Arnis nel nord
dell'arcipelago, Eskrima nelle Visayas (al
centro) e Kali a Mindanao (il sud) sono una sola
e medesima cosa: l'arte del combattimento
dell'arcipelago delle Filippine.Nella cultura dei
Filippini, un combattimento non si svolge che con delle
armi, si apprende dunque prima di tutto a difendersi con
e contro delle armi (bastoni, coltelli…), il che
costituisce la particolarità delle arti marziali
filippine.
Studiare l'Arnis al
giorno d'oggi, è come studiare l'arte della sciabola
giapponese ai tempi di Myamoto Musashi: è un'arte
vivente che ci viene trasmessa da qualche maestro che ha
sviluppato il suo sapere nelle situazioni reali di
combattimento. Questo è tanto più vero quando lo studio
avviene con dei vecchi maestri, sotto il sole delle
Filippine, nei quartieri popolari di Manila e Cebu o
nelle province remote.
Esiste
una molteplicità di stili, di sistemi e di scuole: Kali
Ilustrisimo, Doblete Rapilon, Doce Pares, Latosa Eskrima,
Lameko Eskrima, Arnis Abanico, Arnis de Cordas, ecc.
Infatti, esistono tanti stili quante sono le famiglie, i
clans o i maestri.
Per
semplificare, diciamo che gli stili di Mindanao sono più
influenzati dalle arti indonesiane come il Penkchat
Silat, mentre le Visayas hanno conosciuto 400 anni
d'influenza ispanica (Escrima) e Luzon (l’isola a nord
dove si trova la capitale Manila) è da sempre stata un
crocevia commerciale, intrattenendo relazioni risalenti
all' XI secolo con la cultura malese del Borneo e con i
mercanti cinesi, vietnamiti o giapponesi, integrando
alcune forme di combattimento, le armi e le tattiche di
guerra di questi paesi.
Tutti gli stili d'Arnis,
Kali o Eskrima sono degli stili "semplici" al contrario
alle arti come il Kung Fu o la scherma europea. Ciò per
una ragione fondamentale: la ricerca sistematica
dell'efficacia. Le basi sono facili da apprendere e
l'efficacia sopraggiunge combattendo. I Guerrieri
partivano molto giovani per la battaglia e ogni membro
della tribù o del clan, pescatore o agricoltore, doveva
essere capace di combattere efficacemente.
Le Filippine sono situate
nel centro dell'Asia e nella zona del Pacifico. La
storia guerresca del secondo maggiore arcipelago del
mondo è molto ricca e complessa. Notiamo
in particolare l'importanza di tre tipi d'influenza:
-
Influenze interne:
numerosi gruppi etnici o tribù;
-
Influenze esterne: partners commerciali ;
-
Ondate di migrazioni,
invasioni o colonizzazioni.
Nelle province, il
machete (bolo) è un utensile da lavoro quotidiano. L'eskrimadore
si servirà di questo e di tutto ciò che potrà sembrare
un'arma durante uno scontro: bastone, sedia, bottiglia o
coltello da cucina utilizzando le stesse tecniche.
Classificazione
degli stili d'Arnis
Esistono tanti stili d'Arnis
quanti sono i Guru (insegnanti), Maestri d'Arma o Gran
Maestri. Un modo di classificarli consiste nel porsi la
seguente domanda: cosa vuol fare il praticante? Qual è
l'obiettivo ricercato in questa scuola?
Per sapere se lo stile
che si sta studiando appartiene a un tipo o un altro d'Arnis
è sufficiente spesso considerare la provenienza dello
stile e la storia personale del Maestro che l'ha
sviluppata, ma anche la natura delle tecniche
utilizzate.
Arnis Entablado
"L'Arnis d'esibizione",
di dimostrazione. Con l'obiettivo d' "impressionare il
pubblico", l'Arnisadore esagera i suoi movimenti ed
integra spesso delle forme più acrobatiche che
realistiche.
Arnis
Jugado
"L'Arnis del giocatore",
l'Arnis dello Sport e dei tornei. E' una forma tardiva
nelle Filippine dove l'arte del combattimento è rimasta
un'arte di strada per i bisogni di strada. I combattenti
utilizzano sia dei bastoni protetti da schiuma di latice
sia delle leggere armature, sia dei veri bastoni con
delle protezioni più pesanti (tipo Kendo).
I movimenti sono
semplici, rapidi, ma mancano di realismo. In ragione di
un sistema a punti, i bloccaggi sono meno sviluppati
perché gli attacchi sono senza conseguenze.
Arnis Matador
Letteralmente "Arnis
dell' Uccisore". Questo tipo è invece più incisivo. I
movimenti non sono impressionanti, ma molto realistici,
economici, semplici e terribilmente efficaci. Nell'Arnis
Matador, gli errori hanno conseguenze gravi e talvolta
mortali dunque i bloccaggi e le schivate giocano un
ruolo predominante. Nelle Filippine, soprattutto nelle
province, queste forme di combattimento restano
predominanti.
Arnis Guerrero
L'Arnis del Guerriero. E'
certamente la forma più rara. La casta dei Guerrieri del
periodo pre-ispanico aveva sviluppato un'arte del
combattimento raffinato ed integrato con le strutture
sociali. Dopo l'abolizione della casta dei Guerrieri, a
causa del potere coloniale spagnolo, l'Arnis degenera in
un intrattenimento per Combattenti più che un'Arte del
Guerriero.
