| Una scelta di libertàDi: Carlo Di 
			BlasiMilano, 21 
			febbraio 2013Egregi colleghi,
			 
			 dopo 
			lunga riflessione e ampio dibattito con gli amici e colleghi con cui 
			ho avuto la fortuna e l’onore di collaborare e confrontarmi in 
			questi 7 anni di militanza in   F.I.KB.M.S. sono giunto ad una 
			decisione importante. Un impegno 
			costante. Tutti sanno del mio impegno 
			all’interno della F.I.KB.M.S. al fine di far valere i valori di una 
			federazione  in cui “trasparenza  e condivisione” fossero i 
			caratteri distintivi.  Quando nel 2006 ho aderito, con gli 
			amici di sempre, alla F.I.KB.M.S. l’ho fatto perché ero sinceramente 
			convinto di entrare in una federazione CONI non solo dal punto di 
			vista formale ma sostanziale.  Essere CONI.
			Essere CONI per me non voleva dire 
			aderire ad un’organizzazione che incassa ogni anno dal CONI 160.000 
			€ l’anno di contributi, ma avere le garanzie di democrazia interna 
			che non sempre un’organizzazione sportiva privata offre.  Per  me  essere  F.I.KB.M.S.  voleva 
			 anche  dire  usufruire  di  vantaggi   in un’ottica comune.  Ne è un esempio il  famoso contratto 
			Rai di cui la federazione ha goduto, ma che poi io ho saputo mettere 
			a disposizione della comunità conoscendo a fondo le meccaniche 
			televisive a causa della mia professione in tale settore.  Ho anche molto sperato che altri 
			progetti che avevo potessero trovare una loro dimensione all’interno 
			della F.I.KB.M.S. a profitto di tutti.  Un circuito di 
			gare per tutti. È noto come abbia costruito, con 
			passione e l’aiuto di tanti colleghi, un circuito di gare per 
			rispondere alle crescenti esigenze degli sport del ring, a cui le 
			sole attività istituzionali non bastano.  Ho quindi creato circuiti di gare nel 
			K1, nelle MMA  e nella muay  thai con, in premio finale, l’accesso a 
			tornei internazionali di ilievo economico e soprattutto di estremo 
			prestigio. Essere F.I.KB.M.S. ha voluto dire 
			mettermi a disposizione di chiunque, negli sport del ring o del 
			tatami, avesse la necessità di usufruire della mia consulenza e 
			professionalità, sempre offerta con piacere, gratuitamente, nella 
			speranza che questo mio piccolo sostegno potesse far crescere il 
			settore e la federazione. 
			 “TANTA 
			ROBA!”.Ecco quindi che in televisione si 
			sono affacciati, sia su Mediaset che su RAI, nuovi promoters del 
			ring e del tatami, sono state realizzate iniziative di stage e anche 
			gare sponsorizzate da miei clienti o direttamente da me. Insomma un mondo di iniziative che i 
			nostri più giovani ragazzi  in palestra definirebbero nel loro 
			slang: “tanta roba!”. Basta 
			polemiche.Ora dopo i recenti fatti, su cui non 
			ho voglia di soffermarmi, per i quali il teorema della federazione a 
			carattere familiare con figli e figliastri è comprovata con la 
			consegna ai soliti noti delle redini federali con doppi o tripli 
			incarichi, ho deciso che le mie energie vanno indirizzate altrove. Ho deciso che la mia passione vada 
			incanalata senza più “lacci e lacciuoli” diversamente altrove. Le recenti riunioni all’interno 
			dell’associazione di categoria, presieduta  dal collega Stefano 
			Stradella, che è Ring&Cage Network, mi stanno dando soddisfazioni 
			che avevo dimenticato, preso in una continua battaglia di carte ed 
			esposti a cui sono stato obbligato anche recentemente e da cui sono 
			uscito indenne ma profondamente deluso. Lo sport si fa 
			in palestra.Ho voglia di riprendere la pura 
			pratica sportiva organizzando, con i colleghi di RCN, e promuovendo 
			le nostre discipline per il bene di tutti. Questo lo farò per tutti 
			e mai contro qualcuno, restando a disposizione di quanti anche della 
			F.I.KB.MS. volessero avere il mio supporto e consiglio. Grazie.Ringrazio tutti i dirigenti della 
			F.I.KB.M.S., da quelli che mi hanno sostenuto in prima linea a 
			quelli che lo hanno fatto nelle retrovie. 
			 Tutti 
			hanno avuto un ruolo nella mia vita sportiva di questi ultimi 7 
			anni. Ringrazio anche, e soprattutto, i 
			miei oppositori che mi hanno fatto capire quanto siano diversi i 
			nostri mondi. Non perché tatami e ring sono due 
			sport diversi, ma in quanto ciò che ci divide è la nostra concezione 
			liberista, propria degli sportivi, e quella opposta strettamente 
			gerarchica, tipica dei marzialisti. Non voglio ora più sindacare quale 
			sia la migliore, ma resto della mia idea che reclamare “trasparenza 
			e condivisione” ad un’organizzazione che si paga, atto da cui 
			maturano dei diritti e non solo dei doveri, sia doveroso più che 
			accettare acriticamente le regole che vengono imposte. Dimissioni.Ecco quindi che con questo atto, 
			scusandomi per la mia prolissità, dichiaro quanto segue: “Io sottoscritto, Carlo Di 
			Blasi, ai sensi degli art. 16.2 dello statuto federale comunico le 
			mie dimissioni da tesserato F.I.KB.M.S.”. Con l’occasione porgo a tutti i miei 
			migliori auguri di buon lavoro e di buona fortuna per i prossimi 4 
			anni. 
			Cordiali saluti. 
			 
			Carlo Di Blasi |