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SEGUIAMO, ASSIEME A LUCA MAYNARDI (CHE CI PROCURA UN GENTILE INVITO DA PARTE DEL BOSS) I RAGAZZINI DEL SEREEPHAP BOXING CAMP DI CHIANG MAI, IN UNA LORO DIFFICILE ED IMPEGNATIVA TRASFERTA SPORTIVA NELL’INTERNO MONTUOSO DEL NORD THAILANDIA.Di: Roberto FragaleCome da accordi precedentemente presi, ci presentiamo al Sereephap Boxing Camp all’orario stabilito per la partenza… i ragazzini boxer sono eccitati ed è un gran correre per tutto il camp alla ricerca delle ultime cose mancanti. Sono tre i pugili che si batteranno quella sera, di cui uno per il titolo di campione del Nord Thailandia… Rattana dirige le operazioni e tutti i pugili scattano ai suoi ordini. Intanto comincia a piovere… stranamente in anticipo (solitamente non prima delle 19.00 e spesso ci puoi rimettere anche l’orologio). Luca mi dice che forse l’anticipo dello scroscio è provvidenziale e che spera per questo non piova nella serata… perché la manifestazione è prevista all’aperto! Intanto sembra che, avendolo sentito… qualcuno voglia esaudire la sua richiesta sottoforma di speranza e stia riversando sul terreno quanta più acqua è possibile. Gli ultimi ragazzi che arrivano al camp in bici e in scooter, sono letteralmente bagnati come pulcini… inzuppati dalla testa ai piedi, ma sorridenti e ironici per le loro evidenti “condizioni”. Ma sia il clima che l’acqua piovana sono caldi ed eccetto una strizzatina alle magliette e pantaloncini, nessuna altra cosa sembra preoccuparli più di tanto. Il luogo dove gli incontri sono previsti è “Lampang”… una cittadina a circa un centinaio di km a sud-est di Chang Mai. Per il trasporto della “truppa” Max ha prenotato due taxi cittadini e ci invitano pertanto a salire su uno di essi. In Thailandia i taxi cittadini sono costituiti da pick-up il cui cassone posteriore è stato coperto ed adibito al trasporto di molte persone, tramite due panche montate ai lati di questo. Intanto l’acquazzone non sembra mostrare segni di diminuzione e le strade cittadine sono divenute in breve tempo veri e propri fiumi limacciosi. Appena partiti con il taxi (come da copione) … i mini- atleti iniziano a dormire nelle più complicate e disparate posizioni… Esattamente quelle nelle quali si trovano! Seduti, appoggiati e incastrati l’un l’altro, con le teste riverse in avanti, indietro o di lato… evidentemente assecondando la curva del momento. Intanto con Luca e Max parliamo della cosa. Mi dicono che è un appuntamento importante e che ci saranno tutti i promoters e manager del Nord Thailandia. Saranno degli incontri molto “sentiti” e particolarmente duri. Max mi dice che al nord gli incontri sono molto più duri che in qualsiasi altra zona… non tecnici come al Lumpini chiarisce… ma assicura molto più “crudi” e che sarà oltremodo istruttivo per me. Dice che lui stesso, spesso si stupisce della capacità dei suoi pugili di assorbire i colpi e di reagire nei modi più impensati alle grandi difficoltà spesso incontrate. Ci confida che forse, crede le loro ossa essere maggiormente flessibili, rispetto a quelle degli occidentali… forse per l’alimentazione o chissà quale altro inspiegabile mistero genetico. Per il recupero dei pugili dopo i duri scontri, ci parla di rimedi tradizionali e misteriose “pozioni” ed intrugli erboristici che Rattana somministra ai propri “pulcini” dopo i matches più duri. Dopo averla bevuta, digiuno assoluto e subito dopo aver vomitato ed espulso tutte le “negatività” assorbite nel combattimento… un bel massaggio ed un sonno ristoratore… Quando ricominciano a mangiare, tornano a saltare come grilli e pronti per combattere dopo 15 giorni e forse anche prima! Lui stesso ci confessa di essere stato scettico in passato… ma questo ci dice veder accadere puntualmente e sotto i suoi occhi da diverso tempo! I bambini-pugili non sembrano interessarsi a noi e continuano a dormire. Certo che vederli addormentati ancora bagnati e accartocciati l’uno sull’altro come cuccioli, sono ben altre le sensazioni che suscitano… Intanto dopo una mezz’ora di viaggio, entriamo in un residence di villette ben curato, ha smesso di piovere ed il sole è tornato a splendere. Ma purtroppo non siamo certo arrivati… siamo a Saraghi ed è solo la prima fermata. Rattana deve raccogliere altre persone che seguiranno la nostra comitiva. Vengo a sapere che sono suoi operai appassionati di Muay Thai e che Rattana ha anche un’altra occupazione lavorativa, quella di imprenditrice edile e che la sua ditta stà costruendo numerose villette in quel residence. Mi informo curioso sui prezzi e scopro che sono ancora più a buon mercato che a Pattaya. Pensate che un miniappartamento di 37mq in condominio residenziale costa all’incirca 180.000 baht! (meno di 4.000 euro!) Ma oltretutto Max mi precisa che i prezzi in questo momento sono alti a causa del lievitare dei costi del cemento (per non so quale momentanea ragione) e che il prossimo anno costeranno certamente molto meno… Carichiamo i nuovi arrivi e ripartiamo. I bambini che intanto avevano riaperto gli occhi, ma che non erano scesi dal taxi riprendono a dormire (neanche avessero il telecomando)con l’avviarsi del motore!
