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CONCLUSASI IN TUTTA FRETTA, ANCHE LA SECONDA FASE DEGLI ITALIANI DI MUAY THAI FIKB, PER L’IMPELLENTE IMPEGNO DEI MONDIALI A BANGKOK. DAGLI ESITI DI QUESTE DUE FASI QUINDI, IL D.T.N. DIEGO CALZOLARI DOVRA’ COMPORRE LA ROSA DEGLI AZZURABILI DA CONVOCARE AL COLLEGIALE IN PROGRAMMA PER IL 10 FEBBRAIO E DA CUI USCIRA’ LA SQUADRA UFFICIALE CHE CI RAPPRESENTERA’ PER L’IMPORTANTE APPUNTAMENTO NELLA TERRA DEL SORRISO.

I CAMPIONATI AL PALAOSAKA

Di: Luigi Merlini

    

Anche quest’anno il settore della Muay Thai FIKB aveva dovuto fare le cose in gran fretta… l’attività agonistica Federale è infatti impostata con i suoi Campionati Italiani, in modo da poter definire la squadra nazionale da inviare ai mondiali o europei WAKO nei mesi di ottobre o novembre… Ma la Muay Thai ha ogni anno l’appuntamento con i mondiali a Bangkok nel mese di marzo e non è facile riuscire a disputare le tre fasi degli italiani ed i tre relativi collegiali previsti, per rodare la squadra degli azzurrabili in così poco spazio temporale. Sicuramente bisognerà che in seguito si cominci a pensare per tempo al problema che ogni anno ci si presenta. Siamo sicuri che il D.T.N. Diego Calzolari saprà prendere spunto da quanto appena detto, anzi a quanto mi dice Fragale, sembra sia già una delle sue maggiori priorità future, messe in agenda.

    

Quello che ci preoccupava al momento però, erano le condizioni del Palaosaka e che erano state lamentate nel corso dei precedenti Campionati Italiani di Full Contact. Ma mi dice Fragale che con Diego si sentono molto spesso ed avendo letto anche noi delle ultime critiche al Palaosaka di Roma, si erano premuniti di telefonare spesso all’organizzatore Alessandro Merlotti, per assicurarsi che questo potesse rispondere almeno ai requisiti minimi richiesti, per una Campionato Italiano di Muay Thai e che eventualmente si prendessero provvedimenti (anche provvisori) perché non dovessero ripetersi le mancanze lamentate dai nostri predecessori del Full Contact…

    

Il Palaosaka si trova in una zona periferica di Roma, verso Fiumicino, in un villaggio popolare composto da un’insieme di grandissimi palazzi messi ed uniti in serie uno dopo l’altro… tanto da risultare come un'unica struttura, lunga un paio di centinaia di metri o forse più… che sicuramente tutti avranno avuto modo di vedere una volta nella vita, transitando sull’autostrada. Bene, il Palaosaka… è proprio lì! Un piccolo palazzetto che è anche la sede ed in cui si allena una squadra di calcio femminile.

     

Arriviamo puntualmente per l’orario fissato ed il parcheggio situato nel cortile della struttura sportiva è “gonfio” di ghiaino… penso che evidentemente, forse vi hanno da poco fatto portare della ghiaia nuova. Appena scesi dall’auto, troviamo Malori che si lamenta delle cose scritte in merito al Palaosaka e si affretta a dirmi che in realtà, tutto il clamore fuoriuscitone è sicuramente dovuto al deprecabile fatto che qualcuno non aveva dato il permesso di appendere alcuni striscioni alle società intervenute.

    

All’ingresso del palazzetto invece, troviamo la poul arbitrale del posto e che aveva diretto e giudicato sino a quel momento, le gare pomeridiane del light contact. Vengono a salutare Fragale, per parlare come al solito della situazione arbitrale e consultarsi con lui per le varie migliorie che si potrebbero apportare.  Lo avvisano che il peso di alcun atleti di Muay Thai è stato da loro controllato ed hanno consegnato i documenti a Diego Calzolari, che ci sta aspettando negli uffici interni. Un gruppo arbitrale molto coeso, intraprendente e propositivo quello laziale… ma soprattutto che lavora mettendo sempre al primo posto la buona riuscita degli eventi federali. Tanto che, nonostante avessero terminato e concluso  il loro lavoro, comunicano a Fragale che se ci fosse bisogno… può contare anche sulla loro presenza. Roberto non se lo fa ripetere due volte e ben conoscendo le loro capacità, li ringrazia e li prega di occuparsi del tavolo della giuria e di tutte le operazioni burocratiche derivanti ed occorrenti.

