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Kickboxing

IN SICILIA TUTTI IN FIKB…!

DI: ROBERTO FRAGALE

L’entrata nella famiglia CONI della FIKB ha scatenato un po’ dovunque la corsa al rientro (in zona Cesarini) nella Federazione che è stata insignita del tanto sospirato riconoscimento ed associata nella sua prima fase di ingresso alla FPI. Ma naturalmente dobbiamo comprendere anche che,  ognuno che entra adesso, vorrebbe e pretenderebbe di rientrare con lo stesso status, ruoli e compiti, che assolveva nell’organizzazione di provenienza. Ecco quindi che sorgono i primi problemi per le riunificazioni, nel confronto dei valori atletici e livelli tecnici delle varie sigle di appartenenza degli atleti, insegnanti tecnici e società, che chiedono il passaggio e riconoscimento di status. Molte polemiche ed accuse erano sorte in passato, indirizzate alla FIKB (ex fikeda) perché, si diceva che, manteneva nei circuiti dilettantistici dei veri  o presunti atleti professionisti. Diverse  le accuse alle altre federazioni, che erano state mosse invece, dicendo che dichiaravano e inserivano atleti nei circuiti professionistici, con troppa leggerezza e facilità. Ora, se ognuno è libero giustamente di fare ciò che ritiene più opportuno, bisogna comunque sforzarsi di dare a Cesare quel che è di Cesare:

  • Onore alle organizzazioni che con diversi atleti e riunioni professionistiche contribuiscono a promuovere la kick boxing in tutto il Paese e che distribuendo titoli professionistici di varie sigle a pur validi e tecnici atleti italiani, facilitano certamente il sorgere di varie realtà sportive locali, abbastanza funzionanti e che ben invitano ed incoraggiano i giovani con (simile enfasi) alla pratica di questo bellissimo sport…

  • Ma non possiamo certo disdegnare il lavoro serio e costante di chi invece, prima di far passare un atleta al professionismo, pretende da lui una congrua esperienza nel dilettantismo, anche e persino con molte decine di incontri in tornei nazionali e finanche  internazionali e poi, per permettergli di combattere maggiormente e più spesso, alterna gradatamente le prime uscite del professionismo alla continuazione dei soli grossi tornei nazionali e internazionali dilettantistici.

 

Credo abbiano ragione gli uni, che rivendicano la divisione netta e marcata tra i professionisti ed i dilettanti… così come credo abbia ragione chi rivendica una scarsa attività professionistica nel Paese, insufficiente a garantire perciò, una attività continuativa di appuntamenti sportivi. Ma nel nostro Paese si può parlare a tutti gli effetti di professionismo? Forse, noi tutti speriamo di poter cominciare tra poco a poterlo fare, ma al momento credo ci sia molta confusione in merito e per colpa forse, di chi non vuole o non arriva a capire quali sono le molteplici problematiche della complessa e articolata questione o forse… solo da chi ha interesse a mantenerla nella totale, nebulosa e caotica situazione? Nel caos si sa… ne deriva una certa immancabile “omogeneizzazione” dei meriti, colpe  o valori, di tutto il movimento sportivo da parte di chi non ha elementi validi per poter discriminare la qualità di ogni organizzazione…. Ma non vogliamo certo noi iniziare qua, una sterile polemica che non porterebbe alcun vantaggio alla causa comune di tutti gli appassionati. Sono “i fatti” quelli che contano… le polemiche lasciamole alimentare a chi non ha altro da fare se non trastullarsi con demagocici teoremi dietrologici. I fatti ci dicono che la Sicilia ultimamente è sorta a nuova vita sportiva e che, risorta dalle passate divisioni politiche dei tanti buoni team e realtà sportive  in essa contenuta, sembra ora avviarsi ad essere una delle regioni italiane più attiva e con il numero più alto di eventi sportivi di un certo rilievo organizzativisi. Negli ultimi due mesi, sono già tre le volte che in rapida successone si è potuto assistere ad incontri internazionali di un certo livello ed importanza. Onore e merito anche del Maestro Mauro Samperi, che attivo più che mai organizza ultimamente un evento dietro l’altro, ma anche e soprattutto del commissario regionale  Carmelo Strano; che ha saputo unificare gli sforzi di tutte le realtà kickboxistiche regionali per un migliore lavoro al suo interno ed al pari, se non superiore, a quello di tutte le altre regioni italiane.