Ancora due ore di viaggio ci separa da Lampang e adesso ci inoltriamo tra le colline e basse montagne del centro Thailandia. Passiamo per la città di LAMPUN e credo di essere arrivato… ma mi dicono che siamo forse solo a metà del viaggio. Continuiamo ad inerpicarci per strette stradine di montagna e passiamo tra molti piccoli villaggi tradizionali. Alcuni ragazzi (tra cui Luca) si mettono sull’apposita pedivellina posteriore (neanche fosse una terrazza panoramica) e completamente fuori dal taxi, si gustano la fresca aria montana. Abbiamo così l’opportunità di arricchire le nostre seppur fugaci conoscenze del territorio, attraverso l’osservazione minuziosa di brevi istanti e spaccati quotidiani nelle case e capanne dei villaggi situate lungo la stretta strada. Gli agglomerati maggiori che incontriamo sono Mae Tha e Hang Chat, prima di arrivare finalmente a Lampang. Qui si stà svolgendo una grande fiera del luogo, all’interno della quale si svolge la manifestazione sportiva che ci interessa. Non abbiamo occasione di visitare niente del posto perché proprio all’inizio della cittadina, la polizia (di cui noto un grande spiegamento di forze) ci scorta fino alla zona adibita per l’evento. Luca ci dice che qua siamo proprio immersi nell’interno sociale “rurale” tailandese e solitamente in questa fiera accade di tutto. Mi dice che spesso molti si ubriacano e ne nasce una baraonda indescrivibile, in mezzo alla quale alcuni credono opportuno regolare vecchi conti ancora aperti, anche a suon di “pistolettate”. Ma mi dice di non temere perché la zona dove siamo noi, è fuori dalla baraonda e ben protetta dal servizio di polizia. Mi dice che l’anno passato uno dei pugili di Max si è ferito durante un incontro ed è stato portato all’ospedale di Lampang per i punti di sutura. È proprio qui, che in mezzo a decine di feriti per colpi di arma da fuoco ricevuti, è venuto a sapere della inconsueta e “colorita” usanza locale. La zona in cui è montato il ring è in un grandissimo prato di fronte ad una scuola ministeriale e davanti alla locale caserma dei pompieri. Sia il ring che la parte delle sedie su due lati di questo, sono coperte da teloni in caso di pioggia, ma sembra che il sole splenda radioso, anche se con il tempo qua (più che in ogni altra parte) non si può mai azzardare previsioni corrette. Siamo in netto anticipo (due ore prima dell’inizio) ed ancora non sembra esserci nessuno, a parte i carrettini disposti intorno al prato che vendono spiedini, gelati e spuntini di ogni genere e tipo. Mi guardo un po’ intorno e noto che siamo situati su un altipiano e completamente circondati dalle montagne. I ragazzini boxer del Serephap boxing camp, sembrano essersi svegliati ed iniziano a scherzare tra loro, mentre i più grandi pensano alle “cose serie”… preso un tavolo e messo le stuoie per terra, iniziamo ad ordinare da bere e da mangiare… (sembra che i thai quando non hanno niente da fare… o dormono, o mangiano!) Sembra inoltre che sia usanza (obbligo morale o semplice cortesia) da parte degli esercenti dei baracchini, rifocillare gli attori primari dell’evento, perché uno dopo l’altro portano numerosi spiedini e leccornie varie per allietarci l’attesa. Luca dice che fanno questo anche perché hanno notato nella comitiva diversi farang e mostrano con questo la loro voglia di socialità e la loro ospitalità! Sono diversi infatti, quelli che sorridendo ci rivolgono la parola, nell’intento di avviare una discussione, ma parlano solo tailandese ed eccetto qualche veloce traduzione di Luca, è impossibile comunicare verbalmente in alcun modo. Intanto pian piano cominciano ad arrivare tutti… sia gli attori che gli spettatori ed in breve tutto il grande prato è gremito di persone che attendono con impazienza l’inizio degli incontri. Soprattutto per dare luogo alle proprie scommesse sui pronostici. Gli atleti si cambiano e preparano dove capita, tra le auto del parcheggio e sui cassoni dei pick-up, dove vengono massaggiati dai compagni di scuderia.
