FANTASTICA TRASFERTA IN KASAKHISTAN DI ENNIO FALSONI, MIMMA
MANDOLINI E RICCARDO BERAGAMINI IN OCCASIONE DELLA GRANDE MANIFESTAZIONE
INTERNAZIONALE “Kazakhstan Contro il Mondo” ORGANIZZATA E VOLUTA, PROPRIO
DAL MINISTERO DELLO SPORT E PER VOLERE DEL SUO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.
LA DELEGAZIONE
FIKB
RICEVUTA DAL MINISTRO DELLO SPORT KAZAKHO. CE NE PARLA IN ESCLUSIVA ENNIO
FALSONI E (sia pur con la sua proverbiale capacità di sintesi eloquente) SEMBRA
SE NE POSSA RICAVARE ADDIRITTURA UNA SOMMARIA LEZIONE DI STORIA E POLITICA.
APERTA SFIDA TRA ENNIO FALSONI ED IL MINISTRO DELLO SPORT KAZAKHO Mr. DUALET B.
TURLIKHANOV.
INCREDIBILE KAZAKHISTAN
Di: Ennio Falsoni

L’hanno definita “l’ombelico
dell’Asia centrale”: è Astana, la nuova capital del Kazakhstan che lo
scorso 29 ottobre ha ospitato una mega produzione di kickboxing, “Kazakhstan
contro il Mondo”, voluta dalla federazione nazionale e dal Ministero dello
Sport kazhako, diretto da Mr. Dualet B. Turlikhanov, già medaglia d’argento
alle Olimpiadi nella Lotta Greco Romana.
Alla manifestazione è stata invitata la pescarese Mimma Mandolini, campionessa
del mondo ad Agadir e che, guarda caso, proprio in semifinale aveva estromesso
un’atleta del Kazakhstan. Vendetta, tremenda vendetta, avranno pensato gli
amici asiatici. Di qui l’invito che abbiamo subito accettato, anche perché ci
dava l’opportunità di andare a conoscere questa nuova capitale di cui tanto
si favoleggia.

Eccoci dunque, insieme al coach
di Mimma, Riccardo Bergamini, in Alma Ata che è di questo immenso paese proprio
sulla via della seta del nostro Marco Polo. Alma Ata era la vecchia capitale,
dove io sono sempre sbarcato per andare anche in Kyrgyzstan per esempio, perché
dista dalla capitale Bishkek solo
300 chilometri
. Si sbarcava in kazakhstan perché notoriamente questo paese, molto più ricco
dell’altro, aveva collegamenti con l’Europa molto più vantaggiosi che ti
permettevano di saltare
la Russia
, passaggio obbligato delle vecchie rotte.
Cinque anni fa, l’attuale presidente Nursultan Nazarbaev (che è poi sempre il
primo che questo paese abbia mai avuto da quando è diventato repubblica dalle
ceneri dell’Unione Sovietica), ha deciso di cambiare tutto. Il presidente
Nazarbaev pare sia molto amato dal suo popolo (la ragione per cui la federazione
di kickboxing organizzava quella mega riunione era proprio con fini
schiettamente elettorali a sostegno dell’attuale leader che il 4 dicembre
prossimo dovrà fronteggiare il voto “democratico” dell’elettorato
kazakho) ,ma certamente è una sorta di satrapo orientale, ambizioso, ricco e
potente, che ama coltivare idee di grandezza.

Grazie ai petrodollari che il
suo paese incassa copiosi, ha deciso di trasformare una brutta cittadina come
Tselinograd-così si chiamava precedentemente Astana- che si trova a più di
1000 km
di distanza da Alma Ata e verso
la Russia
(quindi l’Europa) nella nuova e scintillante capitale che da 15.000 abitanti
è passata a 700.000 nel giro di cinque anni.
Ho chiesto in giro come mai una tal scelta, ma mi è stato detto che una delle
ragioni è che Alma Ata è a rischio geologico . E’ soggetta a terremoti ,
essendo vicina all’Himalaya, che la rendono poco sicura. Ma soprattutto
strategicamente Alma Ata è troppo vicina alla Cina, immenso paese che da secoli
ha sempre fatto paura ai suoi vicini.
Attualmente Astana sembra un
cantiere a cielo aperto. Svettano grattacieli da ogni parte, specie nel centro.
Ma quello che colpisce, oltre a un traffico frenetico come nelle nostre città,
è che la città pare asettica. Insomma il clima è freddo perché mancano quei
locali – come bar, ristoranti,negozi, cui siamo tutti abituati in Europa.
Sembra che ad Astana ne esistano pochi. Manca poi quel senso del “centrum”
che è tipico europeo, ovviamente, e di qui un’altra ragione della sua
freddezza. Tutto è comunque pensato in grande ad Astana. Dal palazzo
dello sport – che ospita anche una posta di pattinaggio e sulla quale ci
giocano a hockey-, alle piazze, ai teatri, ai centri commerciali.
La gente qui è cordialissima.
Siamo stati ricevuti all’arrivo e trattati da Vip. In un baleno siamo usciti
dalla dogana e siamo stati rifocillati prima di volare ad Astana. Pare che 100
siano le etnie che compongono quell’autentico miscuglio di razze che è il
popolo kazakho. Tra questo ‘melting pot’ , è nata una generazione di
giovani stupende, che è un’altra autentica attrazione di questo paese che è
fondamentalmente musulmano. Ma, come già in Kyrgyzstan, qui le varie religioni
convivono tranquillamente e i musulmani, che sono soprattutto sunniti, mangiano
e bevono così come facciamo noi. Per l’occasione ho potuto proprio
constatarlo perché invitato a una festa di compleanno del segretario del
Ministro dello Sport dove l’alcol è corso veramente a fiumi mentre si
mangiava il piatto locale dal nome impronunciabile: carne di cavallo bollito con
patate e pasta.

In questo contesto si è avuta
la manifestazione denominata “Kazakhstan Contro il Mondo”, 10 incontri,
tutti di low-kick, sulle tre riprese di due minuti soltanto, in cui erano stati
schierati i migliori atleti del momento. Passati i fasti di atleti come Oscar
Mojanov (5 medaglie d’oro nei Mondiali WAKO) e di Shigenov (3), gli attuali
eroi hanno stravinto contro i rispettivi avversari.
Mimma Mandolini, come si diceva, aveva battuto ad Agadir in semifinale,
la Kazakha Diana
Bilyaliva e in finale la russa Olga Zyk.
I kazakhi l’hanno
appositamente invitata per una sorta di rivincita e vuoi per il fuso orario e il
viaggio abbastanza faticoso, vuoi perché Diana sembrava più motivata dell’italiana,
Mimma ha perduto onorevolmente ai punti.
Eravamo comunque tutti felici, al di là del risultato che lasciava il tempo che
trovava. I kazakhi perché avevano vinto, Mimma e il suo coach Riccardo
Bergamini perché, oltre a un buon rimborso “spese di allenamento”, avevamo
comunque fatto una gran bella esperienza da serbare nei ricordi migliori.
Dualet Turlikhanov, Ministro dello Sport, si diletta di tennis e golf (c’è
anche un nuovo campo di golf ad Astana). Per quanto mi riguarda, si è fatto
promettere che la prossima volta porterò con me “gli attrezzi” per la nuova
sfida combinata. Stia sicuro che venderò cara la pelle.
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