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Kung Fu

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ECCOVI UN ARTICOLO DI LUCIO PICCIOLI, UNO DEGLI ISTRUTTORI DELLA Makotokai Karate Arezzo, CHE CI PARLA QUESTA VOLTA DEL KUNG FU. MA QUESTO NON E’ CHE UN SUO PRIMO ARTICOLO SUL TEMA… PERCHE’ NE SEGUIRANNO ANCORA ALTRI E PIU’ SPECIFICI, PER ALCUNI STILI, SCUOLE E METODI.

KUNG FU – LA LEGGENDA CONTINUA

Di: Lucio Piccioli “CENTRO MAKOTOKAI TOSCANA”
(Foto di repertorio tratte dal web)

Salve cari lettori, abbiamo ironicamente preso spunto dal titolo della fortunata ed indimenticata serie di telefilm interpretata da David Carradine per introdurvi in questo, ci auguriamo piacevole ed interessante, viaggio alla scoperta dell’antico Kung Fu cinese: il Padre di tutte le Arti Marziali per eccellenza.

 A farci da ideale guida per questi miei scritti inerenti il kung fu, sarà un bravissimo maestro aretino, famoso nel mondo per la sua abilità e conoscenza - Sifu HERMANNO DI MAURO, direttore tecnico dello Zen Shin Club Arezzo, cintura Nera 4° DUAN, Membro della Commissione Tecnica Nazionale e Responsabile Tecnico per la Toscana dell'Accademia Nazionale T'IEN SHAN PAI KUNG FU - WU SHU, nonché della PWKA. Nonostante la giovane età il Maestro Di Mauro vanta al suo attivo prestigiosi piazzamenti a livello mondiale come:

  • 1° POSTO ai CAMPIONATI MONDIALI IKFF di TOKIO OTTOBRE 2001

  • 1° al CAMPIONATO EUROPEO 2004di SANDA IKFF in Ungheria

  • 1° POSTO al CAMPIONATO MONDIALE 2005 di YANTAI (CHINESE FEDERATION) nelle FORME.

Per conoscerlo meglio comunque vi rimandiamo al suo sito ufficiale www.zenshinclubarezzo.com

Buona lettura!


IL KUNG-FU: dal 3000 a.C. AI GIORNI NOSTRI

Nel III° millennio a.C. In Cina, durante il regno del mitico Imperatore Giallo Huang Ti, esisteva già una forma di lotta a mani nude, chiamata Chiao-ti i cui praticanti combattevano caricandosi con la testa come tori.

Dall’11° al 3° sec. A.C. Le prime vere e proprie notizie delle Arti Marziali si hanno con Confucio (11°-3° secolo avanti cristo) il quale invitava i giovani non solo a studiare i libri classici, ma anche a praticare Arti Marziali.

Egli si riferiva soprattutto al tiro con l'arco e alle corse con i carri, anche se esistevano altri tipi di lotta come Wu-i (Arte Marziale) Chi-chi (colpire con abilità).

Durante la dinastia Chou visse Sun Tsu, famoso teorico della guerra, che scrisse "l'arte della guerra", nel quale spiegava tattiche e strategie applicabili al combattimento singolo.

Nell' epoca degli Yu Hsieh (cavalieri erranti), i militari ed esperti di Arti Marziali vendevano i propri servigi al miglior offerente: su questi mercenari Ssu Ma Chien scrisse: <<Le loro parole erano sempre sincere e degne di fiducia, le loro azioni sempre rapide e decise. Compivano ciò che avevano promesso e senza badare a se stessi si gettavano nei pericoli che minacciavano gli altri >>.

Nel 221 a.c. Shih Huang Ti fece costruire la Grande Muraglia, fece bruciare tutti i libri tranne quelli di medicina e di divinazione (I Ching) e perseguitò gli intellettuali, ritenendo che le tradizioni potevano ostacolare la sua politica. Per questo motivo c'è scarsità di notizie sulle Arti Marziali.

Dal 206 a.c. al 220 d.c. ci fu la Dinastia di Han, grazie alla quale la Cina attraversò un periodo molto fiorente e la lotta (Chi Ch'iao, abilità e talento) divenne molto popolare.

Intorno al 100 d.c. il famoso maestro Kuo I creò lo stile Ch'ang Shou (la lunga mano), il progenitore dello Shaolin, mentre il famoso storico Pan Ku scrisse un libro sulle Arti Marziali praticate in quel tempo.

Gli anni successivi videro numerosi scontri, durante i quali le gesta eroiche dei guerrieri furono narrate dai romanzi e novelle. Tra i guerrieri citiamo Kuan Yu, famoso per abilità nel maneggiare l'alabarda (Kuan Tao arma fondamentale dello Shaolin): in suo ricordo furono erette molte statue.

Alla fine della Dinastia Han visse Han To taoista, conosciuto per aver creato un serie di esercizi basati sugli atteggiamenti di animali: tigre, scimmia, orso, cervo e gru.

Intorno al 500 dopo Cristo in Cina furono costruiti numerosi templi buddisti: uno di questi era lo Shaolin Szu (tempio della giovane foresta) che fu costruito sulle pendici del monte Sung.

In questo periodo arrivò al tempio il famoso monaco Ta Mo (Bodhidarma, ventottesimo patriarca del buddismo), proveniente dall'India nonché fondatore della scuola Ch'an (dal sanscrito meditazione).