 

 Questa volta erano le società siciliane aderenti ad enti di promozione MSP e che tutti gli anni organizzano con successo i mondiali  WUMA di tutte le discipline della kick boxing, che in odore forse di entrare nella grande famiglia FIKB, chiedevano di disputare i loro titoli mondiali WUMA e renderli valevoli per la sigla della WAKO pro. Niente da dire sulla valenza dei titoli WUMA, ma è ormai risaputo da tutti che su quelli WAKO… non c’è proprio quasi mai, assolutamente niente da recriminare.

   

Onore comunque all’intento, coraggio ed organizzazione, la quale ha fatto sì che il progetto prendesse avvio nel migliore dei modi. Si richiedeva la disputa del titolo europeo per il palermitano CIMINATA SALVATORE (campione WUMA) e del titolo mondiale per il suo concittadino LOJACONO ANGELO (campione mondiale WUMA in carica da svariate stagioni) Per rendere la serata più avvincente e presentare (ad alti livelli) anche la disciplina trainante del settore, si era concordato di far disputare due titoli WAKO pro. di Semi Contact tra due atleti della FIVE FORCE TEAM di Palermo (società FIKB da sempre): Lucchese Andrea e Di Leo Gregorio (già campioni dilettanti in svariate edizioni europee e mondiali della WAKO) e due legittimi sfidanti, uno inglese ed uno svizzero di eguale caratura, che avevano per questo l’opportunità di giocarsi i titoli in palio. Una organizzazione richiedente uno sforzo piuttosto dispendioso quindi, visto che a questi atleti stranieri e relativi coachs si sono dovuti aggiungere gli atleti stranieri (finlandese e serbo) per il full contact, relativi coachs e giudici rappresentanti nazionali, come il puntigliosissimo regolamento WAKO prevede. Ottima e degna di nota (come sempre) l’attenta e perfetta ospitalità siciliana che immancabilmente ed oltre il dovuto, si prodiga per rendere il soggiorno degli ospiti estremamente gradevole e con puntuali risvolti turistici e culturali non indifferenti. Infelice la data scelta (domenica 22 maggio) perché il calendario calcistico prevedeva che il Palermo giocasse in casa il “derby” con il Messina. Tuttavia un numero considerevole di appassionati era accorso al palazzetto di Bagheria per acclamare e sostenere i propri beniamini in una prova così importante e difficile.

Una bellissima dimostrazione di Capoeira, offerta da un nutrito gruppo di praticanti, ha fatto da degna apertura alla serata kickboxistica che ha preso l’avvio con i due titoli europei WAKOpro. di Semi Contact. Presenti autorità comunali con l’assessore allo sport, del presidente provinciale del CONI , di tutta la dirigenza WUMA, della MSP e del direttivo siciliano FIKB.

 

TITOLI EUROPEI WAKO pro. DI SEMI CONTACT

E’ questa una questione sulla quale altre accuse sono state fatte in passato alla FIKB (ex fikeda) Evidentemente da più parti si ritiene che nel Semi Contact non si possa parlare di professionismo… Forse solo gli atleti del contatto pieno dovrebbero “operare” questa divisione?  Sicuramente si… se si ritiene che il Semi Contact sia praticato da svariate persone per il solo motivo di temere il contatto pieno, pur potendo comunque “millantare” con enfasi di praticare la kick boxing e credendo di lasciare “supporre” erroneamente agli sprovveduti interlocutori, di praticare il contatto pieno sul ring… Ma vi assicuro che non è questo il caso! In questi circuiti, il livello tecnico degli atleti ha raggiunto una dimensione talmente specifica che non ha niente da invidiare o a che spartire, con quello delle altre discipline ed i  loro campioni sono talmente specifici nella preparazione tecnica e atleticamente superspecializzati nella velocità, scatto ed esplosività, da giocarsi titoli importantissimi sul filo del centesimo di secondo nelle rispettive tecniche… rendendo per questo sempre più difficile ed arduo il compito persino ai più preparati dei migliori ufficiali di gara! Inoltre gli atleti a questi livelli hanno una flessibilità articolare ed elasticità muscolare, che gli consente di compiere delle vere e proprie acrobazie funamboliche durante il confronto, da farlo risultare notevolmente piacevole e spettacolare al crescente pubblico estimatore. Dobbiamo considerare ancora che queste prove professionistiche si svolgono sulla durata di 5 round che, condotti a velocità e ritmi altissimi, richiedono una notevole resistenza e qualità condizionali non indifferenti per poterle sostenere. Ecco qual è la differenza sostanziale tra gli incontri dilettantistici e quelli professionistici di Semi Contact. Se poi, alcuni affermati campioni internazionali della specialità nei grandi tornei dilettantistici WAKO, disputano e si contendono (designati dalla federazione) il titolo professionistico con un incontro “secco” sulla distanza di 5 round… (per meglio definirne il migliore) non vedo proprio quale e dove sia il problema. Inoltre i risultati e titoli sono continuamente aggiornati nel ranking con la classifica degli eventuali pretendenti fino al n°10 e disponibili per chiunque di questi voglia sfidare il campione detentore in ognuno di essi. Nel caso invece il titolo sia vacante (come in questi due casi) possono inoltrare regolare domanda alla Federazione e ottenuto il nullaosta, rispettando le varie procedure e vincoli organizzativi per quanto concerne gli ufficiali di gara ed altro, danno luogo ufficialmente al confronto per il titolo.

