Passate
le Olimpiadi… tutte le federazioni riconosciute dal CONI, tutte le discipline
associate e tutte quelle in corso di riconoscimento… dovranno provvedere, entro
marzo del prossimo anno, a rinnovare tutte le proprie cariche federali, tramite
regolari, democratiche e trasparenti elezioni. In Redazione ci è giusta una
comunicazione del maestro Tronconi, in merito ad una recente iniziativa in seno
alla FIWUK, la Federazione Italiana WuShu Kung fu. A questo proposito abbiamo
ritenuto opportuno presentarvi in un articolo di cosa si tratta.
Il nuovo corso della FIWUK
Di: dott.ssa Roberta Cerruti
Con l’entrata nel nuovo anno… tutte le
Federazioni riconosciute dal CONI e quindi anche la
FIWUK, Federazione Italiana
di WuShu Kung Fu, si prepara al rinnovo delle cariche federali, il cui mandato
durerà per tutto il quadriennio successivo (2009-2012).
Le cariche oggetto del rinnovo saranno:
-
il Presidente della Federazione;
-
il Consiglio Federale;
-
il Presidente del Collegio dei Revisori dei
Conti;
-
i componenti del Collegio dei Revisori dei
Conti.
Entro il 31 marzo 2009 dovrà quindi
tenersi l'Assemblea Nazionale Ordinaria Elettiva della FIWUK, l’organo preposto
a tale compito, la quale risulta così composta:
-
Presidenti o loro Delegati
-
Rappresentanti degli Atleti eletti
all’interno delle singole società;
-
Tecnici Sportivi delle Società Sportive
aventi diritto di voto eletti all’interno delle singole società.
Quale l’importanza politica, quali le
implicazioni che questo evento ha sul futuro di quest’arte marziale?
Per capirlo, occorre fare un breve escursus sulla
storia recente del WuShu, con particolare riferimento alla situazione così come
si presenta nel nostro Paese.
Recentemente l’evoluzione del
WuShu ha seguito
due percorsi paralleli: da un lato il WuShu tradizionale, focalizzato
sull’applicazione marziale delle tecniche e sul benessere e sull’equilibrio
psico-fisico; dall’altro il WuShu moderno, specializzato nella spettacolarità
tecnica a scopo competitivo e dimostrativo e nel combattimento sportivo. Nella
seconda metà degli anni ’50 infatti la Commissione per l’Educazione Fisica e lo
Sport della Repubblica Popolare Cinese assegna a un gruppo di esperti di WuShu
la creazione di un aspetto sportivo per questa disciplina. Ciò principalmente in
conseguenza del fatto che le competizioni sportive erano rese alquanto ardue
dall’esistenza di una miriade di stili differenti. Sulla base di alcuni tra i
più diffusi stili tradizionali vengono cosi create il changquan, “boxe lunga”,
nonché le sequenze standard di bastone, sciabola, spada e lancia.
In Italia il WuShu inizia ad avere un certo
seguito a partire dagli anni ’70, quando cominciano a proliferare le scuole e i
praticanti di questa arte. Il suo trampolino di lancio è sicuramente la
cinematografia di Hong Kong. Nel 1979, la Repubblica
Popolare Cinese invia una squadra per presentare il WuShu Kung Fu, nella sua
versione moderna. Da questo momento si crea purtroppo una grande confusione
intorno alle arti marziali, in particolare dalla seconda metà degli anni ’80,
con il proliferare della versione moderna.
Già il fatto di presentarsi attraverso molti
stili diversi fra loro non aiuta certo a farsi un’immagine di unica disciplina,
se poi ci aggiungiamo che si è evoluta anche come sport, insieme all’utilizzo
separato dei termini Wushu e Kung Fu, ne viene fuori un sistema altamente
frammentato, che è difficile far risalire ad un’unica origine, quale invece
abbiamo visto essere stata in un passato ormai lontano.
E’ mancato al WuShu Kung Fu il riconoscersi in
un'unica identità. Qualsiasi tentativo in tale direzione è spesso rifiutato
perché confuso come tentativo di omologazione. Invece, il riconoscere la matrice
comune di questa disciplina, non significa il rinunciare alla propria
individualità, ma darsi un’identità; riconoscere che ciò che facciamo sono arti
marziali cinesi che si esprimono in modi spesso anche molto diversi fra loro ma
tutte riconducili ad un’unica origine che per comodità possiamo definire come:
WuShu Kung Fu.
