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Portare i thai in stages…Non è facile come sembrerebbe… ma neanche impossibile!DI: ROBERTO FRAGALEIl biglietto per la Tailandia non costa molto… e sono sempre di più gli italiani che vi si recano per vedere di persona il loro mondo sportivo o sincerarsi sulle molte inesattezze e confusione che da noi forse, inibisce non poco gli appassionati di questa bellissima disciplina sportiva. Non tutti però, sia per cause economiche che per disponibilità di tempo o per mancanza di indipendenza decisionale, possono farlo. Fortunatamente spesso, sono i thai che vengono in Italia a disposizione di chi vuole fare stages nella propria palestra. L’interesse sempre crescente per questa disciplina, fa sì che qualcuno creda possa divenire anche un buon business… e non è detto che non lo possa anche diventare ma... La cosa sembra semplice e furbesca:
Sembrerebbe finanche troppo facile! Infatti non è proprio così…
La cosa migliore quindi… è quella di ospitare un thai nella vostra palestra per allenare i vostri agonisti. In questo caso, potrei consigliarvi il tipo di persona che più si confà ai vostri bisogni… questo non è un atleta, ma bensì un allenatore. Se lo prendete abbastanza giovane saprà sicuramente essere all’altezza anche nel disputare eventuali match che vi si potrebbero prospettare. (ma non provatevi a cercare di “fregarli” o vi si ritorcerà tutto contro!) Sanno fare tutto loro… non dovete fare altro che presentargli i vostri ragazzi e dirgli quando devono combattere, quanti rounds, di quanti minuti, se con i gomiti o no. Loro vi organizzeranno delle tabelle di allenamento che progressivamente porteranno i vostri agonisti a fare un vero e proprio balzo in avanti nella qualità tecnica e fisica. I loro metodi vi potrebbero sembrare astrusi ed obsoleti, ma se avete la costanza di lasciarli fare, dopo poco tempo vedrete i risultati. Inoltre la motivazione dei vostri atleti sarà rinnovata di nuova energia emozionale! Allora, anche se non avrete recuperato la spesa affrontata… sarà stato sempre un ottimo investimento ed esperienza che non tarderà a dare i propri frutti nell’attività agonistica del vostro team. Francamente, personalmente è l’unica cosa che mi spinge a continuare ad ospitarli nella mia palestra per due mesi, tre volte l’anno. Con le conseguenti conoscenze che si instureranno conseguentemente, anche i vostri atleti saranno incentivati ad andare a trovarli in Tailandia durante le proprie ferie… Continuando con questo a migliorarsi tecnicamente. Detta in questo modo… potrebbe sembrare che i nostri tecnici e campioni non ne capiscano niente di Muay Thai… ma credetemi che in confronto a loro… è proprio così! Fatta questa premessa per informare ed incentivare sì… chi avesse intenzione di ospitare un thai nella propria palestra, ma senza facili, affrettate e sommarie soluzioni che potrebbero riservare spiacevoli sorprese, passiamo ora ad illustrare il lavoro fatto da Suracchai Sakkoed durante la sua permanenza in Italia. Mr. SURACHAI SAKKOED (detto “POO”) 24 anni. Ex atleta del PED RUNG RANG BOXING CAMP di Pattaya ha svolto la sua carriera agonistica quasi esclusivamente al Theprasith Boxing Stadium di Pattaya. Con più di 80 incontri all’attivo e più volte (nelle varie categorie di peso e di età) arrivato ai primi posti nei rating dello stadio thailadese.Ancora ricordato come dotato di ottima e pregevole tecnica a tutte le distanze e specialità, dalla boxe al clinch, dai calci e ginocchiate, agli spostamenti e gomitate, vario e completo nelle strategie e nelle tattiche, prediligeva le tecniche di incontro e di rimessa. Ha dovuto sospendere precocemente l’attività per infortunio… diplomatosi in seguito come istruttore di Muay Thai al “BOARD OF BOXING SPORT” Tailandese, svolge ora da circa due anni, questa attività presso il Pedh Rung Rang Boxing Camp di Pattaya, dove è il più giovane preparatore del Boxing Camp. Personalmente conosciuto al Boxing Camp di Pattaya durante tutte le mie frequenti visite, convinto, contrattatomi col promoter e consigliatomi personalmente da Cristian, si è rivelato la persona giusta per i nostri bisogni che erano:
