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Dalla Tailandia i principi dell’allenamento nella Muay Boran
Di: Marco De Cesaris
Circa
dieci anni fa, al termine di un allenamento particolarmente faticoso in cui le tecniche di lotta si
erano alternate senza sosta alle riprese di colpi ai pao per circa due ore, un grande maestro di
nome Phaosawat Saengsawan si avvicinò a me mentre cercavo di rifocillarmi con un po’ d’acqua e mi
porse, quasi di nascosto, un foglio di carta; su quel foglio scritto completamente in lingua thai,
mi disse, erano elencati gli otto precetti che ogni praticante di Muay Thai degno di questo nome
doveva seguire per la sua pratica “a lungo termine”.
Il maestro si riferiva alla pratica marziale dell’Arte, quella che ci dovrebbe
accompagnare per tutta la vita e non solo per un breve arco temporale negli anni della nostra
gioventù.
Mi fece notare che anche i thai boxers professionisti nella madrepatria della
disciplina seguivano in massima parte queste linee guida, forse a differenza di quanto veniva ancora
fatto dai loro omologhi in Occidente.
In realtà la Muay Thai e la Muay Boran in particolar modo, pongono la più grande
enfasi proprio nella pratica prolungata nel tempo, evitando di limitare i benefici di un’Arte
Marziale così affascinante alla sola stagione della Primavera della nostra vita.
Oggi, con l’avanzare degli anni, i preziosi consigli del Maestro Pho sono ancora
di più un faro da seguire negli allenamenti giornalieri che mi permettono di godere sempre della
straordinaria bellezza dell’Arte dei Re.
I principi dell’allenamento nella Muay Thai Boran
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La Muay Thai richiede una pratica costante.
Questo è il primo e forse il più importante precetto: non vi è alcuna utilità nel praticare
un’arte marziale sporadicamente, la regolarità degli allenamenti deve essere ininterrotta per
poter ottenere e mantenere nel tempo tutti i benefici insiti nella pratica.
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L’allenamento nella Muay Thai richiede applicazione e lavoro duro.
Questo motto può facilmente essere esteso a tutte le arti di combattimento; la tendenza
moderna all’utilizzo delle palestre secondo uno stile superficiale e ad arrendersi di fronte
alle prime difficoltà non può in alcun caso produrre dei veri artisti
marziali
e tanto meno dei combattenti. E’ necessario allenarsi duramente e soprattutto con tutto il cuore
e con l’anima, altrimenti non si riuscirà mai a raggiungere il vero spirito della Muay Thai.
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Nella pratica tendi a far raggiungere al tuo corpo il suo limite.
Questo precetto si collega direttamente al precedente; quante volte si sente dire dagli
allievi “non ce la faccio, mi fermo” oppure “non posso continuare perché mi fa male”? Riponendo
la nostra fiducia nel maestro che ci guida, dobbiamo essere anche pronti a farci spingere
continuamente da costui ai nostri limiti, certi che il risultato sarà per noi sempre positivo.
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La Muay Thai deve essere praticata secondo il vero spirito dell’Arte.
Il fine ultimo di tutte le Arti Marziali degne di questo nome è quello di formare cittadini
migliori; la consapevolezza della nostra forza deve spingerci ad essere di aiuto per gli altri e
non a prevaricare sfruttando le conoscenze acquisite grazie all’addestramento. Chi tradisce lo
spirito della propria disciplina è votato alla rovina.
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La abilità tecnica deriva dalla pratica.
Molti atleti nascono con il “dono”, una particolare abilità che li rende unici nel loro
campo. Ma la naturale predisposizione se non abbinata al duro e costante lavoro in palestra,
portato avanti giorno per giorno senza sosta, potrà farci ottenere unicamente traguardi
effimeri. La sola abilità di base non ci permette di innalzarci alle vetta della Arte da noi
scelta se non è modellata nel tempo dalla pratica (sotto la guida di un vero maestro,
ovviamente).
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Ogni sessione di allenamento deve essere seguita da un appropriato periodo
di riposo.
Giorno
e notte, maschio e femmina, pieno e vuoto, Yin e Yang; l’armonica alternanza degli opposti crea
l’ottimo risultato. Quante volte l’atleta dilettante, ma anche il professionista, eccede
nell’allenamento arrivando a stressarsi in maniera eccessiva, lasciando come si suole dire il
“combattimento in palestra”? Nei Kai Muay o campi di addestramento tailandesi, le ore di riposo
sono scandite con la stessa cura di quelle di allenamento, proprio per l’importanza capitale che
viene data alla fase di recupero dopo lo sforzo.
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Per essere efficace, l’allenamento deve essere eseguito per almeno un
anno, e poi proseguito nel tempo per un successo a lungo termine.
La pratica della Muay Thai persegue due obiettivi: il primo è un obiettivo a breve-medio
termine e, nel caso di atleti giovani, può coincidere con la vita agonistica, mirando ad
ottenere conferme della propria abilità, prestigio o ricompense economiche. Il secondo è
l’obiettivo a lungo termine, mantenere il benessere psico fisico ed un alto livello qualitativo
di vita per tutta la propria esistenza. Senza la pratica costante nel tempo nessuno dei due
obiettivi risulterà facilmente raggiungibile.
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Il corpo deve essere nutrito con cibo sano.
Spesso si sente dire che “siamo ciò che mangiamo”; per chi pratica la Muay Thai o una
qualsiasi altra Arte Marziale questo motto diventa una sorta di stile di vita. Non è tanto
importante trascorrere la propria esistenza calcolando calorie o composizione chimica di ogni
alimento che ingeriamo. E’ però di fondamentale importanza sviluppare nel tempo, grazie proprio
alla pratica intensa della Muay Thai, un’igiene alimentare che non risulti eccessivamente
gravosa e che possa quindi essere seguita per un tempo indeterminato senza influire
negativamente sulla psicologia del praticante.
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