ABBIAMO INVIATO A JESOLO FIGHT NIGHT, ASSIEME AD ALTRE PERSONE CHE VI PRENDEVANO PARTE, UN NOSTRO COLLABORATORE REDAZIONALE PER RECENSIRE LA MANIFESTAZIONE. ED ANCHE QUESTO VIAGGIO E’ STATO OGGETTO DI UNA SUA DETTAGLIATA ED IRONICA RECENSIONE, FORSE PER QUELLO SPIRITO GOLIARDICO CHE SEMPRE SI RESPIRA IN REDAZIONE E CHE INEVITABILMENTE SI RIFLETTE ANCHE NEGLI ARTICOLI DEGLI INVIATI. FRANCO PICCIRILLI CI PARLA QUINDI, ANCHE DEL VIAGGIO… LO FA SICURAMENTE IN MANIERA SIMPATICAMENTE IRONICA, MA ESPRIME ESATTAMENTE QUELLO CHE E’ IL NOSTRO MODO DI VEDERE LE COSE E GLI ACCADIMENTI QUOTIDIANI.

“U PRESIDENT” IN BUSINESS CLASS?

Di: Franco Piccirilli

Ne vogliamo parlare? Sii...?

Ahahah! … E allora parliamone!

Basta che Fragale non si inalberi…. Altrimenti… lo piantiamo! Ah ah..

Venerdì sera 24 febbraio, stavo ormai chiudendo l’ufficio per godermi un meritato weekend di riposo, quando dalla Redazione mi comunicano (fanno sempre così quando vogliono qualcosa…) che devo accompagnare “u president” il giorno dopo a Jesolo, in occasione di una serata di Kick Boxing, organizzata dal M° Roberto Agostinetto. Questo era stato infatti convocato urgentemente (così mi dicono in Redazione) per sostituire un altro Presidente; forse o evidentemente… “fra presidenti”… si fanno di questi favori. (ahaah!)

Si avete capito o “intuito” bene, sto parlando di Roberto Fragale, convocato o forse pregato di andare all’ultimo momento a Jesolo, dove si sarebbe poi svolta una serata di sport da ring: Jesolo Fight Night; addirittura per presentare l’intera serata, commentare e intrattenere il pubblico.

Infatti, per tale occasione ci sarebbe voluta una persona capace e che soprattutto conoscesse regole e regolamenti di questi sport, nonché anche gli atleti stessi che avrebbero combattuto, facendo così partecipare e coinvolgendo il pubblico nei numerosi confronti che si sarebbero disputati sul ring.

Questa sua partecipazione rivestiva gioco-forza anche quella di rappresentante ufficiale della Federazione, per verificare che tutte le operazioni di gara si svolgessero secondo le norme che la Federazione appunto, si era data per il suo buon funzionamento.

Così mi sono messo in contatto con Fragale per sincronizzare gli orologi, ora di Pisa (infatti è capitato a volte di sincronizzarli all’ora di Buti (PI) ed è successo un casotto).

Ci sentiamo quindi e come al solito, “per non decidere niente” e rimandando all’indomani mattina l’organizzazione della trasferta. Chissà, forse il sonno avrebbe portato qualche buon consiglio? Vedremo…

Ci siamo dati appuntamento clandestinamente in Redazione, dove ci comunicano che a Prato avremmo dovuto fare uno scalo per un conveniente “trasbordo” per abbattere i costi e proseguire poi per Jesolo… insieme a Domenico Catalano e Nicola Benelli, un atleta che avrebbe poi combattuto nella serata dove eravamo diretti.

Nel pomeriggio arrivo il Redazione e comunico a “u president” che la macchina è arrivata… ma non è quella di “rappresentanza”… Nessun problema, raccogliamo il materiale da portarci dietro, compreso il vettovagliamento (in caso ci fossimo persi) salutiamo gli altri collaboratori che erano in sede e… siamo partiti a tutto gas! (Già… ma con l’auto che va a GPL, come potevamo partire in altro modo… forse a tutta spinta?)