Apprendimento delle Arti
Filippine
Come in tutte le arti
marziali del mondo, il miglior modo di imparare a
difendersi è imparare ad attaccare. L'apprendimento
dell' Arnis comincia invariabilmente con la pratica
delle armi e del bastone all'occorrenza.
Il principiante apprende
dapprima una serie di attacchi (generalmente dodici),
poi è tempo di "danzare": bloccare gli attacchi del
professore, schivare ed evitare i colpi.
La rapidità degli
attacchi col bastone a 300 chilometri al secondo fa sì
che il principiante sviluppi molto velocemente delle
qualità di tempistica e vigilanza. La priorità è data
agli angoli d'attacco e i bloccaggi sono realizzati in
funzione di questi angoli perché a velocità reale,
l'attacco stesso è troppo rapido per essere interpretato
efficacemente.
Le Armi dell'Arnis
Esistono
nell'Arnis numerose armi: Solo Baston ( Un bastone),
Doble Baston o Sinawali (due bastoni), Espada y Daga
(spada e daga), Solo Daga (pugnale), Daga sa Daga (due
pugnali), Balisong, bastone lungo, Arco, Dulo, Mano-mano
...
In genere i bastoni sono
in rottan (giunco indurito al fuoco), o ancora in "iron
wood" (termine botanico) e misurano da 50 a 75 cm,
talvolta 120 cm.
Le spade sono dritte o
curve e i pugnali di tipo Kriss indonesiano o ancora a
lama dritta e doppia lama. Il balisong o "coltello a
farfalla" è un'arma emblematica delle arti filippine.
Origine
dell'Arnis
Esistono numerose ragioni
per spiegare l'efficacia delle arti da combattimento
filippino: storiche e culturali. Situate nel bel mezzo
d'una zona commerciale molto attiva (Cina, Vietnam,
Malesia, Indonesia e Giappone) le differenti società
delle Filippine hanno integrato nel corso dei secoli
certi aspetti delle arti guerresche dei loro vicini.
Guerre tribali molto frequenti hanno permesso di
conservare quest'arte della sopravvivenza ad un
altissimo livello.
I Filippini hanno sempre
avuto bisogno di difendersi contro la frequenza degli
attacchi provenienti dai loro vicini ma anche da quelli
delle varie potenze coloniali, quindi da Portoghesi,
Olandesi, Spagnoli, Giapponesi e Americani.
Intrepidi marinai, i
Filippini (soprattutto i Luzonesi) hanno sempre cercato
fortuna nel mondo e numerosi sono gli equipaggi
filippini che hanno preso parte alle battaglie marittime
per conto di Sultani malesi o del re del Siam; in più,
l'arcipelago possiede una lunga tradizione di pirateria,
soprattutto le isole del sud.
Nonostante la presenza di
più di 7000 isole, le influenze storiche molto diverse a
seconda delle regioni, di numerosi dialetti e culture
talvolta molto lontane, si possono nondimeno notare
numerosi punti comuni in ciò che riguarda l'arte del
combattimento.
Storia dell'Arnis
Fino al primo millennio
le tecniche di combattimento sono state una pratica
tribale aperta a tutti, simile a quella del
combattimento polinesiano. L'inizio del secondo
millennio vede lo sviluppo delle società più arcaiche e
la crescita degli scambi commerciali con i vicini
asiatici.
La nascita di una casta
di Guerrieri porta a raffinare le tecniche di
combattimento. La maggioranza dei gruppi etnici
condividono una fortissima cultura della guerra con la
presenza dei cacciatori di teste e l'abitudine alle
guerre tribali combattute per conquista o per
prestigio. Durante l'episodio della battaglia di Mactan,
gli Europei fanno l'amara constatazione dell'efficacia
dei guerrieri delle Filippine. L'armata di Fredinando
Magellano è quasi totalmente distrutta e Magellano
stesso viene decapitato dal capo guerriero Lapu-Lapu.
Con l'inizio del periodo
ispanico (1493), la casta dei guerrieri sparisce e l'Arnis
de Mano viene insegnato segretamente non più come
un'arte della guerra ma come l'arte del combattimento
individuale. A partire da questo momento, è all'interno
dei clans e delle famiglie che l'arte marziale si
propagherà. Diventa un'arte che non si condivide e che
s'insegna col contagocce
La
colonizzazione americana le guerre d'indipendenza, le
rivolte contadine, l'occupazione giapponese, ma anche 30
anni di feroce dittatura fino al 1986, continuano a
forgiare quest'arte marziale. La tradizione dei clans si
propaga nella forma moderna delle gangs urbane, sia in
USA che a Manila. Le gangs non sono associate alla
mafia, ma chiamate a proteggere un quartiere in una
società di cui la polizia da sola non riesce a garantire
la sicurezza. Fino ad un'epoca recente, la pratica dei
cacciatori di teste è restata molto viva nelle montagne
e nelle jungle filippine e le guerre tribali restano
attuali in certe remote province.
E' nelle comunità
emigrate in USA che l'Arnis ora si sta sviluppando,
soprattutto grazie a degli Americani d'origini filippine
come Dan Innosanto. Fino agli anni '70, l’Arnis è stata
considerata come un' "Arte Bandita", riservata ai
combattimenti in arena, alla polizia, ai delinquenti.
Con lo sviluppo della pratica sportiva delle arti
marziali, comincia una nuova era, senza che tuttavia ciò
comporti la sparizione delle forme antiche in una
cultura dove il combattimento resta un valore sociale e
l'arte marziale una caratteristica della propria
identità sociale ma anche il simbolo di coesione
nazionale. |