Ai piedi dell’Etna
BRILLANO I SICULI
Nella bella serata promossa da
Domenico Napoli, convincenti prestazioni degli atleti di Mauro Samperi.
di Ennio Falsoni
Che il tempo sia un po’
impazzito, ce ne siamo accorti ormai tutti.
Sbalzi di temperature pazzeschi e piogge torrenziali si alternano a lunghi
periodi di siccità. Ricordo che anni fa si leggeva della “progressiva
desertificazione della Sicilia”... Quest’anno sono andato a Taormina per ben
due volte, e francamente non ho mai visto questa splendida terra così verde e
rigogliosa.
“Non sappiamo più dove
buttare l’acqua quest’anno” – mi diceva Mauro Samperi , animatore delle
fortune dell’Accademia di Sicilia , fa più freddo a volte e piove di più al
Sud che al Nord. Impensabile sino a qualche anno fa.
Ma nonostante Acireale sia stata investita da una sorta di tempesta d’acqua proprio
quando si sono aperti i botteghini al palasport, nella “Night of the Legend”
promossa dal vulcanico “Mimmo” di Taormina, tutto è andato per il meglio
per gli atleti siciliani, con i dovuti distinguo, ovviamente.
La serata infatti
è partita lentamente con tre incontri dilettantistici di Muay Thai che
hanno visto le vittorie di Cristian Sergi su Emanuele Sciacca, di Damiano
Sciacca su Angelo Calì e infine quella più convincente del promettente Gianluca Mazzeo su Ivano
catania.
Quindi è salita subito di tono
con il prestige fight internazionale di full contact al limite di 85 chili, tra
il catanese Piero Maugeri dell’Okinawa di Carmelo Strano, e il croato Marco
Tomasovic della società Pitbull di Spalato (Craozia) dell’amico Marco Zaja.
L’incontro, sulle 5 riprese, è partito subito forte coi due atleti al centro
del ring a scambiarsi bordate di pugno e pochi calci. S’è capito subito che su questo piano il croato era
superiore all’italiano,già azzurro ai Mondiali WAKO di Parigi, che a un certo
punto avrebbe dovuto cambiare strategia e non continuare a scambiare alla corta distanza. E in verità Maugeri
s’è allora messo a fare del full contact ( cioè ad utilizzare anche tecniche
di calcio) , mentre il croato no, non ci riusciva proprio - a causa di un
precedente problema muscolare mi ha detto poi il suo coach - . Fatto è che
l’incontro è continuato su questo binario con la compiacenza dell’arbitro
centrale che ha continuato a limitarsi al richiamo verbale del croato e non a
penalizzarlo come prescriverebbe il regolamento. Alla fine il croato, è vero,
ha vinto, ma facendo
un altro sport.
A risollevare le sorti italiche
, ci ha pensato allora la squadra di Mauro Samperi che affrontava quella croata
nella Muay Thai. Nicolò Ragalmuto (78 chili) è stato bravissimo e con buone
tecniche e scelta di tempo ha
costretto il croato alla resa nella seconda ripresa. Purtroppo Filippo Saoca (71
chili) ha invece perduto contro il longilineo e tecnico Marco Benzon
di soli 19 anni. E’ successo infatti che il croato gli abbia lanciato un preciso circolare al volto che gli ha sfiorato l’occhio sinistro
impedendogli letteralmente di vedere per qualche minuto. Anche qui, lo stesso
arbitro centrale – che aveva guardato Saoca negli occhi – si è sentito in dovere di fermare l’atleta siculo immediatamente senza aver
prima preso tempo perché il medico di servizio potesse decidere lui sulla
prosecuzione dell’incontro.
Ma a rimettere le cose a posto
ci ha pensato Salvatore Abate ( 81 chili) – già bronzo ai Mondiali WAKO di
Yalta -, che incontrava
Dragan Kuzmic, giovane di belle speranze. Usando il cervello, non accettando mai
lo scambio alla corta distanza dove tutti i croati devo dire mostravano
veramente di avere grande
confidenza col pugilato, bloccando sul nascere le iniziative avversarie coi
calci bassi, Angelo ha fatto suo il match vincendo all’unanimità ai punti e
dando la sospirata vittoria alla squadra dell’Accademia Sicilia.
La serata è andata avanti
con la disputa del mondialino MTA al limite di 64 chili tra Ante Susniar, 20 anni, già bronzo ai Mondiali Juniores WAKO di Budva
del 2002, e il messinese Giovanni Niro . L’incontro è stato ricco di
tensioni, come del resto è prevedibile, con Giovanni che è andato subito alla ricerca dell’avversario per tutto il ring
e il croato che dopo un inizio a muso duro, ha capito subito che quella
non era serata per lui e ha
cominciato non solo a pedalare
all’indietro, ma anche a combattere in maniera scorbutica, abbassando
continuamente la testa a destra e
rendendosi con essa pericoloso in diverse occasioni. L’incontro avrebbe
potuto terminare anche prima del
limite. Niro infatti ha centrato con un perfetto gancio sinistro la mascella
dell’avversario che è andato a terra nella terza ripresa. Nonostante gli
incitamenti dell’angolo ad usare ancora il gancio sinistro, Niro non è stato
più capace di colpire con precisione ,ma la sua continua pressione e un secondo
atterramento, hanno indotto l’arbitro e decretare il K.O. tecnico del croato
alla sesta ripresa.
Molto più veloce il Mondiale
Wako-Pro di Matteo Sciacca contro il portoghese Joao Diogo Lopez, al limite di
kg.71.800. Lopez, che aveva vinto nettamente contro l’italiano Jacopo Giop a
Empoli lo scorso marzo nell’Europeo
di kick, è un atleta di 25 anni esperto e buon pugile. Matteo lo ha capito
subito perché nella prima ripresa è incappato in una bella combinazione del
portoghese che ha finito per mandarlo quasi al tappeto per un gancio sinistro di
squisita fattura. Standogli alla larga, ha capito subito di usare solo i calci e
ha cominciato a tempestargli il quadricipite femorale sinistro con la sua tibia
destra. Poco prima della fine della ripresa iniziale, Sciacca aveva prodotto
danni enormi: il portoghese non si reggeva più in piedi finché sull’ennesimo
colpo è crollato a terra. E’ stato il K.O. e il trionfo del siciliano che
vanta una lunga carriera e non sempre molto fortunata, anche perché – lui
piccolo di statura- ha sempre combattuto, grazie al suo enorme coraggio, con
atleti molto più grossi e alti di lui.
Questa volta ha vinto e a lui va
tutto il merito recuperando un po’ sulla malasorte che negli ultimi anni lo
aveva preso di mira.
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