Questa volta dovevamo andare verso Nord e indovinate che direzione abbiamo preso? Esatto, direzione Nord e dove altrimenti? E’ vero che tutte le strade portano a Roma ma non è altrettanto vero,  per andare a Jesolo…

Ed è sempre in quella direzione che mi vengono in mente sensazioni ancora presenti di un passato forse ancora da accadere… Quel passato infatti era della mente o era accaduto? E anche fosse accaduto… dove era? Forse solo nella mente, perché in quanto passato non esisteva, dal momento che esiste solo ciò che è adesso. Ecco dunque che sembrava mi allontanassi da quei luoghi, quando forse mi stavo semplicemente muovendo e muovendomi, ero comunque presente dove dovevo essere. Ma in verità mi stavo allontanando è vero, ma solo rispetto a chi avrebbe voluto che rimanessi dove ero, per cui… chi vedesse che mi stessi allontanando, forse era solo perché questi era invece fermo. Ma fermo dove? Forse su quello che crede dovrebbe essere la… strada?

Mentre un distributore di carburanti mi veniva invece incontro, ho lasciato che passasse… visto che era chiuso. E mica potevo fermarmi ad aspettare che riaprisse… Non sarei arrivato in tempo dove la strada mi avrebbe portato: all’uscita di Prato Est.

No, non eravamo in ritardo e neanche in anticipo, ma piuttosto direi che eravamo… giusti! Si, giusti per quello che stavamo facendo… forse perché ognuno era giusto per come si sentiva, per cui quello che faceva era certamente… giusto. Non perché qualcuno ci obbligava in qualche modo, ma piuttosto perché facevamo quello che sentivamo di volere.

Per questo viaggio la Redazione ci aveva messo a disposizione una ford escort sw del ’91. E gli anni non le si sentivano neanche, ma piuttosto le si vedevano addosso. Forse non era proprio un auto presidenziale, adeguata alla caricatura di Fragale, ma non potevamo certo lamentarci, anche perché non era certo il mezzo a farci essere come ci sentivamo, ma piuttosto era il mezzo che sembrava quello che non era… l’auto “du president”?...Ciò che è dentro l’auto non è l’auto, così come l’auto non è chi è dentro, anche se taluni, spesso… spesso, vi si identificano! O forse pensano che gli altri lo facciano? Mentre l’asfalto scorreva veloce sotto le ruote, il tempo sembrava volgere verso una condizione di ineluttabile perturbabilità, ma lo sembrava soltanto, perché non era poi accaduto niente di quello che sembrava, forse proprio perchè non era quello che sembrava…

Ed infatti non ero preoccupato di quello, ma neanche di niente altro. Così come anche Fragale mi appariva anche lui solitamente tranquillo, oltre che di facile parola a cui io non mancavo di sorreggerlo con le mie altre ancora. Quindi, senza problemi arriviamo all’uscita Prato Est, in orario come stabilito, sostando alcuni minuti in attesa di vedere apparire Domenico Catalano e proseguire il viaggio insieme… più siamo più ci si diverte? Noi si…! Domenico Catalano si presenta al volante di una, pensate un po’: BMW 525 SW TD… grigio metallizzato.

Dopo il “riconoscimento vocale” ci siamo accomodati sui sedili posteriori, ampi, comodi e spaziosi, tanto da sembrare un salottino da conversazione, sembrerebbe certamente più adatto per un auto di rappresentanza, quale invece ed appunto sembrava essere con Fragale. Questi infatti e per l’occasione, aveva indossato la divisa federale… forse proprio per rimarcare l’autorevolezza con la quale la Federazione voleva presenziare alla manifestazione che Agostinetto aveva messo in piedi per lei a Jesolo?

Insieme a Catalano c’era anche un suo atleta, Nicola… che avrebbe poi combattuto nella serata. Fragale e Catalano entrano subito in auto-conversazione, aggiornandosi a vicenda sulle recenti evoluzioni e mutazioni nel panorama delle federazioni degli sport da combattimento. Il riconoscimento CONI della FIKB aveva infatti modificato quello che sembrava essere un equilibrio tra le tante diverse federazioni, ma evidentemente lo sembrava soltanto, perché questo fatto aveva prodotto un momentaneo disequilibrio a cui era seguito una fisiologica ricerca di un nuovo equilibrio. Questo nuovo equilibrio… poteva essere anche quello che stava adesso accadendo con la confluenza in FIKB di molte società provenienti da altre federazioni?

