Le spade uncinate
Introduzione
La
spada uncinata (Shuang gou) è una arma tradizionale cinese,
storicamente associata agli stili di Kung Fu del Nord. Il suo
periodo di ideazione non è chiaro, secondo alcuni è addirittura
precedente al periodo degli Stati Combattenti (453 a.C. - 221 a.C.),
altri la collocano molto più tardi, durante la dinastia Song (960 -
1279). Per la sua particolare forma è anche conosciuta come “spada
a testa di tigre”, probabilmente per le molteplici punte
affilate presenti che ricordano zanne e artigli del felino. L'uso
del plurale per indicarle è molto frequente in quanto durante le
esibizione vengono solitamente utilizzate in coppia.
Origine storica
Storicamente non è catalogabile tra le armi usate in battaglia,
in quanto non risulta menzionata in alcun archivio storico militare,
oltre a non possederne le caratteristiche tipiche di facilità d'uso.
Inoltre, data la particolare forma, non è classificabile neppure
come uno degli utensili od oggetti di uso comune (nunchaku, bastoni,
kama, ecc.) che venivano utilizzati dalle classi povere per
l'autodifesa, a causa dell'impossibilità (economica o legislativa)
di possedere armi proprie.
Si può quindi dedurre che fosse un'arma a scopo prevalentemente
artistico ed estetico, che veniva esposta in collezioni di armi o
utilizzata durante esibizioni di arti marziali, come accade
tutt'oggi, specialmente nelle competizioni di Wu-Shu.
Caratteristiche
La spada uncinata è classificabile come arma da taglio corta, in
quanto viene utilizzata con una sola mano. La sua anomala forma
sembra ottenuta andando ad aggiungere ad una spada classica
elementi presenti in altre armi dell'epoca aventi scopi specifici.
La struttura di base della lama sembra derivare dalla spada Jian,
una leggera spada cinese dritta a doppio filo, appartenente alle
armi nobili delle arti marziali cinesi. Differisce da questa per la
punta a forma di uncino che da il nome all'arma, questo elemento
sembra ripreso da armi ad uncino che venivano usate sui campi di
battaglia per disarcionare i cavalieri. La guardia a protezione
dell'impugnatura sembra derivata da quella delle spade a farfalla,
ma nella spada Shuang gou assume una struttura simile a quella della
lama, avente due punte agli estremi e la superficie esterna
affilata.
A
differenza delle spade tradizionali la lama prosegue per almeno una
decina di centimetri al di sotto dell'impugnatura presentando una
seconda punta, questo elemento sembra pensato per incrementare
l'efficacia dei colpi portati col pugno a martello, che, anche nel
caso in cui la lama uncinata venga spezzata, la rendono un micidiale
tirapugni.
I modelli odierni da esibizione sono generalmente fabbricati in
un unica fusione di metallo, o in alcuni casi in due parti unite tra
loro, con l'impugnatura ottenuta ricoprendo il metallo sottostante
con materiale morbido, generalmente corda, plastica o gomma. Vengono
in genere anche muniti di un nastro di stoffa colorata legato
all'impugnatura per renderne più appariscente la traiettoria durante
l'utilizzo.
Utilizzo
La
spada uncinata è un'arma pensata per il solo uso a mano singola, non
sono infatti presenti superfici idonee alla presa con la seconda
mano essendo tutte le superfici dell'arma affilate, se si esclude la
piccola impugnatura. L'enorme superficie tagliente dell'arma la
rende estremamente pericolosa e di difficile utilizzo, infatti
occorre una notevole abilità per maneggiarne un modello ben affilato
senza rischiare di tagliarsi per un piccolo errore, motivo che
probabilmente la rendeva inadatta all'uso nella confusione tipica
dei campi di battaglia. Non essendo inoltre un'arma dalla struttura
molto robusta, come la spada jian da cui deriva, risulta inadatta a
contrastare armi pesanti o avversari molto corazzati, ma porta
l'utilizzatore a preferire un maneggio incentrato sulla rapidità di
azione.
La varietà di tecniche che possono essere utilizzate con questa
arma è molto grande, infatti ogni lato della spada è capace di
provocare ferite da taglio. In particolare la presenza dell'uncino e
delle punte sulla guardia dell'impugnatura la rendono adatta
tecniche di intrappolamento dell'arma avversaria, contando anche sul
suo tipico utilizzo in coppia.
La presenza dell'uncino rende invece impossibili i colpi in
affondo tipici delle spade tradizionali, mancando una punta
all'estremità lunga, ma fornisce oltre alla possibilità di arpionare
gli avversari, anche quella di unire due spade per formare un'arma
snodabile di notevole lunghezza, ampliando repentinamente il raggio
d'azione del combattente.
Le punte situate nei pressi dell'impugnatura e la punta
sull'estremo corto dell'arma consentono un uso dell'arma anche alla
corta distanza tipica del corpo a corpo, situazione in cui le spade
tradizionali sono poco efficaci al confronto, non presentando in
genere punte o superfici affilate in quella zona.
Bibliografia
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