La situazione attuale in Italia è il riflesso di
questa mancata identità. Una situazione molto frammentata dove le realtà che la
compongono sono distanti fra loro, giungendo fino ad una sorta di
disconoscimento reciproco fra le varie espressioni che rappresentano il WuShu
Kung Fu, come ad esempio fra il Moderno e il Tradizionale, così come fra gli
stili stessi dove chi pratica Taijiquan ritiene di non aver niente a che fare
con chi pratica Hung Gar o Wing Chun. Da questo variegato panorama nascono le
molte organizzazioni, gruppi, federazioni, settori, ognuno con propri
riferimenti, finalità, percorsi, anche cercando di eleggersi come unici
rappresentati di questo o quello stile, attribuendosene titoli, paternità o
origini. In questo contesto è mancato un vero confronto fra le realtà, che, al
di là degli sporadici momenti di scambio di esperienze, sono rimaste abbastanza
chiuse in se stesse inibendo un qualunque processo di crescita e aggregamento.
Tutto ciò non ha permesso a questa disciplina di
distinguersi come arte marziale con proprie origini, finendo per farle mancare
la visibilità necessaria e anzi portandola spesso a confondersi con le altre
discipline esistenti. È cosi che il Sanda (la versione moderna del WuShu) viene
considerata un’arte di combattimento minore rispetto per esempio alla Thai Boxe,
e il Taijiquan è paragonato allo Yoga. Lo stesso Kung Fu viene talvolta
addirittura associato al Karate, dal quale molti credono tragga origine.
Per questo motivo, allo scopo di ridare
un’identità a questa antica arte marziale, seguendo l’esempio di altre
discipline che sono state in grado di raggiungere ottimi risultati in tal senso,
si è sentita la necessità di costituire una Federazione ad hoc, quale ente che
riunisce sotto di sé tutti i soggetti praticanti lo stesso sport, con il compito
di organizzarne e disciplinarne tutte le attività.
Il Coni prevede che per ogni sport ci debba
essere una sola Federazione, e dal 1996 (anno in cui è diventata Disciplina
Sportiva Associata), riconosce la FIWuK (Federazione Italiana WuShu Kung Fu)
come unica Federazione titolata per gestire e organizzare l’attività del WuShu
nelle seguenti discipline: Wushu Moderno, Wushu Tradizionale, Taijiquan, Tui
Shou, Sanda, Qingda, Qigong, Shuaijiao.
Un atto questo che ha avuto un carattere più
formale che sostanziale in quanto adesso, a ben 12 anni di distanza, esistono
molte realtà, grandi o piccole che siano, che sono al di fuori della FIWuK
(compresi gli enti di promozione sportiva) e che organizzano e disciplinano
autonomamente l’attività del WuShu Kung Fu. Parte delle responsabilità di questa
situazione sono da attribuire alla FIWuK, che non è riuscita a creare un modello
forte basato sull’organizzazione, sulla qualità, sulla trasparenza e sulla
democraticità. Dimostrando troppo spesso incapacità organizzativa,
approssimazione, mancanza di obiettivi, accentramento e poca trasparenza. Il
risultato di ciò è che la FIWuK non è ancora riuscita in quello che altre
federazioni hanno raggiunto in tempi più brevi: diventare Federazione Sportiva
Nazionale.
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Al fine di cercare di inquadrare dunque l’attuale
situazione della FiWuK, i suoi problemi e i suoi punti di forza, e individuare
un possibile scenario futuro della Federazione e dei suoi compiti, è stato
organizzato un convegno dal titolo WuShu tradizione e rinnovamento, che si è
tenuto il 13 luglio 2008, presso la Sede Provinciale del CONI, a Firenze. Il
convegno, promosso da Giuseppe Gualdani, ha visto la partecipazione come
relatori di:
-
Maurizio Tronconi, Maestro e
Presidente della Scuola del Fiume e Delegato FIWuK della Toscana;
-
Claudio Gigante, Maestro e Arbitro
Nazionale;
-
Claudio Albieri, Maestro e Arbitro
Nazionale;
-
Pietro Stilli, Maestro e Arbitro
Internazionale;
-
Guido Gelatti, Maestro e Arbitro
Nazionale;
-
Stefano Taddei, Arbitro Nazionale.
