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ANCORA UN INTERESSANTE ARTICOLO DI UN NOSTRO COLLABORATORE PER LE ARTI MARZIALI: IL M° VINCENZO STALTARI. CI PARLA IN GENERALE DEL THAI CHI CHUAN, DELLA SUA EVOLUZIONE MODERNA E CI ILLUSTRA ALCUNI PRINCIPI FONDAMENTALI PER UNA SUA PIU’ CORRETTA PRATICA.La Boxe del Fondamento SupremoDi: Vincenzo Staltari (www.taichilive.it)Negli ultimi anni il tai chi chuan sta attirando l’attenzione di un numero sempre più rilevante di praticanti, molti si avvicinano a questa disciplina per curiosità o per scoprire se realmente porta a quei benefici tanto decantati. Altri, iniziano dopo aver praticato diversi sistemi marziali dove con l’avanzare dell’età e non potendo più essere competitivi con i giovani, decidono di dedicarsi a una disciplina più morbida. Tutto ciò crea parecchia confusione nell’ambiente del tai chi chuan, a volte questa disciplina viene confusa con tecniche new age o venduta come ginnastica morbida per anziani; questo sminuisce notevolmente questa magnifica arte considerata una volta l’apice delle arti marziali. Il Tai chi chuan è a tutti gli effetti uno stile del kung fu cinese, più precisamente è uno degli stili interni principali; non dimentichiamo che kung fu vuol dire “lavoro intenso”. Il tai chi chuan non è un sistema comodo o meno efficacie di altre discipline; la pratica del tai chi chuan porta sicuramente a dei risultati immediati , ma, il massimo dei benefici, sia per l’aspetto marziale che energetico, arriva dopo una lunga , corretta e intensa pratica. Si inizia normalmente con movimenti morbidi o con esercizi mirati allo sblocco del corpo , ciò rende la disciplina inizialmente di facile accesso a persone di ogni età e sesso, ma avanzando nella pratica il corpo deve diventare sempre più fluido e consistente. I testi classici del tai chi chuan dicono: “arti di acciaio avvolti nel cotone”. Questo sta ad indicare che il praticante deve mantenere i muscoli esterni rilassati pur avendo una struttura interna ossea ben allineata e pronta a scaricare o sopportare forti sollecitazioni. All’occorrenza i suoi tendini e muscoli profondi, devono diventare come cavi d’acciaio. Queste capacità si ottengono con un allenamento adeguato e mirato a persone che voglio conoscere l’arte nella sua globalità. Diversi praticanti prendono in considerazione il tai chi chuan solo per il suo aspetto meditativo o per il benessere fisico. Avanzando nella pratica diventa fondamentale capire anche l’aspetto marziale. I due aspetti, marziale ed energetico, non possono essere separati uno dall’altro. Un principio fondamentale del taoismo è che lo yin non può esistere senza lo yang ; queste due forze devono sempre interagire tra loro creando il giusto equilibrio. L’aspetto marziale aiuta inoltre il praticante a comprendere i movimenti della forma e a metter la propria intenzione nel gesto : l’intenzione (Yi) guida l’energia (Qi) nel muovere il corpo , ma se la mente non sa cosa sta accadendo come può funzionare tutto ciò? Le forme originali antiche erano concepite con precisione millimetrica , ogni gesto nascondeva applicazioni marziali su più livelli, ogni movimento creava un lavoro ben preciso sui principali canali energetici (meridiani ) del nostro corpo. Molte persone tendono a modificare o semplificare le forme , ma in questo modo si altera la trasmissione perdendone a volte il vero significato . La forma non deve mai essere modificata nei suoi principi fondamentali, ma solo interpretata . Chiaramente ogni interpretazione è diversa dall’altra . Pensate ad una canzone famosa cantata da cantanti diversi , ognuno la canterà con la propria voce e personalità, pur mantenendone il testo originale invariato, altrimenti non si potrà parlare della stessa canzone. Per questo motivo la trasmissione antica avveniva in prosa , infatti i canti del tai chi sono potuti arrivare fino a noi grazie