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Arti Marziali

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Lo stile della scimmia

“monkey boxing”

Di: Letizia Bicocchi
Studente della Scuola Arti Marziali Fragale

Cenni storici

Esiste un gran numero di leggende sull'origine delle arti marziali cinesi. Quello che si sa di sicuro è che le prime rappresentazioni artistiche di uomini (probabilmente soldati) in posa marziale risalgono al periodo preistorico (oltre 4000 anni fa). Le arti marziali cinesi rimasero essenzialmente composte da una serie di danze di guerra e da eserizi fisici di preparazione militare fino al periodo denominato “primavere ed autunni” (770-460 a.c) dove nacquero e si svilupparono le grandi correnti filosofiche come il taoismo ed il confucianesimo.  In questo periodo le tecniche marziali iniziarono a fondersi con la filosofia e la religione fino a diventare un argomento di studio persino nei monasteri.

Il tempio di Shaolin

Nonostante l'origine delle arti marziali intese più propriamente come metodo di combattimento è da sottolineare che quando si parla di kung-fu si può semplicemente prendere come punto di riferimento lo stile Shaolin originario, cioè quello fondato da Bodhidharma nel 500 d.c nell'omonimo monastero.    

Successivamente si sono sviluppati innumerevoli altri stili e altre arti marziali,ma tutte in modo diretto o indiretto derivate dallo stile Shaolin quan fondato da Bodhidarma.

I monaci

Secondo la mitologia dello Shaolin Kung-fu,i monaci shaolin furono istituiti dall'imperatore cinese dell'epoca per esercitare la funzione di guardia imperiale. La leggenda vuole inoltre che i monaci,per costruire le loro tecniche, si basassero sul comportamento degli animali determinando in questo modo anche gli odierni nomi dei vari stili che si sono diramati dall'originario stile shaolin.

Altre leggende raccontano di gesta eroiche come la presunta sconfitta di un intero esercito di mille guerrrieri mongoli da parte di quattro monaci Shaolin padroni di una invincibile tecnica conosciuta col nome di Qi-Gong(tecnica della camicia di ferro o insensibilità al dolore). I racconti sulle imprese dei monaci Shaolin sono molte e ce ne sono per tutti i gusti,nello stare piacevolmente ad ascoltare le loro avvincenti battaglie è cresciuto il mito e le loro grandi storie tramandate nella maggior parte dei casi in forma orale ancora oggi ci affascina.

Le varie persecuzioni religiose segnarono il declino di moli templi (fra cui il famoso tempio di shaolin) e la nascita di “scuole” di arti marziali molto simili a delle sette segrete ed esoteriche. Questo portò ad un frammentarsi delle tecniche e delle conoscenze dando vita a migliaia di stili molto differenti fra loro, senza contare gli innumerevoli stili detti “del contadino” praticati dagli abitanti della campagne e che si tramandavano di generazione in generazione.

Durante la grande RIVOLUZIONE CULTURALE le guardie rosse cercarono di distruggere i vari stili di kung-fu.

Specialmente quelle più esoteriche rischiarono di essere cancellate in quanto viste come un retaggio dell'epoca imperiale sopravvivendo solo come attività sportiva controllata e coordinata da un organismo centrale.

La storia della boxe della scimmia

La scimmia è sempre stata una figura importante ed onnipresente nelle arti marzili cinesi,nella mitologia e cultura.  La scimmia possiede un'immagine colorita ed enigmatica nel simbolismo tradizionale cinese e allo stesso modo nei movimenti fisici legati alle forme della boxe esemplificata dai propri modi di combattere.

Spesso circondata da un'aurea di comicità è allo stesso tempo un clown e uno stregone, un artista marzile ed un eroe.

L'ispirazione al suo combattimento proviene dalla dinastia Han (206 d.c -220 a.c). In antichità la scimmia non era solamente un animale dello zodiaco cinese, ma anche l'ispirazione per l'arte marziale che ne prese la forma della boxe danzante. Viene ricordata da Tan Chang  Ching, un ufficiale dell'ultima dinastia Han il quale diede una dimostrazione di questa danza ad una grande festa sotto l'influenza del vino.

Esistono altri riferimenti classici dell'umana imitazione della scimmia. Il famoso Hua Ton (190-240 a.c) creò lo “stile dei 5 animali” nel quale infatti si facevano esercizi che imitavano i tipici movimenti di cinque animali:

  • la tigre
  • l'orso
  • l'uccello
  • la scimmia
  • il cervo

Durante la dinastia Ming (1368-1644) il Kung-fu della scimmia divenne da subito una della principali forme della boxe cinese. Wang Shi-Hsing,uno studente di quel periodo scrisse nel suo libro: “Quando lasciai il tempio della montagna di Songshan , i monaci si dilettavano in vari tipi di arti marziali per intrattenermi. Intorno a loro c'era un esponente dello stile della scimmia, il quale si muoveva e saltava come fosse una vera scimmia.”

Col passare del tempo le relazioni sui sistemi della arti marziali hanno influenzato lo sviluppo della boxe della scimmia . Elementi del grande stile del nord ed elementi dello stile shaolin si sono integrati allo stile della scimmia.

