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vi presentiamo questo articolo promozionale di uno stage interessante del Maestro Flavio Daniele per i praticanti di arti marziali che vogliono approfondire l'arte andando oltre la superficie del movimento, per cominciare forse a comprendere il movimento dell'energia e come questa possa essere fruibile da ognuno che non si fermi all'esteriore. l'intuizione di qualcosa che ci porta a noN distinguere l'arte marziale dalla vita. Forse l'inizio di un percorso per unire ciò che apparentemente è solo disgiunto.Stage con il maestro Flavio DanieleDi: Marcello Giusti
Gli esercizi di Power Stretching lavorano sulla forza della struttura. Il Power Stretching è un modo di eseguire gli esercizi piuttosto che una specifica serie di esercizi. I suoi principi base sono i seguenti: interno forte, esterno morbido ; muscoli profondi forti, muscoli superficiali rilassati; Yang dentro, Yin fuori; espansione del muscolo nelle 6 direzioni; lavoro per forze contrapposte.
La sequenza di esecuzione degli esercizi di Power Stretching segue sempre il principio della tripartizione di ogni aspetto della realtà: corpo - mente - spirito. Il corpo può essere diviso in 3 parti tronco - gambe - braccia, che a loro volta possono essere ulteriormente sezionati in piedi - gambe - anca, oppure mano - avambraccio - braccio; a livello strutturale la tripartizione consiste in ossa - muscoli - tendini e legamenti; ecc.. A livello muscolare, abbiamo una divisione fra muscolatura profonda (stabilizzata) e superficiale (di movimento); una è Yin e l’altra è Yang. E’ molto importante capire le funzioni e le azioni di ciascuna per poterle far lavorare assieme in armonia. Di solito si tende a far lavorare di più il muscolo superficiale perché è più “visibile” e più facile da controllare. Il Power Stretching invece distende la muscolatura superficiale potenziando quella profonda; esso richiede uno stiramento attivo, “consapevole” del muscolo. Lo stretching tradizionale è passivo e unidirezionale mentre il Power Stretching è attivo e multidirezionale. L’obiettivo di questo tipo di esercizi è quello di rendere il corpo forte ed elastico, di massimizzare la forza di ogni singola parte strutturale (collo, vita, schiena, anche, asse centrale, ecc.), e sbloccare le articolazioni.
A cavallo tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta comincia le prime esperienze delle arti marziali cinesi. Intorno alla metà degli anni ottanta abbandona definitivamente l’insegnamento del Karate e dello Yoga, che aveva iniziato nel 1970, per dedicarsi esclusivamente allo studio dell’ arti marziali cinesi.
E’ autore dei libri “ Le Tre Vie del Tao “ edito dalla Meb nel 1997, "I Tre Poteri del Taiji Quan" edito dalla Luni nel 2001, "La forma Antica del Taiji Quan Stile Chen" ed "Il potere segreto del corpo nelle Arti Marziali" editi sempre dalla Luni nel 2003. E' autore anche di un video didattico sul Taiji stile Yang e di una serie di video didattici sugli antichi metodi di potenziamento fisico-energetici del corpo (Nei Gong). Ha collaborato con la facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Bologna e scrive per le maggiori riviste italiane (Samurai, Arti D'Oriente, Enertao) ed estere di arti marziali e scienze dello spirito. Suoi articoli sono apparsi in Spagna e sulla rivista americana Taiji Magazine, la più prestigiosa rivista internazionale di arti marziali interne. E' comparso sulla rivista Panorama (nov. 1999), su Repubblica Salute (maggio 2003) e su due delle più importanti riviste giapponesi di Arti Marziali.
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