Vi proponiamo di seguito il programma del
convegno che si è svolto a Firenze lo scorso 13 luglio:
-
ore 14,00 introduzione
-
ore 14,15
-
ore 14,45
-
ore15,15
-
ore 15,45
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ore16,15
-
ore16,45 pausa caffe’
-
ore17,00
-
ore17,30 tavola rotonda
-
ore19,00 conclusioni
|
Come si può vedere dal programma, gli argomenti
trattati hanno spaziato dal ruolo del Sanda in Italia, allo sviluppo della
attività giovanili, dalla riorganizzazione tecnica dei settori, alla
ristrutturazione del sistema gare, concludendosi in una tavola rotonda moderata
dall’Arbitro Stefano Taddei.
L’obiettivo del convegno era quello di avviare un
dibattito su una situazione, quella italiana, nella quale, a detta dei
promotori, si è vista la Federazione fare ben poco per la crescita e lo sviluppo
del WuShu Kung Fu nel nostro Paese. Questo dibattito è stato poi sintetizzato in
un documento programmatico composto da una prima parte in cui si analizza la
situazione attuale in maniera critica (a cui il presente articolo fa riferimento
nella descrizione dell’odierna disciplina del WuShu) e una seconda in cui si
fanno proposte per il miglioramento della situazione in atto. Nell’intenzione
degli organizzatori Il programma presentato non nasce da uno schieramento
ipotetico fine a se stesso, bensì vuole riportare il dibattito elettorale sul
confronto delle idee e dei programmi.
Ben consapevoli delle potenzialità di
miglioramento della proposta e delle sue lacune, è interesse degli organizzatori
del convegno che tutti, soprattutto coloro che si candidano come consiglieri
alle prossime elezioni, leggano il programma e lo sottoscrivano se sono
d’accordo con esso, oppure facciano serie proposte alternative.
E’ opinione di chi propone questo programma che
chi intende candidarsi per il rinnovo delle cariche federali il prossimo marzo
2009, debba farlo prendendosi degli impegni al riguardo di ciò che farà e come
provvederà a farlo. I promotori ritengono indispensabile l’elezione di persone
con provata esperienza e in grado di concretizzare l’idea di rinnovamento che il
programma promuove.
Chiunque intenda esprimere opinioni in merito,
dare suggerimenti o fare proposte può farlo sul
blog appositamente realizzato. A
questo proposito la redazione de ilguerriero.it potrà ospitare articoli
relativi al dibattito in corso per far conoscere ad un pubblico più vasto le
varie opinioni in merito al rinnovo delle cariche federali nella FiWUK.
Nella speranza che questo laboratorio di idee e
progetti possa dare i migliori risultati in termini di miglioramento e di
avanzamento nella direzione di conferimento di una solida identità alla
disciplina del WuShu, i promotori concludono il comunicato con un le parole
pronunciate al convegno dal Maestro Maurizio Tronconi; parole che sottolineano
un sentiero accidentato da percorrere ma che non celano la fiducia nella
possibilità di un cambiamento in senso positivo:
”Non sarà facile cambiare, perché per cambiare
efficacemente uno stato di cose bisogna prima di tutto cambiare il modo di
pensare e vedere le cose, ovvero l’atteggiamento mentale e la cultura di base, e
questo richiede tempo e uno sforzo non facile.”
Vi proponiamo infine due brevi schede
biografiche, l’una del Maestro Tronconi che si è fatto promotore della
comunicazione pervenuta in redazione e l’altra di Giuseppe Gualdani,
organizzatore del convegno WuShu Tradizione e rinnovamento.
Maurizio
Tronconi, nato a Firenze nel 1959, inizia lo studio e la pratica del WuShu
presso la Scuola del Fiume nel 197.8 Fra l'80 e l'84 partecipa a varie gare e
incontri interregionali. Nel 1983 inizia l'attività d'insegnamento. Nel 1985 con
la squadra della sua Scuola partecipa ad un torneo con le squadre di WuShu e
Yinqigong della provincia del Jianshu nella R. P. Cinese e ottiene il
riconoscimento di insegnante dalla Federazione Cinese di WuShu. Nel 1986
partecipa, sempre con la squadra della sua Scuola, al 2° Campionato
Internazionale di WuShu a Tianjing. Sempre nello stesso anno è fra i fondatori
del Centro Studi WuShu Italiano, del quale diventa Segretario Generale.
