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COMPLEANNO VITTORIOSO AL SITYODTONG
Ancora un articolo su Pattaya, ci racconta e mostra un interessante
“spaccato” nel quotidiano di vita all’interno del camp, per meglio
conoscere i loro usi, costumi, abitudini e varie consuetudini, per aiutarci in
ultimo a meglio comprenderne la loro realtà. Questa volta l’articolo ci è
stato inviato da un’altra nostra nuova collaboratrice, che esordisce sulle
nostre pagine elettroniche. Insegnante scolastica di professione e
particolarmente attenta ai dettagli umani dei più giovani, ci ha regalato le
osservazioni e le sensazioni da lei provate per l’inusuale occasione. La
ringraziamo e la incoraggiamo pertanto a continuare la sua collaborazione con
altri articoli e sull’interessante viaggio “esplorativo” da lei
intrapreso successivamente, anche nel nord della Thailandia.
Di: Monica Montanelli
17 AGOSTO 2004 ore 19.00… Questo, il momento per il quale era stata organizzata una festa al Sityodtong boxing camp di Pattaya, per il compleanno del campione mondiale di boxe Yosanan, in occasione del suo ritorno vittorioso dall’America. Fin dal primo giorno di allenamento avevamo notato subito infatti, che al camp mancava la presenza del suo vero “deus machina”, l’uomo che forse meglio di chiunque altro incarna la figura del manager di Muay thai tailandese: Senan Mr. Yodtong. Ci avevano risposto informandoci che era negli USA, più precisamente a Los Angeles, dove era volato per seguire personalmente la difesa del titolo mondiale di Yosanan, uno dei suoi migliori atleti nella disciplina della Boxe. La difficoltà del compito assunto, la si poteva sicuramente dedurre osservando la trepida e preoccupata attesa con cui gli abituali frequentatori e residenti del camp, chiedevano quotidianamente notizie circa il giorno dello svolgimento del match ed eventuali notizie finali sul suo, evidentemente incerto, esito. Successivamente poi, era finalmente arrivata al camp anche la notizia della vittoria di Yosanan e già una prima festa spontanea era nata tra i suoi abituali residenti, finendo poi naturalmente, per coinvolgere tutti noi. Ma dopo qualche giorno apprendiamo, per esserne stati gentilmente invitati, che si sarebbe preparata una festa di benvenuto al campione e ben più grossa, il giorno 17 agosto. La data del suo ritorno vittorioso al camp, casualmente coincideva anche con il giorno del suo compleanno e motivo in più quindi, per preparargli un’accoglienza oltremodo calorosa. Fin dal primo pomeriggio infatti… due maiali (alla diavola) stavano lentamente girando su due grandi spiedi, artigianalmente e ingegnosamenti allestiti nello spazio adiacente la copertura del camp. Già un gruppo di bambini, che avevano improvvisato attorno ai due animali in fase di cottura una danza della vittoria “in tondo” a mò di indiani, con tanto di movenze e urla tipiche forse viste nei film… mi faceva forse comprendere quanto la cosa fosse un’occasione singolare per tutti quei piccoli guerrieri “in erba”. Ma anche come ogni cosa nella loro semplice e naturale concezione della vita, potesse essere spunto per godere del possibile gioco che fantasiosamente gli si presentava ad ogni occasione. Ma noto anche che, richiamati all’ordine dagli istruttori del camp e ligi a quello che sanno essere il loro dovere, non si fanno certo pregare per iniziare il quotidiano e giocoso loro allenamento professionale. Finito l’allenamento giornaliero e svuotatosi il camp da tutti gli occasionali frequentatori, anche una enorme griglia viene allestita dagli istruttori davanti ai dormitori dei bambini del camp… Qui, l’abbondante pesce comparso come per incanto, ha cominciato ad essere minuziosamente e pazientemente preparato per il party che da lì a poco avrebbe preso l’avvio.
