FRANZ HALLER
“ la leggenda “… IN STAGE
DI: ROBERTO FRAGALE
Solitamente in questi casi, si inizia sempre con la
presentazione del “personaggio”; ma la cosa mi mette in seria difficolta’
per il fatto che credo tutti, ne conoscano le gesta… ma anche in sincera
agitazione per il fatto che ogni tanto si trovi ancora qualcuno che ti chiede
chi sia…
Credo non esista praticante e appassionato in Italia (degno
di definirsi sinceramente con questi aggettivi…) che non conosca almeno di
fama, il grande Franz Haller. Divenuto campione del mondo dilettanti WAKO di
full contact a Tampa (Florida) nel 1979, ha calcato da allora tutti i piu’
prestigiosi ring del pianeta, nei piu’ svariati circuiti e sigle , battendosi
contro tutti i piu’ forti atleti esistenti al mondo, che
“cronologicamente” il tempo gli ha posto e fatto trovare sulla strada che
con tanta determinazione aveva intrapreso. Si e’ cimentato con lusinghieri
successi in tutte le discipline da combattimento a pieno contatto: dal full
contact alla kick boxing, dalla japanese kick boxing alla savate, dalla boxe
francese alla thai boxing e muay thai… invitato a partecipare (con
diritto di merito) persino ai primi tornei nipponici del K-1.
In molte di queste discipline (ma sinceramente e senza tema
di smentita direi proprio in tutte) e’ stato ai vertici mondiali delle
classifiche professionistiche di ogni federazione ed ha cinto in vita con
“onore e merito”, le cinture mondiali professionistiche di tutte le sigle
piu’ prestigiose e in tutte le specialita’ sopra menzionate.
Un atleta con “UN CENTINAIO” di incontri insomma e per
descrivere il quale, si farebbe prima ad elencare quello che non e’ riuscito a
conquistare e contro chi non e’ riuscito a vincere… che il contrario! Con
questa prima presentazione spero da una parte: di essere riuscito a far
comprendere “il calibro” del personaggio di cui mi accingo a parlarvi… e
dall’altra: di convincere gli ultimi arrivati e magari promettenti campioncini
emergenti che non dovessero ancora conoscerlo, a fare ricerche adeguate per non
commettere possibili “gaffe” imperdonabili, che la direbbero lunga sulla
loro inadeguata conoscenza storica degli sport da loro praticati e di cui
asseriscono essere appassionati!
Ma perche’ uno stage possa dirsi di pieno successo… non
e’ sufficiente ingaggiare un grande campione… ed il successo del numero
partecipativo non dipende unicamente dal suo calibro e notorietà… occorre
anche e soprattutto un bravo organizzatore dello stesso…
L’individuo in questione è Marco
Magliano, di cui non si
puo’ certamente dire altrettanto circa l’esperienza e gli anni di attività,
ma i fatti mostrano che è uno dei personaggi emergenti diciamo così…
“degni di osservazione”! Da qualche anno infatti, mostra una spiccata
“propensione” all’organizzazione di eventi simili e facendo registrare
puntualmente, un lusinghiero insperato successo a tutti gli eventi progettati e
organizzati.
Abitante a Fidenza (dove dirige la propria società in cui
organizza gli stage) e proveniente dagli sport a contatto leggero, ma con
velleità e desiderio di esordire anche in quelli a pieno contatto, ha
organizzato ultimamente stage in tutte le discipline e specialità, con i
maggiori personaggi di spicco presenti sul territorio in ognuna di esse.
Bruno Campiglia, Marco Culiersi, G.Paolo Faelli, Marco
Costaguta, il tailandese Suracchai Sakkoed (POO) e Franz Haller, si sono
succeduti cronologicamente ed a piu’ riprese negli stage da lui programmati.
L’Emilia Romagna (FIKEDA) non ha una grossa tradizione e pratica negli sport a
pieno contatto… e punta adesso nelle capacità di questo emergente
personaggio, per iniziare a coordinare e migliorare le attivita’
già esistenti sul territorio, ma che finora non hanno dato i frutti sperati ed
a piu’ riprese ricercati. Se son rose, fioriranno… e l’inizio
dell’intento, pianificato con simili stage, mi sembra un ottimo pre-requisito
essenziale e “razionale”, che faccia ben sperare per il suo sicuro proseguo,
al futuro contributo nella realizzazione del progetto esposto.
