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Muai Thai

Che cosa è un “CAMP”?

Concesso ed autorizzato dalla Scuola Arti Marziali Fragale

Monastero buddistaVolendo effettuare una traduzione “forzata”....  potremmo giungere a tradurlo come “palestra”...  Ma la cultura e la tradizione thailandese non intende certo il termine “palestra”  nello stesso nostro modo.... cioè un luogo dove ritemprarsi lo spirito ed il corpo dopo una giornata di lavoro di “concetto” e pressochè “sedentaria”; dove sfogare le energie in eccesso o le “frustrazioni” introiettate nelle interazioni con gli altri.... Nella cultura orientale in genere, si tende a “conservare” le energie... si impedisce l’insorgere di “frustrazioni” con l’accettazione delllo “status” e dei “ruoli” a noi riservati, fiduciosi con questo di meritarsi di meglio in una prossima vita... (i Thai sono Buddisti e credono nella reincarnazione).

CampMi sentirei invece... volendo effettuarne una traduzione... di definirlo come  “fabbrica di campioni”...  poichè questo, si costruisce e si produce al suo interno.   Oppure come “collegio”... visto che i ragazzini vi entrano ancora in età scolare, vi mangiano, vi dormono, vi fanno i compiti e  naturalmente vi si allenano, tornando a casa ogni due o tre mesi per qualche giorno....  Oppure come “centro di formazione professionale”... visto che imparano un “mestiere” che darà loro da vivere, prima come pugili  poi, forse, come aiutante allenatore, allenatore...  e chissà, forse un giorno essi stessi potranno aprire un “Camp”... tutto loro ; dove allenare fin da bambini i propri futuri “pugili”... sognando di portarli ai vertici dei maggiori stadi della Tailandia! Ma visto che ciò che vi si studia è il frutto di un’arte millenaria che nasce dalla tradizione guerriera Thai... lo potremmo definire anche come “Istituto artistico-culturale della tradizione Thai”...

Già da queste poche cose si può capire come il termine “palestra”, comunemente usato per tradurre il “Camp” tailandese, poco ha a che fare con il significato intrinseco che i thai  attribuiscono a questo termine; per cui mi sentirei di dire in tutta onestà che non esiste una traduzione letterale del termine, comunemente usata o comprensibile , per noi occidentali.  Per cui affermo che il “Camp” non ha equivalenti nel mondo occidentale... ed è quindi giusto chiamarlo “Camp”... poichè non è niente altro che un... “Camp”!

"Nu" e Daghio in pausa allenamentoSolitamente consiste in una grande “copertura”... (non occorrono certo pareti per il freddo... anzi!) sotto la quale sono collocati: il ring, i sacchi, pochi attrezzi per l’irrobustimento muscolare... pao, corpetti, paratibia e guanti sparsi un po' dappertutto...   Dislocati ai confini del Camp vi sono gli alloggi per i pugili... consistenti in una camera con bagno, un letto, un tavolino ed una sedia...   tutto quanto  occorre ad un pugile !

Normalmente... sono i genitori che accompagnano i loro bambini al Camp per effettuare gli allenamenti... gustando e godendo delle loro peculiarità e inclinazioni... commentando le personalità e reazioni istintive dei piccoli guerrieri. Dividendo poi con il proprietario del Camp... la borsa derivante dagli eventuali combattimenti.Questi (salvo infortuni) possono essere anche due al mese o più... Altre volte invece è direttamente il... diciamo così  “promoter” che... notato un piccolo guerriero in un piccolo  Camp, lo mette, “sotto contratto”, a studiare la Muay Thai in un Camp migliore, o di sua fiducia, o per lui più comodo.  Paga l’allenatore ed il soggiorno al camp e divide i compensi degli incontri con il piccolo guerriero o con i suoi genitori. Il contratto è “a vita”!

E per recedere dal quale si deve pagare una penale molto alta... E’ chiaro da queste poche cose dette che... i compensi per il lavoro svolto da ognuno, derivano dai combattimenti e più sono quelli vinti e più questi sono alti e maggiori.... Potete quindi immaginare come al Camp sia di vitale importanza accaparrarsi gli allenatori ed aiutanti migliori, con maggiore esperienza e validità nel settore....  Ecco perchè il Camp è il posto più adatto ed idoneo per apprendere tutti i segreti della Muay Thai. Naturalmente però... i tailandesi sono sì orientali ma ultimamente, sono stati letteralmente invasi da un’orda di occidentali, che volevano imparare la Muay Thai in pochissimo tempo.... per cui si sono adeguati! I Camp più famosi di Bang Kok sono ormai  frequentati più da occidentali che da tailandesi... gli allenamenti sono condotti in maniera blanda e si dà ai “turisti” ciò che vogliono trovare... gli si fà fare i “guanti” con alcuni thai del Camp e li si elogia, sorridendogli continuamente ad ogni tecnica portata su di un avversario che potremmo definire come “un sacco mobile”... ben attento a non far loro del male. Niente di male in tutto ciò... ma ben lungi dal rappresentare l’allenamento Thai della loro arte di combattimento... anche se contribuisce, non poco, ad esaltare gli occidentali che vi si avventurano... e come non capirli dato che al loro rientro in patria potranno mostrare un bellissimo attestato “originale”, a riprova della loro conoscenza!  Ormai nei più conosciuti Camp, gli allenamenti degli occidentali sono “normale routine” che serve alla sussistenza del Camp e nient’altro... non hanno certo bisogno di farsi conoscere e non hanno bisogno di mostrare la loro valenza con gli avventori occidentali.... i loro campioni parlano per tutto questo! C’è bisogno di tempo per far capire agli allenatori che non siamo alla ricerca di nessun genere di attestato, che vogliamo solo imparare la loro arte per il gusto di farlo, che siamo solamente degli appassionati estimatori di questa, ma la cosa più difficile da far loro credere (chissà perchè... indovinate!) è che siamo disposti ad apprendere umilmente tutto ciò che vorranno avere la gentilezza di insegnarci... e che siamo a conoscenza che, se ancora non hanno intenzione di insegnarci questo o quello.... è solo perchè evidentemente non è ancora giunto il momento! Si ottiene maggiore attenzione, ma sopratutto “interesse”, al nostro apprendimento, presso i Camp minori, dove gli allenatori sono interessati a farsi conoscere per la loro valenza nell’insegnamento tecnico e spinti  maggiormente da uno spirito sportivo di fratellanza tra i popoli appassionati dell’arte.


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