 

 

TITOLO EUROPEO SEMI CONTACT classe MASCHILE categoria   -74 kg .

LUCCHESE ANDREA ( Italy ) v/s JAMIE WOOD ( England )

L’incontro  parte  subito a favore dell’italiano che nei primi round accumula un notevole vantaggio di punti anche con tecniche spettacolari e rischiose, ma che ben lo ripagano per la loro impeccabile esecuzione e puntuale “tocco” del bersaglio predestinato.

   

Ma è nella seconda parte del confronto che le cose si fanno sempre più difficili per lui, che deve contrastare un avversario con un fondo atletico evidentemente superiore e che è decisissimo a rimontare il vantaggio fino allora perso. E’ proprio in questa fase che l’inglese mostra tutta la sua abilità tecnica e tattica specifica. Tuttavia una condotta prudente della gara, consente all’atleta di casa di mantenere il distacco ad un livello di sicurezza e contenere l’enorme voglia di rivalsa inglese. Il suono dell’ultima campanella lo trova infatti ancora in vantaggio di ben 9 punti!

LUCCHESE ANDREA punti 22 (campione europeo)

JAMIE WOOD punti 13

 

TITOLO EUROPEO SEMI CONTACT classe MASCHILE categoria -69 kg .

DI LEO GREGORIO (Italy) v/s. BOUJOUBAR CHRISTIAN (Swiss)

L’italiano, conosciuto con il soprannome di “grillo” (per le evidenti qualità di scatto) e vincitore dell’ultimo campionato mondiale di Parigi, era nettamente il favorito del confronto. Ma l’incontro non è andato proprio come si sospettava. Lo svizzero ha infatti inaspettatamente sfoderato doti non comuni ed ha spiazzato l’atleta di casa che in più occasioni e specialmente nei primi round, ha faticato non poco a mantenere il punteggio in condizioni di parità e andando in qualche occasione persino “sotto” di un punto! L’atleta svizzero è risultato non tanto, abile nel giungere a segno… ma abilissimo con spostamenti repentini che evitavano al siciliano di marcare nettamente la propria

   

tecnica. Ma è nella “durata” della prestazione che si è vista la differenza tra i due e proprio con l’approssimarsi finale del confronto, “grillo” riusciva progressivamente ad aumentare il vantaggio fino a concludere la prova con 5 punti di distacco, che hanno fatto la reale differenza tra i due.

  

DI LEO GREGORIO punti 13 (campione europeo)

BOUJOUBAR CHRISTIAN punti 8

 

TITOLO EUROPEO WAKO pro. FULL CONTACT

CATEGORIA: middle weight (da 71,9 a -75 KG .)

 

 L’ultimo campione europeo in carica indicato dal ranking WAKO, era il finlandese PASI RANTALA, che lo aveva lasciato vacante e la cosa era dunque fattibile  per il palermitano CIMINATA SALVATORE. Presentatosi come campione mondiale WUMA, aveva tutte le carte in regola perché (in mancanza di altre richieste) potesse disputare questo titolo. Si era scelto per lui un avversario abbastanza abbordabile: il finlandese MARKUS HAKULINEN indicato nello stesso ranking al penultimo posto tra i migliori 10.

    

Ma già alle operazioni di peso, si era notata la non perfetta forma fisica dell’atleta di casa che forse, con qualche chilo di troppo in vita, regalava un eccessivo allungo al tiratissimo longilineo avversario finlandese. Sicuramente la morfologia del siciliano non era certo quella di un longilineo… ma ritengo forse, sarebbe stato più prudente e si potesse facilmente scendere nella categoria di peso inferiore. Maggiormente “muscolato” sarebbe stato sicuramente un buono e potente boxer. Ma subito dopo aver espletato gli inni di rito e partito il primo round, questo si è fatto invece soprattutto notare per le belle tecniche di calcio, anche girati! La sua boxe non è niente male, ma spreca forse un po’ troppe energie con tutti quei calci alti ed in rotazione. Molto più in linea il finlandese e con tecniche semplici ma molto efficaci ed economiche. Inoltre nel primo round sono entrambi troppo freschi per cadere ognuno nelle trappole dell’altro ed i pericolosi calci dell’atleta di casa non sono un problema. Primo round di studio e pressoché pari.

