E l’avventura continua… in Israele
Di: Maurizio Silvestri
Già
proprio così, questa bella avventura del krav maga della “Israel
security private service Wtka” condotta da Maurizio
Silvestri ed Amnon Aloni, sta andando avanti nel migliore
dei modi. Per il secondo anno consecutivo si è ripetuta l’esperienza
del corso sulla sicurezza in Israele. Hanno partecipato un bel
gruppo di italiani ed un gruppo ancora più grande di israeliani ai
quali si sono aggiunti tecnici della Finlandia e del Sud Africa.
Tutto nel nome della Wtka, organizzazione della quale Silvestri è
responsabile anche per il ju-jitsu. Quest’anno, oltre ai corsi in
palestra o in situazioni ambientali diverse, ci sono stati
l’addestramento al tiro con la pistola e alla protezione dei Vip.
Silvestri è stato molto apprezzato dai numerosi maestri di ju-jitsu
che sono intervenuti da ogni parte del paese ebraico.
E’ stato un corso molto intenso. Ci si è allenati nelle torride
zone del mar Morto ed in palestra, negli splendidi giardini
strappati al deserto nei pressi del centro sportivo di Vingate, la…
“Coverciano” locale. Immancabile il tour di Gerusalemme dove sono
state studiate le misure di sicurezza e prevenzione adottate dalle
locali forze di polizia.
Nel
corso si è illustrato come difendersi da qualsiasi tipo di
aggressione ma anche come difendere i propri cari, la moglie, i
figli. Poi, il poligono di tiro con severi istruttori militari che
illustrano il tiro israeliano. “Tutte le materie del corso sono
tratte dalla nostra autodifesa elaborata ai tempi del movimento
segreto dell’aganà, negli anni venti dell’altro secolo – spiega
il capo degli istruttori, Amnon Aloni – Molte cose si sono
diffuse in Occidente col nome di krav maga o kapap ma spesso con
questi nomi si insegnano solo tecniche di combattimento. In realtà
la disciplina è molto più complessa e completa. Ed ha un solo scopo:
rendere le persone più sicure. Quando uno si sente sicuro non ha
bisogno di dimostrare niente a nessuno. E dunque vive meglio e non
crea problemi a sé stesso o agli altri”.
Il
team di italiani non ha visto né militari armati fino ai denti né
estenuanti posti di blocco. Ha constatato che in questa terra
splendida non c’è odio tra razze ma pacifica convivenza: qui una
moschea, accanto la sinagoga. Insomma una Israele completamente
diversa (ovviamente non nella zona di Gaza) rispetto a quello che ci
propongono i media. “E’ stata una sorpresa piacevole – dice
Anna, l’unica donna del gruppo di stagisti italiani – Del resto
siamo persone normalissime e molto tranquille: ci avrebbe dato
fastidio partecipare ad una sorta di corso per aspiranti Rambo o
vivere in un perenne stato di allarme”.
Visto il successo e le richieste, l’Isps sta organizzando un
nuovo corso in Israele, anche per acquisire la qualifica di
istruttori. Per ogni informazione è necessario telefonare a Isps
Italia, Silvestri, 0586-402332 o scrivere un e-mali a zenclub2003@yahoo.it.
“Comunque sia chiaro che non vogliamo degli esaltati – dicono
all’Isps – Chiederemo sempre certificato penale e medico dei
partecipanti nonché garanzie adeguate”. |