A scuola di Pa-Kua
Di: Daniele Cotta
Una delle prime domande che poniamo ai nostri allievi, nel corso
delle lezioni, è il motivo che li ha spinti ad avvicinarsi alle Arti
Marziali. Le risposte a questo quesito possono essere, e sono,
molteplici e differenti fra loro.

Chi
si accosta a questo mondo perché si sente insicuro e apprendendo
un’Arte Marziale immagina di accrescere la fiducia in se stesso, o
chi ricerca “ciò che è dietro il pugno”, la spiritualità, o chi è
ammaliato dai film sul genere, e vuole imitare i protagonisti, o chi
le ricerca come un pretesto per azzuffarsi alla prima occasione con
gli altri, ecc. Questi sono solo degli esempi di opinioni che si
ricevono, ma in fondo, sia per un motivo sia per un altro ognuno dei
nostri allievi vuole sviluppare il guerriero che è nascosto dentro
di lui. Oggigiorno noi tutti siamo dei guerrieri, certo non portiamo
più le armature come gli antichi cavalieri medioevali, o non
brandiamo più asce e lance come i nostri progenitori preistorici,
ma, esprimiamo questo nostra attitudine nelle più svariate
situazioni della vita quotidiana. Guerriero è la casalinga che
arriva alla nostra Scuola chiedendo un qualcosa che possa rilassarla
dalla frenesia dei suoi ritmi, guerriero è il manager che ricerca un
modo per scaricare le tensioni accumulate nella giornata lavorativa,
guerriero è il bambino che si approccia a noi come prima esperienza
di pratica sportiva, tutti siamo dei guerrieri, che per un verso o
per l’altro abbiamo bisogno di far riaffiorare questa nostra
attitudine con la pratica delle Arti Marziali. Infatti, all’interno
della Scuola di Pa-Kua riveste grandissima importanza ciò che noi
definiamo il “guerriero interiore”.
Esistono
in ogni essere umano differenti componenti: quella spirituale,
quella materiale, ecc, ed esse influenzano in ogni momento la nostra
esistenza. Chi sarà più portato verso la sua “parte spirituale”
ricercando la filosofia delle cose, l’intellettualità, la misticità
delle situazioni, ponendo minor attenzione al quotidiano materiale
della vita, e chi al contrario, edonista, darà un’importanza smodata
a tutto ciò che è concreto, tangibile, senza preoccuparsi di ciò che
spiritualmente lo rappresenta. Ovviamente questi sono gli estremi,
le due facce della moneta, esiste tutta una serie di posizioni
intermedie che incontriamo giornalmente durante le nostre lezioni,
alle quali “tentiamo” di dare un equilibrio. Infatti, attraverso la
costante e continua pratica del Pa-Kua, nelle sue otto differenti
maestrie, tendiamo a far raggiungere un’armonia interna agli
allievi, un equilibrio fra la loro mente e il loro corpo,
utilizzando tutte le conoscenze in nostro possesso, la meditazione,
il rilassamento, la respirazione, per quanto riguarda la mente,
mentre attraverso la Forma Marziale, costruiamo, con l’aiuto degli
allievi stessi, il loro “corpo”. Sviluppiamo riportando alla luce il
“guerriero interiore” che ognuno ha dentro di se, ciò che servirà
loro non solo durante le lezioni, ma soprattutto diverrà utile nella
vita reale di tutti i giorni, quando si devono combattere le
“battaglie” che la stessa esistenza dell’essere umano ci pone
dinanzi. Come otto sono le maestrie di Pa-Kua, altrettanti sono i
guerrieri che un allievo può sviluppare dentro di se. Il guerriero
della Formazione Marziale, che grazie all’ausilio delle innumerevoli
tecniche che si apprendono durante l’intera durata del corso, dalle
basilari alle più complesse, quali: proiezioni, leve, chiavi e
torsioni, senza tralasciare tutte le tecniche di colpi di mano e di
piede, avrà a disposizione un vasto patrimonio di reali opportunità
per fronteggiare le eventuali situazioni di pericolo che nella sua
vita di tutti i giorni si potranno presentare.
Grande
importanza è data anche a quella branca di tale forma, denominata
difesa personale. Reale, senza troppi fronzoli estetici, diretta
alla sottomissione dell’avversario. Anche in questo caso si parte
con tecniche basilari, quali il divincolarsi da una presa e
contrattacco successivo, sino ad arrivare alle più complesse
tecniche, che terminano con la sottomissione dell’opponente,
attraverso l’utilizzo di punti di pressione, torsioni, e di tutte le
conoscenze apprese.
