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14-15 MAGGIO 2005: SVOLTISI A NAPOLI I CAMPIONATI ITALIANI DI SEMI CONTACT E LIGHT CONTACT DELLA FIKB. CIRCA 700 GLI ATLETI AVENTI DIRITTO ED ISCRITTISI DA TUTTA ITALIA. DUE GIORNATE INTENSE E DIFFICILI, MA PORTATE A TERMINE CON ESTREMA PROFESSIONALITA’ DA TUTTI I RISPETTIVI “QUADRI ORGANICI” DELLA FEDERAZIONE.Di: Luigi Merlini
I campionati italiani sono un
traguardo e gara importantissima per qualunque Federazione che si rispetti.
Questi danno infatti, per quantità numerica e qualità tecnica, il polso della
situazione in quella Federazione. Ma ancora più importanti sono a questo punto,
per
Presenti infatti, numerosi giornalisti di quotidiani locali e le telecamere dell’emittente “Italia Mia Sport” per mandare in onda una sintesi della bellissima “due giorni” nazionale e con tanto di interviste ai vari personaggi emblematici dell’avvenimento. E’ questa una delle tappe più importanti, per definire la rosa degli azzurrabili delle due specialità sportive e da portare ai prossimi mondiali WAKO, che si svolgeranno quest’anno in Ungheria credo. Potevano infatti accedervi ed iscriversi, solo i qualificati nelle 2 prove regionali in tutta Italia e quelli risultanti dalle prove interregionali che noi abbiamo puntualmente recensito durante tutto l’anno agonistico, oltre naturalmente e di diritto, gli azzurri della stagione passata. Particolarmente delicata quindi, l’assegnazione della società sportiva e personaggi federali a cui concedere il nulla osta e designarli per la sua organizzazione logistica.
Abbiamo già avuto modo di parlare in altri articoli precedenti, di come la situazione sia notevolmente cambiata al sud e specialmente in Campania, grazie e per mezzo della intelligente mediazione e collaborazione attiva del suo Presidente Regionale Gianni Di Bernardo, con tutte le realtà presenti sul territorio regionale e non, sia del nostro sport che similari. Organizzatore designato quindi, il Comitato Regionale Campano, con la collaborazione attiva di Gianni Di Bernardo, Roberto Montuoro e Luigi Di Maio, a cui vanno tutti i nostri complimenti e sentiti ringraziamenti per l’opera svolta e relative attenzioni ai bisogni di tutti i partecipanti. Le cronache televisive, ci avevano ultimamente fatto assistere a numerosi problemi esistenti sul territorio, che avevano portato persino diverse scolaresche a disdire le proprie prenotazioni relative a gite scolastiche in quei luoghi, perché addirittura reputati pericolosi per gli accadimenti sanguinosi che vi si erano registrati in passato e che avevano portato persino il nostro Presidente della Repubblica, a recarvisi in prima persona.
Era stato inoltre in passato e sulla bocca di tutti, come le gare organizzate al sud fossero a dir poco “approssimative”… ed a volte con cognizione di causa ed esperienze personali purtroppo! Ma già da un po’ di tempo le cose sembravano essere cambiate in tutto il sud (almeno così appare realmente all’interno di manifestazioni di questa Federazione) ed iniziavano a dare un’impressione “nazionale” omogenea di tutta la sua organizzazione federale. Grandissimo e adeguato l’impianto scelto, (il Palavesuvio) un velodromo situato nel quartiere napoletano di Ponticelli e ben ubicato per il raggiungimento dei partecipanti, a pochi metri dall’uscita della tangenziale napoletana. Questa manifestazione era stata voluta ed organizzata proprio li e dai responsabili napoletani, per dimostrare che la loro capacità organizzativa era al pari, se non maggiore, a quella di chiunque altro. Come del resto e da tempo, il loro livello tecnico-agonistico in tutte le discipline della specialità della Kick Boxing. Inoltre, anche per contribuire a ridonare quella rispettabilità che sicuramente merita, alla magnifica città partenopea. Certo non era facile, ed ogni più piccolo problema che avrebbe potuto registrarsi in qualunque altra città… avrebbe rischiato di annullare gli sforzi compiuti per mostrare la loro valenza e capacità organizzativa.
