IL NOSTRO COLLABORATORE PER IL KARATE GIULIANO
DELLE MONACHE, CI PARLA DI UNO DEI TANTI ASPETTI DELL’ARTE MARZIALE, NON SEMPRE
TENUTO IN DEBITA CONSIDERAZIONE. QUESTO CHE CI PERMETTE NON SOLO IL
MIGLIORAMENTO DELLA TECNICA… MA SOPRATTUTTO DELLO SPIRITO.
Karate-Do la via dell’ Heiho
Di: Giuliano Delle Monache
Direttore Dipartimento Educativo WTKA International
Il
vero Karate-do è questo: che nella vita di tutti i giorni, la mente e il corpo
di un uomo siano allenati e sviluppati in uno spirito di umiltà;e che nei
momenti critici, l’ uomo sia totalmente votato alla causa della giustizia.
Funakoshi Gichin
Il percorso formativo delle arti marziali (in
generale) può andare oltre lo sport e diventare regola di vita,quello che può
essere insegnato nella pratica appartiene alla natura umana , la trasmissione
dell’arte volta allo sviluppo del concetto di relazione dell’ io, al tu, al
noi, tutto ciò può avvenire semplicemente applicando la regola universale del
rispetto, definita da alcuni, Regola d’ Oro (fai agli altri quello che
vorresti fosse fatto a te ) trasformando lo spirito, lo studio dell’ arte
cambia. Costruire un lavoro utilizzando concetti morali di riferimento per un
futuro di una pratica nel rispetto della dignità, sicuramente riuscirà a far
cogliere l’essenza più profonda di discipline che contengono nel proprio interno
lo spirito della vita.
In sintesi il concetto di relazione
lo sviluppo dell’IO: dare il meglio di sé
con positività anche quando è difficile,quindi favorire la crescita della
propria stima in se e fiducia negli altri.
Dall’IO al TU: onestà e rispetto con se
stessi e gli altri.
NOI: gioire del successo degli altri, ogni
persona è importante e molte volte solo insieme si possono raggiungere
traguardi…
Da un autentica proposta può nascere un
comportamento positivo, ricco di espressioni mature utili per diminuire
conflitti che nella nostra società, certo trovano un luogo di azione concreta.
Da una recente ricerca (Promuovere i valori sociali e comportamenti positivi)
sono emersi questi risultati , riassumendo :
-
dare esempio, avere un atteggiamento positivo
-
saper motivare gli altri
-
partecipare con grinta e gioia
-
condividere la gioia e il successo altrui
-
collaborare con gli altri e trovare assieme
soluzioni ai problemi
-
stringere amicizia con tutti anche con
l’avversario
-
attenersi con sincerità alle regole
-
essere meno aggressivi
-
sapere ascoltare e prestare attenzione
-
sapersi relazionare con chi è diverso e meno
simpatico
-
sapersi proiettare nell’altro e condividere i
suoi sentimenti
-
apprezzare anche gli altri
-
offrire aiuto a gli altri con la parola per
consolare,incoraggiare….
-
dare soccorso prestare aiuto con i fatti
-
rispettare i compagni meno capaci
-
avere pazienza con se stessi e con gli altri
-
saper perdere, non mollare…
-
Io aggiungerei rispettare il proprio corpo
perché veicolo di vita…
Tutte queste conclusioni sono applicabili nei
nostri studi e magari possono servire da agente lievitante per un analisi meno
superficiale del nostro operato.
Un tema di riflessione:
Il Maestro Egami diceva: c’è un metodo
che permetta di far progredire reciprocamente gli avversari e di vivere meglio,
sia l’uno che l’ altro? Si tratterebbe di un metodo che va al di là del Budo.
Non è forse necessario andare alla ricerca di questo metodo? La via del Karate
ci propone un tema di ricerca : come vivere la nostra vita, che è solo istante
rispetto all’eternità. Ogni insignificante istante della nostra vita è legato
alla vita eterna mediante la via. La via del karate ci insegna la vita reale ...
Il Heiho, metodo della pace fa parte della tradizione giapponese. Si
tratta di un metodo per far vivere gli uomini e non per uccidere. Penso che sia
elevando la qualità del karate in Heiho che esso diverrà un vero karate
do (storia del Karate di Kenji Tokitsu).
