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Scuola Arti Marziali
Fragale

Scuola di Arti Marziali
Fragale


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La forma e la sostanza

monaci in allenamentoDurante lo studio del  Kung fu (come di qualsivoglia altra arte marziale… ma proprio questo e tutto il resto… intendiamo in questo scritto con il semplice termine “Kung Fu”) ci troviamo ad eseguire quelle che comunemente chiamiamo “Tao Lu”, cioè una serie di movimenti concatenati che raffigurano (o dovrebbero esprimere) un immaginario combattimento contro uno o più avversari immaginari, nelle più diverse e svariate azioni, direzioni ed intenzioni . Abbiamo conosciuto queste serie di movimenti raggruppati in uno schema… i Tao Lu appunto. Esistono molti Tao Lu, ognuno diverso ed unico, forse alcuni simili… ma comunque diversi, ognuno ha proprie caratteristiche e costituisce spesso (così come abbisogna di…) un insieme di pre-requisiti per i successivi o maggiormente impegnativi e complessi. Solitamente la nostra difficoltà e preoccupazione iniziale è sempre, in principio, quella di apprendere lo “schema”. Questo, è la corretta concatenazione sequenziale dei movimenti nel Tao Lu… Dobbiamo prima imparare le singole posizioni e le movenze (le azioni) che vi si compiono, per poi assemblarle insieme nel movimento, componendo così quello che è lo schema del Tao Lu. Per poter eseguire quel particolare Tao Lu, per poter apprendere a muoverci come indicatoci, dobbiamo necessariamente… seguire uno schema. Qui non tratteremo del Tao Lu in senso stretto, ma vorrei fare con voi invece una riflessione su “cosa” sia lo schema. Proviamo a riflettere quindi, ognuno per proprio conto, su cosa si pensa sia: lo schema, la forma, il Tao Lu.

(I termini in realtà hanno valenze o potrebbero avere significati diversi, ma per semplicità adesso, mi scuserete se li consideriamo simili… comunque non uguali) Lo schema è ciò che si vede all’esterno, ciò che abbiamo studiato, appreso e ripetuto più volte. Perché ripeterlo molte volte? Per imparare e ricordare la forma diremmo… perché nel Kung Fu si studiano anche le forme e quindi è necessario imparare quello schema… anche quello schema… così come molti altri! E per imparare bene, dobbiamo ripetere molte volte quel movimento e così il seguente, fino ad eseguire l’intero Tao Lu secondo quell’ ordine e senza esitazioni di sorta. Almeno questo è quello che sembra, vero? Certo… ma solo per impararne lo schema…!

Dunque lo schema è ciò che è visibile all’esterno. Lo schema è la parte esteriore del Tao Lu. E’  l’insieme dei movimenti e delle tecniche marziali. Che queste siano calci, pugni, parate o le posizioni… e tutto quanto  vogliate aggiungere, non ha importanza. Questo è quello che vediamo, che appare, che spesso riconosciamo, che ci è familiare (per il comune pensiero e concetto delle arti marziali). Imparare lo schema presuppone già l’applicazione di una particolare e specifica disciplina psico-fisica: dobbiamo riuscire a compiere una serie di fini movimenti che il corpo  non aveva mai eseguito, almeno in quella sequenza. E proprio quei movimenti precisi, non altri… solo quelli! Questa disciplina è quella cosa in nome della quale “coerciziamo” ed impegniamo noi stessi per imparare ad  eseguire ciò che al momento non siamo in grado di fare, ma che per qualche giusto motivo, pensiamo sia bene per noi riuscire ad eseguire. E per poterlo fare bene, dobbiamo eseguire quei movimenti esattamente in quel modo e proprio… e solo… in quel modo particolare e specifico. Per far questo è necessaria una continua attenzione ed estrema concentrazione su ciò che stiamo facendo, per non perdere il controllo del corpo ed evitare di fare movimenti che non siano quelli del particolare schema  che vogliamo imparare ad eseguire.