Prime
presentazioni e discorsi di apertura con doni e ringraziamenti per le autorità
presenti e si parte con l’immancabile inno nazionale tailandese. Poi è solo
la musica degli incontri, alternata da quella per
Ma soprattutto senza provocare le ire di coloro i quali avevano eventualmente scommesso su di lui! Il primo atleta del Serephap ha all’incirca dodici anni ed è uno dei più grandi del camp. Appare molto calmo nonostante l’età, forse per la quarantina di incontri già disputati, ma altrettanti ne ha il suo avversario e l’incontro appare in avvio a favore del nostro beniamino. È molto più in gamba nel lavoro alla distanza, i suoi hi-kicks sono velocissimi ed i suoi middle molto forti. Questi sono lanciati con potenza e determinazione e spesso si abbattono sul costato avversario. Anche la sua boxe è migliore e spesso centra in pieno mento il malcapitato di turno. Si sposta molto velocemente, prima, dopo e durante ogni tecnica avversaria, impossibile chiuderlo per l’avversario, che incassa continuando sorprendentemente a sorridere, le numerose bordate di calcio. Questo sembra sia veramente “inossidabile” e neanche per un solo attimo mostra un qualsiasi segno di cedimento. Ma purtroppo appare invece più forte e smaliziato in clinch… ed è proprio qua che una volta constatatolo, lo aspetta continuamente, cambiando così la propria strategia. Nel terzo round infatti, gli infila un paio di tremende ginocchiate dirette, che fanno temere il suo angolo… ma il ragazzino resiste inspiegabilmente e riesce terminare la ripresa. Ormai però ha perso molto fiato e sempre più stanco non riesce ad evitare il clinch con i veloci spostamenti prima mostrati. Ed è proprio nel clinch, che il divario si allunga progressivamente. Ma ogni volta che è alla distanza non perde occasione di lanciare i suoi fortissimi calci. L’avversario incassa e chiude in clinch, dal quale poi spara le sue ginocchiate. Non ci sono gomitate che tengano… testa incassata ed incurante dei colpi che gli arrivano sul capo, continua imperterrito a ginocchiare. Un incontro senza quasi schemi difensivi e tutto in attacco per entrambi… Ognuno tira colpi sull’altro che incassa sorridendo… quasi come a voler mostrare l’innefficacia del colpo. Chi dei due resisterà? Ma naturalmente entrambi! Un incontro molto acceso e graditissimo alla folla… ma un vero autentico massacro per i due ragazzini pugili.
