Arti marziali e realtà
Di: Marco Vincelli
Spesso
mi sento domandare se serve andare in palestra a frequentare un
corso di Arti Marziali, per potersi difendere per strada in caso di
aggressione… L' obbiezione che il più delle volte viene fatta, è che
per strada non c'è finzione e la paura ci porta a far dimenticare
tutte quelle belle cosine che vediamo in palestra. Effettivamente
palestra e realtà sono due cose differenti ma anche molto vicine tra
loro, cerchiamo di capire il perchè:
la palestra, come indica il nome, è noto a tutti che è un luogo
dove ci si allena e ci si prepara per affrontare un evento futuro
come può essere l'andare al mare. In palestra si va per mantenersi
in forma (o ritrovare la forma) e per svagarsi e/o sfogarsi e
tendenzialmente si cerca di fare un'attività che per un motivo o per
un altro ci soddisfa. Un corso di arti marziali funziona allo stesso
modo e persone appassionate o in cerca di qualcosa di diverso vanno
a divertirsi/sfogarsi e a mantenersi in forma, facendo qualcosa che
può tornare utile. Ma capiamo bene quanto scritto in quest'ultima
frase.
Divertirsi: un corso di AM se ben fatto deve risultare
divertente. Cosi come in qualunque cosa facciamo se decidiamo di
dedicare una parte del nostro tempo ad una attività lo facciamo
perchè riteniamo che oltre ad esserci in qualche modo utile deve
farci passare bene il tempo e quindi non deve essere noiosa,
contrariamente rischiamo di voler cambiare dopo poco tempo o di
rendere l'attività in questione una forzatura mettendo a rischio il
nostro impegno e di conseguenza i risultati.
Sfogarsi: spesso si cerca un attivita/hobby e si va in
palestra per fuggire dai problemi quotidiani e per scaricare le
tensioni, ecco che quindi un buon corso di arti marziali può tornare
utile perché si può trovare la giusta dose di intensità per arrivare
a fine lezione esausti ma rilassati, se poi il corso offre la
possibilità di scambiare due colpi con i compagni… il gioco è fatto!
Mantenersi in forma: il più delle volte si pensa che un
corso di Arti marziali sia fatto da routine noiose di movimenti
all'apparenza inutile e di posizioni statiche. Un buon corso deve
essere invece completo di una buona preparazione atletica fatta di
potenziamento e lavoro cardiovascolare questo perchè durante la
lotta ed il combattimento tutti i muscoli devono entrare in gioco ed
il nostro apparato cardio respiratorio deve essere li a sostenerci
per arrivare alla fine (possibilmente vincitore).
Che può tornare utile: questo è l'aspetto fondamentale di
un corso di Arti marziali indirizzato alla difesa personale,
imparare qualcosa che in caso di necessita può essermi utile.
Quest'ultimo punto rappresenta il fulcro di questo articolo perché,
come gia detto prima, la domanda che ci poniamo è quanto realmente
può essere utile un corso di difesa personale in caso di
aggressione, quale è il confine tra arti marziali e realtà? La
risposta che spesso mi viene di dare è: perchè un militare si
esercita/allena prima di andare in guerra? Se ci pensate è
esattamente la stessa cosa, un militare viene preparato con
simulazioni che cercano di far vivere quanto potrebbe accadere nella
realtà, inoltre vengono allenati al livello cardiovascolare.
Qualcuno a questo punto potrebbe saltare sulla sedia e dirmi che
un militare di professione fa il guerriero e si prepara alla guerra,
ma noi siamo cittadini civili che viviamo la nostra giornata.
Purtroppo però la realtà non è cosi semplice ed i giornali sono
pieni di fatti di cronaca che riportano violenze gratuite,
aggressioni, stupri e quindi anche noi siamo costretti a saper
sopravvivere nella guerra urbana, sperando di non essere mai il
protagonista di un fatto di cronaca, sarebbe sbagliato negare di
essere a rischio. Ecco che quindi è importante ricercare un corso di
Arti Marziali impostato per la difesa personale. Ho volutamente
sottolineato l'ultima parte della frase sopra, perchè è importante
capire che non tutte le arti marziali, se praticate, danno in tempi
brevi nozioni efficaci per la sopravvivenza urbana.
