9° Jeux Olympiques Africaines 2007
ARRIVO AD ALGERI E
SISTEMAZIONE
Di: Roberto Fragale
Possiamo dire che stavolta ed in maniera particolare, non si
sia certo badato a spese… l’appuntamento era all’aeroporto di Malpensa alle
13,00 circa, per trasferirci sull’unico volo Alitalia per Algeri. Io arrivavo
con volo diretto da Pisa ed i due Croati con un volo da Trieste. Qua ci
incontriamo con Flavio Brivio ed Ennio Falsoni, che ci consegnano i visti di
ingresso per l’Algeria… veloce chek-in e siamo imbarcati, non senza un piccolo
patema d’animo iniziale, dovuto allo stazionamento sino all’ultimo momento in
lista di attesa, dei due milanesi. Ma alla fine ce la facciamo ad averli con noi
e ci raggiungono all’imbarco. Un volo di circa 2 ore e siamo ad Algeri.
Qua ci aspetta il personale dell’organizzazione COJA, che
gentilmente ci evita la lunga fila e le pratiche burocratiche dei passaporti per
l’ingresso… rendendoci fruitori di un trattamento da veri VIP. Qua ci
incontriamo con il nostro computer-man Mr. Jens Walsberdorf, con al seguito la
giovane segretaria Carol, entrambi appena giunti dalla Germania. Il mio vecchio
amico, Presidente della Federazione algerina e della Confederazione Africana
WAKO kick boxing: Mr. Mafoud Louali, è intervenuto personalmente all’aeroporto
ad accoglierci e darci il benvenuto in Algeria.
Ci dice che tutto è pronto e che aspettavano solo noi per
dare il via all’organizzazione… ci prendono i bagagli e li caricano su due auto
a noi destinate, ci fanno salire e ci chiedono di attendere il tempo necessario
per ottenere e formare la scorta della polizia… e ci avrebbero portato subito
nell’ Hotel a noi riservato. Scorta della polizia? Si, sempre, da quel momento
in poi infatti… ogni nostro movimento sarebbe stato accompagnato dalla scorta
della polizia. Per ogni nostro spostamento, grosse motociclette lampeggianti e
macchine della polizia a sirene spiegate, che ci facevano sfrecciare
continuamente sulle corsie preferenziali e di emergenza.. nel traffico caotico
cittadino e negli imbottigliamenti che periodicamente si formavano a causa di
moltissimi posti di blocco, strategicamente disposti su tutte le strade.
Ma quando dico posti di blocco… intendo dire di quelli seri…
strisce chiodate per terra, auto di traverso che restringevano la carreggiata,
militari con tanto di “kalashnikoff” inquietantemente spianato, che esaminavano
le auto a vista.. una per una e con ausilio di cani… forse anti-droga o
probabilmente addestrati alla segnalazione della presenza e riconoscimento di
esplosivi? Cecchini appostati in prossimità delle alture nei posti più
periferici o esposti ecc. Praticamente, la nostra presenza è stata sempre
“blindata” all’interno di un cordone di protezione, magistralmente effettuato da
parte della polizia e servizi di sicurezza… ma sono sicuro che anche molto altro
personale in borghese che si relazionava con noi, faceva parte dei servizi di
sicurezza algerini. Arriviamo all’Hotel Mercure a noi destinato, un fantastico
Hotel cinque stelle, poco lontano dall’aeroporto.
Anche qua l’ingresso è sbarrato da un cordone chiodato e
l’apposito personale all’ingresso esamina ogni auto che entra… apre il cofano,
controlla il bagagliaio e con un apposito specchio controlla il sotto delle
autovetture che entrano… probabilmente una misura precauzionale contro le
auto-bomba? Nel piazzale dell’Hotel fa sfoggio una bellissima fontana ed aiuole
fiorite… ma per entrare nell’hotel bisogna passare sotto un metal-detector (lo
stesso che troviamo negli aeroporti) forse, per evitare il trasporto di armi
all’interno? Ci presentiamo alla receptions con le coppie già formate… io avrei
diviso volentieri la stanza (come ai vecchi tempi) con il grande e vecchio
amico, Flavio Brivio.
