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IN QUESTO ARTICOLO DEL DOTT. ERMANNO VISINTAINER, CONOSCIAMO IL PERSONAGGIO ASOKANANDA. QUESTO E’ STATO UNO DEI PIU’ GRANDI RIFORMATORI E DIFFUSORI DEL MASSAGGIO THAI IN OCCIDENTE. NONOSTANTE LA SUA SCOMPARSA I SUOI INSEGNAMENTI CONTINUANO A PERPETUARSI ATTRAVERSO LA RETE INTERNAZIONALE DI ASSOCIAZIONI PER LO SVILUPPO DEL MASSAGGIO THAI, CHE HA SAPUTO CREARE IN TUTTO IL MONDO. UN ARTICOLO CHE APPROFONDISCE LE NOSTRE CONOSCENZE SUL MASSAGGIO THAI E CHE CI SVELA ANCHE ALCUNE COSE CHE SICURAMENTE NON CONOSCEVAMO.In memoria di Asokanandaun maestro, un amico…Di Ermanno Visintainer
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Sabbe sankhārā aniccā |
Tutte le cose condizionate sono impermanenti |
Sabbe sankhārā dukkhā |
Tutte le cose condizionate sono dolorose |
Sabbe sankhārā anattā |
Tutte le cose condizionate sono prive di sè |
Era solito cantillare durante i suoi sermoni mattutini anche a prescindere dai corsi, ciò faceva parte della sua pratica spirituale.
Ritornando indietro a questo primo corso, ricordo che egli venne accompagnato da Carla Possanzini, la sua prima allieva italiana, nonché interprete, la prima assistente senior; peraltro autrice della pubblicazione italiana del suo libro per le Edizioni Mediterranee.
In questo corso ebbi anche modo di conoscere per la prima volta quelli che sarebbero divenuti i due suoi più noti epigoni: Andrea Baglioni e Laurino Bertelli, autore, quest’ultimo, del libro “Latrino's tantric constipation dance”, pubblicato da Asokananda.
Ovviamente la parte più difficoltosa delle lezioni era inerente alla sveglia mattutina per i chanting e le meditazioni, non tanto per quest’ultime nella fattispecie, ma piuttosto per lo shock dovuto all’alzata e alla perdita di sonno. La cantillazione della professione di fede buddhista, Namo Tassa Bhagavato Arahato Sammā Sambuddhasa e della Genesi Condizionata, la Paticcasamuppāda, era per me particolarmente affascinante.
Rammento che proprio nel modo in cui deve operare un vero mantra, l’eco di questi versi riverberò nella mia mente per un lungo tempo dopo il corso.
A proposito dello yoga ricordo che di primo acchito non mi piacque granché, al confronto dei miei precedenti lunghi anni di pratica delle arti marziali e del tai ji quan mi sembrava grezzo e superficiale, tuttavia, specialmente nei primi giorni mi accorsi che risultò essere così efficace che il mio intero corpo divenne dolente: il fegato, le gambe, la schiena, evidentemente stavo attraversando un processo alchemico di purificazione fisica e spirituale, così ebbi modo di constatare che questi tre elementi operavano in maniera sintropica molto potente.
Pertanto, questo primo corso risultò essere per me una sorta di trasformazione su vari piani, ovvero a livello dei cinque koša, inoltre, sebbene, come summenzionato, avessi già praticato il massaggio thailandese per un paio d’anni, mi accorsi che fino a quel momento la mia testa era satura di concetti aristotelico-razionalistici –come Asoka era solito dire- mutuati prevalentemente dalla mia precedente formazione di massaggiatore.
L’intero corso era caratterizzato, così come dovrebbe essere in oriente, da un approccio didattico basato unicamente sulla pratica senza grandi speculazioni filosofiche o voli pindarici attorno a vacue teorie.
Asoka, al contrario della maggior parte dei suoi colleghi italiani, i quali insegnano stili di massaggio orientale con un metodo analitico di derivazione occidentale, puntualizzava sovente questo aspetto “differente”della sua didattica.
Egli era uno strenuo confutatore della teoria occidentale, da lui definita cristiana e aristotelica, circa l’esistenza di un unico approccio alla verità.
Egli era, ovvero assertore di un punto di vista epistemologico diverso, antidogmatico, secondo cui, similmente alla metodologia della corrente filosofica del buddhismo madhyamaka, la comprensione non scaturisce dai processi logico-speculativi, bensì dall’attitudine a deconcettualizzare la mente e svincolarla da qualsivoglia forma di nozionismo, altresì tramite anubhāva, ovvero divenire la cosa meditata, cioè l’esperienza diretta, omorganica di ciò che altrimenti è l’oggetto del pensiero separato dal soggetto.