Lo stage era in verita’ composto da due stage a tutti gli
effetti e separati tra loro nello svolgimento mattutino 10.00/13.00 per il Full
Contact e 15.00/19.00 per la Kick Boxing (K-1 Roules). Per niente “esoso” il
prezzo di entrambi (20 Euro) ha dato altresì la possibilita’ di frequentarne
uno (quello occorrente o preferito da ognuno) a metà prezzo. Personalmente
ritengo che questa opportunità concessa, unita al calibro del personaggio in
questione, alla “affabilità” dell’organizzatore, alla buona (e fatta per
tempo) pubblicità dell’evento ed il giusto periodo dell’organizzazione…
siano stati gli ingredienti giusti e che hanno determinato l’affluenza e la
presenza di circa una cinquantina di persone per ogni stage, molti dei quali
arrivati anche da altre citta’ e addirittura altre regioni.
L’impegno mattutino (full contact) doveva essere il
piu’ difficile ed impegnativo per Franz. Il Full Contact e’ una delle prime
discipline arrivate in Italia e sul suo conto si è detto e fatto di tutto… e
di più… non c’erano molte novità da mostrare o da rivelare. Inoltre per
sue specifiche peculiarità, l’uso dei calci è molto importante e le ultime
notizie avute sul suo intervento chirurgico all’anca, generava curiosità e
apprensione sull’assicurazione delle sue ritrovate condizioni fische.
Assolutamente d'accordo con il suo bollettino medico… mi sono deliziato non
solo per l’uso “sincronico” di questi nelle azioni proposte, ma
soprattutto per la sua “impeccabile” boxe mostrata!
Ottime e particolari combinazioni pugilistiche dove si
poteva ammirare oltre alla varietà, l’ esecuzione del gesto tecnico ormai
reso “perfetto” dall’automatismo prodotto dagli anni, nella forma e
nella facile semplicità di attuazione personale, in ogni eventuale
circostanza richiesta ed esaminata… Un vero e proprio manuale vivente! Ma
a stupire tutti è stato soprattutto il suo modo di “porsi” nei rapporti con
gli altri… sempre calmo (direi sereno) incuteva gli stessi sentimenti e
sensazioni in tutti coloro che lo ascoltavano per la prima volta… in questi più
che negli altri, dato che solitamente si dice in giro abbia un carattere schivo,
spigoloso o apparentemente burbero. Personalmente da sempre in disaccordo, posso
però immaginare come possa essere nata e mantenutasi nel tempo questa evidente
contraddizione. Franz Haller è un vero campione (oltre che sul ring) di
modestia, maturità, semplicità ed umiltà. Preferisce i fatti alle tanto,
forse troppo frequentemente sprecate parole, sa che sono gli altri che dovranno
giudicarlo per quello che fa… e non per quello potrebbe dire sul suo conto.
Inoltre credo sia una persona a cui importi molto piu’ quello che pensa lui,
di se stesso… che non quello che possano pensare di lui… gli altri. Per
questo sembra che non voglia convincere nessuno di quello che dice e che fa…
cosciente che non deve dimostrare niente a nessuno e tantomeno a se stesso!
