Il guerriero e la persona speciale
di: Franco Piccirilli
(foto tratte dal film
Hero)
In principio non sembrava fosse
quello che avrebbe dovuto essere, ma proprio perché ebbe inizio era già quello
che doveva essere. All’inizio non poteva essere compreso, perché la mente
vedeva solo ciò che sembrava. Solo quando la mente ha smesso di pensare a ciò
che avrebbe voluto, allora è venuto in essere quello che era in principio. La
consapevolezza di questo è la trasformazione di ciò che sembrava essere, dei
modi, in ciò che è e che è sempre stato fin da principio:
Il guerriero e la persona speciale.
Accanto
ad un guerriero c’è sempre una persona speciale, esclusiva, che rende tale il
guerriero. Senza non potrebbe essere il guerriero, quello che è, perché questa
persona è ciò che il guerriero è. E’ nella intima unione di queste due
entità che trae esistenza ed energia il guerriero. Egli non agisce per proprio
conto, anche se potrebbe sembrare, ma quando si muove lo fa consapevole di agire
unito alla persona speciale.
Così
quando le azioni del guerriero non si muovono, non si manifestano secondo quella
che è la naturale armonia con la persona speciale, egli sente nascere dentro
sé il conflitto tra ciò che sente di essere, e quindi unito alla persona
speciale, e ciò che egli crede di dover essere; perciò quello che egli fa, il
suo agire, il suo rispondere agli stimoli esterni, non è ciò che è il
guerriero, perché disgiunto dalla persona speciale.
Quando
agisce in questo modo il guerriero sente che qualcosa non sta andando come deve
andare, pur tuttavia a volte egli agisce credendo che sia, sbagliando proprio
perché egli in quel momento non è il guerriero. Quello che potrebbe apparire,
quindi, come piacere è solo cosa effimera, di poco conto, rispetto a quello che
invece sente, quando agisce in armonia con quella persona speciale. In questo
caso ciò che avverte, che percepisce essere, è gioia nel vivere ciò che egli
veramente è, per cui muovendosi così egli è sempre nel giusto.
Ecco
che così agendo non ha la sensazione di tradire niente di ciò che è, perché
il suo agire è ciò che deve essere… quello che è, l’intima unione con
questa persona…speciale.
La
consapevolezza di questo lo porta a vivere in maniera del tutto nuova e speciale
la sua vita, della quale non potrà non far parte la persona speciale. Se ciò
non succede è solo perchè il guerriero non ha compreso l’importanza, il
valore, che questa persona ha nella sua vita, quello per cui questa persona è
speciale.
Ma
dal momento che ne ha compreso il valore inestimabile, egli non potrà non agire
affinché questa persona speciale sia… ciò che egli vive, cosicchè nella sua
vita sia presente continuativamente la persona speciale come è necessario che
sia.
Ciò
che egli vive con la persona speciale non può essere detto a parole, ma, forse
si può esprimere come…
…..come
una barca ha bisogno dei remi così anche i remi da soli non hanno alcun senso.
La barca senza remi sarà in balia dell’ambiente, trascinata dalle correnti,
senza controllo, si infrangerà sugli scogli. Ma con i remi la barca può
muoversi con l’ambiente, evitando le scogliere, la barca può essere tale solo
con i remi. Ma non è la barca che guida, non sono i remi che guidano. Ciò che
guida è la loro unione, che se non fosse tale porterebbe all’inevitabile
affondamento. Questa fusione non è la loro somma, ma una nuova energia che trae
origine dai singoli ma che diviene altro dai singoli, forse, quello che non è
definibile… l’incommensurabile.
Ma
cosa fa di una persona quella… speciale? Forse, la persona speciale è quella
che ne condivide la vita, quello che è cammino. Così che non sarà l’incontro
di due cammini, ma la nascita di un nuovo cammino… quello del guerriero. Essi
percorreranno insieme lo stesso sentiero, parteciperanno insieme a quella che è
la danza della Vita: danzano insieme.