“l’Oriente non considera la verità come unica e assoluta bensì esso contempla varie possibilità. Non esistono concetti immutabili o assoluti. Ogni situazione in Oriente è fluida e mutevole. Il massaggiatore thailandese, ma più in generale in Oriente, non si pratica diagnosi o terapia. Il modo occidentale di pensare è dogmatico, pragmatico e razionalista. In Oriente tutto è variabile… dipende… (dagli appunti di Barcesino)” ci spiegò enfatizzando le ultime parole.
Evidentemente qui egli intendeva riferirsi al concetto indù o estremo orientale di verità e di peccato, secondo cui le azioni non si distinguono sotto il rapporto di un valore intrinseco o assiologico, ma bensì sotto quello dell’opportunità in vista di reazioni cosmiche o spirituali. Gli orientali non distinguono il morale dall’immorale, ma il vantaggioso dal nocivo.
Asoka, in seguito ci spiegò che il massaggio thailandese non era da considerare inferiore ad altri stili di massaggio orientale solo in quanto carente di una complessa e seducente teoria filosofica, ma piuttosto, come una forma molto completa di massaggio più semplice ed alternativa a questi. “funziona come dei tragitti sostitutivi e non convenzionali su una mappa stradale”, disse, usando parole semplici in un corso avanzato, in cui approfondiva le linee energetiche.
Ricordo che alla fine del corso incontrandolo, memore del mio retaggio di shiatsu, gli dissi: “mi piaci, trovo affascinante il tuo modo d’insegnare e penso che tu sia il Matsunaga del massaggio thailandese”, nel senso di riformatore, qualcuno che ne abbia reinterpretato i principi. Ma, con il senno di poi, debbo dire che Asoka sia stato anche più grande.
Se, oggi, dovessi trovare un termine, una locuzione per definire la peculiarità del massaggio che Asoka ci ha trasmesso, dovrei usare definizioni mutuate dalla scienza etnoliguistica potendo queste anche esulare dalla propria “scientificità”. Infatti, se esiste una dimensione sacrale del suono, come dell’immagine o del movimento, esiste senza dubbio anche un’equivalente dimensione della struttura e della sintassi dei linguaggi, cui quelli moderni, soprattutto occidentali, diacronicamente assoggettati a vari processi entropico-degenerativi, soprattutto il kantiano-razionalista, si dimostrano inadeguati ad esprimere. Non è un caso che la scienza nasca in Europa. Esistono linguaggi la cui sintassi apre alla mente diverse possibilità di interagire con la realtà rispetto a quelle logico-speculative.
Nella fattispecie, a mio avviso, l’approccio di Asoka al massaggio è stato di tipo polisintetico-ergativo, in contrasto con le tipologie più analitico-flessive e reificanti, come le lingue che le veicolano, (ad esclusione del basco) diffuse qui in Europa.
Con il termine polisintetico, voglio alludere a qualcosa di archetipo, analogamente a questa funzione dei linguaggi paleoasiatici, in cui una singola parola sintetizza il senso di una intera frase analitica, perciò riconosco nel massaggio che Asoka ci ha trasmesso la forma più pura esistente di una ancestrale tradizione paleoasiatica di massaggio che sottende tutti gli esistenti stili orientali.
Mentre con il termine ergativo, invece, mi riferisco alla connessione omorganica tra operatore e paziente.
Asoka, del resto quando ne parlava, sebbene non fosse troppo propenso a mescolare le differenti tipologie di massaggio, era molto recettivo nei confronti di altri stili che riteneva avessero un’origine comune. Da vari anni, ad esempio, aveva incluso nel programma della sua scuola il massaggio keralese del maestro Prabhat Menon, evidenziandone le analogie con il massaggio thailandese, so inoltre che era interessato anche ad altro.
A questo punto vorrei integrare una breve postilla in merito al suo assorbimento nella religione buddhista nonché alla sua funzione di pioniere della diffusione del massaggio thailandese in occidente. Forse non è noto a tutti che nonostante Asoka fosse tedesco, vantava altresì un’ascendenza ungherese. Ricordo l’occasione in cui ne parlammo, allorché egli precisò di averne accennato nel suo libro “The yoga of Mindfulness”.