Detto da chi è stato ritenuto il maggior esperto
di arti marziali del Giappone, nominato anche capo istruttore delle forze armate
giapponesi , assume un significato che può essere un invito per una riflessione
che, se giustamente interpretata, può aiutare molto a definire un percorso di
studio… Se analizziamo con più attenzione alcune Arti Marziali presentate come
da difesa personale è molto semplice vedere come lo studio sconfina da questo
definizione , la dimensione di lavoro passa da una fase di combattimento dove
anche se viene utilizzata una protezione , certo molte volte non è sufficiente a
evitare traumi derivati da fattori che scaturiscono durante una tale pratica,
come ad esempio, la voglia di rivalsa, o quella di provare su di un altro l’
efficacia di una tecnica…. Ma se di autodifesa si tratta, perché non iniziare
anche durante lo studio di essa salvaguardando la propria e l’altrui integrità
con un modo diverso di proporla ?
Così facendo potrebbe essere insegnato a
rispettare noi stessi e di più anche il prossimo, favorire la crescita di
modalità di comunicazione che sono già inserite nello studio come pratica di
conoscenza volta al rispetto della propria integrità e mirata in prima istanza
alla salvaguardia del corpo come mezzo di vita,”naturalmente ognuno è libero di
interpretare lo studio come meglio crede, certamente i risultati sono una
testimonianza di un percorso , ma per chi ha un minimo di conoscenza di
agopuntura o shiatsu saprà collocare nella giusta rilevanza questa precisazione
e valutare modalità di studio e di pensiero, retaggio di una dimensione di una
tradizione che per molti versi è terminata (ad esempio in Giappone nel XVII
secolo…)
Non è vero che non si può proporre uno metodo
come dicono molti “reale” con altre modalità che non siano quelle di prove
pratiche che possano arrivare sino allo scontro e che con altri modi venga
diminuito il valore dello studio …
Un esempio
Il Karate- Do strategia dell’azione
finalizzata al combattimento: è possibile mantenere alto il livello di un
Arte che nel suo spirito è volta anche allo studio del combattimento e della
strategia .
In breve :
Il Karate – do si avvale di esperienze
provenienti da una tradizione antica , per capire il senso bisogna entrare e
aprire in profondità uno studio trasmesso e modificato da molti , per percepire
che l’ unica cosa reale che rimane è lo spirito ad esempio nei Kata e di chi si
è espresso con esso… Una volta riconosciuta questa dimensione è possibile
proiettare la propria sensibilità negli “esercizi” che possono comporre un
metodo per lo studio del “combattimento.” Per elevare questa modalità di
“lavoro” il tutto può essere espresso in una dimensione chiamata Heiho .(metodo
della pace) In questo ambito ha senso dividere i vari aspetti dello studio per
sviluppare le varie necessità. La percezione, il ritmo , la tecnica , la
concentrazione ecc… assumono ruoli di primaria importanza ma è lo spirito che
determina il risultato dello studio. Il Karate è un arte che non si può
insegnare con tante parole , esso appartiene alle arti per la trasmissione dello
spirito Kokoro No Sekai , quindi la tecnica è solo un tramite al resto …
Alcune Scuole riescono a formulare studi che
appartengono alla strategia lavorando con concetti che per molti a un esame
superficiale sembrano di controcultura , per fare un esempio il concetto di
forza ; non importa caricare una tecnica di forza perché il movimento diventa
“rozzo”l’importante è il punto, il momento, e la motivazione con un azione
decisa, precisa e profonda, questa è la vera forza …
Questo per ribadire che la verità non sta da una
sola parte. Scomporre uno studio che sviluppi tutti questi “fattori”e inserirlo
nella dimensione Heiho certo non è cosa da poco , ma una volta dentro il
resto viene da solo… Con la dovuta esperienza è possibile studiare il
combattimento e quindi la strategia con più avversari , questa parte di
movimento è l’espressione proiettata di uno studio che certamente raggiunge il
suo massimo andando oltre la tecnica , ad esempio ha senso parlare di
improvvisazione, creatività dell’armonia e altro…
Il Karate non è altro che uno strumento per
migliorare il proprio spirito, la propria natura morale, sviluppare la propria
personalità e rendere saldo il proprio sentimento etico, per questo l’intero
allenamento deve essere improntato al miglioramento dello spirito piuttosto che
all’acquisizione della tecnica , si afferma che colui che è privo di carattere
morale non può raggiungere alti livelli nell’arte del Karate-Do…
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