Presente quindi, ma come quasi sempre del resto, il Presidente: Ennio Falsoni; intervenuto per l’occasione, anche il nuovo vice Presidente Federale: Jean Paul Pace (di Bari) di cui Gianni Di Bernardo è stato uno dei primissimi allievi nella sua pionieristica diffusione della kick boxing in Italia. (il Maestro Jean Paul non manca mai occasione per seguire le vicende dei propri ex allievi). Scelti e convocati per l’occasione, tutti i migliori arbitri e giudici tra gli Ufficiali Federali e presente tutta la Commissione Nazionale Arbitri al gran completo. Una cosa non semplice e costosa, prevedere e fornire l’alloggio a circa 30 persone, ma dobbiamo dire che gli organizzatori non sono certo stati da meno della proverbiale ospitalità che ormai tutti riconosciamo al sud. Anche i frequenti piccoli accorgimenti circa la disponibilità di caffè, acqua e vettovagliamento in generale per gli Ufficiali Federali, hanno fatto in modo che le due faticose e lunghissime giornate di gara, potessero svolgersi all’insegna del preciso e corretto rispetto dei regolamenti.
Più di 200 gli atleti iscrittisi per il light contact e addirittura quasi 500… gli atleti iscrittisi per il semi contact; che hanno portato ed obbligato gli arbitri, a svolgere il loro lavoro ininterrottamente per circa 10 ore… E fortunatamente, senza alcun tipo di contestazione di sorta! Commissario di Riunione Roberto Fragale, che ringrazia tutti i professionali colleghi per l’egregio, puntiglioso e puntuale lavoro svolto, durante le due intense giornate, in particolar modo Alfredo Zica per la precisa, lunghissima e paziente opera svolta all’accettazione e la necessaria ricompilazione di alcuni tabelloni di gara, improvvisamente presentatasi. Finalmente la Federazione ha compreso l’essenziale importanza del settore arbitrale e la Commissione preposta ed incaricata, ha ben lavorato per la costituzione di un potente e professionale organico di settore nella classe arbitrale e in tutte le regioni da cui infatti provenivano. Proprio per questo vorrei nominarli tutti:
Dalla Lombardia: Alfredo Zica, Pedersoli Luigi, Marchesoli Maurizia, Roberto Bena e Romanizzi Loris. Dal Veneto: Oriano De Bei. Dalla Toscana: Roberto Fragale, Francesco Pellegrino, Marisa Fragale, Guardati Beatrice, Federico Fragale e Luigi Merlini. Dal Lazio: Maria Mollicone, Orfeo Mollicone, Andrea Vincenti e Maurizio Cianfaroni. Dal Molise: Nicandro Vallone Dalla Campania: Gianni Di Bernardo, Nicola Russo, Danilo De Luca, Paolo Licata, Renato Renno, Claudio de Luca, Salvatore De Luca e Luigi De Maio. Dalla Puglia: Gianni Semeraro, Ottavio Panunzio e Maurizio Gemmati. Dalla Calabria: Franco D’Agostino Dalla Sicilia: Armando Cirilla e Adriano Reforgiato.
Pur dando un notevole aumento di spese (causa i rimborsi di viaggio) a carico dell’organizzazione… hanno reso ineccepibili anche sotto questo aspetto, lo svolgimento di un campionato italiano di tutto rispetto e su cui si voleva che niente, si avrebbe potuto dire… nemmeno volendo. Persino i giurati ai tavoli inoltre, erano stati scelti tra i migliori presentatisi ai corsi di formazione, tenutisi nei giorni precedenti dai responsabili regionali preposti, e convenientemente abbigliati come gli altri Ufficiali Federali. Ma vorrei aggiungere che tutti in generale, hanno dato il meglio di se stessi. A partire dagli ordinatissimi e maturi atleti, educati e rispettosi delle aree di pertinenza. Và detto però che erano facilitati in questo, dall’enorme spazio a disposizione e concessoci dall’impianto del velodromo ciclistico, in cui era organizzata la manifestazione.
Accorsi e presenti, per dare un servizio ulteriore e mostrare i loro prodotti, anche due ditte omologate dalla FIKB: la toscana Balistic (di Patrizio Rizzoli) e la campana Elefantino Sport di (Mario Elefante) con due loro grandi stand tecnici all’interno del velodromo. Ben cinque i quadrati di gara, allestiti su altrettante materassine regolamentari di 8x8 e transennati per un “pulito” svolgersi della manifestazione, evitando così quei fisiologici quanto deprecabili assembramenti, che solitamente e purtroppo, si registrano attorno alle aree di gara. Un elogio anche per i tanti fantastici ragazzi dello staff… che udite udite… non solo vigilavano per il rispetto delle aree assegnate, ma addirittura passavano periodicamente per tutto il velodromo a raccogliere bottiglie vuote, carte, buste e quant’altro di solito, lo stazionamento di così tante persone genera a terra. Non me ne vogliano gli amici napoletani se spessissimo ho toccato questo argomento, che ricalca sicuramente un forse ormai insensato luogo comune… ma forse proprio per volerlo sfatare definitivamente. Non credo di esagerare se dico che sembrava di essere in Svizzera… per continuare con un altro insensato luogo comune, ma forse servono per ben rendere l’idea dell’incredibile successo fattoci registrare. Grazie a tutti!
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