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Black & White

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CONTINUANO I COBATTIMENTI TRA QUEI SINGOLARI E “FAMOSI” TESTI A DUE MANI DI: Black & White. ECCOVI ADESSO UN ENNESIMO COMBATTIMENTO DIALETTICO TRA I NOSTRI DUE GUERRIERI… QUESTA VOLTA SI CONFRONTANO SULLA FEDELTA’ DELLA SPADA E SUL SIGNIFICATO DEL CONCETTO. SICURAMENTE E COME SEMPRE, OGNI LETTORE AVRA’ LA PROPRIA INTERPRETAZIONE SU TUTTO IL DIALOGO… ED ALTRETTANTO CERTAMENTE OGNUNO CI RICONOSCERA’ ANCHE UNA PARTE DI SE STESSO… O DI QUALCUN’ ALTRO.

TESTO A “DUE MANI” DI: Black & White

White: Ciao guerriero, sembra che abbiamo un appuntamento fisso,

Black: Così sembrerebbe forse… ma chissà… non sempre ciò che appare è ciò che è!

White: Potrebbe essere, forse… solo una fase della nostra vita, e come tale va presa; niente di sicuro, di certo, ogni volta qualcosa di nuovo, se non altro per la voglia di combattere per essere ciò che siamo.

Black: Ok vieni…io sono pronto!

White: Lo sento che lo sei… perciò muoviamo le nostre spade per quello che non sono… ma che forse, proprio per questo possono mostrare e far venire in essere ciò che è…

Black: Non vedo infatti come potrebbe venire in essere… ciò che non è…

White: Forse solo se si è compreso cosa la spada sia… e sento che tu l’hai ben compreso…

Black: Non so se sia un complimento… in tal caso ti ringrazio.. ma vieni avanti.. ti aspetto!

White: Arrivo, arrivo…
Dunque, generalmente un guerriero viene definito tale, almeno nell’immaginario comune, quando ha accanto a sè la sua spada.

Black: Non solo, credo che in mancanza di essa non possa esserci alcun guerriero… ma non vedo che senso possa avere una spada senza un guerriero!

White: Appunto. Da tempo ci stiamo addestrando all’uso della spada, a sentire, a scoprire continuamente… la spada.

Black: Credo la spada sia in noi infatti!

White: Per cui come possiamo dire di sentire la spada? Non è certo una appendice del corpo come forse potrebbe sembrare, ma credo che essa sia qualcosa del corpo, se non, forse, addirittura il corpo stesso… e quindi qualcosa di naturalmente naturale, per cui potrei anche sentirmi di dire che la spada potrebbe anche essere addirittura ciò che un guerriero è!

Black: Vedo che hai compreso adesso le mie affermazioni precedenti…bene arrivato!

White: Sono contento di averti incontrato… là dove sto andando!
Come avrai intuito, quello su cui volevo riflettere riguarda la spada, ed in particolare su di un aspetto della relazione tra noi e la spada, quella che credo sia la “fedeltà”.

Black: Non credo possa esistere quel genere di “spada”, senza la “fedeltà”…

White: Non per come forse la intendiamo noi…
Può sembrare strano, vero? Ma anche tutto quello di cui abbiamo parlato nelle nostre riflessioni potrebbe sembrarlo, per cui forse non è così strano che discutiamo… anche di questo.

Black: Quello che sembra non dovrebbe interessarci credo... al cospetto di quello che in realtà invece… è!

White: Non per noi, ma per il mondo in cui viviamo forse… Così anche in questa occasione risulta quantomeno “bizzarro” che si possa parlare di fedeltà tra il guerriero e la spada.

Black: Forse vorrai dire che… potrebbe sembrare? Io ti assicuro che non è affatto così.

White: Ne sono certo, per questo ne parlo a chi non sembra, ma è. Ma forse proprio per questo è interessante riflettere: ciò che a noi può sembrare assurdo razionalmente, può forse essere naturale in quella sfera irrazionale nella quale esistono e si muovono le sensazioni.

Black: Di solito.. cambiando il punto di vista o il livello dell’osservazione… anche le cose cambiano con questi... ma non solo.

White: Cambia forse il modo, ma non la sostanza, ciò che è…e abbiamo spesso detto che per il guerriero la spada è… vita. 

Black: Già… addirittura senza spada non esiste il guerriero… e quindi essa rappresenta per lui forse più della vita.. addirittura l’esistenza! Può sembrare la stessa cosa? Forse.. ma credo non sia così.

