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ju jitsu

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Dal libro on line de "LA STORIA DEL JU JITSU" vi proponiamo un estratto per addentrarci dentro l'affascinante mondo del ju jitsu attraverso alcuni cenni alla sua storia. L'opportunità per incuriosire non certo gli appassionati, che sicuramente già conosceranno le vicende storiche di questa arte marziale, quanto per avvicinare coloro che vogliono accrescere le proprie conoscenze su questa seducente arte marziale

Storia del Ju Jitsu cenni storici

Di: Giulio Penna, Arnaldo Palombi
Tratto dal Libro STORIA DEL JU-JITSU

Il ju jitsu è uno dei più antichi metodi di combattimento a mani nude ed anche se è difficile stabilire con esattezza le sue origini si può affermare che ebbe il suo periodo di massimo sviluppo in Giappone tra il quindicesimo e il diciottesimo secolo. In particolare, verso la fine del 16° secolo, con la pace imposta dai Tokugawa ai feudatari, molti bushi, in precedenza impegnati a combattere nelle varie guerre che insanguinarono le Province del Giappone, persero la loro occupazione principale e i migliori misero a frutto la loro esperienza aprendo delle scuole e insegnando le conoscenze acquisite sui campi di battaglia.

Con il tempo le scuole più importanti si erano frazionate e verso la fine del 18° secolo si ebbe un ulteriore sviluppo dell’arte tanto che in questo periodo erano presenti sul territorio giapponese più di 160 stili di ju jitsu.

Le sorti di quest’arte marziale, quindi, furono strettamente legate alle vicende storiche della classe dei samurai: il ju jitsu, infatti, era il principale metodo di combattimento corpo a corpo utilizzato dagli antichi guerrieri nipponici. È importante precisare che ogni famiglia di samurai aveva un particolare approccio allo studio delle arti marziali e prediligeva l’uso di particolari armi o strategie da utilizzare sui campi di battaglia; questi preziosi insegnamenti riguardanti l’arte del combattimento e rigorosamente codificati, si tramandavano per generazioni.

A questa regola non sfuggì il ju jitsu, che si sviluppò tecnicamente grazie alle intuizioni e alla genialità di maestri eccezionali, ognuno esponente di uno stile particolare, i quali, grazie alle numerose esperienze “sul campo”, fecero del ju jitsu una tra le più efficaci e temibili arti marziali.

Il ju jitsu però non è solo questo: esso rappresenta anche una sintesi di tutti quei valori, sociali, morali e religiosi che ispiravano la società giapponese del passato e che ancora oggi influenzano lo stile di vita di molti praticanti, anche occidentali. In particolare poi, la pratica del ju jitsu, e delle arti marziali in generale, fu sempre strettamente legata alla religione e alla trascendenza: furono tre le dottrine che influenzarono in maniera determinante la formazione spirituale del praticante marziale nell’antico Giappone: il Buddhismo Zen, lo Shintoismo e il Confucianesimo. Questa continua tensione verso qualcosa che andava oltre il mondo materiale e percepibile serviva all’uomo d’armi per distaccarsi dal continuo ed estenuante cimento bellico e a fargli meglio accettare il suo destino che inevitabilmente lo conduceva alla morte. Infatti, come riportato in numerose fonti storiche, nelle vite di ognuno dei grandi maestri del passato ci sono stati periodi di profonde meditazione ed ascesi volti a rafforzare lo spirito. Queste esperienze, a volte confuse con eventi sovrannaturali, mostrano il profondo e indissolubile legame tra la dura pratica guerriera e la ricerca della pace interiore.

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