Massimo BucchioniOgni volta che eseguiamo finemente e fedelmente quell’insieme consequenziale di movimenti… si svolge un processo organico-funzionale nel nostro cervello che ha dell’incredibile! Un’infinità di neuroni e ancora più specificatamente motoneuroni, si scambiano continuamente una sempre fedele miriade di informazioni, concatenando una serie di reazioni chimico-organiche  successive e consequenziali, tracciando una cronologica mappa motoria funzionale che ci porta ad eseguire “quel” particolare movimento o un insieme di questi! Ogni volta che ripetiamo… la traccia mnemonica cerebrale si fa sempre più profonda, “fissandosi” progressivamente sempre più e si riducono così le possibilità di futuri potenziali errori di esecuzione. Si forma dunque una concatenazione mnemonica dei movimenti, per cui l’esecuzione dei precedenti… portano automaticamente sempre e solo, all’esecuzione dei seguenti. Si costruiscono così, degli “automatismi motori”. Questi ci permettono di eseguire fisicamente la forma in automatico e non dobbiamo più pensare consciamente come prima, per la sua esatta e fedele esecuzione. Diciamo più semplicemente che, dopo un po’ di tempo quei movimenti cominciano a diventare conosciuti, tanto che non necessitano più di particolare attenzione… questa allora potrà essere spostata in altre direzioni o “livelli” e con diverse finalità. Per esempio potremmo concentrarci sull’esatta e più funzionale esecuzione della respirazione, con i suoi tempi, pause, intensità e picchi, per ottimizzarla all’esecuzione! Anche la continua e fedele ripetizione di questa porterà alla costruzione di “automatismi respiratori”. Ma anche l’intenzione, il motivo (la motivazione all’azione) ed il conseguente “sentimento” o “emozione”… sono altrettanto importanti per una corretta ed esaustiva esecuzione dei Tao Lu…  Per poter finalmente riuscire a “sentire” ciò che stiamo eseguendo e poter così essere in grado e finalmente, rendere possibile intuirlo e trasmetterlo  a chi ci osserva. Saranno proprio queste le progressive tappe da raggiungere, formando un sentiero da percorrere, dapprima consciamente e poi automaticamente.. nella costruzione della corretta esecuzione del Tao Lu. Avete mai visto un bravo mimo? Chiunque sarebbe in grado di intuire quello che ci trasmette… l’esecuzione di un’azione! La vediamo (o meglio, la intuiamo perché ce la trasmette) mentre ci sembra, si stia compiendo. Ma cosa credete pensi consciamente il mimo, durante la propria esecuzione artistica? Alle posizioni che và progressivamente assumendo…o alla respirazione… o al movimento giusto… o tutto questo assieme? Naturalmente a niente di tutto questo, consciamente… ma automaticamente controlla “anche”  tutto questo. Se è convinto di fare veramente  proprio quello che vuole trasmettere… lui si concentra sulla motivazione del movimento, sul sentimento ed emozione che questo gli provoca… riuscendo quindi a sentirlo ed a farlo fluire esteriormente, trasmettendolo e riuscendo infine e per questo, a farlo  intuire a chi lo osserva. Ma lasciamo per il momento questo aspetto, e concentriamoci ancora sullo schema.