Noi, non conoscendo le loro usanze, ci siamo presentati puntuali all’ora stabilita, pur credendo di fare la solita figura di chi arriva per primo alle feste… ma non è stato così! Credo sia risaputa la differente concezione di puntualità dei tailandesi rispetto a noi, ma evidentemente quando si deve mangiare o festeggiare, sono puntualissimi e noto subito che non siamo certo i primi… C’è già attorno agli enormi spiedi infatti, una grande concentrazione di persone. Questi ci accolgono festosamente e dandoci il benvenuto formale, ci “dotano” di piattini e posate occorrenti. Dopodichè è iniziata la fila dei presentatori e incoraggiatori agli “assaggi”. Molte le prelibate pietanze tradizionali preparate e tante le spiegazioni che per ogni piatto ci vengono gentilmente e premurosamente fornite, per meglio comprenderne i sapori e le particolarità della sua preparazione. Presente per l’occasione anche tutta la famiglia del campione festeggiato, il piccolo bambino assieme alla bella moglie tailandese, ma dalla fisionomia stranamente occidentale. Questo, l’unico momento in cui tutti bambini hanno mostrato grande calma ed una compostezza inusuale, mangiando tutti al proprio posto, composti ed in silenzio, tutto quanto gli era stato preparato e servito. Ma già dalle movenze dondolanti delle loro gambe sotto il tavolo e dai loro sguardi continui, curiosi, interessati ed incessanti su ogni particolare del tutto, si poteva ben comprendere quanta energia ancora “covava” in attesa di essere liberata, dietro a quegli occhietti scrutatori, furbi e pungenti. Dopo aver mangiato carne e pesce arrostito sulla brace, con particolari contorni ed ortaggi vari, è arrivato secondo me, il momento più bello della serata e sicuramente credo, anche quello maggiormente atteso da tutti quei piccoli guerrieri in odore di battaglia… quello della torta! (i bambini sono tutti uguali in tutto il mondo, apprendisti guerrieri o meno che siano) La torta è stata infine trasportata e deposta, sotto lo sguardo attento, preoccupato ed interessato dei piccoli ospiti, su di un tavolo al centro del ring (e dove altrimenti posto e luogo più adatto per l’ambiente, motivo della festa e vita del festeggiato?) Già noto che i bambini fremono e “scaldano i motori”… si stanno per gettare nella bolgia quando delusi, vengono fatti aspettare ancora un attimo in breve agonia.
Hanno prima infatti, dovuto rispettare le esigenze “dei grandi” per fare foto ricordo dell’evento. Finite le foto di rito… finite le restrizioni ed ecco che già durante il taglio della torta da parte del festeggiato, qualche bambino più intraprendente ha già “tuffato il dito” sulla panna che ricopre la superficie della torta. Il più intraprendente di tutti l’ha persino spalmata col dito su una guancia di Yosanan, altri se la sono spalmata a mò di baffi sul proprio viso e poi, guardandoti con quegli occhi profondi gustavano la propria fetta, impediti dal riso che spontaneamente seguiva. C’erano tutti i ragazzi del campo, anche affermati campioni come Yaddesha e Nun Pichit, che per l’occasione hanno forse ripercorso nei ricordi, altri passati festeggiamenti al camp che li aveva visti bambini. Come i bambini infatti ed assieme a loro, hanno fatto scherzi e giocato con la panna, facendosi “baffi” e persino lanciandosela. È stata una serata bellissima, fatta di cose semplici e dove ho conosciuto tante altre persone del luogo, che ci hanno accolto con un grande senso dell’ospitalità e proprio come fossimo uno di loro. Traspariva con semplicità che erano sinceramente felici che anche noi fossimo lì. I bambini del campo (piccoli e grandi) con le loro risate e i loro scherzi, hanno reso tutta la serata, veramente esilarante e davvero indimenticabile. In verità non è poi durata molto. Tutti al camp, sono lì per lavorare.. e lì ogni giorno si lavora! Al mattino i bambini devono alzarsi presto per andare a scuola ed i pugili più grandi non devono fare troppo tardi la sera e alle 22.00 devono essere a letto. Infatti pian piano, tutto il trambusto và lentamente a scalare e verso le 21,30 iniziano i saluti di commiato e ringraziamenti di tutti… Ormai la serata è finita, le urla gioiose e gli scherzi sono lentamente scomparsi ed è tornato un grande silenzio attorno all’ ormai quasi vuoto camp. Mentre ci avviamo in scooter verso il nostro hotel, ripenso alla brevità, semplicità e spontaneità di quella piccola festa, ma non posso fare a meno di riflettere sulla sua straordinarietà, forse proprio per le considerazioni precedenti ed i suoi partecipanti.
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