AL MOLO IV DI TRIESTE
“SBARCA”
LA
MUAY
THAI
Ancora una interessantissima
riunione di Muay Thai a Trieste. Organizzatore dell’evento l’infaticabile
Alessandro Gotti. Unico promoter italiano ad allestire ormai abitudinariamente,
veri incontri di Muay Tai con l’uso dei gomiti.
Di: Roberto Fragale
Ormai con Alessandro Gotti…
non ci stupiamo più di niente! Neanche se (come accaduto) l’apertura della
serata viene annunciata e salutata da una bettolina del porto triestino che, a
“pompe” spiegate, giunge fino al molo IV per dare lo “start” alla
serata, quasi fosse “stella cometa” indicante “il punto” natale… ai
non certo occasionali testimoni, dell’annunciato evento! Paragone
apparentemente “blasfemo” ai più… ma io direi che potremmo sicuramente
considerare ogni riunione triestina, un
evento “sacro” da inserire nella cronostoria della Muay Thai italiana per la
qualità, non solo organizzativa, ma soprattutto degli incontri e abbinamenti di
questi. Oltre naturalmente all’ altisonanza e autorevolezza dei personaggi
ogni volta contenutivi. Puntualmente notiamo che ormai ogni svolgimento
organizzativo, si conclude con l’annuncio
dell’organizzazione seguente, ancora più grossa ed eccitante. Prossimo
appuntamento quindi a Novembre dove infatti, se anche solo la metà dei match e
nomi, saranno confermati… ci dimenticheremo ben presto dell’esaltante serata
che mi appresto a descrivere. (clicca
qui per
vedere la locandina del 6 novembre!). Proprio così… Alessandro
Gotti, come in uso tra i più grandi e veri campioni che non hanno più
concorrenti in grado di poterli stimolare a migliorare… continua a competere
con se stesso, innalzando progressivamente i records
stabiliti. Questa serata estiva
infatti, prevede solo un primo incontro di 3 round tra atleti esordienti (Amanti
v/s Campagna) e poi entra subito nell’ambito delle 5 riprese previste per ogni
confronto di Muay Thai che si rispetti. Un primo incontro tra Carico e Petrosian
(Armen… il promettente fratello del più conosciuto Giorgio) e poi tre
incontri tra atleti italiani e francesi (Abate-Sidy / Saitta-Akem e
Petrosian-Kaabouri). Naturalmente il clou della serata è rappresentato come
sempre da un fortissimo atleta tailandese. Questa volta sarà l’atleta
francese Canfouat che si confronterà con Kaopomlek e dopo le ultime due volte in cui lo hanno fatto due atleti italiani,
vedremo se i francesi sapranno finalmente fare di meglio. Intanto, dopo le
presentazioni ed annunci di rito, magistralmente fatte dall’ormai esperto
professionista speacker triestino “Lillo” (D.J. di Radio-attività) le
tenebre sono già calate e conferiscono all’ambiente circostante una adeguata,
magica e luccicante atmosfera.
AMANTI EMANUELE- CAMPAGNA 3X2 64 KG.
Considerando che, se i due
atleti sono al loro esordio (come hanno annunciato) l’incontro non è stato
affatto male, sia per i contenuti tecnici che per l’efficacia delle tecniche.
Molto più composto ed ordinato Campagna che ha condotto un match difficoltoso a
causa della troppa irruenza volenterosa di Emanuele. Ma è proprio questa sua
immotivata e confusionaria irruenza che permette a Campagna di condurre il match
fin dalle prime battute. Con il proseguo dei round si accresce sempre
maggiormente il divario tra i due e si aggiudica l’incontro Campagna. Và
detto però che Amanti ha portato molte più tecniche pugilistiche benché
queste, negli incontri di Muay Thai, non costituiscano punteggio! Ma avranno
tempo entrambi per migliorare il loro bagaglio tecnico-tattico.
PETROSIAN ARMEN- CARICO GIORGIO 5X2
64 KG
.
Armen Petrosian (fratello del più
conosciuto Giorgio) è giovanissimo ed a soli 17 anni sembra proprio essere la
fotocopia tecnica, anche se “speculare” del fratello (Armen è destro,
mentre Giorgio è un mancino). Carico “Jojo” Giorgio, non proprio
giovanissimo (30 anni) ha buona esperienza nella Muay Thai. Una ventina di
incontri totali di cui due disputati in Thailandia, dove ha condotto anche un
periodo di perfezionamento ed una partecipazione in nazionale ai mondiali WAKO
di Yalta. Fa parte del Forti Team di Pisa ed anche se al momento sta
attraversando un periodo non troppo positivo, i pronostici erano tutti a suo
favore.