monaco ShaolinAbbiamo detto che lo schema è la parte esteriore del Tao Lu. Se esiste un parte “esteriore” deve allora esistere una parte “interiore” (almeno nel comune modo di pensare… e comunque secondo la teoria Yin Yang, la teoria degli opposti). Deduciamo quindi, che dovrebbe esistere una parte interiore. Se così è… qual’è la parte interiore del Tao Lu? Cosa altro c’è nel Tao Lu? Possiamo domandarci se il Tao Lu sia solo lo schema… forse a questo punto potremmo rispondere tutti in coro… no! Da cosa è composto e formato allora il Tao Lu? Abbiamo detto che il Tao Lu non è costituito soltanto dallo schema, questo è solo la parte esteriore, quello che è la forma… ciò che vediamo. Allora c’è qualcosa che non vediamo ma che comunque c’è… e forse si  muove… C’è qualcosa che si muove nello schema, e di cui lo schema ne è la parte esteriore, superficiale e comunemente visibile. Possiamo adesso dire che uno schema è qualcosa che contiene e forse, in cui si muove qualcos’altro? Quindi lo schema è una traccia, al cui interno si muove qualcosa. Il qualcosa… potrebbe essere il motivo… la motivazione, l’intenzione, l’espressione, il significato… il sentimento! Ci siamo? Dunque, lo schema è la forma, l’espressione esteriore e visibile di questo qualcosa. Ma la forma non può esistere solo per se stessa, la forma per esistere ed assumere un significato “palese” ha bisogno della “sostanza”. La forma per essere tale ha bisogno di essere supportata, sostenuta ed appoggiarsi su qualcosa: la sostanza!  Siamo arrivati a comprendere e soprattutto accettare che possano esistere nei Tao Lu, “schema e sostanza”? Se non comprendiamo questo concetto è inutile leggere il seguito. Non perchè voi non capiate, ma sicuramente perché forse non sono riuscito a far comprendere… quello che sento. Non è semplice e penso forse, non ci sia  modo di spiegare e trasmettere a parole un’emozione o un sentimento. Forse si può riuscire a farli riconoscere solo da chi, almeno una volta, li abbia provati. Ma negli individui questi sono uguali per tutti… basta solo accettare di averli e sicuramente non connotarli in una accezione negativa di “debolezza” umana. Per quelli che pensano invece, di aver fin qui compreso…: Siamo arrivati a comprendere forse(in maniera molto schematica) che il Tao Lu è composto da schema e da sostanza… Ma più difficile è forse comprendere cosa sia la sostanza del Tao Lu. Cosa è quella parte del Tao Lu che (per il momento e semplificando) chiamiamo sostanza? Abbiamo forse compreso cosa sia lo schema. Questo è semplice perché è quello che possiamo vedere… bene, potremmo dire che la sostanza… è ciò che possiamo intuire o meglio… sentire, riflessivamente ed indicativamente… cioè, sia nell’esecuzione (nostra) che nella visione!(da parte di altri su di noi, o nostra verso altri) Per favore non attaccatevi ai nomi, questi sono solo “simboli” con cui cerchiamo di comprendere. Sappiamo che lo schema è ciò che vediamo della sostanza. Quindi, la sostanza si muove nello schema. Ogni movimento, anche il più piccolo deve… per aver significato, contenere la sostanza. E’ proprio la sostanza che gli conferisce “il significato”. La sostanza è quella cosa che lo rende, non visibile… ma anche e soprattutto intuibile o comprensibile, che fa vivere lo schema. Così come lo schema fa in modo che la sostanza possa vivere e fluire. Schema e sostanza sono legati indissolubilmente: l’uno non può esistere senza l’altro! La sostanza di per se non potrebbe esistere esteriormente se non si muovesse nello schema. Lo schema non avrebbe senso, non essendo completo e fedele, senza sostanza.

Simone UrbaniQuindi adesso abbiamo lo schema e quello che si muove al suo interno…. Ma mentre lo schema è visibile, è il movimento che vediamo, è materiale… al contrario la sostanza non la vediamo (pur dando corpo, significato e vita allo schema) e possiamo supporre che sia astratta… immateriale. Allora perché chiamare ciò che è materiale forma… e ciò che è astratto o immateriale, sostanza? Generalmente e scientificamente invece, siamo soliti dare al termine “sostanza” una valenza concreta e materiale. “Sostanza”… simile a sostanziale e concreto… quindi materiale. Qui invece, sembra che acquisisca una valenza astratta e immateriale... Ma non addentriamoci più di tanto in questa riflessione. Forse è più importante e ci preme maggiormente continuare a comprendere maggiormente  cosa potrebbe forse esserci, dietro queste parole: “schema e sostanza”. Allora cosa è che fa muovere lo schema, cosa conferisce all’esecuzione dello schema quelle qualità che rendono il movimento espressione per chi lo esegue e all’intuito  di chi lo osserva? Si, ho parlato di “espressione” per dire che lo schema può esprimere ciò che questa sostanza è. Allora nell’esecuzione del Tao Lu non dovremmo vedere solo lo schema, ma possiamo iniziare a vedere (sentire o intuire) anche ciò che muove intimamente e interiormente lo schema, quello che per semplicità abbiamo chiamato sostanza.

