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Muay Thai

CRISTIAN DAGHIO V/S FABIO CORELLI

Quasi a suggellare l’associazione alla F.P.I. ottenuta quest’anno dal C.O.N.I.; assistiamo ad una riunione mista, svoltasi a Bergamo, compartecipazione tra Federboxe e F.I.KB con incontri di: Pugilato, Light Contact, Full Contact e Muay Thai. Organizzatori dell’evento, la Bergamo Boxe e l’entusiastico bergamasco: Paolo Agazzi.

Di:  Dt. Giulio Socci

Erano in molti che, impazienti forse di vederne il risultato, aspettavano ormai questo incontro tra i due. Negli ultimi giorni, mi dicono che  non si era fatto altro che parlarne sui forum di internet e con varie e colorite sfumature di parte. Naturalmente condite persino con veri e propri “sfondoni” e notizie tendenziose o false, o avvelenati e forse anche antagonistici tentativi distruttivi. Chi scriveva che Cristian era solo un bluff, chi invece lo scriveva di Corelli, chi affermava che ognuno dei due avrebbe fatto polpette dell’avversario, chi rivelava invece che erano due buoni a niente e campioni fasulli, chi in ultimo li definiva due “vecchi” che ormai non avevano più niente da dire o far vedere a nessuno. Ciononostante e pur tentando quindi, di far conoscere a tutti la distruttiva stupidità che alberga nell’ambiente della Muay Thai, non avevano fatto altro che accrescere a dismisura la curiosità sul tanto atteso confronto tra Daghio Cristian: ultimamente arrivato ai vertici delle cronache italiane con l’enfasi delle sue gesta in Thailandia; opposto a Fabio Corelli: famoso da sempre, ultimamente reduce da vittorie in Thai Boxing riportate in Giappone. Chi avrebbe vinto? Personalmente pensavo non contasse molto, chi fosse uscito vincitore dal confronto, ma forse solo che questo ci fosse, per sperare di vedere finalmente anche a Bergamo della Muay Thai ad alti livelli, soprattutto e finalmente, tra due atleti italiani! Era stato infatti deciso che si sarebbero confrontati in un incontro di Muay Thai (almeno questo mi dicono fosse stato scritto sul contratto d’ingaggio degli atleti). Per vedere l’esito di questo confronto, erano accorsi in molti e anche da più parti d’Italia, tra gli esponenti delle due tifoserie… per poter forse dire un giorno: “Si.. C’ero anch’io!”  Non immaginavano sicuramente quale sarebbe stata la loro delusione di lì a poco.

Alle ore 21.00 gli spalti sulle tribune dello stadio calcistico di Ponte S. Pietro, erano già gremite di persone… forse, quasi 2.000… gli spettatori paganti! Bellissima serata mista tra Boxe, Kick Boxing e Muay Thai, organizzata dalla Bergamo Boxe in collaborazione con Paolo Agazzi; a dimostrazione che tutte le discipline da ring possono coesistere persino negli stessi spazi organizzativi ed aiutarsi vicendevolmente così, nella promozione di tutti gli sport da combattimento, praticabili sul ring. 

Buoni gli incontri di light contact tra atleti locali, inseriti come sottoclou ed intervallati con incontri dilettantistici di pugilato. Un ottimo incontro per il titolo italiano pro al limite dei kg. 51, tra  Sciolla e Berbiglia. Incontro inequivocabilmente vinto ai punti dal torinese Sciolla, che ha dato modo di mostrare (oltre ad ottime tecniche di calcio) una tecnica pugilistica sopraffina e ricercata, mostrando agli amici della boxe quali progressi erano ormai stati fatti in questa peculiarità dai nostri atleti.

 

Ma, sorvolando volutamente sulla cronaca degli incontri pugilistici, dei quali non mi sento assolutamente in grado di poterne fare una esatta valutazione, pur essendomi sembrati di ottima fattura… veniamo al tanto atteso confronto di Muay Thai tra i due italiani. Cristian al contrario di Fabio, esegue la Ram Muay di rito e subito dopo, al suono della tipica musica tradizionale, inizia il tanto “chiacchierato” e  sospirato incontro:

PRIMO ROUND:

  

