UNA NUOVA COLLABORATRICE SI AFFACCIA SU QUESTE
PAGINE ELETTRONICHE PROPONENDOCI UNA INTERESSANTE E AVVINCENTE RECENSIONE SULLA PRESENTAZIONE DEL
LIBRO "SE ALESSANDRO AVESSE LE STAFFE" DI ANNALINDA RICCI BARBIERI, OPERA DI SICURO INTERESSE PER
GLI APPASSIONATI DI STORIA MA NON SOLO. DIAMO QUINDI IL BENVENUTO A ROBERTA CERRUTI, LIETI DI
OSPITARLA CON QUESTO SUO PRIMO PEZZO.
“Se Alessandro avesse avuto le staffe”
considerazioni, impressioni,
appunti a commento del romanzo di Annalinda Ricci Barbieri
Di: Roberta Cerruti
Domenica
19 novembre, nello splendido contesto dello storico Palazzo Mossi, a Frassineto Po (in provincia di
Alessandria) si è svolta la presentazione del primo libro della scrittrice AnnaLinda Ricci
Barbieri “Se Alessandro avesse avuto le staffe”. Un’occasione per conoscere un’autrice
che da tempo scrive ma che solo ora si affaccia sulla scena letteraria “pubblica”, offrendo la sua
opera ad una platea più vasta “della cerchia di amici e parenti” cui inizialmente era indirizzata, e
per illustrare come nasce, come prende forma la vicenda narrata.
Annalinda racconta la nascita del suo romanzo attraverso una presentazione di sé,
dei suoi interessi, delle sue passioni.
Accanita lettrice fin dall’infanzia, la sua immaginazione è attratta in
particolare dal personaggio storico di Alessandro Magno, l’antico re di Macedonia vissuto per soli
33 anni nel IV secolo a.C. (dal 356 al 323). Alessandro il conquistatore, il condottiero, uno dei
più celebri strateghi del mondo antico, capace di conquistare in poco più di 10 anni l’Impero
Persiano, l’Egitto, giungendo fino all’attuale India settentrionale e diffondendo ovunque la cultura
greca di cui era depositario.
Figura per molti aspetti moderna e sempre attuale, Alessandro dà prova della sua
grande abilità di condottiero fin dall’età di 12 anni, quando riesce a domare da solo il suo
irrequieto cavallo, scoprendo che ad infastidirlo è un’ombra e girandolo quindi verso il sole, in
modo da renderlo mansueto.
Mappa dell’Impero di Alessandro Magno
L’elemento vitale che aiuterà Alessandro Magno nelle sue conquiste è dunque
rappresentato dal suo destriero, Bucefalo, divenuto anch’esso famoso nella storia. L’abbinamento,
tra uomo e cavallo, per tanti secoli cruciale nelle battaglie, si ritrova anche tra le principali
passioni della scrittrice. Per molti anni infatti -racconta- la sua famiglia ha posseduto un
maneggio e Annalinda ha partecipato come cavallerizza a diverse gare. L’amore per gli animali in
generale e per i cavalli in particolare sono una componente importante della sua vita quotidiana.
Possiede infatti una piccola fattoria con diversi animali da cortile, una muta di cani da caccia,
gatti e l’immancabile cavallo che cavalca ancora nei momenti liberi.
Particolare di una statua di Alessandro a cavallo,
figura di copertina del romanzo “Se Alessandro avesse avuto le staffe” |
Annalinda subisce quindi fin da bambina il fascino della figura di Alessandro il
Grande per molteplici aspetti in parte legati al suo ruolo di cavaliere, in parte alla sua
incredibile tenacia, una caratteristica che si riscontra anche nell’animo della stessa autrice; ma
anche attraverso i racconti della nonna materna, anch’essa affascinata da questo personaggio; per
riscoprirlo ancora ai tempi del Liceo grazie all’abilità del suo professore di latino e greco, in
grado di appassionare i suoi studenti alla storia antica.
Decide dunque di dedicarsi alla stesura di un romanzo storico, in un momento
particolare della sua vita, quando a causa di una malattia è costretta a trascorrere diversi mesi a
casa.
Col tempo si presentano diverse occasioni di partecipazione a concorsi letterari
dove la scrittrice invia alcuni stralci del romanzo. Una casa editrice in particolare si mostra
interessata a queste pagine e chiede l’invio dell’intera opera. Qualche mese dopo arriva l’offerta
della pubblicazione, da parte della Casa Editrice Il Filo di Viterbo, che dedica una sezione della
propria attività ai giovani autori emergenti offrendo loro la possibilità di farsi conoscere ad un
pubblico più vasto.
