Kimuchi: L’allievo e il Maestro
Di: Lido Lombardi
(dal sito della FESIK)
Nella
tradizione delle arti marziali, per capire il rapporto che si
instaura tra allievo e maestro è richiesta una elevata sensibilità e
una spiccata attitudine a gestire gli aspetti della pratica legati
alla percezione. Kimuchi esprime il massimo livello della
trasposizione di sentimenti positivi tra maestro e allievo dove le
sensazioni prendono il posto delle parole. Arrivare a sentire e
provare kimuchi è un traguardo per pochi. L’allievo, quando si
iscrive ad un corso di karate non sa niente della pratica, di quello
che sarà il rapporto con il maestro. Se nel suo DNA esiste la
possibilità di arrivare a kimuchi, non immagina quanto diventerà
importante per lui il maestro. All’inizio dell’insegnamento col
nuovo adepto, il maestro non sa se con lui arriverà a kimuchi. Solo
con il trascorrere delle lezioni il maestro si renderà conto se si
instaurerà questa situazione positiva.
E’ una prova difficile per l’insegnante ma anche per l’allievo.
Vediamo quali sono gli elementi che concorrono ad ottenere un
traguardo così importante. Il maestro serio, segue tutti allo stesso
modo, ed è sempre pronto oltre che a trasfondere la disciplina a
capire, assistere ed aiutare anche fuori dal dojo. Per l’allievo il
maestro diventa una figura determinante, rappresenta una sicurezza,
la soluzione ad ogni problema. Il maestro che fa capire di avere un
grande amore per la disciplina e dimostra continuamente che i suoi
allievi sono importanti, nella maggior parte dei casi crea questo
rapporto senza rendersene conto. Per molti allievi diventa un punto
di riferimento anche fuori dal dojo.
Spesso al maestro sono confidate cose strettamente personali,
vengono chiesti consigli sulle scelte da fare, e questo solo per il
fatto che l’allievo ripone in lui una fiducia incondizionata, e
sente che è la persona di cui si può fidare. Per i più piccoli
diventa una figura paterna, per i più grandi un fratello, nel
massimo rispetto anche un amico che è sempre pronto ad aiutarti.
Tutto questo colloca il maestro in una situazione molto delicata e
di grande responsabilità. Gli allievi si affidano a lui non solo
tecnicamente ma anche umanamente e questo il maestro lo sente. Una
volta raggiunto questo livello, per non alterare ciò che di bello è
stato costruito, il maestro deve lavorare sempre di più e con
attenzione in questo senso per non deludere i propri allievi.
Per
questo, deve riuscire ad instaurare col gruppo un rapporto sano
sotto ogni aspetto.
Deve continuamente migliorare la capacità di guidare i suoi
allievi in una commistione di gentilezza ma anche di fermezza sulle
situazioni importanti della pratica. Deve essere dolce ma
implacabile e trasmettere anche nel momento più duro il dispiacere
per essere arrivato a dover rimproverare uno o più allievi. Se
serve, il maestro deve essere pronto a non intervenire anche se è
difficile, in situazioni scomode e delicate che si possono
verificare nel gruppo ed affrontarle in un secondo momento. Deve
essere preparato a tutti i cambiamenti che si presentano durante
l’insegnamento legati alle aspettative che hanno alcuni allievi. Le
situazioni della vita cambiano, qualcuno a volte cambia nei
confronti del maestro.
Ma
questo accade solo quando il rapporto non è mai arrivato a kimuchi.
C’è una grande differenza tra essere vicino al maestro, e affidarsi
completamente a lui. Ad ogni modo, il maestro che ha cercato di
svolgere il suo ruolo nella massima onestà non si preoccupa di
questi cambiamenti nei suoi riguardi. Anche situazioni come queste
fanno parte del rapporto con gli allievi e si collocano con una
certa assonanza nelle vicende di vita anche fuori dall’ambito del
karate. Durante le lezioni, l’instaurarsi di kimuchi, trasmette al
maestro una carica enorme e il suo insegnamento arriva ai più alti
livelli perché sono gli allievi stessi a chiederglielo senza
parlare. Il linguaggio del corpo si sostituisce alle parole. Si
instaura un meccanismo paragonabile ad una reazione chimica a doppia
freccia: il maestro va verso gli allievi e loro verso di lui. Tutto
questo crea un legame sempre più forte (kimuchi) che in alcuni casi
è impossibile spezzare.
Lido Lombardi
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