ECCOVI UN VECCHISSIMO E STORICO ARTICOLO CHE CI PARLA DEL
COMPIANTO M° TETSUJI MURAKAMI, DELLA SUA PERSONALITA’, CARATTERE E METODI DI
ALLENAMENTO.
UN SAMURAI DEL XX SECOLO
Di: Patrik Tamburini (da:www.irimi.it)
Tratto da: "Bulletin du Murakami Kai" - traduzione: Claudio Vacchi
Per
modestia o veritiero spirito del Budo, non si espone che molto raramente nelle
riviste o dimostrazioni ufficiali.
Egli ha scelto la Via discreta e sincera del Budoka e non si
può che lodarlo.
Il personaggio è rigoroso come l'immagine di certi samurai
usciti dal bushido. Difficile da avvicinare, egli vive in mezzo ai suoi, in
famiglia, un uomo tranquillo con la sua pipa e dei buoni libri. Il Karate è
tutto per lui.
Arriva a meditare lunghissimo tempo su uno stesso movimento;
è un idealista alla ricerca della perfezione che vive un karate che genera
quell'equilibrio e quella serenità che tutti cerchiamo.
Arriva nel nostro paese nel 1957, primo istruttore giapponese
di karate che vi si stabilisce. Scelse la Francia su consiglio di Minoru
Mochizuki presso il quale seguiva dei corsi di aikido a Shizuoka. Egli pratica,
al suo debutto nel karate, lo stile Shotokan sotto la guida del Maestro
Yamaguchi (da non confondere con l'omonimo maestro di Goju ryu), 5° dan, uno dei
più vecchi allievi del maestro Funakoshi.
Nel 1968, dopo aver maturamente riflettuto col suo collega
Harada, si orienta verso lo Shotokai sotto la direzione del M° Egami.
Lo Shotokai lo interessa per tre ragioni: per la tradizione
giapponese che si perpetua, per il ritmo di lavoro che si applica con più
sensazione e per l'apertura di spirito che regna all'interno del gruppo,
l'amicizia e l'intimità di questo raggruppamento.
Il suo lavoro è difficile per gli occidentali che hanno più
la tendenza a comprare il karate già fatto, che a praticare la difficile ricerca
della perfezione del movimento.
I suoi corsi cominciano con un lungo riscaldamento destinato
a svuotare gli allievi in modo da far scomparire le cattive abitudini, le
contrazioni e le bloccature innate.
Praticando
numerose tecniche, Murakami è un karateka molto completo, ma è l'oi tsuki e l'uraken
che impiega più spesso.
Il suo esercizio favorito è midare sull'avversario senza
arresto fino alla riuscita del movimento; una forma di ippon kumite senza posa.
Durante la sua carriera in Giappone, dove esercitava il
mestiere di commerciante, Murakami si allenava sodo. Nel dojo di Shizuoka, i
suoi allievi rivaleggiavano con quelli di un club di boxe.
Un bel giorno, egli disputò un combattimento con un suo
collega della nobile arte. Tetsuji desiderava vincere questo faccia a faccia
senza utilizzare le gambe. Il risultato fu per lungo tempo incerto tale era la
pioggia di colpi di pugno.
Ma approfittando di un gancio, Murakami giunse a centrare uno
shuto uchi nel fianco e ottenne la vittoria sul boxer per ko.
Nel suo dojo aveva recuperato le vecchie armature da
allenamento dei soldati giapponesi e praticava già il combattimento con reali
tocchi al corpo, ma con controllo al viso, cosa che aveva fortemente sorpreso il
maestro Nakayama.
Nei
suoi esercizi da' l'impressione che l'avversario non esista e che l'attacco
debba attraversarlo da parte a parte, nozione molto interessante suscettibile di
frenare lo spirito di aggressività che si vede svilupparsi procedendo nella
nostra pratica.
In Francia, dopo aver lasciato il primo dojo in cui si
allenava, si installa in boulevard Auguste Blanqui in uno storico immobile che
ospitava in due sale i maestri di judo Kawashi e Awazu e, in altre due, il club
di boxe di Filippi con Marcel Cerdan jr e Patrick Baroux.
Nel karate, i suoi primi discepoli furono all'epoca i maestri
Cocatre, Hoang Nam, Maquin, Morgan, Bassesse e Fonfrede. Un bel periodo in cui
si forgiò una grande elite sportiva.
Il maestro Murakami ha una concezione molto particolare
dell'allenamento. Si racconta che durante un combattimento di kendo in cui egli
insegnava e che durò più di un'ora, il suo avversario, Jacques Fonfrede, alla
fine si accasciò distrutto perseguitato a colpi di shinai.
A questo proposito, precisiamo che la voce del maestro
Murakami durante gli allenamenti con i suoi allievi era completamente alterata:
egli era e resta molto esigente con i suoi allievi come con sé stesso, ma niente
di più.
Maître è molto venerato da una trentina di dojo in Francia,
non avrebbe alcuno svantaggio a farsi conoscere di più, ma non lo desidera,
restando solamente consigliere tecnico per le federazioni francese, italiana e
portoghese.
Uomo coraggioso e deciso, nel corso dei vent'anni che ha
passato nel nostro paese, non si è discostato di una virgola dalla via che si
era prefisso alla partenza.
Questa è la forza di carattere!
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