“Se Alessandro avesse avuto le staffe” esce a maggio 2007 e in giugno
avviene la prima presentazione del romanzo, organizzata dalla casa editrice a Roma. Seguono altre
presentazioni in giro per l’Italia, tra cui quella di Frassineto Po.
Durante la presentazione a cui ho assistito la scrittrice ha mostrato di saper
trasmettere il suo attaccamento -con la sua voce pacata e tranquilla che non tradisce almeno in
apparenza l’emozione di sedere di fronte ad un pubblico costituito in parte da giornalisti- al
romanzo, in quanto sua prima opera letteraria, ma anche al personaggio, protagonista assoluto,
intorno al quale ruota la vicenda. Un Alessandro dei nostri tempi, un moderno, acculturato,
raffinato archeologo alla ricerca del successo e alla riscoperta di se stesso, in continua e quasi
ossessiva ricerca di un nesso tra sé e il suo omonimo del passato, Alessandro il Grande, cui si
sente irresistibilmente legato, quasi ne fosse una reincarnazione.
Personaggio di grande complessità, con tanti pregi ma anche molti difetti agli
occhi dei suoi più stretti collaboratori e inseparabili compagni, la moglie Angelica e l’amico, il
confidente, il gregario Aureliano. Alessandro si mostra infatti a tratti amante impareggiabile e
amico per la vita, a tratti egoista, incostante, immaturo, incapace di manifestare a pieno i propri
sentimenti, talvolta troppo celati da un alone di mistero.
L’intera vicenda letteraria è volta a descrivere le sensazioni, le pulsioni del
protagonista, un personaggio che appare quasi reale, assolutamente umano, per la capacità
dell’autrice di descriverne in maniera puntuale atteggiamenti e comportamenti. Altrettanto abilmente
descritte sono le altre due figure essenziali intorno alle quali si struttura la vicenda, già in
precedenza ricordate: la moglie di Alessandro, Angelica, e il collaboratore Aureliano.
Da non dimenticare inoltre la figura della austera e severissima madre di
Alessandro, personaggio relativamente poco presente fisicamente nella vicenda ma da non
sottovalutare quanto al suo ruolo, in grado di condizionare tutta la difficile esistenza del figlio,
che continuamente rivive il rapporto con la madre attraverso i suoi condizionamenti; saranno proprio
tali condizionamenti, paure, quasi senso di sottomissione alla figura materna che rischieranno ad un
certo punto di incrinare i rapporti fondamentali della sua esistenza.
I rapporti tra i personaggi sono dunque tutt’altro che semplici e l’intreccio
delle relazioni è continuo e in continuo, costante mutamento. Proprio come nella vita i rapporti
sono destinati a mutare incessantemente, così accade nel romanzo, ricco di colpi di scena ed eventi
inaspettati, che catturano il lettore dall’inizio alla fine della vicenda narrata.
Un
aspetto che emerge tra i tanti di cui certamente si potrebbe parlare e su cui vale la pena di
soffermarsi in questa “riflessione” sul romanzo di Annalinda è dunque indubbiamente la capacità
dell’autrice di raccontare ciò che accade nel quotidiano senza però farlo apparire mai banale,
attraverso personaggi dalla vita movimentata e mai scontata; saperlo fare in maniera ricercata,
raffinata nell’uso del linguaggio ma al contempo mai difficile da comprendere ad una lettura anche
veloce. Una forma di scrittura dunque che scivola via, scorre senza intoppi. Sia per il lettore che
per l’autrice, che dichiara nella sua presentazione di scrivere d’impulso, senza sforzo, per poi
certamente affinare il contenuto, le frasi del testo per imprescindibili necessità editoriali.
Un consiglio, se è consentito a questo punto a chi scrive queste riflessioni: la
lettura di questo romanzo. Rivolto agli appassionati “divoratori” di romanzi storici ma non solo a
questi ultimi poiché la vicenda assolutamente moderna è in grado di appassionare chiunque ami
leggere come momento di svago, come parentesi in cui lasciar libero sfogo all’immaginazione.
Qualunque genere letterario sia quello preferito da ciascuno di noi. Di sicuro un po’
dell’Alessandro, dell’Angelica e dell’Aureliano li ritroveremo dentro di noi, come parte dei nostri
pensieri, dei nostri sentimenti, delle nostre pulsioni…
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