Ancora prima che uno dei due possa portare a segno una sola tecnica di calcio o pugno… e sono in clinch! E’ iniziata così quella peculiarità della Muay Thai che farà da filo conduttore per tutto il confronto tra i due. Corelli, non abituato forse a incontri di “pura” Muay Thai , mostra fin da subito, chiedere all’arbitro centrale (sollevando e allargando le braccia) di interrompere per far riprendere alla distanza. Ma in Muay Thai il requisito che fa intendere il clinch come “attivo” è ben diverso da quello forse inteso e conosciuto da Fabio. L’angolo di  Corelli inizia subito a mostrare intolleranza per la conduzione del match,  ma non è certo quello il momento per spiegare le peculiarità della Muay Thai all’angolo di Corelli… Più “sveglio” del suo angolo invece l’atleta, che inizia allora a lavorare anch’esso a quella distanza e mostrando di non esserne affatto digiuno. Non manca perciò di sbarazzarsi dell’avversario, spingendolo via in due occasioni. Altrettante sono le volte che Fabio riesce a proiettare Cristian e tre sono le volte che l’arbitro separa i due per inattività, facendo riprendere alla distanza. Sono così solo otto… le volte che gli atleti si affrontano partendo dalla lunga distanza. Distanza questa, alla quale ci sembra che Corelli abbia una esplosività e repertorio tecnico più istintivo. Il round termina con un bellissimo low kick di Corelli che centra e atterra Cristian.

  

SECONDO ROUND:

Round fotocopia del primo… Ormai si contano solo le volte che l’arbitro separa i due contendenti (tre); le volte che Fabio riesce a spingere via Cristian (una); e le volte che uno dei due riesce a proiettare l’ altro (due). Degna di nota per l’inesperto pubblico, solo una buona tecnica pugilistica di Fabio, che giunge a segno mentre Daghio cerca di avvicinarsi per prenderlo in clinch.

Ma come dovremmo sapere, le tecniche pugilistiche non costituiscono, purtroppo per lui, punteggio in Muay Thai. Il pubblico bergamasco, non abituato e digiuno di  Muay Thai, ma anche forse perchè impossibilitato a “vedere” le fasi di clinch a causa della lunga distanza, fischia rumorosamente. L’angolo di Corelli continua a rumoreggiare ad alta voce, a causa della distanza ricercata e imposta da Cristian, durante tutto il match.

  

TERZO ROUND:

Ormai Corelli ha capito che Daghio vuol fare in modo che il confronto si svolga tutto alla distanza ravvicinata e non si sottrae… subito dopo la campanella d’avvio, sono già avvinghiati. Un richiamo dell’arbitro a Daghio per una  presa troppo bassa, ed uno a Fabio per una proiezione con aggancio della gamba, proibita in Muay Thai. In tutto il round, il clinch viene interrotto solo quattro volte dall’arbitro ed una volta Fabio riesce a scrollarsi di dosso l’appiccicoso avversario.

  

QUARTO ROUND:

Finalmente si ha un po’ più di combattimento alla distanza, dove sembra proprio che Fabio abbia la meglio, ma il clinch la fa ancora da padrone durante tutto il round. Quattro, sono le volte che l’arbitro interrompe e due, le volte che Cristian proietta Corelli e mette a segno una buona ginocchiata al fegato. Tuttavia, inaspettatamente adesso e in questo round… è Fabio che lavora maggiormente in clinch con le ginocchia e Cristian fa addirittura una cosa inaspettata per lui: inizia sorprendentemente a colpire di pugno al corpo… e alla distanza del clinch! L’angolo di Corelli continua a rumoreggiare per il clinch prolungato…

  

QUINTO ROUND:

Ormai la sorte del Match sembra proprio segnata e ci avviamo ad assistere alla quinta ed ultima ripresa. Naturalmente… è subito clinch! Fabio mostra fin dall’inizio, (ora e dopo 4 round condotti tutti in clinch)  segni di particolare insofferenza, lasciando immediatamente la presa e allargando le braccia… mentre Cristian continua imperterrito a ginocchiare. E’ a questo punto che i secondi di Corelli entrano all’interno del ring, inveiscono contro l’arbitro centrale… lo minacciano di aspettarlo fuori… pronta, da parte sua e senza la minima esitazione,   la inevitabile squalifica dell’atleta, che viene perciò ritirato dal suo angolo.