In avvio del secondo round Salvatore tenta la stessa strategia con gli spettacolari calci, ma trova stavolta un maggiormente determinato finlandese a ribattere con veloci diretti di pugno. Il confronto si fa sempre più ravvicinato e sale di intensità. Inoltre il “nordico” inizia ad unire alle sue tecniche pugilistiche dei potenti middle kick che scuotono Ciminata. Lo scontro è sempre più ravvicinato e Salvatore è costretto a farsi molto sotto a causa  dell’allungo inferiore. Una testata “fortuita” colpisce il finnico, che continua malgrado tutto ad aumentare l’andatura. Questo porta sicuramente meno colpi, ma estremamente più precisi ed incisivi. Termina così un secondo round a favore dell’atleta ospite. Nel terzo tempo di combattimento, questo si fa ancora più determinato e mentre Ciminata abbandona del tutto le sue tecniche di hi-kick, Markus aumenta ancora di più la potenza e precisione dei suoi pugni.

   

Chiuso all’angolo, l’italiano viene colpito da un montante al fegato ed accusa, pronta la replica avversaria ed interviene l’arbitro per il conteggio… durante il quale Salvatore accusa dolore al polso destro e non accenna a voler riprendere prima dell’otto. Si chiama il dottore e si proclama la vittoria di Markus Hakulinen come campione europeo WAKOpro. della categoria -75kg.

 

 

 

TITOLO MONDIALE WAKO pro. FULL CONTACT

CATEGORIA: super heavy weight  (+ 94,2 KG .)

Archiviato velocemente l’europeo e riposte le velleità del pur bravo Salvatore Ciminata  in una prossima futura possibilità che certamente gli potranno e vorranno concedere… passiamo subito all’ultimo e più importante incontro della serata palermitana: il titolo mondiale WAKOpro. dell’atleta di casa: LOJACONO ANGELO.

   

Questo si presentava come pluri campione mondiale WUMA ed aveva difeso precedentemente già con successo questo suo titolo. Adesso si trattava di combattere per conquistare quello della WAKO. Attualmente questo era indicato nel ranking come vacante e si doveva scegliere un avversario per la disputa. Aveva risposto alla chiamata la WAKO Serbia , con il proprio atleta: DUSKO BASRAK. La categoria (+ 94 kg .) non prevedeva la formalità del peso ed i due si sono visti e confrontati fisicamente solo al momento di salire sul ring. Ma anche qua c’era una notevole differenza tra i due… Angelo Lojacono era sì, più di 94 kg… ma forse solo di qualche chilo, mentre il serbo Basrak era un vero gigante! La forma fisica dell’atleta di casa era buona, ma il serbo lo superava in altezza, muscolatura e di almeno 20 kg. di peso! Ancora una volta la strategia di base era deficitaria nel team dei pretendenti casalinghi. Bastava forse farlo scendere di un paio di kg. e lo si poteva far combattere con un atleta di pari peso, dove sicuramente le sue possibilità sarebbero state ben superiori. Ma ormai era troppo tardi e ciononostante, Angelo appariva molto concentrato e determinato.

  

Terminati i rituali degli inni nazionali si dà avvio al confronto. Nonostante la mole, anche il serbo si muove molto bene con i calci, ma l’italiano gli è sicuramente superiore per velocità e flessibilità. Anche la boxe di entrambi è di pregevole fattura, ma in quanto a potenza… non ci sono paragoni! Coraggiosissimo Angelo a farsi sempre sotto, ma trova sempre a riceverlo dei pugni spaventosamente efficaci. Inizia una possibile tattica del “mordi e fuggi” , cercando di sfruttare la maggiore mobilità, ma sono molte le volte che Basrak riesce a centrarlo con tecniche pugilistiche d’incontro. Sarebbe sicuramente stato un match difficilissimo per l’italiano, che riesce a finire il primo round limitando al minimo i danni.

   

 Ma nell’avvio di ripresa il serbo lo chiude continuamente, lo contra di pugno sui calci e lo costringe sempre più spesso al confronto nella distanza ravvicinata. Angelo cerca di essere più mobile possibile, ma (dopo aver preso un tremendo dx) proprio questa possibilità gli viene negata da una evidente “storta” alla caviglia, presa subito dopo il violento scontro. Il dolore lo costringe a terra e alla conseguente, inevitabile  resa all’avversario. Viene quindi proclamato campione mondiale WAKOpro. della categoria +94 kg. il serbo DUSKO BASRAK! Qualcuno vuole incontrarlo?


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