Continuando nell’intento più volte dichiarato,
di non dare spazio solo ai grandi campioni o fantastici eventi… Ci occupiamo
ora di quelli che sono in assoluto, “i principianti” dei nostri sport.
Continuano infatti, gli esperimenti per l’ inserimento graduale all’approccio
agonistico negli sport da combattimento, effettuati presso
la Scuola Arti
Marziali Fragale di Pisa. Sperimentato per la prima volta un mini-torneo di
light contact a squadre ed anche il light contact per i bambini. Ancora
una volta, gli esordienti… sono i protagonisti!
L’ AGONISMO EDUCATIVO
Di: Beatrice Guardati
Come abbiamo precedentemente
detto in altri e passati nostri articoli, l’agonismo finalizzato alla massima
prestazione… è si, uno degli aspetti più importanti di qualsivoglia
disciplina sportiva (e sicuramente la motivazione che ne determina i continui
progressi) ma non possiamo certo dire che sia uno dei primi gradino della
faticosa scalata di un potenziale campione… ma neanche credo, del semplice
atleta. In tutti gli sport, la prima esperienza di gara porta con se un
altissimo tasso di stress emotivo (molte volte con effetti sicuramente
demotivanti e quasi sempre addirittura inibitori della prova stessa) Ma gli
insegnanti maggiormente coscienziosi e consapevoli dei loro doveri e da sempre
attenti a questa annosa problematica… sono proprio quelli che tendono ad
eliminare il più possibile lo “stacco inibitorio” attraverso pianificati
gradi progressivi di difficoltà, ma non per questo meno importanti rispetto ad
altri.
Proprio con questa finalità
educativa si svolgono spesso, presso
la Scuola Arti
Marziali Fragale di Pisa, prove di combattimento di Kick Boxing (Light
contact) categoria esordienti, ed un piccolo torneo di Low/Kick Boxing (Light
Contact) riservato agli atleti delle scuole “satelliti” ed originate da
allievi stessi (ora istruttori) della Scuola Arti Marziali Fragale. Questa volta
inoltre, è stata provata in via del tutto sperimentale (e come divertente
diversivo) una formula di torneo a squadre di light contact. Si aveva infatti da
tempo il timore… che i risultati finali degli incontri formassero nonostante
tutto, nelle menti dei ragazzi una sorta di classifica meritocratica e
discriminante di qualità, in base agli incontri vinti da questa o quella
scuola. Nella formula del torneo a squadre infatti, si è provveduto a formare e
comporre le compagini avverse (di tre elementi) con atleti di differenti scuole…
contribuendo a rafforzare con questo, lo spirito amichevole tra tutti
partecipanti e limitare il disdicevole rischio di cui sopra.
Ma questa volta c’è stata
ancora un'altra novità sperimentale… il light contact per i bambini. Erano
infatti presenti i piccoli kickboxers allenati da Marisa Fragale, che hanno dato
vita a simpatici incontri che solo questi potevano fare in “siffatto” modo e
termini. L’assenza assoluta infatti, di qualsiasi velleità agonistica o
antagonista tra loro, ha contribuito a rasserenare oltremodo l’atmosfera già
di per se familiare. Gli incontri esordienti (atleti che esordiscono e quindi
alle loro prime prove di combattimento per verificarne il grado di apprendimento
tecnico acquisito) servono principalmente per facilitare il successivo
inserimento alla vera e propria gara agonistica federale.
Come abbiamo più volte detto e
spiegato e tenuto a precisare, questo è possibile crediamo forse, solo
attraverso un esordio privo di pericolo e paure. Considerando quindi come
il vero obbiettivo da raggiungere, la presa di coscienza, sopportazione e
superamento dello stress prodotto dalla condizione e situazione emotiva di gara.
In questo tipo di incontri infatti, non vi è alcun vincitore (proprio per
evitare l’esasperazione agonistica) per dare modo ad ogni allievo di
combattere più volte e con tipologia di persone diverse. Potendo così mettere
alla prova e verificare, le tecniche studiate e messe a punto con l’esercitazione
continua, con tattiche e strategie differenti a seconda del diverso tipo
di avversario.