Anche se entrambi avevano fino a quel momento militato in federazioni diverse, mostravano di conoscersi da tempo e di sapere ognuno i trascorsi dell’altro, convenendo poi su molte delle difficoltà degli sport da combattimento, così come forse, altrettante opportunità che l’entrata di queste società in FIKB, avrebbe forse comportato.

Poco dopo essere ripartiti ci troviamo unanimemente d’accordo per fare un altro scalo per una sosta tecnica all’autogrill per il solito caffè del dopopranzo, considerata l’ora prima pomeridiana. A fatica siamo riusciti a conquistare il bancone del bar strapieno di gente, che prendevano tutti… tanti caffè. Uno non può avere una sua idea che tutti la copiano, quando addirittura non l’anticipano! Ma come faranno? Se lo avessi saputo avrei ordinato qualcos’altro… magari un corretto…

Prima di ripartire, Catalano decide di inserire il navigatore satellitare, vuoi vedere che a volte dovessimo sbagliare strada… in autostrada? Ma il navigatore sembrava fare capricci, o forse era l’emozione per la presenza a bordo “du president”? Ripartiamo aspettando che il navigatore si scaldi ed entri in funzione, quando Catalano si accorge che forse, non ne vuole proprio più sapere di comportarsi come era solito fare fino al giorno prima.

Dopo vari tentativi volti ad inserire correttamente la località di destinazione, mentre tutti noi eravamo in apprensione per quella scatolina metallica che ci avrebbe fatto arrivare a destinazione, Catalano ci chiede se avevamo visto l’uscita per Padova… dal momento che stavamo viaggiando da tempo sull’adriatica: e come potevamo… se stavamo da tempo fissando lo schermo del navigatore per aspettare che ci desse buone notizie sul dove eravamo?

Così alziamo gli occhi e cerchiamo le tradizionali indicazioni stradali e dopo poco appare un cartello con “Rimini 9 Km… forse un po’ troppo oltre la deviazione per Padova… Pensavamo di essere in un posto, ma sorprendentemente invece, eravamo in un altro… Vedi tu come passa il tempo… o forse avevamo viaggiato oltre i limiti del tempo?

Quando si è concentrati su qualcosa sembra che niente altro esista… cosa invece ben diversa dall’attenzione su una cosa e per cui comunque percepiamo ogni cambiamento circostante… Come forse Black & White direbbero… la concentrazione è isolamento, mentre l’attenzione è forse… comunione. Cosa poi vorranno dire questi due, glielo chiederò se li incontro… cosa assai rara oggigiorno, ma non perché è sabato, ma forse perché come direbbero alcuni… non esistono più le persone di una volta… ma solo quelle che ci sono adesso….

Quindi abbiamo fatto inversione e presa la deviazione giusta… no, niente contromano, ma tutto con mano giusta. Intanto il navigatore sembrava aver ripreso a funzionare, ma con un certo ritardo sulla strada che stavamo percorrendo, forse a causa dello sfasamento “ora legale / ora solare”, appariva come se fossimo in ritardo rispetto alla strada che stavamo percorrendo o almeno così sembrava… tanto che siamo riusciti a saltare un’altra deviazione!

Non vorrei pensare che forse l’alta velocità di crociera del nostro mezzo, fosse così elevata da non dar modo al sistema satellitare di sapere dove eravamo… o avevamo preso per il sedere anche Matrix?

A questo punto ci siamo arresi e abbiamo chiesto indicazioni ad un paio di ragazze del posto che gentilmente ci hanno detto che per andare dove dovevamo andare… non dovevamo essere dove eravamo … mi era sembrato che somigliassero al nostro Antonino… ma si… il nostro ispettore  Antonio Casoria (detto Totò)  ma forse l’ho solo immaginato?

Alla fine della storia… per voler arrivare in anticipo eravamo arrivati un’ora dopo… ma comunque in tempo, che è sempre quello giusto, per prendere visione e contatto con la struttura, che ospitava la serata. Un palazzetto appena fuori città, di recente costruzione e che da subito si è mostrato essere il luogo adatto per la manifestazione che vi racconterò nel mio seguito “un po’ più serio”… di questo speciale su “Jesolo Fight Night 2007”.

Volevo raccontarvi anche il viaggio di ritorno, ma a causa della “fitta fitta” nebbia, non sono riuscito a vedere niente di quello che avrei voluto dirvi e per cui non potrei mai riuscire a raccontarvi tutto ciò che non ho visto…