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Lorenzetti sensei apre dal Giappone il 25° anno di fondazione dell'U.K.I.D.A.

Di: Cattaneo Simona Maria
Segretario Generale U.K.I.D.A.

Nove giorni per un itinerario di oltre 1100 Km. da Fukuoka (Kyushu) a Tokyo via Kyoto (Honshu centrale) sull'impareggiabile shinkansen espressione di modernità e servizio efficiente di un Paese che pur nella crisi continua a proiettarsi nella post-modernità.  Dal Giappone l'Unione Karate Italia e Discipline Associate - U.K.I.D.A. - parte con il suo Presidente verso l'ambito traguardo delle 25 primavere di attività in un percorso mai interrotto e che la pone  tra le organizzazioni più longeve in attività del settore marziale italiano.  Prima tappa del viaggio l'Honbu Dojo della Nippon Karate Do Kihokai a Fukuoka,  dove l'indomito Teruo Yamaguchi,  capitano pilota dell'Imperiale Aviazione giapponese e 10° dan della ShorinRyu Hanashiro Ha,  accoglie con l'affetto di sempre Fulvio Lorenzetti per un'intensa 3 giorni di full immersion di Arti Marziali e uno studio comparativo sull'evoluzione delle tecniche di Karate Do dal periodo post-bellico ad oggi.  A Sensei Lorenzetti è consentito di tenere una lezione agli studenti del Dojo giapponese.  Il 29 aprile da Fukuoka a Kyoto per il 48° Butoku Sai del Dai Nippon Butokukai,  nel sempre affascinante Butokuden.  Nessun altro italiano presente e ormai impera incontrastato Hamada Tessin, maestro di "non si sa di cosa" nippon-americano con modi e pensieri però tipici dello stupido giapponese. 

Al termine della manifestazione lo shinkansen scivola veloce fino a Tokyo,  la città simbolo del futurismo giapponese e nei giorni successivi il sempre emozionante incontro con il Grand Master Hiroshi KINJO,  l'enciclopedia vivente del Karate,  il quale con una lucidità fenomenale parla,  illustra,  confronta a un Lorenzetti affascinato,  la sempre nuova storia del Karate di Okinawa con i grandi maestri Hanashiro, Oshiro, Toyama, Funakoshi,  Chibana, e le oltre quattro ore volano in attesa dell'incontro successivo per chiarire con inequivocabile sicurezza il termine tradizionale,  almeno nel KarateDo. 

 

Al termine degli incontri Lorenzetti dona la grande maestro una targa del Municipio di Crema e Kinjo salda un'amicizia quasi decennale con il dono di una katana,  un'arma che oltre i 100 di vita ha un valore dalla profondità simbolica squisitamente giapponese.  Il soggiorno giapponese si chiude al Dojo di Numazo-shi della scuola Kenshukai insieme ai maestri del Japan   Karate Do Training Institute.  In Italia l'U.K.I.D.A. già si prepara al grande evento di dicembre dove insieme ai festeggiamenti per i suoi 25 anni di vita,  Lorenzetti Sensei raggiunge la boa dei suoi quaranta di pratica;  base solida per continuare la ricerca nel KarateDo.

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