    

E’ veramente un piacere vedere che anche in altre regioni nascono gruppi arbitrali ben affiatati come il nostro e che non chiedono di meglio che lavorare con l’unico comune scopo, affinché la Federazione possa figurare al meglio da ogni suo evento…. anche e persino del tutto “gratuitamente” e proprio per questo, credo valga proprio la pena di nominarli. Questi sono: l’arbitro Orfeo e la gentilissima moglie… (si direbbe una famiglia dedita all’arbitraggio, visto che anche la figlia è un arbitro di kick boxing e persino di pugilato FPI!) con Adriano Vincenti e la giovane fidanzata. Anche per questi è il caso di parlare di una famiglia dedita all’arbitraggio federale, visto che Adriano è il figlio del più conosciuto Mario Vincenti (arbitro internazionale e Membro della CAN) e che nel tempo libero dagli studi in architettura, è impegnato attivamente per dare sempre maggiore dignità e chiarezza al settore arbitrale della federazione. Adriano cura infatti, una interessante e chiarificatrice rubrica sull’arbitraggio su “THE FIGHTER”. Questa è una rivista cartacea dei nostri sport a distribuzione gratuita e curata da Alessandro Merlotti, che è anche l’organizzatore dei Campionati Italiani di Muay Thai al Palaosaka.

    

Anche Alessandro Merlotti ci viene incontro e ci assicura che ha fatto il possibile per rimediare agli “appunti” che gli erano stati fatti, circa le condizioni degli impianti sportivi in cui si sarebbero disputati da li a poco, i Campionati di Muay Thai. Viene a salutarci anche Alessio Smeriglio, che notiamo è addirittura uno sponsor della manifestazione con la sua “SHARK” ed ha per questo, montato all’interno del palazzetto un suo proprio stand.

    

Entriamo nel Palaosaka e ci prendiamo un caffè con gli amici, poi con Fragale raggiungiamo Diego Calzolari in ufficio e questo ci ragguaglia sul numero degli incontri, atleti non in regola con le certificazioni, quelli non rientrati nel peso, scaletta ecc. Diego Calzolari, che è il D.T. della Nazionale ed ha anche propri atleti  iscritti ai Campionati, è particolarmente attivo e preciso e consegna tutto il lavoro già fatto a Fragale per il controllo e l’assenso finale del responsabile.

    

Devo dire che da quando Diego ha preso in mano quella che potremmo definire come la coordinazione della Muay Thai,  noto il settore, sebbene  a piccoli passi ma in continua progressione, stia migliorando nettamente e si presenta con sempre maggiore dignità, al confronto delle altre discipline diciamo “storiche” della Federazione. E’ veramente un piacere vedere all’opera tante persone con un unico intento: il buon esito della manifestazione e che qualsiasi sia il ruolo specifico di ognuno, non lesina certo di occuparsi di tutto quello che possa occorrergli per facilitare e snellire il lavoro di tutti gli altri colleghi.

    

Scendiamo nel parterre del palaosaka… noto che non è grandissimo, ma devo dire che non sembra gli manchi niente. Grande quanto un campo regolamentare da basket, ha una tribunetta da circa 300 posti a sedere e per l’occasione sembra abbastanza ordinato. Non è grandissimo, ma per il non altissimo numero dei partecipanti ai Campionati di Muay Thai è più che sufficiente. Credo sicuramente insufficiente però per un campionato di Full Contact, dove il numero degli iscritti è sempre notevolmente alto.

         

Vedo che si è pensato anche a renderlo ordinato ed è stata ricavata un’area per il riscaldamento atleti, con all’interno lo stand della SHARK e si è pensato persino ad uno stand fotografico per avere le foto degli incontri in tempo reale. Per chi volesse visionarle, può farlo nel sito www.fotorace.net.  Gli spogliatoi al piano superiore sono riscaldati e l’unica nota negativa da fare obbligatoriamente è che nel parterre manca il riscaldamento (mi dicono il motivo è che l’impianto è rotto). Le uscite di sicurezza sono agibili e ci sono persino due squadre di pronto intervento sanitario, una della pubblica assistenza ed una della croce rossa.

    

Evidentemente l’organizzatore ha pensato anche ad ovviare all’eventualità di infortuni che potrebbero accadere e fermare la competizione. Le ambulanze sono fuori ed il medico al suo posto… gli altri Ufficiali Federali che si sono gentilmente offerti ed occupati di comporre la giuria, hanno espletato tutte le incombenze previste per loro… il nostro striscione de www.ilguerriero.it è stato appeso… i giudici e l’arbitro hanno preso posto… l’ordine della scaletta e gli atleti sono stati chiamati…. possiamo cominciare!

