ILLUSTRARE IL TAI JI ATTRAVERSO LA CALLIGRAFIA
tratto da “Abbraccia la tigre torna alla montagna – l’essenza del
tai ji”
di Chungliang Al Huang
|…|Tai
ji chuan, laddove chuan letteralmente significa “pugno”, mano, intesa come
arte del combattimento, significa "il movimento che si usa per difesa, per
la pratica del corpo/mente basata sull’idea del tai ji”, Il Tai ji stesso è
un termine molto più ampio.|…|
Il tai ji è anche una forma di meditazione. Si distingue e
si differenzia da altre forme di meditazione perché è in movimento, ma, come
tante altre, ha il medesimo scopo di ricerca del proprio centro, del proprio
equilibrio fisico-psichico. |…|Nella pratica del buddismo Zen si ricerca il
proprio centro nella posizione del loto; l’hata yoga impone al vostro corpo
una posizione raccolta in modo da comunicarvi veramente dove vi trovate. Queste
citate sono tecniche fondamentalmente statiche. Il tai ji si differenzia
leggermente da esse proprio in questo: vi aiuta a trovare il vostro centro
tramite il movimento, così da portare il proprio centro insieme a voi. Per
quanto vi spostiate continuamente, riuscite a mantenere l’immobilità e il
silenzio.|…|
Questo è un concetto molto importante e sta alla base del
tai ji, è la sua essenza in quanto “essere centrati” permette di vivere
tutta la nostra esistenza in maniera del tutto differente da come siamo
purtroppo abituati a fare all’interno della società che sfrutta un concetto
distorto sia del movimento, del cambiamento, che dell’immobilità, della
staticità. Esorta, infatti, al cambiamento, ma in vista di obiettivi di
perfezione o di raggiungimento di una qualche forma di presunta ricchezza; tende
a far confluire in schemi prestabiliti ogni sorta di vivere sociale per
cementare e, allo stesso tempo, alimentare, bisogni di sicurezza, apparentemente
fornendo svariati modelli di stabilità.
Il tanto sfruttato e abusato simbolo yin/yang |…|
rappresenta l’interscambio, la fusione del fluire del movimento all’interno
di un cerchio. Queste energie, simili e allo stesso tempo ovviamente
contrastanti, si muovono insieme. |…| Il cambiamento è yin mentre l’immobilità
è yang o viceversa. Così l’immobilità è il fattore che possiamo inserire
nel cambiamento che avviene durante la discesa o la salita. Il cambiamento è
immobilità, l’immobilità è il cambiamento. Eseguendo il movimento (di tai
ji) impariamo a comprendere realmente questo concetto. Parte dei conflitti
quotidiani riguardano il modo in cui affrontare i cambiamenti e come essere
felici grazie all’immobilità.|…|
Dunque, l’essenza del tai ji può anche essere resa in
questi termini: |…| accettate sia i cambiamenti che l’immobilità. Imparate
ad essere elastici e reattivi a ciò che vi circonda, al tempo, e a voi stessi.|…|
Nelle sue lezioni di tai ji il maestro Al Huang Chungliang
inserisce la calligrafia perché rappresenta una diversa espressione della
stessa disciplina, è un modo diverso di mostrare ciò che può essere
realizzato con il movimento corporeo.
Tenere il pennello in mano, tenerlo correttamente per poter
eseguire i movimenti necessari per ottenere una buona calligrafia necessita lo
stesso atteggiamento mentale e conseguentemente la stessa sensibilità corporea
che occorre per eseguire una forma di tai ji. Il maestro si serve della
calligrafia per illustrare il processo di centralizzazione.
Il maestro insegna agli allievi che il pennello va tenuto
con il pugno tai ji…la mano aperta si chiude a pugno senza tensioni o
rigidità. Il braccio che regge il pennello riposa, non è rigido. Mentre si
intinge il pennello nell’inchiostro (ricordiamo che anche il processo di
preparazione dell’inchiostro è una fase molto importante e preparatoria della
scrittura, una vera e propria forma di meditazione: è un processo utile per l’acquisizione
del proprio centro. E’ un metodo per riunire le energie disperse.)
Dice
il maestro Al Huang: “mentre intingo il pennello nell’inchiostro i peli
devono essere uniti e formare una coda; come se un milione di pensieri
differenti si unissero in un piccolo punto. Intingere il pennello sulla pietra
rappresenta un altro processo per raggiungere il proprio centro.
Quando il pennello è pronto tenetelo verticalmente davanti a voi sulla carta.
Il manico del pennello corrisponde alla vostra spina dorsale. E’ diritta,
profonda e flessibile e si mantiene al centro del movimento. Questo è l’inizio
e la vostra consapevolezza si trova proprio al centro. Davanti a voi c’è un
foglio di carta bianca. Non vi è nulla sopra. Meditateci. Se foste vissuti
nella vecchia Cina avreste indossato una lunga tunica con ampie maniche con cui
correreste il rischio di spandere l’inchiostro sulla carta. Per evitare questo
inconveniente sosterreste entrambe le maniche con l’altra mano creando un
cerchio con le braccia.”
Il movimento circolare tra un colpo di pennello
e l’altro rispecchia il concetto della pratica del tai ji . Se, mentre
scrivete, vi concentrate sul centro usando la sensazione acquisita col tai ji,
ogni tratto sarà orientato verso un unico punto. |…| Potete immaginare la
vostra spina dorsale e il corpo come se fossero il pennello e pensare che
i vostri piedi siano la sua punta. State eseguendo il tai ji con la carta…..o
al contrario facendo calligrafia sul terreno. E’ il medesimo concetto che
diventa parte di voi, se praticate secondo i principi di questa disciplina.|…|
|…| Tutto ciò che accade dentro di voi proviene da
un’unica fonte: la stessa sensazione di assestamento che chiamiamo tai ji, l’impressione
di essere centralizzati nel vostro essere psico/fisico. Se restate perennemente
in contatto con tale fonte mentre vi muovete, le forze esterne, il vostro corpo
in azione e tutto ciò che sta accadendo intorno a voi, tutto diventerà parte
della vostra sfera di movimento.
Quando osservate la natura e guardate rocce e onde vi
rendete conto che ciascuna di queste cose possiede una sua essenza. L’onda è
un’onda e lo scoglio è uno scoglio. Quando onda e scoglio si uniscono creano
una onda/scoglio e uno scoglio/onda. Posseggono un’individualità e un’unitarietà
in cui ciascuno rimane fortemente se stesso. |…| L’osservazione di questi
fenomeni naturali può essere molto utile come ispirazione per la pratica del
tai ji. Ma la cosa più importante è fare affidamento sulle risorse che
possediamo dentro di noi.|…| |