Una gentile ragazza si avvicina con un carrello e ci offre
bibite fresche e spuntini locali per rinfrancarci dal viaggio… Ci guardiamo
attorno… l’hotel è bellissimo e particolarmente lussuoso, il personale oltremodo
gentile e disponibilissimo per ogni nostra richiesta. Due fontane zampillanti
sono situate all’interno della hall… al centro e sistemato sulla piattaforma
sopra una di esse, c’è un pianoforte… tutto attorno a questo, tavolini e
poltrone di un architettonico piano-bar in stile arabo.
Intanto ci hanno sistemato nelle camere e ci consegnano le
chiavi elettroniche… mi spiace per Flavio, ma abbiamo una camera matrimoniale
per ognuno di noi! Decidiamo di salire in camera per una doccia e ci diamo
appuntamento per la cena al ristorante. E qui mi attende un’altra sorpresa…
perché la mia camera è si dotata di ogni comfort, come mi sarei certamente
aspettato… ma noto anche che… è rotonda!
Stranamente noto che sul comodino c’è una bussola… che mi
indica da che parte è il nord… forse per onorare quelle culture e religioni per
le quali è importante sapere dove rivolgere la propria testa o le proprie
preghiere? Come rotonda è anche la sala del ristorante… non grandissima… ma
imbandita di tutto punto su un grandissimo tavolo rotondo posto al centro della
stessa. Il personale è attentissimo a tutti gli ospiti presenti.
Non molti in verità, perché in questo hotel vi alloggiavano
solo alcuni dei capo-delegazione e rappresentanti ospiti, delle varie
federazioni mondiali… gli atleti e tutti gli altri accompagnatori erano
alloggiati presso il villaggio olimpico appena fuori dal centro di Algeri ed in
cui ogni giorno di effettuazione del torneo, la scorta della polizia ci avrebbe
accompagnato e poi scortati nuovamente alla fine, sino all’interno dell’hotel.
Ci mancava solo che ci mettessero a letto e ci rimboccassero
le coperte dopo il bacio della buona notte…! Ennio aveva già deciso che i giorni
su cui si sarebbero spalmati i campionati africani sarebbero stati solo gli
ultimi 4… dal venerdi, al lunedì… 17 incontri al venerdi, 16 incontri al
sabato.. e poi la disputa di 6 finali la domenica pomeriggio e 6 finali il
lunedì mattina.
Avevamo quindi tre giorni per riposarci e preparare gli
Ufficiali di Gara africani, al compito che li aspettava. Naturalmente, chi più,
chi meno… non abbiamo mancato di onorare tutti i servizi che l’hotel ci metteva
a disposizione per allietarci la permanenza, piscina, bagno turco, sauna,
massaggi, palestra fitness ecc.
Una cosa in particolare mi ha colpito… che di ogni nostro
passaggio, veniva puntualmente registrata l’ora, luogo e motivo… ogni nostra
azione era puntualmente registrata… in ogni momento sapevano dove, con chi, e
per cosa ci trovavamo li! Per chi non c’è assolutamente abituato… devo dire che
la cosa inquieta non poco, ma quando alla televisione locale (in francese) ho
potuto capire che la polizia aveva sventato in 24 ore ben due tentativi di
attentati esplosivi… ho temuto di comprenderne il vero motivo e sono stato ben
lieto di essere continuamente controllato dal loro efficientissimo apparato di
sicurezza.
Eravamo quindi capitati in una gabbia dorata, ma pur sempre
una gabbia… tuttavia Ennio ci informa che al mattino seguente, due auto erano a
nostra disposizione per farci fare un piccolo giro turistico della città. …Mmhh…
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