logo ilguerriero.it

Arti Marziali

[ Home ] Precedente ] [ Forum ] [ La bacheca ] [ Ricerca nel portale ] [ Ricerca nel web ] [ Video ] [ Prossimi eventi ] [ Contatti ]

Stampa questa pagina Stampa la pagina

logo WTKA

W T K A

logo WTKA

Considerazioni su la trasmissione del sapere nelle Arti Marziali

Di: Giuliano Delle Monache
(Direttore Dipartimento Educativo WTKA International)

La Scuola giapponese della tradizione trasmette attraverso l’ esercizio delle Arti la naturale padronanza della forma-spirito attraverso il” metodo” della ripetizione del ripetuto, modo “uguale” per tutte le Arti che appartengono al Kokoro No Seikai. Noi occidentali ci siamo inseriti in questa dimensione cercando di “colmare” forse con superficialità quello che secondo la nostra cultura può apparire come una lacuna, inserendo nei percorsi formativi dati che  aumentano il sapere, ma che certamente non servono per una percezione più approfondita  di una coscienza culturale, di un’ Arte, di un Popolo.

Alcuni dei concetti di base di come avviene la trasmissione del sapere

Per tradizione il rapporto Maestro–allievo è per il Maestro un legame di vita, egli è la guida della formazione tecnico–culturale–etica, l’allievo a sua volta, se “accettato” come studente, si fa portatore dei fondamenti di base, amore per l’Arte scelta e venerazione per il Maestro, con queste basi, racchiuse nella naturale cornice del rispetto, può iniziare la formazione guidata verso lo sviluppo positivo delle dinamiche di relazione, veicolo di crescita dei principi dell’autostima, ingredienti di riuscita nella risposta a i bisogni fondamentali dell’allievo. Il Maestro, sa esattamente che la formazione equilibrata della personalità dell’allievo passa attraverso il senso dell’appartenenza, la stima del se, e  l’identificazione con l’insegnante …

 

L’imitazione di ciò che il Maestro esegue è la via dell’allievo, il quale sa che il suo percorso è fatto di poche domande, di paziente attesa di una maturazione che non viene spinta verso una corsa al risultato, ma verso il naturale passaggio che conduce a  una autonomia, quindi verso una libertà individuale e all’ eventuale sviluppo delle doti che appartengono all’io artista… Il primo compito del Maestro è quello di formare un esperto nel rispetto incondizionato del suo dire, questo è un buon  veicolo per la trasmissione del sapere, l’allievo con il passare del tempo capirà e sarà quindi in grado di seguire più attentamente, ciò gli permetterà di entrare in profondità nello studio, da questo, nasceranno delle riflessioni, con la pratica, la tecnica diventerà più spontanea e l’opera da essa creata si fonderà in un unico insieme, dalla concentrazione delle varie componenti corpo-mente-spirito l’abilità tecnica si eleverà in abilità spirituale..

  

interpretazioni scorrette che assume la tecnica durante lo  studio-trasmissione

La tecnica è un rapporto di intimità con chi ne è in stretta relazione, da questa evidenza, analizzando la sua espressione è possibile affermare quanto segue:

Il rapporto che ognuno di noi ha con essa è di “possessione” e conseguentemente ne  siamo  “posseduti” e forse anche per questo, alcuni non valutano attentamente i meccanismi che vengono innescati, tutto ciò produce a volte una soggettività basata su un sentimento di esteriorità rispetto a una considerazione di percezione di un insieme culturale più ampio, questo che chiamerei sfasamento è proiettato molte volte nella  ricerca della “scienza della grande tecnica” dettata in alcuni casi da una crisi  derivata da l’ignorare quale sia il vero percorso evolutivo verso la luce del sapere delle Arti Marziali tradizionali. La conseguenza di questo percorso a volte solo parzialmente identificato è un modo che  può indicare (anche se celato) una parziale competenza del Maestro, principio in cui è imperniata la trasmissione del sapere, questo comportamento crea nel tempo uno “stato” di confusione proiettando, ad esempio il lavoro di molti e quindi l’espressione, in un ambito  fatto di ricerca di “effetti speciali”…

 

La tecnica, in questo contesto, assume un ruolo di “merce” imposta ed esposta con una strategia di mercato a rischio  di  conflittualità,  non immune a una crisi del suo  senso, in alcuni casi divisa in due linee di pensiero in cui si inserisce una parte delle Arti Marziali:

  • una è indirizzata verso la ricerca del mito del super uomo,

  • l’atra, si sviluppa  su la consapevolezza della paura  umana di fronte a una situazione  di pericolo, creando  le risposte  per una Via d’uscita da questo stato di disagio.

In queste due realtà di studio, il limite del senso giusto non è facilmente identificabile e sottoposto per questo a facili interpretazioni che molte volte sconfinano in ambiti privi di significato etico…

 Il mio  pensiero è che la tecnica  sia  il veicolo di un intimità espressiva, mezzo per la trasmissione di un identità di libertà individuale, unità di misura per stabilire il valore etico di un sapere, cultura su cui ogni epoca fonda il  suo principio di base che va oltre il tempo restando sempre di avanguardia, non escludendo la novità o il cambiamento.

Se quello che è stato è e lo sarà,  la giusta trasmissione può rappresentare un modello di vera evoluzione del pensiero dell’uomo . 

  Condividi

logo WTKA


www.ilguerriero.it
Le riviste elettroniche


mailContatti

note

note

Inizio pagina

stella www.ilguerriero.it