I risultati a livello di “Team” non si sono certo fatti attendere… un vero e proprio balzo in avanti ed in alto, ma anche con gli stages se l’è cavata egregiamente, dimostrando un ottimo spirito di squadra e soprattutto sentendo anche come suoi, i vari successi riportati nel tour organizzatogli in giro nel nostro Paese. Il Primo appuntamento è stato il più impegnativo: lo stage annuale di aggiornamento della FIKEDA a Sportilia. Quasi 300 persone (insegnanti, atleti ed amatori) provenienti da qualsiasi disciplina da gestire e “far lavorare” per quattro giorni, con due allenamenti quotidiani di due ore. Far conoscere la Muay Thai ai molti, indirizzare giustamente i tanti neofiti, specializzare, correggere, aggiornare e allenare i pochi agonisti presenti. Lavoro ed impresa quantomai difficile ed azzardata come primo appuntamento, ma direi svolta in maniera egregia, se consideriamo che gli stages seguenti sono scaturiti da questo bellissimo ed importante palcoscenico nazionale. L’amico e appassionato Marco Magliano ha organizzato con cura il secondo stage, presso la sua palestra di Fidenza, che ha visto la partecipazione da altre regioni, di curiosi e appassionati, ma anche di chi già lo aveva potuto “testare” a Sportilia. Una quarantina le persone intervenute a conoscere e ritrovare il maestro Poo. In questa palestra non si pratica Muay Thai, ma solo discipline a contatto leggero… è stato quindi uno stage improntato sul “mostrare l’arte” e sulla spiegazione tecnica dei motivi ed esigenze, che portano ad eseguire quelle determinate combinazioni, con quella determinata sequenza e con quella specifica metodologia. Naturalmente con il lavoro concreto poi, lo si è potuto altresì dimostrare e far “testare” a tutti i presenti. Lavoro tecnico quindi, ma non scisso dalla propria cultura e tradizioni, le quali hanno fatto da chiave di lettura per le tante domande poste sugli, per noi incomprensibili, strani e apparentemente inutili rituali che gli osserviamo compiere ogni volta. Parte culturale questa, che ha affascinato un amico quasi trentennale ritrovato a Fidenza: Sauro Baldiotti; che ha voluto ed organizzato uno stage nella sua palestra di La Spezia, per i suoi “ragazzi”. Conosco Sauro fin dai tempi del Karate (con il quale ho iniziato la mia avventura) e nella sua palestra ho ritrovato vecchie conoscenze che mi hanno fatto rivivere antiche emozioni passate. Sauro non ha mai smesso di insegnare karate e molti suoi primi allievi e collaboratori sono ancora con lui. Questi contribuiscono con il loro bagaglio culturale di esperienze a fare di questa società una delle più autorevoli e aperte mentalmente, che possiamo trovare in giro per l’Italia. Naturalmente Sauro è stato tra i primi ad aprire anche alla Kick Boxing, di cui ha un corso nella propria palestra… ed il gruppo (una trentina di persone) appariva così più variegato ed eterogeneo che mai. La lezione è divenuta così quantomai interessante con passaggi e richiami alle differenze ed analogie con queste altre discipline, nelle quali si sono potuti ritrovare o immettere, i nuovi automatismi strategici della Muay Thai. Ottima, costruttiva e stimolante la discussione scaturita dalla lezione di Poo, che ha fatto innalzare di “Livello” la qualità dell’esperienza fatta! Non sorprende così la decisione di Sauro ad attivarsi affinché pian piano si riesca forse,ad avere un corso di Muay Thai anche al FUNAKOSHI di La Spezia. Francamente è la più grande soddisfazione che potevo augurarmi