Alla fine della dinastia Ching (1644-1911) l'arte della boxe della scimmia era comunemente conosciuta in ogni paarte della cina.

O stile della scimmia diventa popolare ed alcuni dei più famosi maestri cominciano ad adottarlo,anche i più severi stili di shaolin inseriranno nel loro programma la forma della scimmia.

Nello scorrere del tempo lo stile della scimmia non ha mai smesso di appassionare gli studiosi ed i praticanti di arti marziali.

Negli anni 70 Richard Dean si dedicò allo studio della boxe della scimmia fino a creare un suo stile ispiarato alle movenze della scimmia. Il Taodo Hou Ch'uan.

Il kung-fu della scimmia

Il maestro Richard Dean ha creato,dopo anni di ricerche e di studi il Taodo hou ch'uan che significa “armonia del combattimento espressa con l'arte della boxe della scimmia”ed è considerato l'unico a fondere Kung-fu moderno e tradizionale basandosi sulle varie tecniche di combattimento della scimmia.

Lo stile include tecniche di piede e di pugno, salti,acrobazie e rotolamenti sul pavimento simulando attacchi e difese di base.

Ma le scimmie sono tutte uguali e stanno sempre allo stesso modo?

Ogni scimmia ha il proprio metodo, tecnica,tattica,principi ed ognuna usa delle armi così si delineano degli stili diversi all'interno dello stile della scimmia,ma io preferisco chiamarle figure in modo da relazionarle con dei comportamenti e chissà emozioni diverse.

Lo stile della scimmia sembra essere creato per lo spettacolo e l'intrattenimento ma forse è meglio considerarlo come un puro stile di combattimento.

Alcuni lo considerano essenziale poiché ricco di tecniche efficaci usate anche nello studio delle arti marziali sportive.

La tecnica

Quando ci si applica allo studio delle arti marziali alleniamo il corpo a seguire la mente, o alleniamo la mente a far fare dei movimenti al corpo. Un atteggiamento corporeo non è mai separato da un atteggiamento mentale.

Con questo non voglio dire che per praticare lo stile della scimmia dobbiamo far finta di essere della scimmie, sarebbe stupido e non porterebbe che ad un risultato mediocre.

Prendiamo per buono che se la scimmia combatte ,avrà anche un suo programma di preparazione,un programma da scimmia insomma........!

Come hanno fatto i monaci di shaolin a suo tempo, osserviamo il comportamento della scimmia durante il combattimento e cerchiamo di comprenderne le caratteristiche.

Di seguito vengono indicate delle diverse tecniche a cui sono stati dati dei nomi per poter codificare una serie di movimenti, ma che dobbiamo prendere come semplici punti di riferimento.

La scimmia di ferro

La scimmia di ferro costituisce la principale forma della boxe della scimmia e molte delle sue tecniche e principi sono applicati anche nella forma della scimmia ubriaca e della scimmia astuta (che vedremo di seguito).

Nella mitologia delle arti marziali cinesi la scimmia di ferro è il simbolo della giustizia e le sue tecniche sono forti ed esplosive,applicando molti movimenti simultanei.

    

Il repertorio della scimmia di ferro include tecniche di pugno lunghe e corte, calci dinamici combinati all'interno del combattimento.

Le tecniche di calcio utilizzate sono il calcio frontale, il calcio del drago,ed il calcio laterale. Il calcio laterale della scimmia è usato in varie forme, singole e combinate.

La tradizione insegna che “gli otto metodi della scimmia di ferro” devono essere capiti a pieno ed applicati correttamente per guadagnare il successo in un combattimento.

Gli otto metodi sono:

  1. studio del corpo , conoscenza dell'anatomia dei meridiani dei centri nervosi e di alcuni punti di pressione.

  2. porte di difesa, chi si approccia allo studio di tale metodo deve conoscere le differenti “uscite” di difesa ,dove sono localizzate e casomai chiuderle. S'intenda con questo essere presenti durante il combattimento tanto da rendersi conto se una tecnica o una tattica sta risultando efficace e in caso contrario saper rinnovare l'attacco o cambiare tecnica.

  3. principi di difesa, ovvero lo studente deve controllare la distanza tra sé ed il suo avversario in modo da non lasciargli il tempo di reagire.

  4. afferrare, una volta messa a punto la distanza tutte le tecniche di contatto verranno applicate con successo.

  5. intrappolare mani e piedi, sono le differenti tecniche e i differenti metodi di immobilizzare l'avversario.

  6. attacco simultaneo e contrattacco,gli studenti meditano di usare le tecniche di bloccaggio, attacco o contrattacco simultaneamente.

  7. tecnica dell'inseguimento, questa è l'arte di seguire il proprio avversario come un ombra, a partire dal primo attacco.

  8. flusso energetico, si tratta di combinare armoniosamente tensione e rilassatezza e di usare l'energia avanzando nell'attacco e/o nella difesa.

