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Muay Boran

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I tempi di attacco della Muay Boran

Di: Marco De Cesaris

La Muay Boran si basa su principi millenari di combattimento, affinati nel corso dei secoli grazie ad innumerevoli test eseguiti in tempo di guerra sui campi di battaglia dai guerrieri siamesi ed in tempo di pace dagli atleti thai sui quadrati di gara di tutto il mondo.

I due settori del combattimento che hanno costituito da sempre la base dell’insegnamento dei Kru Muay tailandesi sono tradizionalmente:

  1. L’Arte dell’Attacco.

  2. L’Arte della Difesa.

In questa sede ci concentreremo sul primo punto, l’Arte di eseguire azioni offensive utilizzando le armi naturali del corpo umano, gomiti, pugni, gambe, ginocchia e testa.

Si parla di Arte perché nello studiare una strategia offensiva i Maestri di Muay Thai devono tenere in considerazione non soltanto elementi tecnici relativi all’esecuzione dei singoli colpi, ma anche impostazioni strategiche (per la gestione dello scontro), psicologiche (per la gestione delle caratteristiche dell’avversario) e tattiche (per la gestione della singola azione offensiva).

Nelle tradizioni dei vari stili ancestrali di Muay, i nostri studi condotti nelle varie zone della Tailandia, hanno evidenziato un elemento comune, relativamente all’impostazione dell’Arte dell’attacco.

L’elemento in questione è relativo ai cosiddetti “Tempi di Esecuzione degli Attacchi”. Il concetto stesso di tempo di esecuzione è composito, in quanto legato strettamente a tre elementi:

  • La scelta di tempo o timing.

  • Il senso della distanza.

  • Il ritmo dell’azione.

Vediamo ora nel dettaglio le principali impostazioni tecniche dei tempi di attacco, così come sono comunemente tramandate nella madrepatria della Muay Thai.

Mai Rook Nung Chawa: attacco ad un tempo

Tutto il peso del corpo viene lanciato nell’attacco, una parte dura del corpo viene utilizzata con grande potenza per terminare lo scontro con un solo colpo.

Questa strategia viene utilizzata da molti picchiatori che calcano oggi i ring della Muay Thai. Il rischio insito in tale impostazione è quello di essere imbrigliati nelle manovre di un abile stratega difensivo che, grazie a spostamenti e schivate combinati con immediati contrattacchi, è quasi sempre in grado di vanificare gli attacchi del colpitore.

Alcune Arti Marziali orientali hanno impostato per secoli le loro strategie sul colpo singolo e definitivo; in Tailandia, secondo alcuni tecnici questa impostazione era tipica dei combattenti di Muay Lopburi, provenienti dalla zona centrale del paese.

Mai Rook Son Chawa: attacco a due tempi

Il primo attacco è volutamente eseguito in maniera decontratta e veloce o è una finta ed il secondo è quello realmente potente e decisivo.

Tale impostazione è resa chiaramente dalla classica combinazione del Pugilato detta Uno-Due; il primo colpo, un veloce diretto sinistro ha la funzione di creare un disturbo e di preparare la strada per il diretto destro, colpo più potente e destinato ad ottenere il risultato cercato, il fuori combattimento dell’avversario.

Nella Muay Thai i due attacchi possono essere eseguiti:

  1. Con la stessa arma (ad esempio pugno-pugno o calcio-calcio).

  2. Con armi diverse (ad esempio pugno-gomito o calcio-ginocchio).

Si può attaccare accorciando la distanza sull’avversario, ad esempio prima con un calcio (a lunga distanza) e poi con una ginocchiata (a media distanza) o aumentando la distanza, ad esempio con un pugno (alla media distanza) seguito, sullo spostamento indietro dell’avversario, da un calcio.

Il vero Fi Meu o stilista dell’Arte, utilizza molto spesso questa strategia per rendere imprevedibili i propri attacchi.

Mai Rook Saam Chawa: attacco a tre tempi

Versione numero 1: il primo attacco è leggero o è una finta, il secondo ed il terzo sono potenti e caricati con il peso del corpo.

Un classico esempio di questa prima versione è la combinazione: pugno veloce, pugno potente alla testa, calcio alle gambe. Oltre alla confusione creata dal primo attacco di pugno, i due potenti colpi successivi vengono portati contro bersagli posti ad altezze diverse, rendendo più difficile l’eventuale difesa.

Versione numero 2: il primo ed il secondo attacco sono leggeri e tendono a confondere l’avversario per preparare il terzo colpo, potente e decisivo.

Prendendo l’esempio precedente, in questo secondo caso i primi due pugni sono entrambi portati in scioltezza e velocità (ad esempio un diretto destro ed un largo gancio sinistro) contro il bersaglio alto con il fine di preparare al meglio il terzo e definitivo attacco (un calcio circolare basso) contro un bersaglio sguarnito (la gamba).

Mai Rook Si Chawa: attacco a quattro tempi

Il primo ed il secondo attacco sono leggeri e veloci, il terzo ed il quarto sono completamente caricati con il peso del corpo.

Quest’ ultimo è un caso limite, nel combattimento sportivo così come in quello marziale: nella Muay Thai si tende a limitare il numero degli attacchi eseguiti in combinazione al numero di tre, relegando l’impostazione offensiva in questione a casi particolari di atleti particolarmente dotati sotto il profilo tecnico e di grande esperienza.

Come nota conclusiva ricordiamo che per l’acquisizione dei principi tecnico-tattici fin qui enunciati è necessario allenare ripetutamente situazioni di combattimento con il proprio allenatore che, utilizzando i Pao (thai pads) simulerà al meglio la realtà del combattimento. La fase finale sarà poi l’applicazione con il partner in sessioni di sparring libero e condizionato, al fine di acquisire in maniera automatica i principi tradizionali dell’arte dell’attacco thai.

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