Il guerriero della maestria Armi da Taglio apprenderà l’utilizzo
di tutto ciò che, appunto può essere definito un’arma da taglio.
Principale soggetto del corso è la spada, e tutto il mondo
“marziale” che la circonda. Dall’utilizzo in allenamento di armi di
legno e bamboo, per la sicurezza dell’allievo stesso, sino ad
arrivare alle vere armi in metallo, saranno apprese tecniche di
difesa e offesa con essa, e l’intero cerimoniale che la
contraddistingue, quello degli antichi guerrieri orientali, ma non
solo, saranno fornite all’allievo tutte quelle tecniche della Forma
Marziale, utili quando, disarmato, egli dovrà affrontare il suo
avversario. Guerriero per eccellenza, il combattente con Armi da
Taglio dovrà apprendere anche ciò che è utile nell’affrontare i
“duelli” giornalieri, attraverso tecniche meditative e di
rilassamento.
Il
guerriero di Sintonia, o Yoga cinese, apprenderà ciò che serve a
superare i propri limiti fisici, attraverso i movimenti di
allungamento proposti all’interno del corso, sia quelli psichici,
anche in questo caso utilizzando la meditazione e la respirazione
guidata. Il guerriero della maestria di Acrobazia, apprenderà come
superare le proprie paure fisiche attraverso un lavoro di
coordinazione sia singolo che in coppia con gli altri allievi,
sviluppando la fiducia in se stesso e negli altri. Il guerriero
delle maestrie di Riflessologia e Pa-Kua Energia svilupperà
maggiormente la sua parte spirituale/energetica, attraverso una più
elevata comprensione della propria Energia Interna, che potrà
utilizzare al meglio al fine di migliorare la sua esistenza e quella
delle persone a lui vicine. Il guerriero di Pa-Kua Ritmo, attraverso
l’ausilio della musica, arte che ha accompagnato l’uomo sin
dall’inizio della sua esistenza, modella le sue dinamiche corporee
al ritmo dei suoni che lo circondano. Il guerriero della maestria
di Cosmodinamica o Tai-Chi, svilupperà le proprie potenzialità
sperimentando nelle differenti lezioni sia un lavoro fisico, fatto
di movimenti dolci e delicati, che all’occorrenza potranno diventare
esplosivi e devastanti, sia uno mentale praticando le differenti
forme di meditazione proposte. Il guerriero di Arceria Pa-Kuana
incarna la solennità della ritualistica delle Armi da Taglio, lo
sforzo fisico durante l’intera esecuzione del tiro della Forma
Marziale, la concentrazione e l’introspezione della Cosmodinamica,
Tai Chi, l’elasticità muscolare necessaria per un’ottima esecuzione
del tutto della Sintonia, Yoga Cinese. Fondamentale però è ricordare
che la Scuola di Pa-Kua non basa le sue idee sulla necessità di una
competizione agonistica fra i suoi allievi, al contrario, in ogni
allenamento si tende a confrontarsi con se stessi, per raggiungere i
propri limiti e superarli, senza credersi migliori o peggiori di
altri, ma essere semplicemente noi stessi, per riuscire a dare
sempre il massimo delle proprie capacità.
 
Infatti, la nostra Arte è un’Arte oggettiva, quanto soggettiva:
oggettiva nel momento in cui è illustrata una tecnica, più o meno
complessa essa sia, l’esecuzione di tale esercizio sarà quello;
soggettiva, nell’istante in cui, esprimendosi al massimo delle
capacità si esegue la tecnica che è stata appena mostrata. Se un
allievo ha delle limitazioni motorie, che gli impediscono di
praticare la tecnica che è stata appena eseguita con la stessa
sicurezza, professionalità, come l’ha realizzata il Maestro, ciò non
significa che egli non possa praticare, o utilizzare tale tecnica,
al contrario, se si è avvalso del massimo delle sue capacità
nell’eseguirla, certamente non sarà l’insegnante che lo rimprovererà
o lo criticherà per la non “corretta” esecuzione. All’interno delle
lezioni non esistono correzioni, ma solo miglioramenti, una tecnica
non è errata, ma può e deve essere migliorata. |