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3° giorno di gara:

ALL STYLE

Di: Franco Piccirilli

N.D.R. ringraziamo lo studio fotografico www.fotoantonucci.com per le foto inviateci con intento di disinteressata collaborazione con le nostre riviste e per una migliore resa nell’esposizione dei fatti.

3a giornata di gara

Sabato 25 novembre 2006

Campionati del mondo di:

Alls Style

Siamo ormai giunti al terzo giorno di questi mondiali.

La macchina organizzatrice, orami collaudata… sembrava far fronte a qualsiasi situazione, non mostrando alcun problema per il controllo dello svolgimento regolare della manifestazione.

    

In questa giornata era dedicata al campionato mondiale All Style. Si trattava di esibizioni di varie forme (combattimenti con le ombre) di arti marziali, tradizionali e libere, nonché di una particolare disciplina quale… le tecniche di rottura.

    

Gli atleti in gara quindi, non si misuravano sul contatto fisico tra loro, ma attraverso il proprio fisico ed il movimento, dovevano mostrare cioè, le loro capacità di controllo del movimento stesso.

Con le loro diverse uniformi, tipiche di ogni scuola presente alla manifestazione, la giornata sembrava aprire un varco nel tempo, introducendoci in un mondo antico per la tradizione in cui si sono originate le arti marziali ma, allo stesso tempo, mostrava la sua modernità per l’ interpretazione che veniva data all’arte marziale.

    

Non è semplice mostrare cosa sia l’arte marziale, ma il desiderio di competizione ha fatto in modo che venisse trovato un modo, affinché non venissero confrontate le arti marziali, quanto forse, l’interpretazione che l’atleta dava all’arte marziale che praticava.

    

Ecco quindi che la valutazione dei vari giudici si distaccava dall’arte marziale, dallo stile che veniva praticato, concentrandosi sull’atleta, il quale mostrava cosa fosse invece per lui… l’arte marziale.

Le specialità previste per questa giornata sono state diverse ,tra cui esibizioni singole e a squadre, tecniche di rottura e forme tradizionali.

    

Naturalmente i confronti sono iniziati con le categorie dei bambini. Sempre affascinanti per le loro naturali doti di movimento e gioco, in cui l’arte si confonde spesso con il divertimento, prendendo però seriamente il divertimento.

    

Spettacolari le forme dei più piccoli, che hanno saputo interpretare, come i più grandi, le loro performances, mostrando di essere atleticamente e tecnicamente preparati per l’occasione. Tanto che sono stati apertamente apprezzati dal pubblico presente sugli spalti, intervenuto numeroso, con spontanei applausi.

    

Senza niente togliere ai più grandi che, comunque, hanno dato dimostrazione della loro preparazione tecnica, fisica e mentale per questo evento mondiale, esprimendo ognuno il massimo delle proprie abilità e capacità.

    

Le dimostrazioni a squadre erano dei veri e propri racconti, in cui si poteva distinguere l’aggressore dall’aggredito. Ma era solo una scusa per poter mettere in evidenza l’affiatamento e le capacità del gruppo, nel saper dar vita ad un vero e proprio piccolo spettacolo.

    

Anche le esibizioni singole mettevano in evidenza quanto l’atleta era in grado di far vedere ai giudici… cosa quei movimenti erano, e quindi contro chi si stava combattendo e come.

Queste specialità, le dimostrazioni a squadre e singole, richiedevano l’ausilio di musiche di effetto, cercando in tal modo di poter forse enfatizzarne i movimenti e rendendo nel complesso più spettacolare l’intera loro esibizione.

       

Apprezzate anche le esibizioni di tecniche di rottura.

         

Questa non si limitava al solo momento in cui veniva eseguita la tecnica. Infatti, prima dell’esecuzione della tecnica di rottura, gli atleti sembravano eseguire con particolare concentrazione esercizi di focalizzazione dell’energia, che poteva essere assimilata ad una vera a propria cerimonia, in cui l’atleta, presumo dovesse riuscire a concentrare l’intenzione nella successiva tecnica di potenza.

    

Sembravano infatti attimi di infinito raggruppamento in se stessi, per arrivare a compiere gesti inusuali nella vita di tutti i giorni, ma non per questi atleti che, evidentemente, si erano allenati duramente per raggiungere tali livelli di concentrazione, che gli permettevano di eseguire queste tecniche. Evidentemente in questa fase della tecnica, quella concentrazione e raccoglimento in se stessi, doveva forse fornire ai giudici la convinzione dell’autenticità di ciò che stavano per compiere, nel giudizio complessivo della tecnica.

    

Il quadrato di gara di questa disciplina, sembrava divenire in quel momento una sorta di ambiente senza tempo, in cui l’attimo che precedeva la tecnica… focalizzava le energie dell’atleta e del pubblico che osservava, sull’oggetto della tecnica.

    

Esplosa l’energia, terminata la tecnica, lo staff dell’organizzazione celermente provvedeva alla pulizia dell’area per il prossimo atleta in gara.

      

Credo abbia sorpreso il pubblico quanto me, vedere anche e persino il Presidente della WTKA, il dott. Michele Panfietti, contribuire alle operazioni di sgombero del materiale distrutto nell’area di gara, sembrando più che il Presidente di questa organizzazione… quanto di essere invece, parte dell’organizzazione stessa, motivando così i ragazzi dello staff a sentirsi loro stessi… l’organizzazione.

    

Contemporaneamente su di un altro quadrato, altri atleti eseguivano quelle che definirei forme tradizionali della propria disciplina, mostrando e cercando di mettere in evidenza soprattutto la perfezione dei movimenti, la coordinazione degli stessi e forse soprattutto l’animo interiore con cui questi movimenti venivano effettuati.

     

Così magari il pubblico forse, non poteva apprezzarne l’eleganza e l’armonia di tali gesti, confusi forse con le altre esibizioni previste negli altri quadrati di gara.

     

Forse le dimostrazioni di tecniche di rottura, così come l’esecuzione di forme tradizionali, potevano contrastare con le altre specialità eseguite contemporaneamente. Queste ultime infatti, si avvalevano di musiche che forse potevano far venir meno la concentrazione degli atleti delle prime altre specialità, forme tradizioni e tecniche di rottura.

    

Queste specialità forse, avrebbero richiesto un’ambientazione diversa, in cui anche il pubblico presente poteva partecipare in maniera più attenta ed attraverso il.. silenzio.

    

Tutto ciò, ha però mostrato l’intensa attività che veniva svolta in questa giornata di mondiali All Style, e le energie profuse dagli organizzatori per poter concentrare in una sola giornata le eliminatorie di queste specialità marziali.

    

L’organizzazione aveva dispiegato le proprie forze con la presenza di un adeguato numero di giudici, impegnati nel difficile compito di valutare stili apparentemente diversi, ma che avevano in comune, forse, l’espressione del potenziale umano.

    

Anche questa giornata si concludeva ordinatamente dando appuntamento al giorno seguente per le finali.


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