Vince ai punti l’avversario… ma noto che entrambi sembrano lasciare il ring, apparentemente senza alcun acciacco… beata gioventù! Occasione sfumata per il "nostro atleta" di calcare il ring del Lumpini a Bangkok, ma è molto bravo, esperto e giovane, avrà sicuramente molte altre occasioni e proprio di questo sembra consolarlo tutto il suo team. Non senza prima però, averlo ammonito sulla tattica indicatagli dall’angolo e che non ha saputo mettere in pratica nell’incontro. Ci sono ancora sette incontri prima del combattimento dell’altro ragazzino e andiamo un po’ a curiosare in giro, soprattutto per riposarci anche un po’ dallo stress provocato dallo stare in mezzo a tutta quella folla urlante. Passiamo ai baracchini per gustare qualche delizia locale e notiamo che molti degli avventori sono già abbastanza brilli… C’è chi si aggira barcollando a zig-zag, chi si è abbandonato per terra sul prato e chi anche stà finendo di ultimare l’opera seduto ai tavoli. Sono questi, proprio quelli che nonostante tutto, forse credono veramente di aver instaurato una vera e propria discussione con noi. Andiamo avanti per un bel pezzo a parlare… noi in italiano e loro in tailandese. Non ha importanza cosa ci diciamo… empaticamente forse gli trasmettiamo la comunicazione e questo sembra sufficiente ad inorgoglirli e soddisfarli quel tanto che basta. Notiamo che non c’è neanche un cestino e il verde prato si è ormai trasformato in una discarica all’aperto tra buste e bottiglie di plastica, contenitori in polistirolo ecc. un vero porcile. Avendo ricevuta una impressione totalmente opposta dalla città di Chiang Mai, chiedo a JIT (la moglie di Luca) del perché di questa mancanza dei cestini e lei mi risponde che purtroppo qua, la tutela e salvaguardia dell’ambiente non rientra ancora nel comune pensiero collettivo e se anche ci fossero stati i cestini, nessuno li avrebbe usati. Alla fine della serata ci sarà una squadra di persone che pulirà tutto il prato.
Solo i più giovani con la frequentazione delle scuole vengono lentamente sensibilizzati, ma con evidenti e molte difficoltà per il cattivo esempio degli adulti continuamente mostrato, come appunto in quella occasione. Riprendiamo i nostri posti in tribuna finendo di mangiare le specialità del posto, in attesa di vedere il secondo ragazzino del Sereephap boxing camp all’opera. Questo è il penultimo incontro previsto sul ring e Max mi chiede di filmare per lui anche questo incontro. Anche questo, malgrado l’età (13 anni) e la minore esperienza del primo, non è certo un novellino (15 incontri) e sembra che se la cavi molto bene a tutte le distanze, eccetto un frequente middle kick sinistro, che spesso si abbatte come una bastonata, iniziando ad arrossare il suo costato. Il suo avversario è molto bravo con questa tecnica e la porta a tutte le distanze ed occasioni, in attacco, d’incontro e di rimessa… e sempre sullo stesso punto. L’incontro sembra essere sicuramente a vantaggio del nostro alfiere, ma quel calcio, troppo pericolosamente ricorrente, fa temere una eventuale e possibile quanto improvvisa, perdita di energia.
Dall’angolo, durante l’intervallo, Rattana e Max lo consigliano di continuare più a lungo gli attacchi ed iniziare a forzare i tempi. Finalmente nel terzo round, chiuso l’avversario all’angolo lo investe con una serie di ginocchiate al corpo e alla testa che ne richiedono il conteggio arbitrale. Nella ripresa dell’incontro rimane molto calmo, ma appena riesce a chiuderlo nello stesso angolo parte una ginocchiata che questa volta colpisce precisa la testa e lo spedisce al tappeto. Non ce ne sarebbe bisogno a mio modesto avviso, ma l’arbitro procede al conteggio fino allo scadere dei 10 secondi, prima di chiamare i secondi a riprendersi l’atleta e riportarselo all’angolo! Il ragazzino è proclamato vincitore, ma il suo non era un match valevole per il Lumpini ed il tutto finisce con gioia si, ma senza molta enfasi. Siamo tutti stanchissimi ed un lungo viaggio ci attende sul cassone del taxi. Uno dei due taxi è già partito con qualcuno sopra e stavolta siamo in 14 persone a doverci stipare sopra l’auto! Ma la scomodità è la minor cosa rispetto al timore che la corsa verso Chang Mai per le strette strade di montagna, ci incute… Oltretutto temendo che anche il nostro autista avesse potuto alzare un tantino il gomito durante la serata! Inutile dire che nonostante il freddo, tutti i bambini boxer dormono indisturbati ed accartocciati più che mai l’uno sull’altro. Arriviamo sani e salvi in nottata e ringraziamo per l’inusuale esperienza regalataci. Max mi prega di portargli il filmato del primo incontro per poterlo visionare assieme al ragazzo e fargli vedere registrati gli errori commessi. OK Max, ci vediamo domani pomeriggio però… credo che fino allora dormirò! |