NOTA: per vari motivi ed impegni di lavoro, Giorgio
“Jojo” Carico ha svolto la preparazione al match a Taormina, presso la
scuola del Maestro Mauro Samperi e vuole quindi pubblicamente ringraziare per
l’ospitalità ricevuta, l’aiuto e l’accoglienza riservatagli da tutti gli
allievi dell’accademia siciliana. Un “edificante” e valido esempio di
mutua cooperazione tra scuole concorrenti e spesso avversarie nei tornei FIKB,
ma che hanno ben compreso come ognuna, senza tutte le altre… non avrebbe
motivo di esistere e migliorare. Speriamo possa essere di esempio e
rappresentare solo l’inizio di un cambiamento epocale nel nostro “miope”
ambiente della Muay Thai!
1° Round
Carico incalza Armen che si
difende e replica molto bene e per niente intimorito. Il pisano lo cerca di
pugno con veloci diretti dx a cui Petrosian risponde con forti low kick. Ottima
dimostrazione stilistica dei due, che schivano vicendevolmente gli hi-kick
avversari e rientrano in puro stile thai. Il primo confronto nel clinch appare
subito all’altezza delle aspettative e Armen tiene testa al suo più esperto
avversario. Ma sono i low kick di Petrosian che iniziano a far breccia sulle
gambe di Carico. Oltre naturalmente ai lunghissimi frontali di Armen, che
Giorgio non sembra, al momento, saper evitare.
2° Round
Ancora Carico che incalza Armen,
il quale blocca ogni attacco di calcio e rientra efficacemente di low kick. Due
lunghissime fasi di clinch permettono di mostrare ad ognuno di sapere il
fatto suo a questa distanza, alla quale per il momento sembrano eguagliarsi. Ma
è nelle fasi alla distanza, dove Petrosian sembra adesso, iniziare
progressivamente a sovrastare Giorgio, che pur senza scalfire il suo carattere,
gli permette di aggiudicarsi indubbiamente la ripresa.
3° Round
Stavolta è Armen che incalza
l’avversario con attacchi di calcio a cui Giorgio risponde con pugni diretti.
Purtuttavia Carico mantiene il centro del ring e dopo una ennesima “equa”
fase di clinch, è qui che si svolge il confronto, tra schivate e rientri, tra
low kick e risposte da ambo le parti. Finalmente il pisano riesce a
“centrare” Armen di diretto dx, ma non sembra provocare alcun cedimento al
giovanissimo guerriero. Il round termina con una fase di clinch, dove sembra però
che la maggiore vitalità del giovane Petrosian cominci a farsi notare. Un round
forse pari.
4° Round
Ancora Giorgio all’attacco,
Armen “entra” con i frontali a cui l’avversario risponde di pugno. Ancora
bellissime schivate di Carico sugli hi-kick di Armen e rientro di low kick. Ma
adesso Petrosian porta una lunga serie di colpi a cui Giorgio non riesce più a
replicare. Chiuso nell’angolo è in evidente difficoltà… quando prontamente
l’arbitro procede al primo conteggio. Nel riavvio, Petrosian sa che
l’avversario è ancora pericoloso ed attende intelligentemente il suo
tentativo di recuperare punti perduti, per replicare ancora con lunghe
combinazioni di colpi. Ma stavolta Carico risponde convenientemente chiudendolo
in clinch e passando ad una distanza per lui più confacente. Giorgio è più
esperto, ma la maggior freschezza di Petrosian gli permette di proiettarlo a
fine di una ripresa che lo vede nettamente in vantaggio, ma soprattutto più
fresco e integro!
5° Round
Ancora Carico al centro ring, ma
negli scambi lunghi è Armen che ha la meglio e Giorgio lo chiude in clinch.
Ottimo lavoro di demolizione alle gambe da parte di entrambi, ma la maggior
freschezza di Petrosian la si nota ancora negli scambi di pugno in uscita dal
clinch. In uno di questi scambi in uscita, dopo aver evitato un pugno girato del
pisano, Armen “entra” con un middle sx al fegato che provoca il secondo
conteggio a Carico. Nel riavvio, ancora qualche scambio di calci e la campanella
di fine ripresa fa terminare con un abbraccio, il confronto denso di contenuti
tattici e tecnici inaspettati per il giovane Armen Petrosian e lo sconosciuto
(al pubblico triestino) Carico “Jojo” Giorgio. Un verdetto unanime dei
giudici assegna la vittoria del
confronto ad Armen Petrosian, che sembra promettere eguali futuri risultati, di
quelli finora raggiunti e mostrati dal fratello Giorgio Petrosian.