         

Esattamente sono 20 gli incontri previsti per questi Campionati, rimasti dopo la selezione di chi non era in regola con le certificazioni sanitarie di legge, iscrizione federale, peso dichiarato all’atto dell’iscrizione e vari forfait dell’ultimo minuto. Ce la dovremmo sbrigare in poche ore, sebbene la Ram Muay prevista da regolamento prima di ogni incontro, allunghi di molto i tempi di svolgimento. Due gli impianti di fonica, uno per la voce ed uno a parte per diffondere la musica tradizionale tailandese, sia per gli incontri veri e propri che per la danza propiziatoria e noto che, è lo stesso Alessandro Merlotti che si occupa di far funzionare nei tempi giusti. Noto ancora con piacere che gli organizzatori si danno un sacco da fare, per non incorrere forse nelle stesse critiche dell’ultimo Campionato.

    

Ma per il numero esiguo di partecipanti, credo che l’impianto vada oltremodo bene e non vedo problemi di sorta, sicuramente il problema maggiore è stato dovuto alla troppa affluenza di atleti nel Full Contact per quell’impianto e di cui si sarebbe dovuto tener conto prima di dare il nullaosta federale, chiedendo e scegliendo forse un'altra sede più capace, per un numero superiore di atleti partecipanti.

    

Parlando degli incontri veri e propri di Muay Thai, posso solo dire che il livello tecnico si alza ogni volta di più e non si è visto neanche uno di quegli incontri tanto criticati in cui si faccia solo o troppo clinch, che finora sembrava dovesse caratterizzare la Muay Thai nostrana. Un po’ perché il regolamento arbitrale dei dilettanti non lo permette a lungo… ma anche perché i nostri bravi ed attenti tecnici, hanno modificato conseguentemente la strategia dei propri atleti.

    

Quella che si è vista a Roma quindi, è stata una bella Muay Thai e addirittura al disopra delle aspettative di Fragale, che ne ha poi elogiato lo svolgimento tecnico a Diego Calzolari. Ma sicuramente anche perchè nei prima serie (come fattomi notare da Fragale) avevamo veramente degli ottimi atleti con ormai tanta, tanta esperienza… Ma anche nelle serie inferiori, abbiamo notato che tutti si sono già adeguati a questa più spettacolare e comprensibile impostazione tecnica.

    

Tra gli atleti di prima serie, le performance sono state veramente all’altezza della categoria e sono stati tutti confronti molto equilibrati, nessun novizio che si è dovuto misurare in confronti improponibili dunque, grazie soprattutto all’inserimento della 3° serie anche in questa specialità.

      

Davvero ottime le prestazioni del livornese Michele Iezzi, che si libera in semifinale del romano Raini e batte addirittura in finale il milanese Mauro Cervellione (atleta di punta di Calzolari) dopo che questo si era aggiudicata la possibilità, battendo in  semifinale il partenopeo Davide Polito.

    

    

Il riminese Carlo Di Paola, che batte in semifinale il leccese Arcadi ed in finale il coriaceo toscano Federico Pacini, che non ne voleva assolutamente sapere di soccombere, dando vita così ad una bellissima finale.

    

Anche il livornese Francesco Collesano, mostra notevoli miglioramenti battendo in finale, sia pur per un soffio, Andrea Pimpolari, con cui invece e sempre di misura, aveva perso nella prima fase di Mantova.  

    

Peccato non aver potuto vedere la performance di Jaziz Ramadani a causa del ritiro all’ultimo minuto del suo avversario… ma abbiamo potuto ammirare il rientro del romano Lorenzo Borgomeo, che ha reso incandescente l’ultima finale della serata con il concittadino Simone D’Alessandri, molto ben preparato ma con tanta esperienza in meno.

    

Abbiamo visto i nostri ragazzi essere tutti guerrieri ben determinati, ma che non dimenticano mai, di essere atleti durante una prova sportiva alla fine dell’incontro, abbracciando l’avversario e complimentandosi con questo ed i il suo angolo, per il valore dimostrato. Cose che non sfuggono a me e che non dovrebbero mai sfuggire a chi nello sport è un esempio per tutti gli altri.

    

Si conclude così la 2° fase dei Campionati Italiani di Muay Thai FIKB e spetterà a desso al D.T.N. Diego Calzolari, dichiarare la lista degli azzurrabili da invitare al 2° collegiale di settore che si svolgerà la domenica seguente a Milano e da cui uscirà la squadra nazionale definitiva che ci rappresenterà ai mondiali WMF di Bangkok, in programma per i primi di marzo.

     


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