di ottenere! Abbiamo potuto far conoscere anche il bellissimo sud del nostro paese al piccolo Thai e precisamente la Puglia, con uno stage organizzatoci da Giuseppe D’alessio a Foggia. “Beppe” conosceva già Poo per essersi allenato l’anno passato al Pedh Rung Rang Boxing Camp durante le vacanze natalizie e dove ha potuto salutare l’anno nuovo in maniera “inusuale” combattendo a “mezzanotte” in uno dei tanti boxing bar di Pattaya. Più di una quarantina di allievi praticanti di kick boxing e Muay Thai si sono potuti sincerare della qualità ed esperienza del loro insegnante attraverso la “riprova” tecnica di un allenatore tailandese. Il nostro meridione ha molti atleti agonisti con buone potenzialità di successo ed ottima carica motivazionale, ma le costose e lunghe trasferte li tengono purtroppo lontani dagli appuntamenti importanti, che si svolgono quasi sempre al nord. Questo forse gli impedisce di crescere e dargli quella esperienza che potrebbe consentirgli di mettere a frutto le loro grandi potenzialità. Il giorno seguente eravamo a Bari nella palestra del “mitico” Jean Paul Pace che mi onora da anni della sua stimata e lusinghiera amicizia. Per chi non lo conosce diciamo soltanto che è stato campione del mondo di Karate con la nazionale francese negli anni 70 e che è stato uno dei primi con Dominique Valera ad importare il full contact in Europa. E proprio da lui ho avuto i primi rudimenti sulla kick boxing che tanto affascinarono i presenti ad uno stage nazionale dell’allora FIK di Ceracchini a Portorecanati. Molta acqua è passata sotto i ponti… e mai avrei immaginato di essere chiamato da lui per uno stage di Muay Thai, sebbene accompagnando un allenatore tailandese. Questo gruppo, composto da oltre una trentina di atleti praticanti Muay Thai, è stato quello con cui Poo ha potuto lavorare tecniche più approfondite e specializzate nel clinch. E’ stato molto costruttivo ed interessante, soprattutto per me, il poter esaminare e spiegare dal punto di vista bio-meccanico le tecniche mostrate e soprattutto per la presenza e l’aiuto di un personaggio carismatico e “navigato” come Jean Paul Pace. Un esperienza che non potrà che migliorare ulteriormente la stima reciproca… ma soprattutto la mia nei confronti di un personaggio tanto grande… quanto umile e di una modestia inusuale per noi… una persona “vera”! Vero e grande Maestro… ma soprattutto … di Vita! L’ultimo appuntamento è stato alla mitica “Rambow Team” di Bologna di Gianmarco Osti (web master di MEGATHAI) Questo stage, sponsorizzato ed offerto gratuitamente da MEGATHAI ma, organizzato in una data infelice (sabato 30 maggio) ha visto una partecipazione inferiore alle aspettative a causa di un ingorgo pazzesco sulle autostrade bolognesi a causa della partenza di molti italiani per il lungo ponte che si offriva ai vacanzieri del fine settimana. Il giorno seguente era domenica ed il lunedì 2 giugno, festa nazionale per la ricorrenza della repubblica italiana. Ma l’inconveniente non sembra essere dispiaciuto ai bolognesi presenti, che hanno potuto così usufruire, oltre alla lezione tecnica, di qualche “giro” individuale ai pao con Poo. Tutti i partecipanti hanno così potuto fare la breve esperienza di allenarsi nell’identico modo con cui si allenano in Tailandia tutti coloro che vi si recano per questo. Il modo e le metodologie di lavoro ai pao sono diverse da quelle a cui siamo abituati noi e non c’è niente di meglio che provare per rendersene conto ed iniziare a capire la loro “didattica” nella preparazione sportiva. La “braciolata” a casa del famoso web master poi (dove erano invitati tutti i partecipanti) ha contribuito ad approfondire simpaticamente la conoscenza di questo piccolo thai, suoi usi e costumi, con gli atleti della Rambow Team.
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