ABATE SALVATORE- SIDY KONE 5X3
78 KG
1° Round
Abate Salvatore (Totò) allievo
del Maestro Mauro Samperi, non è certo uno di “primo pelo”… Un bronzo ai
mondiali WAKO di Yalta ed un primo posto ai giochi del mediterraneo WAKO
2004 in
Grecia di Thai, gli ultimi suoi due successi. Malgrado l’età non più
giovanissima e gli impegni personali non certo ininfluenti (dirige una propria
palestra, si è sposato e divenuto padre da poco..) aveva accettato
coraggiosamente di buon grado, di incontrare il giovane e forte francese Sidy
Kone, che si presentava con credenziali di tutto rispetto. Inizio tutto in
attacco per il francese con forti calci a cui replica Totò con forti low kick.
Spesso il siciliano entra con spettacolari pugni “al volo” dopo aver fintato
il calcio. Al primo clinch la maggiore muscolatura avversaria fa volare a terra
l’italiano con una proiezione. Per niente intimorito Totò continua il lavoro
demolitore con i low kick. Ottime e potenti le tecniche pugilistiche del
“colored” , maggiore la sua forza e buona la conoscenza del clinch… Il
siciliano intuisce che lo aspetta una dura prova psicologica ed un grande lavoro
fisico! Ciononostante, con la caparbietà tipica siciliana, ancora un calcio
fintato con relativa tecnica di pugno giunge a segno. Si difende con successo
dalle potenti tecniche di calcio ed inizia la demolizione sulle gambe avversarie
con i low kick . Blocca un calcio, e atterra il francese con un calcio sulla
gamba d’appoggio. Finisce il primo round con la consapevolezza piena, del
livello di impegno che gli richiederà l’incontro intrapreso!
2° Round
Continua l’aggressione
transalpina, ma niente sembra capace di annientare la volontà di Abate che si
esibisce persino in un “calcio ad ascia” che giunge a segno. Ma
l’avversario gli è superiore ed i commenti del pubblico sono solo sul tempo
che riuscirà a resistere agli attacchi avversari. Ma Totò sembra riuscire
sempre ad evitare il peggio anche se all’ultimo momento e come un pericoloso
“serpente velenoso”, sembra saper approfittare al massimo di ogni più
piccola occasione presentataglisi.
3° Round
Ormai è chiaro che Sidy gli è
superiore in tutto, sia tecnicamente che fisicamente ed a tutte le distanze, sia
di pugno che di calcio, che di ginocchio, che in clinch. Ma Totò è abilissimo
a ridurre al minimo gli effetti degli attacchi avversari ed approfittare al
massimo della benché minima occasione. Tuttavia un primo conteggio da parte
dell’arbitrio si rende necessario nella seconda metà della ripresa. Un secondo conteggio arriva subito dopo… Un terzo round veramente
difficile per il siciliano, ma che tuttavia non sembra mostrare il benché
minimo cedimento psicologico!
4° Round
Il bravissimo “colored”
forse crede che l’avversario sia ormai pronto per la conclusione anzitempo ed
inizia infatti a portare veloci hi kick, che trovano però Totò, sempre ben
chiuso nella guardia. Allora inizia il lavoro demolitore al corpo con i pugni e
forti ginocchiate, che “allentano” oltremodo la resistenza siciliana. Prova
nuovamente con gli hi kick, ma stavolta Salvatore schiva e sorprendentemente
Kone si calma… Forse è in debito anch’esso, avendo speso molto
precedentemente nel tentativo di annientare le difese avversarie. Attimi provvidenziali per l’italiano che sembra rinvigorirsi e gli permette
quindi di continuare a mettere a
segno forti low kick.
5° Round
Il francese parte molto forte e
determinato, ma Totò sembra aver recuperato energie e mai perduto lo spirito
guerriero ed in alcuni momenti sembra addirittura incalzare l’avversario. Il
francese, finalmente stanco anch’esso, sembra aver compreso che Totò, è più
duro a “mollare” di quello che forse gli era dovuto apparire all’inizio e
sembra aver deciso adesso di lasciar finire un incontro, inequivocabilmente
vinto ai punti. Oltretutto con un avversario che mostra sorprendentemente di
continuare nonostante tutto, ad essere pericoloso! Ultimi due tentativi con
veloci hi kick che trovano i guanti di Totò ad attenderli e suona la campanella
di fine incontro. Vince naturalmente il confronto Sidy Kone, a cui vanno gli
applausi del pubblico… ma molti complimenti per la tenacia e spirito
guerriero, giungono soprattutto al bravo Salvatore Abate (Totò). Ai quali se
permettete, aggiungo anche i miei personali.
