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Coppa del Mondo

Coppa del Mondo a Piacenza

9a edizione- un successo preannunciato

INCREDIBILE GIORGIO

Parliamo ovviamente  di Perreca, che a 41 anni, ha voluto dare l’addio alle quattro corde a suo modo : con un rientro inatteso. E che spettacolo!

Di: Ennio Falsoni

Chi soltanto avesse messo il naso all’interno del palazzetto dello sport di Piacenza anche una sola volta nel corso di una delle nove edizioni della Coppa del Mondo, avrebbe   avuto  più o meno lo stesso colpo d’occhio: un ring centrale, quattro tatami ai lati, l’angusta struttura piena come una bomboniera, un caldo-umido opprimente, un gran vociare, gente che incita, gente che si sgola, gente che partecipa allo spettacolo a suo modo : facendosi sentire. 

Sui tatami e sul ring, atleti che si battono con quanta forza hanno in corpo, determinati, irruenti, velocissimi. Alcuni con tecniche sopraffine, altri un po’ più grossolane. Si scambiano un sacco di colpi, ma alla fine, tutti che si abbracciano da veri sportivi, che si vinca o che si perda. . Arbitri e atleti che si alternano   a ritmo impressionante  . E  la cosa va avanti per 10 ore al giorno e senza stop. Insomma, un grande circo a più piste, stressante alla fine per tutti, ma assolutamente gratificante per l’impegno che ciascuno profonde nell’avvenimento, per la gentilezza di tutto lo staff di Gianfranco Rizzi che veramente si fa in quattro per tenere in ordine, per pulire, per stabilire ordine. Un successo che dura ormai da tanti anni e che è sempre rinnovato dalla qualificata e nutrita schiera di atleti provenienti da ogni parte del mondo, dal Venezuela come dalla Russia, dal Canada come dalla Giordania. Ben 25 i paesi   presenti che solo poco più di  10 anni fa erano quelli che avevamo a un campionato del mondo, non a una coppa. E che qualità di partecipanti.

Dopo tre giorni di “full immersion” in questo ambiente, tra i vari ricordi, ce n’è uno che resterà indelebile nella mia mente. E’ quello di Giorgio Perreca che dopo avermi abbracciato, mi dice : “Ho allenato 10 ragazzi per questa gara e a forza di fare riprese con tutti ho deciso di iscrivermi anch’io a questa coppa”...

Potete immaginarvi la mia perplessità! Ma che fa questo pazzo: a 41 anni, dopo 7 che non combatte, lui, già campione del mondo Wako, campione del mondo Wako-Pro, dopo una carriera lunga e ricca di soddisfazioni, che torna a battersi per una coppa e una medaglia?  Era roba da non credere!

E invece era vera.

A chi lo dicevo, ricevevo: “Ma dai, non mi dire!”, e così via.

Insomma Giorgio Perreca, che ha ancora un fisico asciutto e una faccia da ragazzino , inaspettatamente ce lo ritroviamo sul ring di Piacenza insieme ai giovani rampanti del full contact.

Era come –e scusate il paragone -, se Jack Nicklaus nel golf dicesse di voler ancora competere con Tiger Woods. Mi pareva una cosa improponibile. Ma Giorgio ci ha quasi smentito tutti.  

Al limite dei 67 chili, 10 erano gli atleti iscritti e visto il suo passato, gli abbiamo risparmiato un turno dove, nella sua parte di tabellone, il giordano Anade Abuarmass aveva battuto ai punti il norvegese Terje Gunge. Contro il giordano Giorgio, in un accattivante pantalone dorato e guantoni in tinta, è apparso un po’ contratto per quasi due riprese durante le quali aveva lasciato l’iniziativa all’avversario che si era fatto baldanzoso. Ma proprio sul finire della seconda, ecco che Giorgio parte con una delle sue proverbiali   combinazioni di pugno e centra con un poderoso destro Anade che crolla al tappeto. L’arbitro centrale  comincia il conteggio e il giordano è in  piedi, ma è barcollante   e l’arbitro centrale non lo fa continuare. Si scatenano un po’ i giordani, che non accettavano la decisione, ma poi si calmano. E Giorgio passa alle semifinali.

Dopo circa tre ore, incontrava il tedesco Victor Hoffman, allievo di Fedinand Mack, altro mito del full contact Wako. Giorgio è apparso a tratti quello dei tempi migliori: buon colpo d’occhio, movenze feline sul ring, belle tecniche di calcio, pugno che si sempre rispettare: insomma, un bel vedere, come se il tempo si fosse fermato . Invece era proprio lui, il vecchio Giorgio Perreca che dava ancora spettacolo. I giudici lo hanno visto vincente e il nostro Perreca va in finale, incontro che si sarebbe disputato l’indomani. Come da regolamento internazionale, 2 al massimo gli incontri che gli atleti degli sport da ring possono sostenere.  

L’indomani gli sforzi compiuti si sentono.E’ chiaro che combattere a certi livelli, impegnarsi anima e corpo in match veri, lascia tossine in ogni fibra muscolare. Probabilmente   pure le sue articolazioni ne hanno risentito. Dulcis in fundo, Giorgio avrebbe   incontrato   nientemeno   che il vincitore della medaglia d’oro dei Mondiali di Parigi 2003, il finlandese Jere Reikikainen, un vero fuoriclasse, un talento giovane, altissimo ( 185 centimetri ) e bravissimo sia di calcio che di pugno.

Uno scoglio durissimo per Giorgio che a quel punto avrebbe potuto dirsi soddisfatto di come erano andate le cose e lasciar perdere. Ma non si abbandona il gioco  una volta che lo si è cominciato, costi quel che costi. E qui   apprezzo la sportività di Giorgio ancora di più, perché immaginavo che sarebbe andato come poi è andata. Giorgio non si è sottratto alla battaglia, non si è sottratto alla sconfitta, perché è giusto dare l’esempio: vincere o perdere  sono le facce della stessa medaglia, della stessa realtà. Ma tutto sta nel modo in cui si vince o si perde. Questa la grande lezione. E Giorgio, ancora nei suoi fruscianti pantaloni, ancora bello e plastico, ha cercato con tutte le sue forze di battere quel suo figlio che gli stava di fronte. Ma era troppo giovane e troppo forte: e ha perso, come forse è giusto che sia.

Chapeau dunque a questo vecchio atleta dal cuore giovane  che con grande modestia, senza dire niente a nessuno, come l’ultimo degli atleti si è iscritto a un torneo per vedere se c’era ancora, per provarsi, per dimostrare la sua validità. E lo ha fatto nel modo più sportivo che si potesse immaginare: rientrando tra le quattro corde per dire addio per sempre a un’attività agonistica che di lui serberà sempre il ricordo. Incredibile Giorgio , resterai per sempre nella nostra anima.

PER TUTI I RISULTATI E CLASSIFICHE DELLA COPPA DEL MONDO, RIMANDIAMO IL LETTORE AL SITO FEDERALE www.wako-fikeda.it  DOVE POTRANNO TROVARE SOTTO LA VOCE “RISULTATI” LA CLASSIFICA DEI PARTECIPANTI IN TUTTE LE DISCIPLINE OSPITATE.


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