Dovremmo quindi forse, imparare a  vedere concretamente i nostri avversari e combattere realmente con essi in quelle cronologiche  sequenze, date e motivate dalle loro precedenti e/o conseguenti azioni. Questo ci darà delle “emozioni”… stimolerà nostri adeguati “sentimenti” di risposta… ed è semplicemente lasciandoli fluire, che la forma esprimerà esteriormente  la  sostanza contenuta! La sostanza fa muovere lo schema. Lo schema di per se è solo una serie di fotogrammi. Ma per vedere in movimento l’intero film, abbiamo bisogno del proiettore che ci consente di muovere i singoli fotogrammi in quella esatta sequenza. E cosa è il loro proiettore… se non l’energia necessaria affinché la loro pellicola si muova? Già l’energia. Energia… termine apparentemente semplice ma che può voler dire molte cose se non indagato a fondo... e forse, più indaghiamo e maggiori sono le sue varie e variabili manifestazioni. E qui abbiamo (giustamente) troppo poco spazio per poterne esaurire le sue varie e variegate… forme. Ancora una volta stiamo parlando di … forme. Energia, sostanza e forma, schema! Penso che adesso possiate arrivare, ognuno per proprio conto (potenzialmente e apparentemente anche a risultati diversi, ma ognuno sicuramente soggettivamente giusto per ogni individuo) a comprendere e riconoscere cosa sia la forma e cosa la sostanza nel Tao Lu. Ma solo se “conosciamo” possiamo “ri-conoscere”, non possiamo riconoscere ciò che non conosciamo. Se non lo ri-conosciamo allora vuol dire che non lo abbiamo conosciuto o almeno (consentitemi la precisazione) non siamo consapevoli di averlo conosciuto. Possiamo allora dire che la sostanza è l’energia con la quale lo schema si muove? Abbiamo visto che gli schemi dei Tao Lu sono molti e vari. Ma se la sostanza è quello (o anche quello) che abbiamo chiamato energia, questa può essere una e soltanto una… ma che può assumere diverse forme forse, come diversi sono i Tao Lu. Quindi la sostanza è una, ma le forme che questa può assumere sono molte. Cosa può venire in mente a questo proposito? Quale è quella sostanza in natura che pur rimanendo tale può assumere qualsivoglia forma? Marisa Fragale durante l'esecuzione di un Tao Lu Ma certo, chi ha familiarità con il “Tao Te Ching” avrà adesso forse compreso, di cosa sto parlando. E se è così, possiamo anche vedere come una piccola frase contenga in se concetti enormi e che difficilmente possono essere espressi e compresi con le sole parole, ma che facilmente possono essere ri-conosciuti da chi ne abbia avuto esperienza o quantomeno compreso il messaggio intrinseco contenuto nel “concetto”. Ma non fate l’errore di pensare che sia solo questo. E’ “anche” questo, ma non solo.

E’ un modo come un altro, certamente ve ne sono molti altri per spiegare un concetto. Uno potrebbe essere… (il più conosciuto, usato e finanche “abusato”)  < siate come l’acqua >. Cercate dentro di voi la sostanza… quella cosa immutabile e lasciate che si esprima all’esterno in modo libero e mutante per natura. Pur nello schema essa conserva intatta la sua natura e proprio per questo può esprimersi attraverso i movimenti della forma pur rimanendo “dentro” lo schema. Lo schema è solo una sequenza modale per muovere l’energia, ed è questa che fa muovere lo schema. Quanto più l’energia è libera di muoversi, tanto più lo schema sarà pura energia. E cioè espressione di ciò che siamo, perché in fondo… appare ciò che esprimiamo! Così come l’acqua pur prendendo la forma del recipiente che la contiene… conserva sempre la sua “natura” di acqua. Possiamo imparare molti altri schemi di movimenti, ma senza l’energia resteranno solo sterili movenze, imitazioni di qualcun’altro e mai ciò che veramente noi siamo in quel momento, solo ciò che siamo diventati... Il Kung Fu non lo si impara, “il Kung Fu ci insegna”… insegna a tirar fuori noi stessi. Il Kung fu lo si ha dentro… lo si può solo lasciare libero di fluire…esteriormente! E se a questo punto la differenza tra forma e sostanza vi potrebbe sembrare ancora più problematica, articolata e ricca di accezioni e concomitanze…è solo ed unicamente… perché è così! Ma non preoccupatevene più di tanto e cominciate ad allenarvi provando a vedere i Tao Lu sotto un’altra luce e veste… quello che conta è il risultato! Abbiamo visto il Tao Lu sotto un altro aspetto, forse meno evidente, ma certamente non meno importante per chi ha intrapreso quella che è la via interiore del guerriero!

Non temete, anche del guerriero parleremo… in uno dei prossimi articoli.

 

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Aggiornato il 07/03/2009

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