IN QUESTO ARTICOLO, VI PRESENTIAMO UNA STORICA ED
IMPORTANTISSIMA OPINIONE, UNA VERA E PROPRIA LEZIONE, DEL GRANDE MAESTRO TETSUJI
MURAKAMI SULLO SPIRITO DEL KARATE. VI POSSIAMO SICURAMENTE COGLIERE MOLTI
CONCETTI, SEMPRE PRESENTI IN OGNI ARTE MARZIALE. SEBBENE RILASCIATA CIRCA 20
ANNI FA… RITENIAMO SIA QUANTOMAI ATTUALE E POTREBBE PERSINO INDICARE
NUOVAMENTE, IL VERO OBBIETTIVO DA RAGGIUNGERE A MOLTI DI NOI.
LO SPIRITO DEL KARATE
Di: Tetsuji Murakami (da www.irimi.it)
(Tratto dalla rivista francese SHOTO n. 6 - dic. 87 - Traduzione: Marco Forti)
Per
sua natura, l'uomo ricerca continuamente il progresso e questo è un aspetto
della sua forza poiché senza progresso non potrebbe mai migliorare la propria
condizione.
Ma la debolezza dell'uomo risiede in parte nel
desiderio di trovare del nuovo ad ogni costo.
E' abbagliato da tutto ciò che è nuovo, tutto ciò
che brilla.
A causa di questo carattere superficiale, l'uomo
si allontana di giorno in giorno dallo scopo ricercato, senza accorgersi dei
propri errori.
Bisogna, in ogni istante, considerare con
obiettività, ritornare alla sorgente delle cose, non per immobilizzarsi o
contemplarsi, ma per progredire senza possibili errori.
I più grandi Maestri moderni (Ueshiba, Kano,
Funakoshi...) hanno rinnovato le Arti Marziali mantenendo vivo il loro senso
fondamentale.
E' per questa ragione che vogliamo basare il
nostro lavoro, il nostro sforzo, le nostre ricerche sull'aspetto tradizionale
del Karate al fine di farlo sbocciare a contatto con la
vita odierna.
Il Karate è il Budo
Molta gente affronta
superficialmente il problema e classifica i praticanti di Karate in due
categorie:
Per loro, solo gli sportivi
ricercano l'efficacia, gli altri praticano il Karate come gente che va in
Chiesa.
Questa concezione semplicistica
è completamente errata perché ignora il vero senso del Budo.
Il Samurai dei tempi antichi
viveva in un pericolo permanente. Per lui, possedere una
certa forza e una certa tecnica non era che un punto di partenza, non era
sufficiente. La sua vita era un combattimento continuo, che prendesse il té o
camminasse in un vicolo, doveva essere pronto a difendere la propria vita, a
vincere uno o più avversari. Era fuori questione per lui considerare la pratica
delle Arti Marziali come un allenamento sportivo, il combattimento come una
competizione con arbitro e pubblico. Il Samurai doveva raggiungere l'efficacia
al di là di ogni tecnica.
E' per questo che coltivava
essenzialmente il suo istinto, il suo sesto senso.
Miyamoto Musashi, il celebre
Samurai del diciassettesimo secolo, è morto nel suo letto dopo aver disputato
una sessantina di combattimenti. Si racconta che fosse capace di giudicare il
valore di un avversario dal modo in cui camminava o prendeva il tè.
Alla ricerca dell'efficacia
Sviluppare un sesto senso,
conoscere l'avversario non sono cose facili da acquisire. Nel Karate non si può
raggiungere lo spirito senza passare attraverso il corpo, vincere l'avversario
senza vincere se stessi. Bisogna vincere se stessi, il corpo e i sentimenti.
Prima il corpo: bisogna "romperlo", annullarlo, togliergli ogni
resistenza per poi modellarlo, formarlo. Un allenamento estremamente duro è
necessario.
Bisogna
evitare la facilità, ricercare la difficoltà, andare al di là dei propri
limiti. Sarà allora che riusciremo a comprendere noi stessi e che i nostri
sentimenti appariranno (odio, violenza, pigrizia, impazienza...). Vincerli sarà
allora estremamente facile. Attraverso lo sforzo arriveremo ad una conoscenza
approfondita di noi stessi, poi all'armonia con l'universo, poi al silenzio.
In questo silenzio percepiremo
l'avversario, la sua presenza , il suo corpo, la sua respirazione, le sue
intenzioni.
Questo avversario cercherà di
rompere la nostra armonia.
Un solo istante passerà tra
la sua decisione e il suo movimento. In quell'intervallo di tempo, per minimo
che sia, noi agiremo... agiremo prima di lui.
Nel Budo il combattimento
comincia al momento in cui percepiamo la presenza aggressiva dell'avversario e
termina all'inizio del suo movimento. In un vero combattimento di Budo ci sono
pochissimi movimenti... l'uomo veramente superiore deve essere capace di donare
la Pace.
La Via attraverso il Karate
E' certamente interessante
praticare il Karate come uno sport, ma lo sarà forse di più se cercheremo di
andare più lontano, di ricercare un'efficacia ancora più grande, che ci
permetta in questa ricerca di conoscerci e di lottare contro i nostri difetti,
di comprendere gli altri e di amarli, di raggiungere un'unità interiore e di
proiettarla verso l'universo esteriore e, forse, di contribuire a nostro modo
alla Pace e alla Vita.
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