White: La spada è stata per molto tempo, forse l’unico mezzo con cui il guerriero poteva sopravvivere nel proprio mondo, usandola non solo per difendersi, ma anche naturalmente… per attaccare; comunque per combattere per ciò che egli riteneva fosse giusto (e su questo si potrebbe discutere, non adesso ma forse in seguito).

Black: Non so se lo hai capito.. ma sarei lieto di poter discutere con te di qualunque argomento tu volessi intavolare… non temo niente e nessuno se non me stesso... e la mia spada.

White: Ti ringrazio per la tua disponibilità e per la tua sincerità. Riprendendo il discorso dunque, il guerriero portava sempre con sè la spada. Ovunque egli andasse, non si separava mai da essa.

Black: Potremmo addirittura discutere se fosse il guerriero a portare con sé la spada o se fosse invece la spada a farsi accompagnare da lui.

White: E’infatti interessante approfondire e superare l’apparenza di mero strumento che la spada sembra avere. Oltre ad essere il simbolo di una posizione sociale (chi portava la spada era tenuto in maggiore considerazione rispetto a chi non la portava), la spada dava al guerriero sicurezza.

Black: Non credo fosse sbagliato se questa gli dava e permetteva  l’esistenza.

White: Perché dovrebbe esserlo? Forse in un giudizio superficiale potrebbe anche apparire tale. Sicurezza, e quindi come dici esistenza, perché poteva contare su di un’arma con cui poter affrontare quelle che potevano sembrare le avversità della vita: poteva essere certo che la spada non lo avrebbe mai tradito.

Black: Ecco allora perché questa potrebbe essere stata in grado di assicurargli l’esistenza.

White: Sì, sembrerebbe la spada essere la fedele compagna di vita del guerriero.

Black: Ogni guerriero infatti, ha bisogno di una compagna di avventure, nell’avventura della propria vita.

White: Quindi la spada… speciale. Ma intesa in questo senso ancora sarebbe separata, ancora sarebbe una appendice al corpo del guerriero.

Black: Beh, non è detto… ma mi rendo conto che potrebbe essere intesa anche in questo modo.

White: Cercherò allora di chiarire meglio quello che sto cercando di penetrare. Intendendola in questo modo il guerriero risulterebbe dipendente dalla spada e senza di essa quindi non potrebbe esistere il guerriero.

Black: Certo! Ma forse… anche senza guerriero non sarebbe esistita la spada. Potrei dire quindi che sono interdipendenti? Complementari? O che altro ancora?

White: Credo niente di tutto questo, ma qualcosa che è al di là di questo. …Ma forse ci stiamo avvicinando…La fedeltà della spada verso il guerriero era incondizionata e non poteva essere altrimenti, vero?

Black: Verso il guerriero o verso se stessa?

White: Si entra in acqua dalla superficie e non dal profondo… per arrivare là dove sappiamo esistere tutto… il vuoto… Ma tornando a noi, stavo dicendo come d’altra parte anche la fedeltà del guerriero verso la sua spada doveva essere incondizionata.

Black: Verso la spada o verso se stesso?

White: Il “verso” è movimento di qualcosa che si è altrimenti non ci sarebbe un “verso”,ma uno “stare”… Per cui per andare “verso”, per muovere “verso” qualcosa… deve necessariamente esserci energia, quell’energia che può essere scoperta solo se si è centrati su se stessi, che forse equivale a dire… fedeli a se stessi?
Come sarebbe potuto essere altrimenti per il guerriero, se dalla spada dipendeva spesso la sua stessa sopravvivenza?

Black: Direi che anche dal guerriero dipendeva l’esistenza della spada… o no?

White: Certo non può essere altrimenti se il guerriero e la sua spada sono quello che non sembra ma che sono…
Se solamente il guerriero avesse dubitato della sua spada, avrebbe certamente anche saputo, e quindi ne sarebbe divenuto anche consapevole, che l’inevitabile sarebbe certamente potuto accadere.

Black: Mai cominciare a dubitare diceva qualcuno… se temi di arrivare a ricrederti.

White: Per cui forse non avrebbe avuto senso alcuno intraprendere qualsiasi combattimento consapevole già prima di combattere del suo possibile esito sfavorevole.

Black: Ogni combattimento ha l’esito favorevole e quello sfavorevole… credo dipenda da noi, per quale dei due combattere…

White: Egli era sicuramente consapevole dell’inevitabile suo destino, come del resto dovrebbe esserlo ognuno, ma in combattimento la sua mente era oltre l’inesorabile, proprio perché altrimenti sarebbe stato inevitabile ciò da cui avrebbe cercato di fuggire… appunto perché lo pensava.

