9° Jeux Olympiques Africaines 2007
IL PRIMO GIRO PER
ALGERI
Di: Roberto Fragale
Al mattino, dopo una ricca colazione, siamo pronti per il
nostro primo giro turistico… Ennio ci dice che purtroppo, ha una riunione con i
Presidenti delle Federazioni nazionali africane e non sarà dei nostri, ma anche
che provvederà affinché ci sia anche una ulteriore occasione per lui. I due
simpatici e gentili ragazzi a cui eravamo stati affidati dall’organizzazione, ci
vengono a prendere in auto sino alla porta dell’Hotel e con loro ci dirigiamo
verso il centro città.
Sono affabilissimi ed approfittando del mio ancora ottimo
francese, sono ben lieti di farci da orgogliosi ciceroni su argomenti storici,
geografici, architettonici e culturali, di cui vi renderò partecipi, anche se
con “beneficio d’inventario”. Algeri sorge su un anfiteatro naturale (collinare)
rivolto ad est (per sfruttare al meglio la luce solare mi dicono) ed affacciato
sul mare.
Il suo primordiale nome, che mi pronunciano come essere
“Algesire” (plurale di Algiasira = isola) significa isole, ed è dovuto al fatto
che dove adesso c’è il lungo molo del porto… anticamente c’erano tre isolotti,
da cui mi dicono che per secoli, gli spagnoli bombardavano continuamente con i
cannoni la città. Questa era sede di alcune organizzazioni corsare con attività
piratesche, che non permettevano il sicuro solcare dei mari alle flotte
commerciali dell’epoca.
Gli abitanti della città chiamarono in loro difesa i turchi,
che li liberarono dagli spagnoli (o portoghesi?) e si stabilirono poi in città.
In effetti, ci mostrano la casba nella zona alta… e mi dicono che questa
arrivava primordialmente sino al mare… ma i successivi colonizzatori francesi
abbatterono numerose costruzioni vicino al mare, per poter costruire le proprie
(in effetti si nota proprio un preciso “taglio netto” nello stile architettonico
delle costruzioni) e soprattutto una grande piazza (piazza d’armi) dove poter
magnificare la “grandeur” francese con le parate militari, mostrando così tutta
la propria potenza.
Fortunatamente hanno risparmiato una antica moschea, che
adesso fa mostra di se, davanti alla grandissima piazza. Gli parlo dei loro
problemi passati dovuti alle invasioni e colonizzazioni… mi risponde che fino a
10 anni fa questo ha costituito un vero grosso problema di conflitti… ma che
adesso sembra essere finito o almeno… che sta terminando.
Mi dicono inoltre che, molti discendenti dei colonizzatori
francesi sono nati qua e sono ormai naturalizzati algerini a tutti gli effetti…
Molti anziani francesi che si erano stabiliti qua ed hanno poi dovuto
abbandonare quei luoghi, iniziano a tornare turisticamente e si commuovono alla
commemorazione e ricordo di una vita passata proprio in quei luoghi. L’economia,
mi dicono sia basata all’80% sull’estrazione del petrolio, ma che adesso
sarebbero ansiosi di iniziare quella turistica… ma questa è limitata dalla paura
del terrorismo.
Ci portano nelle strette viuzze della casba… facendocene
notare la frescura e ci spiegano che per un antica sapienza architettonica… la
casba era stata costruita in modo da convogliare la brezza marina nelle sue vie
e mantenerla così sempre fresca e ventilata. Qua visitiamo l’edificio della
biblioteca nazionale (patrimonio culturale dell’UNESCO) attualmente in pieno
restauro e ce ne spiegano il funzionamento delle varie stanze e sale… Noi siamo
affascinati e vorremmo visitare ancora molto altro della casba… ma ci dicono
anche che non è prudente neanche per loro addentrarvisi oltre, figuriamoci con
noi al seguito.
Obbediamo volentieri e ci portano a fare un giro per il
centro. Qui ci fanno notare come l’anfiteatro naturale costituito dalla collina,
sia suddiviso a sbalzi ed ampie terrazze, su cui sorgono i vari piani della
città. Una città architettonicamente costruita in vari stili, da quello
francese, a quello turco, arabo, bizantino e neo-moresco… ma comunque
estremamente affascinante, perché mostra in questo collage, tutte le sue
peripezie storiche di invasioni e colonialismi imperialistici.
Ci fermiamo nella piazza principale, davanti al parlamento
dove fa sfoggio di se una grandissima statua con un guerriero a cavallo. Mi
dicono che è il primo emiro che guidò la ribellione e guerra contro i
colonizzatori francesi. Noto un uomo che porta per mano una bambina e fermandosi
di fronte alla statua… continuando a guardare il monumento con rispetto e quasi
raccoglimento, parla in arabo alla figlioletta… penso quindi e giustamente, che
questo Emiro (mi sembra abbiano detto si trattasse di Saladine) deve
rappresentare un “grosso personaggio” per la loro identità nazionale.
In città ci mostrano orgogliosi i lavori quasi ultimati della
metropolitana.. iniziati circa 30 anni fa… ed ormai finalmente, quasi in via di
conclusione. In alcune stazioni sono già aperti e funzionanti i centri
commerciali. Mi sembra che mi abbiano detto con orgoglio, sia la prima
metropolitana nel continente Africano.
Ci fermiamo in un bar e ci offrono un buonissimo tè alla
menta… Predrag Znaor (il Presidente della Federazione croata) fa un giro in un
negozio li vicino e scopre che i prezzi dei cellulari sono inferiori alla metà
di quelli in uso da noi e si ripromette di fare un giro per acquistarne
qualcuno. Ma ormai è tardi e dobbiamo rientrare in hotel per il pranzo… nel
pomeriggio poi, dovremo presenziare alla cerimonia di apertura dei 9° giochi
africani del COJA.
Al mattino dopo invece, dovremo tenere lo stage di
aggiornamento e formazione per gli Ufficiali di Gara Africani, che avrebbero
partecipato ai campionati… Così abbiamo pensato che forse avremo altre
occasioni, o magari prenderemo un taxi dall’hotel e faremo un salto in città,
una di queste mattine.
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