Se prendiamo un corso di arti marziali tradizionale (judo,
karate, thai chi) si diventa padroni del combattimento solo dopo
anni di duro lavoro, cosa che non tutti i praticanti prendono in
considerazione e se ne rendono conto dopo averci dedicato una buona
parte del loro tempo, inoltre non sempre viene dato spazio alla
preparazione atletica. Se invece scegliamo uno sport di contatto di
tipo agonistico (boxe, kick e thai boxe, judo) saremo sicuramente
avvantaggiati nella difesa personale perchè avremo spesso modo di
confrontarci con i compagni, capendo il significato di
combattimento, ma non è detto che anche se diventiamo dei bravi
agonisti avremo il controllo delle nostre azioni in caso di
pericolo.
Il combattimento agonistico ha il vantaggio che si arriva
all'incontro preparati fisicamente e mentalmente, il combattimento
si svolge in un area sicura (ring o tatami) uno contro uno e con un
arbitro che controlla, inoltre (cosa non da poco) non ci sono colpi
sleali e se siamo in difficoltà abbiamo sempre la possibilità di
interrompere il combattimento. Quando si cerca una disciplina
consona alla difesa personale bisogna pensare a qualcosa che fin
dalle prime lezione ci fornisca nozioni di combattimento semplici ed
efficaci, che ci porti ad entrare in contatto con i nostri compagni
per capirne il significato e farlo metabolizzare alle nostre menti,
che sia in grado (come per il militare) di simulare situazioni reali
di aggressione, che ci dia una discreta preparazione atletica e
possibilmente ci fornisca delle nozioni legali delle conseguenze di
un errato uso della violenza.
Un buon corso di arti marziali deve essere in grado in poche
lezioni di rendere il praticante più sicuro di se; la cosa più
piacevole che mi sono sentito dire da uno studente alle prime armi è
stata: “da quando mi alleno con te mi sento più sicuro di me”,
questo non vuol chiaramente dire che lui era diventato un
picchiatore ma che aveva preso coscienza del proprio corpo e dei
propri limiti ed inoltre grazie all'allenamento sentivo il suo corpo
più forte. Inoltre un buon corso di difesa personale deve insegnarci
a colpire ma anche a lottare perché, per quanto si possa dire, è
impossibile prevedere se finirò a terra e a quel punto devo sapermi
difendere (pensate ad un tentativo di stupro, l'aggressore cercherà
di portarvi in terra). Ma tutto questo è sufficiente per imparare a
difendersi? Sicuramente ci sarà di aiuto in caso di necessità, ma la
realtà non sarà mai come le sensazioni che viviamo in palestra, per
quanto ci si possa sforzare a rendere le cose reali, sappiamo sempre
di essere in un’ambiente sicuro con persone che non hanno intenzione
di farci realmente del male e questo impedirà di provare le
emozioni della vera paura e dell'adrenalina che ci blocca i muscoli.
Nella realtà non c'è tempo di pensare, di scaldarci o di metterci
abiti comodi, non abbiamo la possibilità di interrompere il
combattimento se stiamo perdendo, non c'è arbitro che ci viene in
aiuto e non dimentichiamo che gli aggressori possono essere più di
uno e armati; tutto deve consumarsi in pochi improvvisi attimi.
Sicuramente essere più sicuri di noi stessi è un buon inizio perchè
emaniamo questa sensazione anche alle persone intorno a noi, creando
un minimo di timore nei nostri confronti, aver un fisico allenato ci
renderà meno vulnerabili ai colpi e l'aver metabolizzato alcune
tecniche di difesa può permetterci di dare quel colpo che ci
permette di uscire da una situazione di pericolo. Concludendo quindi
questo articolo, potremmo dire che tra arti marziali e realtà ci
sono delle differenze dovute principalmente all'emozioni che si
provano, ma un buono e costante allenamento ci possono permettere di
evitare il peggio.
Chiaramente, come in tutte le cose, non bisogna avere furia ma
impegnarsi nel tempo per rendere le nostre reazioni automatiche.
Chiudo con un esempio che a me piace molto, quello
dell'automobilista: dopo un po' di esperienza nessuno di voi davanti
ad una macchina che frena, pensa a schiacciare il freno e scalare
marcia o sterzare, lo fa è basta… perchè il nostro corpo ha
metabolizzato la meccanica della guida, nella difesa personale e nel
combattimento… è la stessa cosa.
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