Questi otto punti sono delle indicazioni al praticante che voglia conoscere e praticare l'arte della scimmia.

Ogni situazione sarà differente, e le otto indicazioni ci indicano la via su come e su cosa meditare durante il combattimento. Alcune parole chiave che ci potrebbero tornare utili ma che non possono certo essere la trascrizione pratica di uno stile, neanche di uno specifico come quello della scimmia che qui stiamo affrontando.

Non sono regole di un tipo di Kung -fu ma anzi possono valere in qualsiasi situazione di combattimento o in nessuna.

La scimmia astuta

La forma della scimmia astuta è la più difficoltosa del Taodo Hou Ch'uan poiché richiede una certa flessibilità corporea. La scimmia astuta è una figura isolata dalle altre scimmie, è una sorta di outsider, con una personalità differente. E' scaltra e maliziosa, e spesso mette molta attenzione a ciò che la circonda. Un momento è calma, un momento salta e fa acrobazie ed un secondo dopo può essere disturbata da qualsiasi cosa diventando affamata e cattiva. Ama sorprendere e spesso anche scioccare l'avversario durante il combattimento.

Diciamolo pure fa delle vere  performance!!!

La scimmia astuta è rara e poco ortodossa, usando come tecniche di attacco, conosciute con i nomi più coloriti

“l'astuta scimmia offre della frutta..” oppure “la vecchia scimmia alla ricerca di perle” è come se interpretasse dei personaggi e della situazioni per ingannare e distrarre l'avversario.

Non è semplice da apprendere quest'arte si rischia di non coglierne la corretta espressione. Gli anziani maestri consigliano di stabilire con lei un certo feeling, tenendo presente che è una tecnica marziale quasi attoriale.

La scimmia ubriaca

La scimmia ubriaca viene considerato il momento più alto di quest'arte, combina le tecniche di pugno o meglio del pugno “ubriaco” a metodi labirintici, intricati e difficili.

Le tecniche della scimmia ubriaca sono lente, spesso si comporta come se avesse perso il controllo, non a caso è ubriaca, e spesso chiede aiuto come se fosse realmente ubriaca. Qui si mescola la tecnica attoriale, che abbiamo visto anche prima con la scimmia astuta, all'esecuzione di tecniche completamente differenti dalle varie tecniche viste sin'ora.

Le scimmie hanno un altro tipo di flessibilità rispetto all'uomo, così i movimenti possono anche apparire comici

ma non confondiamoci, l'intento è proprio quello.

Dobbiamo immaginarci una scimmia saltante, rotolante e ubriaca, può sembrare strano ma è la via giusta per poterne capire il metodo.

La sua forma è ricca di movimenti acrobatici ed anche un po' pazzi affinchè venga considerata realmente ubriaca.

L'avversario rimane spiazzato da un comportamento tale e ne prende distanza.

Per poter eseguire la forma della scimmia ubriaca dobbiamo acquisire una certa flessibilità fisica ed affinare le nostre tattiche di combattimento, essere precisi ed attuare con la massima concentrazione.

Se andiamo a ritroso, adesso ci viene da pensare se i primi imitatori delle movenze degli animali,i monaci shaolin,abbiano mai visto delle scimmie ubriache. Risulta un'pò strano o chissà nell'antica cina le scimmie bevevano! Probabilmente si sono ispirati alla scimmia ed al suo stile comportamentale in seguito poi con l'elaborazione delle tecniche si sono dati dei nomi ad una serie di movimenti, dei nomi che potessero ricordare nel modo migliore la tecnica o la via da tener presente.

Sicuramente quello della scimmia è uno stile particolare che richiede una certa predisposizione psicologica, forse a nessuno durante un combattimento verrebbe in mente di fare l'ubriaco per sorprendere l'avversario ma il Kung-fu non considera alcuni metodi migliori di altri, sono le situazioni che si creano che prediligono uno stile o un'altro.

Le armi e lo stile della scimmia

L'uso delle armi nel Taodo Hou Ch'uan inizia e finisce col “bastone della scimmia” o meglio l'arma usta nelle forme della scimmia è il bastone.

Le tecniche sono completamente differenti dall'uso delle armi nello Shaolin o in qualsiasi altro stile di Kung-fu cinese.

I praticanti dello stile della scimmia usano quet'arma in modo versatile ed affascinante combinando il tutto con i principi del combattimento che ormai possiamo definire scimmiesco.

Vengono riconosciute delle forme o delle sequenze col bastone tra cui: “La scimmia scala il bastone”, “la scimmia scuota l'albero”, “ la scimmia cammina attraverso il frutteto”.

Questo è un breve accenno sull'uso delle armi nello stile della scimmia, a conclusione di una riflessione su questo stile.

Nota bibliografica

  • “Il Kung- fu”, Yves Kieffer- Luigi Zaini. Edizioni Xenia
  • “ Basic Monkey Boxing”- Richard Dean. Edizioni Crompton
  • “Il tempio di Shaolin” - Quaderni cinesi d'arte-
  • Lo zodiaco cinese da “Storia e civiltà in Cina” Ed. Einaudi

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