Così
il cammino del guerriero non è separato dal cammino dell’altro. Per quanto
possano incontrare altre persone nella loro vita, queste non potranno essere
tali da sostituire ciò che rende unici il guerriero e la persona speciale, ma
forse proprio perché speciali possono incontrare altre persone che però
saranno la conferma che loro e solo loro sono speciali, e quindi esclusivi,
consapevoli che queste altre persone non potranno condividere ciò che rende
incomparabili il guerriero e la persona speciale, perché rimarranno comunque
separati da queste.
Ciò
sarà la conferma che ciò che è speciale è naturalmente anche unico,
esclusivo, e proprio per questo non è misurabile, non perché non abbia valore,
ma perché… non è niente di conosciuto, e quindi non può avere confronto,
proprio perchè non esiste qualcosa di simile cui paragonarsi. E quando non c'è
competizione, c'è forse libertà, quella libertà che rende… speciali.
Ciò
che è unico e li rende tali è ciò che è, è ciò che sono, non la
complementarietà, ma il riconoscersi in ciò che sono, così che l’uno
comprende ciò che è l’altro, non perché manchi per completarlo, ma forse
perché sono il guerriero. E da questa consapevolezza scaturisce il bisogno, la
necessità, di voler vivere ciò che li rende speciali, affinché possano
esprimere quello che essi sono e che sentono essere, liberi di poter respirare
insieme la… Vita.
Per
quanto altre esperienze, altri incontri, possano a volte venire in essere,
niente di tutto ciò può dividere ciò che è intimamente unito, se tale
fusione è ciò che deve essere affinché essi siano il guerriero e la persona
speciale.
Essi
non potrebbero allontanarsi da quello che sono, per cui la loro vita è sempre
rivolta verso la conquista di una sempre maggiore intima fusione delle loro
essenze, scoprendo ogni volta la Vita, il nuovo.
Così
che ogni loro esperienza non è altro che l’evoluzione, la trasformazione, di
ciò che essi sentono di essere, pur rimanendo tali, perché ciò che è… è
sempre. Quella trasformazione è come l’acqua che prendere la forma del
recipiente che lo contiene, e prende solo e soltanto la forma di quel recipiente
pur rimanendo sempre se stessa, ciò che è, come avviene per il guerriero e la
persona speciale.
Non
più quindi l’io e il tu, non più il noi, ma un “unico”… guerriero, che
è la fusione, l'armonia dei due, di quella separazione in… Uno. Per cui il
loro spirito sarà solo quello del... guerriero, il respiro sarà un solo
respiro, perché nel movimento diventano uno e il movimento è Vita, essi sono
la Vita, e finchè vivranno saranno Uno, e forse anche oltre...
Se
l’uno può essere diviso allora non era uno, ma era sempre stato diviso e mai
unito. Ciò che è uno non può essere diviso perché ciò che è uno è ciò
che è… il guerriero e la persona speciale.
Così
anche la Vita del guerriero insieme alla persona speciale per sua natura deve
essere manifestata. Ha bisogno di manifestarsi perché possa essere tale,
perché possa essere uno non può essere vissuta in modo nascosto. Così che
ciò che è non può esistere senza la sua manifestazione, senza i suoi modi,
mentre i modi possono anche esistere senza che sia ciò che è.
Ma
il guerriero non vive solo di modi, i suoi modi sono ciò che egli è e ciò che
egli è, è ciò che è e deve essere.
Quindi
solo l’esistenza di ciò che è, è l’esistenza del guerriero, inteso come
unico e speciale.
Non
più coppia di opposti, ma fusione della coppia nel movimento della Vita,
opposti quando quel movimento si ferma, cioè quando l’agire del guerriero non
è in armonia con sè stesso, quel sé che è anche l’altro, la persona
speciale.
Tutto
ciò che essi sono, che sentono e che li rende speciali ed unici l’un l’altro,
è una meravigliosa energia che li penetra, li avvolge, e che scaturisce da un…
immenso infinito, incommensurabile sentimento che li unisce, che non ha nome, ma
che, proprio per questo, deve solo essere vissuto, e vissuto insieme, nello
stesso tempo… questo è ciò che è speciale!
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