Nel 1987 partecipa ad un corso internazionale di
WuShu Moderno tenuto a Shenzhen. Nello stesso anno per la Scuola del Fiume, in
collaborazione con il Chinese Wushu Research Institute organizza un viaggio
studio di tre settimane a Pechino al quale partecipa per approfondire gli
aspetti del WuShu moderno.
Nel 1988 partecipa alla prima selezione di WuShu
ad opera della FIW (federazione Italiana WuShu) rientrando fra i primi dieci.
Nello stesso anno diventa professionista a tempo pieno e lavora alla
realizzazione del progetto "Per una vita di qualità" con la Scuola del Fiume -
CSWI e in collaborazione con il Comune di Scandicci, l’USL e la Provincia di
Firenze. Tale progetto, indirizzato alla terza età, è finalizzato alla cura e
alla prevenzione attraverso le tecniche di ginnastica cinese.
Fra la fine del 1988 e i primi 6 mesi del 1989
partecipa ad un corso di WuShu sportivo e uno di Gigong tenuti rispettivamente
dai maestri Fei Yuxia e Dai Yucheng venuti appositamente da Nanchino tramite un
accordo di scambio fra la Scuola del Fiume e la Federazione Cinese di Nanchino.
Dal 1988 al 1990 partecipa a varie competizioni
di WuShu sportivo settore Taolu, sia a carattere regionale che nazionale,
classificandosi nei primi posti. Nel 1991 partecipa ad un corso multimediale del
CONI a Tirrenia organizzato appositamente per la FIW..
Dal 1991 al 1994 insieme all’équipe di ricerca
della Scuola del fiume - CSWI prende parte alla sperimentazione delle metodiche
denominate CSS® (Controllo Segmentario Specifico).
A partire dal 1989 sviluppa e allarga le attività
della Scuola ad una utenza che comprenda tutte le fasce di età. Dal 1994
realizza vari progetti per enti pubblici, scuole, istituti privati, indirizzati
a bambini, giovani, terza età.
Dal 1993 prende parte all’organizzazione di molti
spettacoli della Scuola dando ad essi un carattere unico e facendo così
conoscere il WuShu e il folclore cinese in gran parte d'Italia.
Dal 1996 al 1999 è membro della Commissione
Tecnica della regione Toscana.
Nel 1998 consegue il diploma regionale di
"Operatore per attività motorie". Nel 2000 e nel 2002 partecipa al progetto
formativo "Amico Sport" organizzato dalla Regione Toscana e dal CONI.
Nel 1999 viene eletto presidente della Scuola del
Fiume - Centro Studi WuShu Italiano, carica che gli viene riconfermata nel 2004,
anno in cui viene nominato Coordinatore Tecnico Regionale e inizia un lavoro di
sviluppo del WuShu a livello regionale in collaborazione con l'Istituto di WuShu
di Firenze e le altre società toscane affiliate alla FIWuK che porterà nel 2005
alla realizzazione del progetto "WuShu e Olimpiadi: Pechino 2008".
Sempre nello stesso anno inizia a studiare e
perfezionarsi con la prof.ssa Yang Li famosa docente presso l'Università di
WusShu di Pechino e con gli insegnanti Yang Hui, Li Yanjun, docenti della stessa
Università.
Nel 2005 viene nominato Delegato Regionale
Toscano della FIWuK.
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Giuseppe
Gualdani, nato il 4 luglio 1963, inizia lo studio del WuShu nel 1978 sotto
la guida del Maestro Riccardo Pattarino, pioniere di questa antica arte in
Italia. Dal 1987 studia il Changquan e il Taijiquan con la Prof.ssa Yang Li
provenente dall’Università dello Sport di Beijing, sotto la direzione della
quale si specializza nell'insegnamento del Wushu della Repubblica Cina Popolare.
Nel 1988 è tra i fondatori dell’Istituto di WuShu
di Firenze, che trae origine dalla precedente società sportiva Chuan Shu, a
differenza della quale però è modellata sugli esempi delle analoghe istituzioni
cinesi e i suoi obbiettivi sono di carattere più generale. Tra questi i più
importanti sono l'insegnamento del WuShu secondo gli stessi canoni esistenti in
Cina e la diffusione del WuShu in Italia. L'Istituto ha elaborato un programma
di studi della durata di cinque anni alla fine del quale lo studente si diploma
insegnante di WuShu.
Giuseppe Guardoni attualmente è Presidente
dell’Istituto di WuShu.
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