Forse è questa la cosa che gli dà una carica personale emozionalmente
trasmissibile e contagiosa, un vero Maestro! Un’ altra motivazione potrebbe
essere che (essendo altoatesino) fino a non troppi anni fa non parlava molto
bene l’italiano e nella povertà di vocabolari era impossibilitato a
trasmettere fedelmente e con particolari, le proprie idee, sensazioni e
sentimenti. Ma questa volta gli intervenuti hanno avuto il piacere di
vedere un Franz Haller rinnovato e rinvigorito… direi “arricchito”, dalle
esperienze che la nuova veste di “promettente promoter”, gli ha dato
evidentemente la possibilità e l’obbligo “pratico” di fare. Il suo
Italiano.. non solo si è oltremodo perfezionato risultando adesso privo di ogni
“duro” accento… ma ho potuto ammirare, per la ricchezza dei ricercati
vocaboli usati, dei veri e propri virtuosismi verbali, con l’uso persino dei
congiuntivi… cosa ormai difficilmente riscontrabile in tutta italia anche nei
ceti piu’ alti, tanto che spesso non viene più segnato “errore” neanche a
scuola l’uso del tempo presente al suo posto. Non smette di stupire dunque il
noto campione per la sua capacità di ricercare, continuare ad apprendere e di
migliorarsi anche culturalmente, in un ambiente dove purtroppo, forse troppo
spesso… questa, risulta come la grande assente, nell’idea che il grande
pubblico si fa continuamente di noi e dell’ambiente degli sport da
combattimento in genere.
Nello stage pomeridiano però… una diversa luce brillava
negli occhi del campione. Evidentemente le ultime discipline da lui praticate e
studiate e dove si e’ cimentato e rimessosi in discussione con coraggio
inusuale, fino a pochi anni fa… gli riempiono maggiormente il cuore.
Sono queste tra le ultime discipline da noi arrivate e che maggiormente hanno
riscontrato i favori del pubblico e preferenze (anche se solo relativamente
velleitarie) dei praticanti. Ed è proprio qui che si può dire, mostrare e
svelare ancora molto, pur nella totale bolgia delle continue
disinformazioni-informazioni che circolano ancora oggi purtroppo, sia tecniche e
regolamenti, che teoriche e pratiche sulle migliori metodiche a volte persino
fantastiche e accreditate a questo e quel personaggio. L’uso del clinch, delle
ginocchia e dei low kick, ha dato modo a Franz di mostrare come, con estrema
facilità e semplicità, la sua boxe poteva essere “incorniciata” e
valorizzata oltremodo, negli automatismi specifici della disciplina “thai
boxistica”. Notoriamente e frequentemente, si tende a distinguere i vari
e diversi modi di intendere questi metodi di combattimento… in
metodo”olandese” e metodo “tailandese”, contribuendo così al
conseguente “schieramento” da una parte o dall’altra nel ricercare la
metodica piu’ adatta a noi. Personalmente di avviso diverso, ma credendo di
comprenderne i motivi che portano a questa pur improbabile classificazione
per noi di comodo… posso dire che quella mostrata da Franz Haller non fosse né
l’una… né l’altra. Come giustamente e naturalmente accade dopo anni di
pratica e ricerca sinceramente appassionata… ogni personaggio modella la
“formazione” della propria scuola, su misura e sulla base delle proprie
esperienze e risultati… che essendo diversi ed unici per ognuno… posso
quindi affermare che quella non fosse né l’una… né l’altra… ma la
scuola di Franz Haller! Il risultato di tutto il lavoro di ricerca e studio
fatto (e a quanto pare come speriamo, non ancora finito) negli anni di studio e
allenamenti, testato continuamente e personalmente, nella pratica dei suoi
incontri ed in quelli dei molti campioni che a sua volta è stato capace di
formare.
Forse sono stato un po’ troppo prolisso ma dovete
comprendere che… Franz Haller è da sempre stato un personaggio che mi
ha suscitato stima e simpatia… ma soprattutto ammirazione, per il coraggio e
la capacità di essersi saputo e voluto, mettere continuamente in discussione
durante tutto l’intero svolgersi della propria lunga e luminosa carriera. Un
vero “guerriero” lo si vede nei momenti difficili… e Franz quando è
“caduto”, ha saputo ritrovare sempre la forza e motivazione per rialzarsi e
tornare ancora piu’ in alto di prima. Questo dovrebbe aver insegnato
moltissimo, a tutti i praticanti e appassionati che siano stati in grado di
“recepirlo”, sia per i loro successi sul ring… che nel sociale quotidiano,
fuori dalla palestra. Un vero esempio per tutti noi!
Forse la mia ammirazione trapela un po’ troppo
palesemente… ma mai quanto credo avrebbe sinceramente meritato.
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