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La preparazione al match di Giorgio

LA PREPARAZIONE AL MATCH

L’importante fase della preparazione spirituale effettuata dai tailandesi prima dell’incontro. Vissuta in prima persona al “Pedh Rung Rang Boxing Camp” di Pattaya da un nostro connazionale e raccontataci in prima persona.

Di: Giorgio Carico

La mattina del “fatidico” giorno ho dormito il più possibile (per quanto ho potuto) cercando di rispettare le 11-12 ore di sonno consigliatemi da NU (il caposcuola del Pedh Rung Rang Boxing Camp).

Alle 14.00 avevo appuntamento con Nu per recarci in un “Watt” (monastero buddista) dal monaco di fiducia della sua famiglia, affinchè questo intercedesse con Budda presentandogli la mia richiesta di “fortuna” per il match e  purificare da “entità” negative, tutto ciò che utilizzerò nell’incontro.

Il primo impatto con la figura del monaco è stato forte ed emozionante. Inizialmente non credevo  molto in quello che stavamo facendo… ero solo affascinato e curioso di scoprire la parte mistica che si celava dietro ad ogni incontro reputato importante. Ma vedere Nu (sempre sorridente scherzoso) cambiare di colpo espressione e diventare molto serio e formale nel compiere anche i gesti più semplici, come quelli di un importante e delicato rituale sacro, mi ha trasmesso una “strana” sensazione empatica di misticismo ed eterea spiritualità. Improvvisamente mi accorsi che avevo timore  di sbagliare qualcosa e poter così vanificare tutto il lavoro del monaco. Inoltre anche il timore di poter apparire irrispettoso e superficiale (pur involontariamente) in un ambiente per loro così carico di spiritualità, ha fatto sì che mi sorprendessi a vivere  tutta la cerimonia con molta partecipazione interiore.

il massaggioTornati al Boxing Camp, ho giusto il tempo per mangiare qualcosa di veloce, cambiarmi e “scendere sul ring” (il mio alloggio era proprio sopra il ring) dove mi aspettano per il massaggio, operazione indispensabile per rilassarsi prima del mach e soprattutto utile a smaltire le ultime scorie di tossine accumulate nei  giorni di preparazione con carichi allenanti per me inusuali ed insospettati.(leggi pure “massacranti”!)

Mi viene ordinato di sdraiarmi sul piano del ring e due atleti  del Camp mi cospargono con strani unguenti dal forte odore di canfora e incenso. Mi massaggiano accuratamente con impegno,  iniziando per questo a sudare abbondantemente. Ciò mi conferma ancora una volta  come queste persone siano umili, comprensive  e disponibili. Ragazzi con un passato ed un presente invidiabile nella Muay Thai (anche per tanti  sedicenti “grandi campioni” nostrani) che si prendono cura di me; uno dei tanti “farang” a poche ore dal suo primo match “con i gomiti” (emozionantissimo) mentre loro con decine e alcuni con un centinaio di incontri alle spalle, potrebbero non prendere il mio caso seriamente… invece no, hanno capito l’importanza che ha per me quell’incontro e con la stessa serietà con cui mi hanno preparato durante gli allenamenti, adesso mi “accudiscono” come uno dei tanti campioni che bazzicano al Camp! Mi fanno sentire importante…

Finito il massaggio mi ordinano  qualche round di “vuoto” e solo quando Nu mi vede sudare abbondantemente mi concede di salire in camera… per altre due ore di sonno e relax, dice lui...

Quando scendo nuovamente (inutile dire che non sono riuscito a dormire)  gli altri hanno finito il loro allenamento ed ora sento che siamo veramente vicini! Mi fanno mangiare un po’ di riso e Nu mi chiama per fare gli ultimi controlli; vuole essere sicuro che io abbia preparato tutto l’occorrente: i pantaloncini sia per l’angolo blu che per il rosso (perché in Thailandia è fondamentale il rispetto dei colori dell’angolo) che abbia le protezioni personali: conchiglia e paradenti, il Mongkoon ed i “Prajieat per le braccia.

Arriviamo al Theprasith Stadium, i ragazzi del Camp mi vengono incontro a salutare e darmi forza, qualcuno mi passa il programma della serata dove c’è anche il mio nome…”JOJO” (ITALY) e questo diventerà anche il mio nick-name thai….che onore!

Nello spogliatoio Nu inizia a bendarmi le mani ( un susseguirsi di gesti ripetuti con una tale sicurezza e maestria da affascinare chiunque) alla fine mi ritrovo con una specie di “gessatura” che sotto i guanti da 6 once che di li a poco  avrei indossato, avrebbe fatto dei miei pugni un’arma letale quanto le tanto  “temute” gomitate!

A questo punto fa la sua apparizione un altro personaggio importante di tutta la vicenda: un vecchio signore (mi dice Cristian, un ex monaco e persona di fiducia di Nu) per i tipici rituali fatti ai combattenti negli ultimi istanti prima dell’incontro. Insiste perché metta in bocca qualcosa che assomiglia a piccoli sassi, chiedo spiegazioni ma mi dicono di “buttare giù” e non fare domande…. Vi confesso che in quella situazione avrei mandato giù anche degli spilli, se ordinatomi…

Sono sul lettino vestito per l’incontro che mi cospargono di “olio thai” misto a vasellina; l’adrenalina sta salendo, sono unto, caldo, ho la vestaglia con il nome del “Pedh Rung Rang Boxing Camp” sulle spalle e il vecchio signore bisbiglia continuamente non so che cosa a Budda passando le mani su i miei guanti, sul mio capo….anch’io mi faccio serio, mi concentro, il vecchio signore mette una ghirlanda di fiori attorno al mio collo ed infine il Mongkoon… Sono pronto… mi sembra di sognare; sono in Thailandia e sto per combattere al “Theprasith Boxing Stadium” di Pattaya ,  luogo  dove  pochi altri italiani hanno combattuto…  che emozione!

Il mio “Team” ha finito il proprio lavoro…. ora tocca a me e c’è un solo modo per ringraziarli della fiducia…  riuscire ad essere “umile” come loro… ma io “Sono pronto”.

GRAZIE RAGAZZI.!!!

Giorgio “JoJo”  Carico


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