  

Ma a questo punto non conta tanto chi abbia vinto o chi.. sia stato squalificato… La cosa maggiore che rimarrà impressa nella mente degli sbigottiti spettatori, è il vergognoso e immaturo comportamento tenuto e mostrato, non certo adeguato a dei professionisti! Naturalmente la serata prosegue e le promesse dei secondi, fortunatamente non mantenute, danno luogo a richieste di chiarimento da parte di tutti loro, al tavolo della giuria dove anch’io mi trovo. Il primo a giungere è proprio Fabio Corelli che, molto educatamente, chiede spiegazioni sul motivo per cui il clinch è stato permesso, a suo dire, oltremodo! Gli viene rivelato e spiegato quindi, che in Muay Thai i requisiti per dichiarare il clinch attivo o passivo, sono molto diversi da quelli della Thai/Kick Boxing a cui forse si riferisce lui… Ma adesso invece, gli viene richiesto dai giudici, come mai abbia interrotto un match ormai vinto e proprio nel corso dell’ultima ripresa. Fabio resta sbigottito e sorpreso! Vedendo i cartellini dei giudici non può rispondere altro che: “non io, ma il mio angolo mi ha fatto interrompere!”… “Bene, allora per questo, devi chiedere spiegazioni al tuo angolo!”… -gli viene risposto-. Arriva al seguito anche il suo angolo composto da Ronchi, che chiede (educatamente anch’esso) come mai avevano consentito durante tutto il match, quella che loro andavano definendo come: “la presa dell’orso”. Gli viene risposto e spiegato che quella presa era al limite della correttezza e che non avrebbero dovuto farsi ingannare dall’altezza dove era posizionato il guanto del braccio inferiore, ma dall’altezza della presa e che questa è costituita dal punto di aggancio tra il braccio inferiore ed il guanto del braccio superiore e che questa è l’unica cosa a fare “testo” per identificare l’altezza della presa! Mario Zanotti (primo coach di angolo) che arriva dietro di lui, afferma con voce alta e stridula, non senza mostrare una punta di evidente stizza e provando così di avere forse idee preconcette: “Noi lo sapevamo che tanto Fragale era lì proprio per imbrogliare le regole e far vincere Cristian!” (Roberto Fragale era l’arbitro centrale). Gli viene risposto che Roberto Fragale era soltanto arbitro centrale e che non aveva potere di giudizio. Mario Zanotti  replica allora, ancora più stizzito che: “Sappiamo benissimo che tanto, i giudici avrebbero fatto quello che gli avrebbe detto di fare Fragale e Falsoni aveva certamente dato disposizioni in merito!” (inutile cercare di spiegare a chi non vuole e si rifiuta di comprendere… oltretutto enunciando come assiomatiche verità, solo quelle che sono evidentemente, proprie personali ed ingiustificate supposizioni preconcette!) Gli vengono poi mostrati, come da lui richiesto, i cartellini dei giudici… (punteggio dei primi quattro round conclusisi:  9-10; 9-10; 9-10; 9-10; a favore di Corelli!  E successivamente squalificato nel quinto ed ultimo…) Constatata così “nei fatti”… l’inesistenza delle proprie supposizioni preconcette da parte dell’organizzazione e la professionale correttezza degli ufficiali di gara FIKB… Termina quindi qua, l’inutile e immotivata  polemica! Notiamo che non sanno più che dire… e si limitano a fotografare con il loro telefonino (ultima generazione) i cartellini. Un vero peccato che abbiano perso quel match, oltre che  per squalifica…  soprattutto per pura miopia mentale! (permettetemi di chiarire il mio pensiero non affatto offensivo) La miopia è una patologia oculare che non permette di vedere bene e distinguere perfettamente “lontano”… Infatti… in ultimo, l’unico che ha perso credibilità e autorevolezza, è stato proprio l’ ambiente della Muay Thai e la figura che hanno fatto loro non è certo stata delle più “edificanti”. Stavolta ha fatto vedere proprio il peggio di se, ma penso personalmente che poteva anche andare peggio! Credo questo sia l’esempio più eclatante di come le parole scritte su “certi” forum da anonimi e sconosciuti “distruttori” (pur essendo senza alcun fondamento concreto e non supportate da prove oggettive) possano provocare nei meno “accorti” e riflessivi forse, idee preconcette che generano poi comportamenti immotivati, i quali non giovano certo in ultimo, al movimento stesso. Inviterei quindi tutti noi,  a fare maggiore attenzione in futuro… non senza personalmente mostrare “simpatia” o comprensione per chi, pur in buona fede, ci è cascato in pieno!


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