Black: Intendi dire forse … che era appunto lui… il suo destino?

White: Si, la consapevolezza che ognuno dovrebbe avere… Così egli sapeva che ogni suo colpo, ogni sua parata sarebbe stato solo e soltanto un colpo o una parata. Se ne avesse dubitato, se avesse saputo o soltanto immaginato, che quel colpo non sarebbe stato un colpo o che quella parata non avrebbe fermato il colpo dell’avversario… non avrebbe avuto alcun senso colpire o parare. Giusto? Siamo d’accordo?

Black: Credo di sì… Come ho detto prima… mai dubitare se si teme di ricredersi.

White: Allora andiamo avanti.. Se questa fedeltà verso la sua spada in combattimento era totale, come era il suo rapporto quando non combatteva?

Black: E come avrebbe potuto essere se non totale?

White: Arriviamoci per induzione … Diciamo che forse in quei momenti il guerriero avrebbe potuto anche dubitare della sua spada, della sua reale capacità di poter affrontare un combattimento. Ma se così fosse, questo pensiero sarebbe riaffiorato in combattimento, per cui forse ne avrebbe compromesso l’esito.

Black: Certo… gli amici fedeli si vedono non solo nei momenti del bisogno.

White: E allora perché il guerriero non avrebbe dovuto avere la stessa totale fedeltà verso la sua spada anche quando non c’era motivo di combattere?

Black: Non credo in questo caso sarebbe stato un guerriero.. ma qualcosa che poteva solo sembrare… un guerriero!

White: In quanto avrebbe mostrato un suo interiore dualismo… Quindi potremmo allora dire che la sua fede era totale, non solo in combattimento, ma sempre, proprio perché integro. Tutto ciò non è da confondere con la coerenza….

Black: Esatto!

White: Solo questa totale fiducia può rendere possibile affrontare le più diverse situazioni nella vita di un guerriero, ed in particolare quelle dove non vi deve essere alcuna incertezza nelle sue decisioni, pena l’inesorabile.

Black: Credo infatti viga la legge del tutto o del nulla… La fede non può essere dispensata, ricercata, trovata, concessa… solo in parte… o c’è o non c’è. E, se c’è, non ci sono motivi per dubitarne!

White: Questo non vuol dire che una volta deciso egli non possa cambiare, ma quel cambiamento, quel mutare direzione non rinnega ciò che è stato, ma ne è la sua naturale conseguenza.

Black: Quindi non cambia niente… ma tutto rimane come deve essere… mutante!

White: Credo sia così… non possiamo aver fiducia solo quando i fatti ci dimostrano questo.

Black: Non credo sia fiducia infatti… ma solo convenienza razionale.

White: Infatti non penso sia possibile aver fiducia solo a tratti, solo quando ci conviene. Questa non è fiducia, ma forse speranza… e si dice che chi visse sperando…

Black: Questa la conosco… fa la rima e siamo comodamente seduti… ma senza la carta igienica si muore.. e con la rima in atto!

White: Quando si ha fiducia non può esistere il dubbio.

Black: Sembrerebbero due opposti…

White: Il dubbio è forse il venir meno della fiducia. Ma non confondiamo il dubbio con il mettersi in discussione.

Black: Mi sembra siano due cose completamente diverse infatti… e non è detto che l’una comprenda l’altra.. sono esattamente due cose diverse!

White: Quando ci mettiamo in discussione sappiamo che niente è certo, e proprio per questo, anche questa è fiducia, fiducia non verso qualcosa, ma in ciò che sentiamo essere, al di là delle apparenze… e quindi al di là di quei limiti di cui spesso sentiamo parlare.

Black: Certo… la certezza dell’incertezza… appunto!

White: Il guerriero può superare i propri limiti, forse, proprio perché dubita dei limiti stessi, che poi non sono altro che schemi di pensiero: i condizionamenti.

Black: Più che “dubita” dei propri limiti… io direi che li mette in discussione!

White: Si, mi sembra chiarisca meglio quello abbiamo detto fino ad ora. Perciò possiamo dire che questa potrebbe essere la fiducia del guerriero.

Black: Mi trovi d’accordo… anche se non solo!

White: Quindi forse la totale fiducia in se stessi dà fiducia all’altro, determinandone quindi il successo.

Black: Come sempre il successo non è altro che il frutto di più interazioni e soggetti…

White: Quando per successo intendiamo il non giudicare l’altro ma comprendere le sue ragioni… irrazionali, senza i limiti del giudizio. La fiducia non ha misura, essa esiste dal momento che noi esistiamo.

