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RIECCO IL NOSTRO GEPPY AMATO CHE TORNA NUOVAMENTE A PARLARCI DEL WING CHUN. L’ARGOMENTO DI OGGI E’ L’INTERPRETAZIONE DELL’ARTE… CHE PER ALTRO CI TROVA PERFETTAMENTE (anche se prudentemente) D’ACCORDO… MA CREDO INNESCHI ANCHE UNA VELATA POLEMICA CON CHI FORSE, AVENDO IMPARATO L’ARTE ILLUSORIA, LA PROTENDE ADESSO VERSO ALTRI STILI, FORSE PER APRIRE NUOVI FRONTI COMMERCIALI, COME CI DICE. MA SAREMMO LIETI DI POTERNE SAPERE DI PIU’… LA DISCUSSIONE E’ APERTA.“INTERPRETAZIONE”(l’essenza per comprendere l’arte)Di: Geppy Amato e Massimo SidariDopo una lunga pausa… voglio riprendere ad esprimere il mio pensiero riguardo il Wing Chun… e le idee personali che mi sono intimamente costruito dopo anni di pratica ed esperienze varie. Oggi voglio proporre questo fattore… quello dell’ “interpretazione”… intesa come passaggio ultimo e che ogni praticante di arti marziali dovrebbe raggiungere, per far si che l’arte si manifesti, non come una “copia schematica” dei programmi, cosi come vengono impartiti… ma come l’essenza di ciò che si è capito, compreso e provato… senza schemi fissi e posizioni statiche.
Quello che il grande Bruce Lee secondo me, cercò di far comprendere… ma che pochi a mio avviso, hanno recepito. Iinfatti a tutt’oggi, molti credono che il Jeet Kune Do creato da Bruce Lee sia uno “stile”… ma in realtà era il nome che Bruce Lee dette all’interpretazione dell’arte che imparò da il Gran Master Yp Man. Fatta questa piccola premessa… così come esistono due modi per impartire il wing chun (a goccia o a valanga) cosi esistono due tipi di praticanti:
Della fascia (1) ne esistono tanti e sono quelli che poi, dopo anni di pratica, si rendono conto che tutto quello che hanno imparato non funziona… e che seguiranno il proprio maestro o maestri per tutta la vita… e sono quelli che credendo che l’arte sia incompleta e inferiore alle altre, iniziano a praticare più arti marziali e sport da combattimento. Questo per compensare, secondo loro, certi tipi di “lavori” che non sono presenti nell’arte che si sta praticando. Ma in effetti ogni arte è valida… il problema sono forse le insicurezze che attanagliano ogni praticante e la mancanza di giungere appunto allo stadio ultimo… quello dell’interpretazione. Ultimamente, girando sempre di più in rete… leggo che praticanti di wing chun si lamentano perchè secondo loro il wing chun non è adatto al ring… cosa non vera, anche se lo dimostra solo il fatto che c’e’ ne è stato solo uno che è riuscito a portare i principi del wing chun su di un ring… e questo credo sia stato Milan Prosenica, che tra l’altro è stato anche uno dei miei maestri. Gli stessi… vedo e leggo che attualmente stanno credendo alle voci che stanno girando in rete… riguardo l’esistenza di un arte marziale… tale “Weng Chun” che permetterebbe di usarla sul ring. Premessa: il weng Chun non è altro che un’altra versione di wing chun… il “chi sim ving tsun”… quindi non è il progenitore del wing chun… come stanno facendo credere , non è più completo del wing chun di Yip Man… ma sono solo due dei tanti sistemi validi ed efficaci… ma nessuno dei due è certo inferiore all’altro . Quindi, a mio avviso, dovremmo sgombrare le menti da queste illusioni, che vengono date forse solo per aprire nuovi “fonti di mercato” e consiglierei invece di pensare ad allenarci… senza perdere tempo in quelle che secondo me… sono inutili falsità.
Nella seconda fascia invece, in genere fanno parte poche persone , mentre la quasi totalità dei praticanti non raggiungono il proprio obiettivo… proprio per le ragioni che ho sopra elencato. Quindi, in conclusione, il consiglio o parere personale che posso dare… è quello di tentare di aprire gli occhi e fare maggiore attenzione, usare anche il proprio cervello, credere di più in noi stessi e non fidarsi di possibili e potenziali venditori di illusioni. |