ad amare lo sport e non solo la disciplina da noi praticata…o più remunerata!!!

Anche a Tokio non è tutto ora ciò che luccica ( Mr Ishii, “patron” del K1, è alle prese con seri guai per frode fiscale..).ogni mondo è paese…

Ma date retta a me..qualche giorno in questo paese, a contatto con  queste persone, e si aprirebbero nella coscienza di ognuno di noi spiragli di luce.. che supportati da critiche (e autocritiche..) costruttive…potrebbero illuminarci il cammino da intraprendere ( e mostrarci quanto  ci stiamo distaccando dal sentiero maestro!!)….e di come dobbiamo farlo in fretta se vogliamo che la gente impari a conoscere ed apprezzare , in Italia, gli sport da ring …..e non solo a guardarli con i soliti ( e forse non troppo immotivati..) pregiudizi!


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