Black: Ma noi esistiamo? Se abbiamo fiducia in questo… sì! Ma se solo ne dubitiamo.. credo sarebbe difficile poterlo affermare!

White: se per esistenza intendiamo anche lasciare vivere ciò che sentiamo, senza giudicarne e misurarne le conseguenze, allora forse potremmo dire di esistere, altrimenti esisterà solo il pensiero e il pensiero, come abbiamo detto più volte è il condizionamento… il limitato. Mentre l’esistenza per sua natura è illimitata. Quindi la fiducia che il guerriero ripone verso la spada non è per la spada in se stessa, ma prima e soprattutto per se stesso, in ciò che sente. E ciò che sente è l’intima sua unione con la spada per cui ciò che sente di dover fare… è quello che la spada farà, e quello che la spada farà sarà esattamente quello che il guerriero si aspetta che faccia.

Black: Quindi è il guerriero che guida la spada… oppure è la spada che guida il guerriero?

White: Vedremo più avanti… per adesso ci siamo? Siamo d’accordo?

Black: Ma certo che sono d’accordo… io ci combatto… mica mi ci scontro… con te! 

White: Pensiamo alle tecniche di combattimento e quindi anche a quelle con la spada. Se queste tecniche come spesso diciamo sono una metafora della vita, forse ciò che abbiamo detto non è molto diverso da qualsiasi tipo di relazione tra persone che tutti conosciamo ed in cui molti possono anche riconoscersi. Non credi possa essere così?

Black: Ma… non mi vorrai mica far credere che tu invece… ti riferivi a quelle tecniche da combattimento con la spada…?

White: E come potrei fartelo credere se le sto vivendo? Quindi nel caso fossimo d’accordo su quanto fino ad ora detto, allora proviamo a fare alcune altre riflessioni.

Black: Sì… non scontriamoci e riflettiamo… che è meglio, forse!

White: Ed è quello che stiamo facendo… Abbiamo detto che il guerriero deve avere totale fiducia nella spada per poter combattere, deve sapere che quel colpo sarà un colpo e quella parata sarà una parata e non qualcosa di diverso.
Ma come fa il guerriero a sapere questo, a sapere, o meglio ad avere totale… fiducia?

Black: Credo personalmente che … se è guerriero.. non deve saperlo o impararlo… lo è!

White: Ma forse è anche un guerriero dal momento che ne è consapevole… Per cui deve poter sentire, deve poter riconoscere che ciò che sente è ciò che noi chiamiamo fiducia. In altre parole deve confidare che quello che sente è quello che è.

Black: Se ha fiducia… lo è! Se è… lo è perché ha fiducia!

White: Così quell’intima sua unione con la spada sarà quello che sente, e quindi nel momento in cui egli parerà un colpo non potrà che essere quella parata, così come quando colpirà, quando penetrerà con la spada, egli sarà quel colpo… La fiducia quindi intesa come totale coinvolgimento nell’azione… il guerriero e la sua spada sono quindi… l’azione.

Black: Credo tu abbia ragione… ma non credo infatti, potrebbero essere altro!

White: Da momento che il guerriero realizza questo, non pensa e non pensando è libero dagli schemi, dal pensiero, che per sua natura è limitativo, per cui superando tali limiti egli diviene illimitato, e divenendo illimitato diviene… la spada. Così come la spada diviene parte di quel corpo, estensione naturale di quel corpo, per cui non sarà più distinta, ma sarà il corpo.

Black: Quindi… la spada è il guerriero.. o il guerriero è la spada?

White: Ci arriveremo, anche se sento che tu mi stai già aspettando… Dice vo che quello che il guerriero esprime allora sarà solo pura sensazione trasformata in azione, nella quale non esiste divisione tra il guerriero e la sua spada, ma quella fiducia sarà l’energia contenuta nell’azione.

Black: Se la spada è il guerriero e il guerriero è la spada… se l’azione è la fiducia…uniti tutti assieme… che cosa sono?

White: Bella domanda, ma vediamo dove porta… Nell’azione il guerriero non sarà il guerriero e la spada non sarà la spada ma esisterà soltanto… l’azione. L’azione non ha nome e non avendo nome non può avere forma, e senza forma l’azione è forse ciò che non conosciamo… l’incommensurabile. In cui può esistere tutto oltre quello che crediamo debba esistere…

Black: Quindi tutto l’insieme è l’incommensurabile?

White: Direi che potrebbe essere… Per questo forse il guerriero e la sua spada possono dare forma ad un loro unico modo di agire nella vita… ciò che il guerriero e la sua spada sentono di essere.

Black: Forse… l’incommensurabile!

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