Il monaco ebbe una grande influenza sulle Arti Marziali: secondo lui la meditazione era la via per l'illuminazione (Zen in giapponese), da trasformare in un mezzo di perfezionamento spirituale.

Bodhidarma creò degli esercizi provenienti da tecniche yoga e furono descritti in due trattati:

1)- I Chin Ching (trattato sul movimento dei tendini)

2)- Hsi Sui Ching(trattato sul lavaggio del midollo osseo)

Creò inoltre anche un'altra serie di esercizi: "Le 18 mani di Buddha".

Questi esercizi erano vere e proprie tecniche a mani nude e rappresentano il nucleo delle tecniche dello stile Shaolin.

Da allora i monaci di questo tempio iniziarono a praticare le Arti Marziali, cosa che giovò ai monaci che vivevano in posti isolati pieni di briganti. Anni di duri allenamenti e privi di ogni tentazione trasformarono i monaci in formidabili combattenti, sia nel fisico che nello spirito.

Gli ultimi tre secoli del primo millennio sono considerati l'era d'oro della cavalleria: le Arti Marziali divennero popolari e raggiunsero un livello tecnico elevato.

Nella dinastia T'ang furono inventate le forme morbide (Mien Ch'uan "pugno di cotone") che diedero origine agli stili interni.

La dinastia Sung passò alla storia come un periodo florido ma segnato da una grande crisi politica e militare.

L'opera dei grandi maestri perfezionarono sempre più le tecniche e resero famoso il nome Shaolin.

Persino l'imperatore Chao K'uang Yin (soprannominato T'ai Tzu) creò lo stile T'ai Tzu Ch'ang Ch'uan, ancora oggi sinonimo di Shaolin.

In questo periodo visse Yueh Fei un altro grande maestro abile nel uso della lancia, famoso per aver creato Pa Tuan Chin otto esercizi di ginnastica praticati ancora oggi dai praticanti di kung fu.

Creò inoltre lo stile Yueh Chia Ch'uan, caratterizzato da tecniche veloci e potenti, praticato nel Nord. Nel Sud lo stesso stile venne modificato e prese il nome di Yueh Chia In Ch'ao (artigli dell'aquila di Yueh).

Durante questa dinastia si sviluppò anche il Mi Tsung-i Ch'uan (pugilato dell'arte di far perdere le tracce), caratterizzato da tecniche circolari, rapide e con cambi di direzione imprevedibili.

Alla fine del 1200 d.C. la Cina fu invasa dai Mongoli e al trono fu messa la dinastia Yuan, sotto la quale Marco Polo fece il suo famosissimo viaggio.

In questo periodo visse Chang San Feng, famoso monaco creatore del T'ai Chi Ch'uan (pugilato del polo supremo).

Questo è il più famoso stile interno, caratterizzato da tecniche morbide, movimenti fluidi e circolari, usato per far apprendere il fluire delle energie interiori.

Durante la dinastia Ming fu creato il Pa Chi Ch'uan (pugilato delle otto direzioni) caratterizzato da attacchi e spostamenti rettilinei, mentre il maestro Pai Chin Tou creava lo stile Mei Hua Ch'uan (pugilato del fiore di prugna, che è il simbolo della Cina e dello Shaolin).

Intorno al 1500 d.C. il maestro Chueh Yuan convinto che fosse necessario rinnovare il sistema riordinò lo Shaolin in 72 tecniche fondamentali, ma non convinto di quello che aveva fatto si mise in viaggio per la Cina alla ricerca di maestri.

Secondo una leggenda incontrò Li Sou che a sua volta gli presentò PaiYu Feng.

Il monaco li convinse a seguirlo al monastero ed insieme misero a punto il nuovo sistema diviso in 170 tecniche e 5 forme basate sugli atteggiamenti di 5 animali: tigre, drago, gru, serpente e leopardo.

Nello stesso periodo lo Shaolin fu esportato nell'isola di Okinawa dando origine al Karatè.

Nel 1640 scoppiò una rivolta che fece cadere l'ultimo imperatore Ming: le tribù mancesi ne approfittarono subito, dando origine all'ultima dinastia, i Ch'ing.

Il tempio era un centro di resistenza: i monaci non perdevano occasione per battersi contro i nemici, mentre un maestro si recò in Giappone per chiedere aiuto.

I giapponesi non si imbarcarono, anzi convinsero il maestro a restare ed insegnare loro le sue tecniche, contribuendo alla creazione del Ju Jitsu. Questa decisione costò cara al tempio perché nel frattempo in Cina l'esercito marciò verso il tempio e dopo una sanguinosa battaglia riuscì a conquistarlo e a distruggerlo.

I maestri che riuscirono a fuggire si sparsero per tutta la Cina, dando origine a numerose scuole i cui allenamenti venivano fatti in segreto e molte volte di notte e gli allievi dovevano essere fidati e potevano essere ammessi solo quelli che avevano superato prove difficilissime: Shaolin era diventato sinonimo di nemico dell'impero.

Nel 1900 ci fu la rivolta dei boxer contro gli occidentali, chiamati così perché i capi praticavano lo shaolin ed facevano parte della setta segreta dei Pugni Armoniosi che finì nel 1911 con la caduta l'ultima dinastia.

Tra il 1920 e il 1930 promossero le Arti Marziali fra la popolazione e il famoso maestro Yang Ch'eng Fu propagandò il T'ai Chi Ch'uan in tutta la Cina.


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