al fatto che venivano trasmessi in questa particolare forma. E’ ormai chiaro a tutti che quando una persona racconta un evento ad altri lo modifica e lo altera a seconda del proprio punto di vista. Per evitare queste alterazioni, i testi classici erano scritti in prosa o cantati, le persone solitamente ripetevano il testo esattamente per come era stato scritto assicurandone la trasmissione originale. Cosa diversa è l’interpretazione , ognuno è libero di avere le proprie idee o sensazioni ,ma non dimentichiamo che a volte alcuni testi sono stati mal interpretati poiché chi li ha tradotti o interpretati, non possedeva il livello di chi li ha scritti. La pratica del tai chi chuan a un certo livello è soprattutto un allenamento mentale. Più si avanza e più il livello è interno. Non si può accedere a questo stadio se non si è passati per quello precedente; diventa quindi fondamentale conoscere ogni singolo gesto, le applicazioni marziali sono a un livello più alto , l’intenzione è presente in ogni gesto della forma e lo sguardo assume un ruolo fondamentale, tanto da far riconoscere chi veramente possiede padronanza della materia . Gli occhi, durante l’esecuzione della forma, assumono un importanza dominante poiché collegati direttamente al nostro cervello. Possono essere utilizzati per stimolare o attivarne alcune zone che controllano le emozioni e l’aggressività. In altri sistemi come la PNL (programmazione neuro linguistica) si studia e si valuta il comportamento emozionale delle persone anche in base a come si muovono gli occhi. Molti praticanti si ostinano a ruotare la testa per guardare le mani durante l’esecuzione delle forme , ciò non è corretto poichè disallinea i tre principali centri energetici del corpo ( Dan Tien basso , medio e alto), le mani devono rimanere nel campo visivo del praticante , lo sguardo non deve essere fisso su di loro, utilizzando la visione periferica durante tutta l’esecuzione della forma. Le forme di tai chi oggi praticate sono veramente tante. Si differenziano a seconda dello stile di provenienza anche se tutte dovrebbero rispettare i principi fondamentali del tai ji quan. Una delle forme più diffuse è lo stile della famiglia Yang, ma anche all’interno di questo stile si devono fare delle distinzioni: Yang lu Chan, fondatore del sistema di tai ji che prende appunto il suo nome, apprese le proprie conoscenze dalla famiglia Chen e probabilmente da un misterioso personaggio chiamato Zhian Fa. Non voglio dilungarmi nella storia della famiglia Yang, dato che vi sono molte opinioni e idee diverse sulla formazione marziale di questo grande maestro. A prescindere da tutto ciò le sue capacità furono eccezionali tanto da essere chiamato Yang Wu Di , (Yang senza rivali). Yang Lu Chan trasmise il suo stile direttamente fino alla seconda generazione, ma lo stile Yang maggiormente diffuso oggi e stato modificato dal nipote Yang Chen Fu. Quest’ultimo modificò la forma studiata col padre eliminandone i movimenti difficili: quali i calci alti e saltati e i movimenti esplosivi ( fa jing) accompagnati da forti emissioni sonore. Le modifiche portarono la forma ad un andamento più costante e facile . Sicuramente dobbiamo ringraziarlo di queste semplificazioni ,visto che l’arte si è diffusa maggiormente ed è potuta arrivare fino a noi occidentali .Queste variazioni, continuate anche dopo la morte di Yang Chen Fu, hanno sminuito e attenuato gli effetti del tai chi . Fortunatamente Yang Sho Hou , fratello maggiore di Chen Fu, continuò a trasmettere la forma nel sistema originale. Ebbe pochissimi allievi in quanto il suo modo di praticare era estremamente duro e violento.Tra i principali allievi ricordiamo: Chen Pan Ling ,Hsiung Yang-ho e Chang Yiu Chun. Quest’ultimo emigrato clandestinamente in Australia trasmise il sistema antico al M° Erle Montaigue.
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