| IN QUESTO ARTICOLO INFORMATIVO, PARLIAMO 
GENERICAMENTE DI EVENTUALI PATOLOGIE E TRAUMI RISCONTRABILI IN PALESTRA, DURANTE 
LA PRATICA DEI NOSTRI SPORT. COGLIAMO ANCHE L’OCCASIONE PER APPROFONDIRE LA 
NOSTRA CONOSCENZA ANATOMICA E FISIOLOGICA DI QUESTA IMPORTANTISSIMA 
ARTICOLAZIONE DEL CORPO UMANO.ESAMINIAMO L’ARTICOLAZIONE DEL GINOCCHIOParliamo oggi dell’articolazione del ginocchio. È questa una articolazione 
molto complessa e sottoposta a forze che possono sollecitarne le strutture 
legamentose, meniscali, cartilaginee ed ossee. Solitamente, sono traumi che noto, si riscontrano molto spesso per quanto 
riguarda la categoria dei calciatori, ma che a volte, come già accaduto in 
passato, possono riguardare anche i nostri sport da combattimento. Per questo 
credo sia giusto scambiarci le conoscenze di ognuno di noi sull’argomento… non 
fosse altro per conoscere meglio ed approfondire le nostre sommarie conoscenze, 
sull’anatomia di quella macchina meravigliosa ed importantissima che è il corpo 
umano.  Un esempio per tutti su quanto la cosa potrebbe riguardarci personalemte: 
la semplice rotazione per effettuare il middle kick, prevede la rotazione sull’avampiede, 
questo non a caso, visto che in caso contrario, (cioè se la pianta del piede 
rimanesse ancorata terra e non ruota) la rotazione del tronco e delle anche, 
insieme alla forza di inerzia dovuta alla rotazione, rischierebbe anche di 
danneggiare i legamenti, o magari anche purtroppo e persino di romperli o 
provocarne il distacco. Vediamo, prima di addentrarci ad analizzare le varie 
traumatologie possibili, di descrivere brevemente cosa è, come funziona e come 
si compone quest’importantissima articolazione. IL GINOCCHIO, è l’articolazione intermedia dell’arto inferiore, 
formata dal contatto del primo segmento (la coscia), con il secondo (la gamba) e 
più propriamente dal contatto articolare tra la parte distale del femore e 
quella prossimale della tibia .(il perone si articola sulla tibia e tarso). 
L’articolazione del ginocchio è protetta anteriormente da un piccolo osso di 
forma rotonda, la rotula, quest’ultima evita fisiologicamente l’iperestensione 
dell’articolazione e proprio per questo ne siamo dotati. L’articolazione del ginocchio possiede due gradi di libertà, e permette 
quindi 4 movimenti:  
  flessione ed estensione (sul piano sagittale)rotazione interna ed esterna, (questa avviene attorno all’asse 
  longitudinale della gamba, movimento che -così come per il gomito-  si ottiene 
  solo ad articolazione flessa). Notiamo come le strutture maggiormente colpite dai traumi da sport, sono 
senza dubbio i menischi, questi hanno la forma di un ferro di cavallo e ve ne 
sono 2 per ogni ginocchio (uno esterno ed uno interno). Hanno specifiche funzioni ed oltre a funzionare come cuscinetti 
ammortizzatori tra i due capi articolari, stabilizzano anche il movimento di 
scivolamento della parte femorale sulla superficie della tibia. 
  Vediamo adesso se riusciamo ad analizzare i casi possibili di traumatologia 
di questa articolazione, tra cui: 
  rottura del menisco;lesione dei vari legamenti 
 Esaminata 
precedentemente (sia pur sommariamente) la funzione che hanno i menischi, 
possiamo comprendere come sia possibile che a seguito di movimenti bruschi e 
sbagliati o effettuati in posizioni non idonee, che i menischi possano rimanere 
accidentalmente incastrati tra il femore e la tibia, durante la flessione o 
l’estensione della gamba. Questo può comportare delle lacerazioni su queste 
parti, con dolore acuto e rigonfiamento… con impossibilità nel rimuovere la 
gamba dalla posizione in cui rimane purtroppo bloccata. Dovremmo perciò, 
(qualora ci capiti un caso del genere in palestra) non tentare manovre azzardate 
per rimuovere l’arto dalla posizione… ma immobilizzare l’arto e trasportare 
l’atleta in ospedale, dove solitamente ed eventualmente in seguito, si opera 
mediante intervento chirurgico (adesso anche in artoscopia e perciò molto meno 
invasiva, duratura ed invalidante) per “riparare” tramite piccole incisioni la 
parte del menisco lacerata o rimuovere piccoli pezzetti di menisco che 
potrebbero essersi eventualmente staccati da questo. Solitamente il recupero è 
veloce e prevede un importantissimo periodo di riabilitazione.  Un altro trauma da noi riscontrabile potrebbe essere derivato alla rottura 
dei legamenti, questi possono essere suddivisi a seconda di quali vengono 
lacerati: legamenti crociati… o collaterali… o mediali.  I legamenti crociati,(anteriore e posteriore) hanno il compito di 
stabilizzare durante i vari movimenti possibili, l’articolazione del ginocchio. 
Un movimento inusuale, o sbagliato, comporta dalla distensione, allo stiramento, 
sfilacciamento e sino alla rottura del legamento. Solitamente e nei casi più 
frequenti, il legamento crociato che è più sottoposto a traumi è quello 
anteriore. Viene trattato (in caso di rottura) con operazione chirurgica, per la 
ricostruzione del legamento. I legamenti mediali e collaterali, permettono di stabilizzare l’articolazione 
del ginocchio, nei movimenti laterali. A seconda della gravità del trauma, 
possiamo dividere in tre gradi la distorsione dei legamenti: in quesa figura è 
rappresentata la distorsione di 1° grado, con parziale allungamento del 
legamento collaterale mediale. La visita medica è d’obbligo, e solitamente si 
procede all’immobilizzazione per un determinato periodo di tempo, utile per il 
ripristino.       Nella lesione di 2° grado, assistiamo ad una lacerazione del legamento, e nei 
casi più gravi, lesione di 3° grado, si ha la rottura. In questi casi 
l’intervento chirurgico rimane l’unica soluzione per ripristinare la 
funzionalità del legamento rotto. La riabilitazione è di medio termine, con 
movimenti di flesso-estensione del ginocchio, piccole rotazioni, molto esercizio 
su ciclette e potenziamento muscolare. 
 A 
seconda del “danno” provocato all’articolazione del ginocchio, (dove più 
strutture articolari sono coinvolte)possiamo sentir parlare di lesioni 
complesse, dove l’unica soluzione e l’intervento chirurgico, con tempi di 
riabilitazione molto lunghi e l’impossibilità di effettuare al massimo grado di 
libertà i movimenti specifici che permette quest’articolazione. Ma in ogni caso… la riabilitazione deve essere coordinata con un medico ed un 
esperto fisioterapista. Nel caso l’atleta decida di eseguirla in palestra e 
sfruttando i macchinari della stessa… il mio parere personale è di leggere bene 
le indicazioni dateci dal fisioterapista o medico… e di seguirle con diligenza. 
L’articolo appena letto magari.. potrebbe aiutarci a comprendere alcuni termini 
specifici di cui potremmo non conoscerne il significato.  Ma naturalmente l’augurio che ci facciamo… è proprio che questo articolo non 
possa affatto servirci a questo uso… ma solamente per migliorare ed approfondire 
la nostra conoscenza anatomico funzionale di questa nostra importantissima 
articolazione. |