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Arti marziali

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E’ QUESTO UN ARTICOLO DEL QUOTIDIANO CHE NON SI PUO’ APPREZZARE SENZA UNO STORICO RIPASSO O INSEGNAMENTO, DEI TEMPI IN CUI IL KARATE INIZIAVA AD AFFACCIARSI NEL NOSTRO PAESE. PROPRIO PER QUESTO ABBIAMO CHIESTO A ROBERTO FRAGALE (Ex karateka shotokai dell’epoca) DI COMPORRE PER NOI UNA PICCOLA PREFAZIONE STORICA A SUPPORTO DEL BREVE SCRITTO INVIATOCI DAL M° GIULIANO DELLE MONACHE, AUTORE DELL’ ARTICOLO. ECCOVI IL RISULTATO.

LA STORIA DELLO SHOTOKAI PISANO

Il Seido Kan

Di: Giuliano Delle Monache
Prefazione storica di: Roberto Fragale

    

Forse in pochi sanno che la Toscana e quindi anche la città di Pisa, sono state tra i primi territori italiani a conoscere e sviluppare in maniera precisa le prime Arti Marziali Orientali giunte sino a noi. In particolar modo la Toscana, potremmo definirla come essere stata la culla italiana del Karate Shotokai. Tutti i primi praticanti degli anni 70 infatti, hanno conosciuto ed iniziato con questo stile. Era frequente che persino il Maestro Murakami in persona, tenesse suoi stages in questa terra. Lo stile era molto faticoso e prevedeva una durissima disciplina tradizionale di pratica, per fortificare prima di tutto lo spirito del praticante.

     

Forse proprio per questo, subito dopo, molti di noi preferirono passare allo Shotokan, con posizioni più comode e forse di più facile e veloce comprensione per noi occidentali. Inoltre sembrava forse più idoneo alle competizioni sportive ed anche questo aspetto fece forse erroneamente intuire, ai frettolosi ed intraprendenti praticanti, la sua superiorità. Proprio nei primi anni 70 giunse a Pisa come studente universitario, un giovane giapponese: Naotoshi Goto.

    

Mi sembra di ricordare che praticasse il poco conosciuto per noi (per quei tempi e quei luoghi) Karate Shotokan. Erano tempi in cui le palestre erano poco più che ritrovi serali (le lezioni si svolgevano soltanto nel tardo dopo cena) per giovani giudicati fannulloni dalla stragrande maggioranza degli adulti. (ricordiamo che questi erano anche gli anni delle famose contestazioni giovanili) Ogni palestra era retta unicamente dal proprio Maestro, che ne era anche il capo indiscusso e che dopo il proprio lavoro, elargiva lezioni ai propri allievi.

    

La pratica di quei tempi era a dir poco massacrante e non lasciava spazio alcuno per chi fosse poco motivato. Il giovane Naotoshi Goto iniziò ad insegnare ad un piccolo gruppo di giovani studenti nella palestra Alhambra. Dopo qualche tempo partecipò ad uno stage tenuto dal maestro Murakami e fu amore a prima vista! Ricordo che rimanemmo sbalorditi, in un momento in cui proprio noi passavamo allo Shotokan… apprendere che proprio il giovane Naotoshi Goto, si fosse convertito invece, alla pratica ed insegnamento dello Shotokai.

    

Erano anni pionieristici e tra le diverse scuole di karate vigeva una divisione netta, dettata semplicemente dal fatto che il maestro era diverso. Ognuno voleva far comprendere che la sua scuola ed i suoi allievi, fossero i migliori di quelli degli altri…ogni allievo voleva mostrare tramite se stesso,  che il suo Maestro fosse più bravo di quello degli altri. Figuriamoci cosa potesse avvenire nel caso in cui fosse diverso anche lo stile! La storia annovera infatti molte sfide e litigi, persino una rissa in piazza della stazione tra opposte fazioni.

         

Ognuno difendeva l’onore della propria scuola come i vecchi e primi film dettavano e come forse si pensava dovesse realmente essere. Adesso ridiamo divertiti della nostra giovanile ed assurda stupidità… ma vi assicuro che al tempo era considerata una cosa molto seria. Il Mestro Naotoshi Goto insegnerà a Pisa per diversi anni e formerà diverse cinture nere, qualcuna delle quali, al momento della sua dipartita in Giappone, aprirà una propria scuola per continuarne la diffusione degli insegnamenti.

    

Uno dei quali fu Marino Battaglini, che aprì per primo una succursale a S. Giovanni Alla Vena  (Cascina) ancora quando Naotoshi era a Pisa. Lui ed i suoi allievi frequentavano sia l’una che l’altra… allenandosi così ogni sera. Un giovanissimo allievo compaesano di Marino Battaglini, fu proprio Giuliano Delle Monache. Questo, alla prematura scomparsa del suo Maestro a causa di un incidente motociclistico, rimase senza guida, ma non cambiò mai stile e modo di intendere le arti marziali… continuando così ad allenarsi da solo.

    

A distanza di molto tempo poi, ha deciso di intraprendere la strada dell’insegnamento, riproponendo e perpetuando il metodo del suo primo Maestro ed Amico. Siamo pertanto lieti di dare spazio a lui con tanta ammirazione, per dimostrargli che per chi crede nei sogni… i sogni si avverano! Lo ringraziamo delle tante foto storiche inviateci e che ci fanno ripercorrere mentalmente quei tempi, con un tuffo nel passato di oltre 30 anni!

         

Giuliano delle Monache: Seido-Kan è il nome della scuola fondata a Pisa nei primi anni 70 dal m° Naotoshi Goto. Al rientro del Maestro in Giappone la scuola si dividerà in due correnti. Un allievo fonderà il Seido-Kan di S. Giovanni alla Vena (PI) continuando, nel rispetto della tradizione trasmessa, lo studio dell’arte.

         

Questa scuola cesserà di esistere intorno alla metà degli anni 80 con la scomparsa del maestro. Le foto allegate, vogliono essere solo una piccola testimonianza della storia del Seido-Kan.

    

Il Mestro Giuliano Delle Monache seguirà lo studio per gran parte degli anni 90 nella seconda scuola formatasi dal Seido-Kan, una scuola di grande profondità di contenuto, fortemente ancorata alla tradizione Shotokai del maestro Murakami.

    

Nel settembre 2005 la scuola Seido Kan Budo, del Maestro Giuliano delle Monache, in collaborazione con la Confiam e la Pol. Piccoli Azzurri della Pubblica Assistenza di Cacsina (PI) inizia il suo nuovo percorso di studio del Karate Shotokai. Nello stesso anno, l’incontro con il Maestro Masashi Minagawa determinerà l’inizio di un percorso del Seido kan Budo nella prestigiosa scuola Shintaido.

    

AL MAESTRO GIULIANO DELLE MONACHE, I NOSTRI MIGLIORI AUGURI PER UN PROFIQUO LAVORO ED I COMPLIMENTI PER LA PERSEVERANZA, NELL’AVER  SAPUTO RESTARE FEDELE PER PIU’ DI 30 ANNI, AL SUO PRIMO STILE E MAESTRO.


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