SAITTA- AKEM 5X3 81KG.
1° Round
Il poderoso colored francese,
sembra capacissimo di tener testa ad Alan e lo impegna fin da subito con potenti
tecniche pugilistiche che terminano
con forti low kick. Saitta, pur subendo l’iniziativa avversaria non sembra
essere in difficoltà e continua ad avanzare per riuscire ad “inquadrare”
Akem. Dopo pochi attimi infatti, con un veloce hi-kick lo colpisce preciso alla
testa. Akem non sembra certo impressionato e riprende ad incalzare l’italiano
con ancora più potenti tecniche di
pugno e low kick. Alan è molto freddo e non spreca certo in schermaglie,
aspettando l’occasione buona. Questa gli si presenta in un seguente clinch,
dove con una ginocchiata sfiora la testa algerina. Avanza continuamente,
evitando le tecniche avversarie e replicando prontamente. Il round finisce con
una fase di clinch, dove Saitta mostra una conoscenza e abilità maggiore. Il
round termina forse in parità, ma l’italiano ha mostrato indubbiamente una
“personalità” di gran lunga ben maggiore!
2° Round
La ripresa inizia con numerosi
attacchi di calcio di Akem, che trovano sempre l’italiano ben chiuso nella
guardia e in attesa del momento “giusto”. Proprio durante uno di questi attacchi, Alan riesce ad afferrare la gamba
avversaria e con un forte low kick atterra Akem. Questo si rialza prontamente,
ma zoppicante. Da questo momento infatti, la sua irruenza risulta notevolmente
diminuita. Adesso è l’italiano che lo incalza ed una prima gomitata entra
nella guardia avversaria. Nel clinch successvo, una seconda gomitata segna il
volto di Akem, che ormai è passato in difensiva. Una sua sfuriata pugilistica
serve solo fargli “guadagnare” altre tre gomitate in pieno viso per tutta risposta! Ormai Akem arretra e l’italiano sembra solo
misurare la distanza e aspettare il momento… Parte un forte hi-kick che lo
colpisce in pieno, mandandolo malamente al tappeto. L’arbitro centrale non
termina neanche il conteggio e toltogli il paradenti, chiama immediatamente il
medico per le cure e precauzioni del caso. È KO!
GIORGIO PETROSIAN- KAABOURI
64 KG
.
1° Round
Giorgio Petrosian lo conosciamo
ormai tutti. Scoperto e portato alla ribalta dalle riunioni triestine di
Alessandro Gotti, è un vero giovanissimo campione (18 anni) agli inizi di una
carriera che gli si preannuncia fantastica. Ormai battuti tutti i possibili
atleti italiani e limitrofi, la difficoltà maggiore è quella di trovargli
avversari stranieri (anche se per il momento non esperti campionissimi già
affermati) che lo possano far crescere ancora, impegnandolo progressivamente.
Questa volta era arrivato dalla Francia per lui, un avversario di origini
algerine di cui avevamo saputo un gran bene, per un confronto con i gomiti.
Purtroppo non ho molto da dire sul confronto, che non il
solo commento delle tre foto che lo ritraggono in azione… Poiché
incredibilmente solo tre, sono stati i colpi di cui ha avuto bisogno Petrosian,
per disfarsi di Kaabouri! Tre precisi e potenti low kick sinistri, portati
“chirurgicamente” nello stesso esatto punto! Potrebbero sembrare addirittura
3 foto della stessa azione prese da tre postazioni diverse… ma posso
assicurarvi che la camera era la stessa!
Questi sono serviti
sufficientemente a far crollare al tappeto l’avversario per il conteggio
finale dell’arbitro, dopo solo pochi secondi dall’inizio del primo round. Il
suo sfortunato avversario ha dovuto lasciare il ring addirittura portato a
braccia dal proprio team! Delusione degli spettatori che “in diretta reale”
non hanno certo potuto notare e “gustare” la sorprendente bellezza della
“precisione anatomica” di quel “guerriero chirurgo”. Crediamo infatti,
continuando così le cose, che questo nome gli sia appropriato per
definire il suo lavoro sul ring. Qua le cose sono due: o gli si trovano
avversari che lo possano impegnare maggiormente… o deve addirittura imparare a
farseli durare un po’ di più, per concedere maggiore spazio allo spettacolo
tecnico!
KAOPOMLEK- CANFOUAT 5X3
64 KG
.