Cosa che in un vero torneo non
avverrebbe se non passassimo almeno il primo turno (visto che questi sono sempre
e giustamente, ad eliminazione diretta!). Infatti dalle esperienze
ultraventennali della Scuola Fragale,
si è potuto osservare e riscontrare che il problema più grande da affrontare
alle prime competizioni, è proprio il fattore emozionale. Ogni atleta che
si cimenta per le prime volte in prove di combattimento, risente ovviamente
dello stress pre-gara, influenzando così il fragile equilibrio psicofisico e
compromettendo spesso quindi, il risultato finale della prova stessa. Occorrono
solitamente molte prove, per poter iniziare ad apprendere come contrastare ed
eliminare (fin dove risulta possibile) la naturale emozione “inibente” e
derivante dallo stress da prestazione. Paura del risultato, timore della
sconfitta, di non essere all’altezza delle aspettative che si ritiene si
abbiano su loro… queste le cause del disturbo psicologico che interferisce con
la prova, sia dal punto di vista atletico, che tecnico e
tattico-strategico.
Tutte le scuole pisane di kick
boxing, sorte e derivate da quella centrale (la Scuola
Arti Marziali Fragale) hanno ritenuto giusto offrire così, una ulteriore
opportunità ai loro nuovi atleti che si sono aggiunti negli ultimi mesi alla,
schiera dei propri praticanti. Questo tipo di combattimento
(riservato agli esordienti) di basa su un contatto molto leggero e controllato
dei colpi, sotto l’occhio vigile di un esperto arbitro federale garante e
supervisore. Inoltre sono stati fatti indossare (oltre alle consuete protezioni
di: caschetto, paradenti, conchiglia, paratibia e calzari) morbidissimi guanti
da
24 once
, per prevenire eventuali errori di valutazione energetica da parte degli
atleti in erba… Per quanto riguarda invece il piccolo torneo intersociale di
Low/Kick Light e di light contact, si sono usati guanti da
16 once
, per permettere una dinamica maggiore, ma nel contempo continuare a proteggere
ulteriormente tutti gli atleti. Qui infatti, si procedeva con l’eliminazione
diretta come in un vero torneo federale e lo spirito agonistico iniziava a farsi
strada negli intenti dei ragazzi.
Azioni più dinamiche , sapienti
e veloci quindi, ma sempre con un contatto estremamente morbido e controllato da
espertissimi arbitri federali. Un ringraziamento doveroso quindi agli
accondiscendenti arbitri internazionali : Francesco Pellegrino, Luigi Merlini,
Marisa Fragale e Roberto Mazzoni, che si sono prestati a dirigere e giudicare in
regolamentare divisa federale, tutti gli incontri a torneo della giornata, dando
così ancora maggiore risalto e veridicità alla prova pratica sul campo. Sempre
pronti a mettere generosamente a disposizione tutta la loro professionalità ed
esperienza maturata, al servizio e per la crescita delle nuove leve, nello sport
che principalmente li appassiona. Un plauso e ringraziamento inoltre, và
alle diverse scuole satelliti e relativi istruttori, che hanno potuto testare
così, tutti i propri nuovi allievi con velleità agonistiche, in una
prova sportiva-formativa e altamente educativa.
Un ringraziamento in ultimo,
anche alla Scuola Arti Marziali
Fragale, che ha messo a disposizione gli ampi locali e le attrezzature
necessarie, oltre al bellissimo e funzionale ring rialzato in sua dotazione, che
ha fatto assaporare ai novizi combattenti, l’emozione di una vera gara senza i
rischi che il loro momentaneo livello comporterebbe. Un grande complimento a
Federico Fragale, che ha saputo organizzare e dirigere l’impegno
presosi, per l’intero svolgimento logistico e organizzativo. Doverosi
infine, gli auguri a tutti i partecipanti per i prossimi progressivi impegni ed
i complimenti ai loro preparatori per le prove ottenute e riscontrate.
Un riconoscimento alla maturità
tecnica ed umana, soprattutto dei direttori tecnici delle scuole invitate,
che (come preventivamente e sempre richiestogli) anziché ricercare la veemenza
fisica del combattimento, hanno impostato e diretto i propri protetti verso la
corretta esecuzione tecnica del gesto atletico, nella più costruttiva strategia
tecnica. E proprio per questo motivo, non solo non si sono avuti deprecabili
incidenti di sorta, ma addirittura si sono potuti vedere combattimenti densi di
primi e buoni contenuti tattici. (seppur ancora acerbi). Insomma,
soprattutto un bel pomeriggio vissuto con entusiasmo e coinvolgimento ma, ben
più importante, in amicizia e solidarietà sportiva da tutti i
partecipanti, seppur opposti nel confronto tra loro.
(n.d.r.) Diamo risalto all’evento, anche nella speranza
possa essere un esempio imitato da molti altri e dichiarandoci fin da adesso ben
disposti a pubblicare volentieri anche le loro edizioni. (n.d.r.)
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