Ritengo che proprio questi peculiari aspetti della sua figura possano essere comparati con quelli di un illustre ungherese, suo antesignano, anch’egli grande viaggiatore dell’Oriente, il quale fu l’autore del primo dizionario di lingua tibetana: egli fu il più famoso fra gli Ungheresi, l’orientalista Alexander Csoma Kőrösi (nato nel 1784 in Transilvania, e morto nel 1842, a Darjeeling, in India) la cui tomba ai piedi dell’Himalaya è meta di pellegrinaggio e che, il Dalai Lama, nel corso di una visita in Ungheria, proclamò santo.
Quindi penso che possiamo individuare in entrambe queste personalità: quella di Asoka, la cui tomba si trova in Thailandia, e quella di Csoma Kőrösi una sorta di parallelismo. Entrambi sono stati ermeneuti ed esegeti di un oriente assoluto, un oriente-origine archetipo, dimorante fisicamente nel mondo esteriore ma situato soprattutto nell’interiorità, al di fuori delle dimensioni cartografiche e perseguibile solo per mezzo di un’appercezione noetica e meditativa.
Ricordo a tal proposito che in sanscrito i termini pūrva e pūrvaja rispettivamente significanti oriente ed antenato derivano dal medesimo etimo. Entrambi hanno saputo ampliare i propri orizzonti spirituali penetrando e riconoscendo se stessi nell’essenza di una dottrina alloctona in cui non erano nati: il buddhismo. Entrambi ci hanno lasciato in eredità un paradigma di vita da cui, in questo scenario internazionale ottenebrato dal paventato scontro di civiltà, possiamo trarre ispirazione.
OM MANI PADME HUM
www.honouringasokananda.com
L’AUTORE:Chi è Ermanno Visintainer? Asokananda's Authorized Teacher senior della scuola:
“The Sunshine Network”
Nato in Italia nel 1961, laureato in Lingue Orientali all'Università di Venezia, con il massimo dei voti, è un’orientalista eclettico ed appassionato, con un’autorevole formazione universitaria alle spalle. Dal 1981 pratica Kung-Fu, Aikidō, Tai Chi Chuan, Chi Kung e attinenti tecniche di meditazione. Nel 1986, analogamente alle arti marziali, si interessa alle varie tecniche del massaggio. Durante un viaggio in Thailandia, si accosta, per la prima volta, al massaggio tradizionale thailandese, il Nuad Borarn, verso il quale avverte un immediato e profondo coinvolgimento. In Italia, intraprende il percorso di formazione e di studio riguardante varie tecniche inerenti sia al massaggio che alla medicina naturale, che porta a termine nell'anno 1991, con il conseguimento del Diploma triennale in medicina naturale ed iridologia, presso l'”Accademia Galileo Galilei”, a Trento. Nello stesso anno ritorna in Thailandia dove, non dimentico del fascino, nonché dell'originalità, del massaggio thailandese, si dedica allo studio del Nuad Borarn e all’approfondimento dei segreti di quest’antica arte. Segue i programmi di varie scuole ed alla “Foundation of Shivago Komarpaj” presso l'Old Medical Hospital di Chiang Mai, nel nord della Thailandia, consegue il diploma. Al suo ritorno in Italia comincia a praticare il massaggio Nuad Borarn e nel 1994 diviene allievo ed amico di Asokananda (Harald Brust), l'esponente di maggior rilievo a livello internazionale di questa disciplina e autore di vari libri sull'argomento, precursore e leader del Thai Yoga Massage in Occidente. Nel 1997 consegue il “Certificate of Achievement” per il livello di Istruttore autorizzato della scuola di Asokananda, la “International Society for Traditional Yoga And Thai Massage”, con sede a Chiang Mai, in Thailandia, e insegna il Nuad Borarn in numerosi corsi di formazione, sia in Austria che in Croazia e in Italia. Nel 2003 su invito di Asokananda, trascorre un lungo periodo in Nuova Zelanda, presso la TYMANZ - “Thai Yoga Massage Association of New Zealand” di cui è membro, e nelle città di Auckland e di Rotorua, dirige l'attività di insegnamento per conto della succursale neozelandese. Attualmente risiede tra Italia e Mongolia, paesi in cui pratica ed insegna il Nuad Borarn. È Vice presidente e Direttore Tecnico nonché socio fondatore di A.T.T.Y.M.I. l’Associazione di Thai Yoga-Massage Tradizionale Italia Sul nuovo sito di Ermanno www.al-thai.com mailto:ermanno@al-thai.com troverai altre informazioni interessanti. Dott. Ermanno Visintainer - Pergine Valsugana, Trento - erenvis@yahoo.it Asokananda's Authorized Teacher senior ermanvis@al-thai.com - tel: 00393407667936 |