1° Round
Come sempre il thai parte piano,
per “saggiare” il livello avversario. Il franco-algerino mostra buone
tecniche di pugno, ma tradisce con il primo calcio (gamba avanti in slittamento)
la sua provenienza kickboxistica, anche se mostra di conoscere bene le tecniche
e distanze giuste per i low kick. Un primo e veloce hi-kick di Kaopomlek
schiaffeggia il naso avversario e provoca un brusio tra il pubblico. Molte sue
seguenti, eleganti schivate di tronco su stesse tecniche avversarie, indicano e
rivelano immediatamente il divario tecnico. Un potente middle del thai (bloccato dagli avambracci) spostano di un
metro Canfouat… è ormai chiaro a tutti l’esito finale! Purtuttavia il
francese “punge” in più occasioni il thai con il jeab, ma nel clinch appare
chiaro che Canfouat non eccelle certo a questa distanza e due gomitate
ascendenti trovano subito un varco nella sua inadeguata posizione.
Intelligentemente Kaopomlek
rifiuta il clinch (dove non c’è assolutamente confronto) e opta per le più
spettacolari gomitate sul malcapitato di turno. Un altro calcio (gamba avanti in
slittamento) con posizione laterale, tradisce la sua provenienza tecnica.
Il francese prova a chiudere in clinch, ma le sue tecniche di ginocchio sono
facilmente intuibili ed evitabili per il thai che si limita ogni tanto a far
entrare (come per volergli insegnare) qualcuna delle sue, molto più incisive
(anche se ci sembra, volutamente non troppo…) e uscire dalla distanza con i
colpi di gomito che il pubblico prontamente sottolinea. Termina una prima
ripresa che ha detto forse già tutto, sia sul livello tecnico dei due, che
sull’esito dell’incontro. Rimane ormai solo da scoprire come e quando… il
thai deciderà di terminare l’incontro e con quali conseguenze fisiche per
l’avverasario.
2° Round
Evidentemente l’angolo ha
deciso che l’incontro non merita di proseguire per l’inesistenza avversaria,
perché il thai avanza continuamente con colpi di calcio, pugno, clinch e
ginocchia, finendo e staccandosi da questo con gomitate. Un perfetto “chassè”
di Confouat, nel tentativo di stoppare l’avanzata avversaria, tradisce forse la sua provenienza dalla Savate. Nel clinch una proiezione
del thai lo fa sollevare da terra in una piroetta volante e spettacolare. Nel
clinch successivo una ginocchiata al corpo provoca il primo conteggio arbitrale.
Nella ripresa dell’incontro una ginocchiata (che lo atterra nuovamente) salva
il francese dalla seguente gomitata che gli sfiora la testa… Secondo conteggio
arbitrale. Si riprende ed il thai è determinato a chiudere definitivamente…
mentre lo prepara per una ennesima ginocchiata, l’angolo gli ordina: <Noo…!
Sook… Sook!> il thai cambia tecnica e obbedendo prontamente, lo atterra con
una gomitata ascendente al mento… terzo conteggio arbitrale. Si riprende ed il
francese porta sorprendentemente un calcio saltato girato, seguito da un hi kick…
il thai, schiva “da manuale”, l’avversario ruota su se stesso… e
Kaopomlek rientra di ginocchio al corpo. Canfouat crolla al tappeto e questa
volta non riesce più a rialzarsi in tempo.
Forse adesso, mi auguro
comprendiamo che avremmo dovuto valutare maggiormente le prove fornite dai due
italiani che si sono battuti onorevolmente contro Kaopom Lek nelle edizioni
passate… Queste sono state oggetto di numerose critiche e polemiche, ma a
quanto pare altri quotati atleti europei non mostrano di saper fare di meglio!
Ci sembra che l’ambiente italiano della Muay Thai sia denso di veleni e
stupidi interessi, con piccole lobby di effimeri “poteri” campanilistici e pieno di “coltivatori diretti” con propri piccoli orticelli e talvolta
con funzioni anche di rivenditori ambulanti. Invitiamo gli appassionati a
leggere tutto di tutti, raccogliere le conclusioni di ognuno… ma a
discriminare i fatti oggettivi dalle opinioni personali… e ragionare solo con la propria testa!
-Si chiude così l’ennesima “eclatante” serata a cui Alessandro
Gotti ci ha ormai abituato, ma già sembra essere immeritatamente sminuita,
dall’altisonante autorevolezza della seguente, annunciata per il 6 novembre…
ed a cui non mancheremo certo noi, per potervene fare un resoconto dettagliato!
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